Il culto dell’umanità si celebra con sacrifici umani

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Quando non esiste, il “terrorismo” si produce. Pure quello “di Stato”, preferibilmente mediorientale.
E, nel settore, la manifattura di alcuni è di strabiliante qualità.
Così, almeno, dice la stragrande maggioranza degli acquirenti interpellati.
Ma non sarà che a condizionare il giudizio di questi clienti siano i prezzi, palesemente sottocosto, con i quali quella merce è immessa sul mercato?
Grazie a cui, il produttore conquista una posizione di monopolio quasi assoluto.
Quale è la risposta che allora urge adottare?
Facile: una sana politica protezionista, di barriere militari e culturali.
E’ ora di passare ai fatti.
Federico Roberti

3 thoughts on “Il culto dell’umanità si celebra con sacrifici umani

  1. “Le immagini di Ghouta, la località dove il governo avrebbe usato i gas sono devastanti dal punto di vista emozionale, ma assai ambigue dal punto di vista documentale. La contraddizione più evidente è la mancanza di protezioni da parte dei presunti sanitari arrivati a soccorrere le vittime. L’altra è la sistematica plateale teatralità con cui i bambini deceduti vengono allineati davanti agli obbiettivi. Ad Halabja nel marzo 1988 i gas di Saddam non fecero distinzione tra vittime e soccorritori e sterminarono chiunque non si fosse allontanato. A Ghouta nessuno fugge, non c’è un clima di panico e gli ospedali continuano a funzionare. L’impressione è di un attacco circostanziato e molto limitato. E questo fa sorgere due grossi interrogativi. Perché Assad avrebbe atteso due anni e mezzo prima di usare i gas salvo poi impiegarli sotto gli occhi degli osservatori dell’Onu? E soprattutto perché incominciare da una zona dove il regime non è militarmente in difficoltà e dove non viene sfruttato il vantaggio tattico offerto dall’arma chimica per riconquistare il territorio e nascondere le prove?”

    da Siria ed Egitto come la Libia: islamisti campioni di inganni, di Gian Micalessin
    http://www.ilgiornale.it/news/esteri/siria-ed-egitto-libia-islamisti-campioni-inganni-foto-945665.html

    tuttavia il nostro (?) ministro degli Esteri non ha timore di affermare che “non mancano le ragioni politiche di un’azione armata”…

    Roma, 27 ago. (TMNews) – Non mancano le “ragioni politiche” di “un’azione armata volta a limitare le capacità distruttive di chi si macchia” del crimine di guerra di usare armi chimiche contro civili inermi. E’ quanto ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri Emma Bonino, riferendo sulla Siria davanti alle Commissioni Esteri congiunte di Camera e Senato, precisando che “si tratterebbe di un’azione limitata e mirata”.
    “Ne discende che pur senza coinvolgimento diretto in questa operazione l’Italia tiene e terrà in debito conto le considerazioni sulla gravità dell’uso delle armi chimiche”, usate la scorsa settimana alle porte di Damasco. Perchè “l’uso di armi chimiche in dosi così massicce come sembra costitusce un crimine di guerra, ancora più odioso perchè contro civili inermi e, come detto dal Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, si tratta di un crimine contro l’umanità”. Tuttavia, ha aggiunto Bonino, in ambito internazionale si può pensare anche ad altre strade: “Un consenso del Consiglio Onu potrebbe portare al deferimento dei colpevoli alla Corte penale internazionale dell’Aia; sempre un consenso internazionale potrebbe spingere per una sioluzuione politica, proponenendo un esilio del regime”. Intanto, dopodomani anche “il Consiglio Atlantico discuterà gli sviluppi della vicenda siriana, soprattutto dei rischi di impiego della armi chimiche e di spillover regionale”.

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  2. Giovedì trip.. no, guerra. Ora si passa alla guerra a scadenza come il latte 3 giorni. Se non ci fossero i morti ci sarebbe da ridere. Quando una petizione mondiale per togliere pubblicamente e con disonore il nobel al macellaio Obama?

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  3. gli ispettori dell’ONU sono stati oggetto del cecchinaggio dei “ribelli” siriani sia ieri che oggi, tanto che il sopralluogo odierno è stato rimandato a domani.
    gli Stati Uniti intanto sostengono che essi sono giunti in Siria troppo tardi per trovare le prove dell’utilizzo di agenti chimici da parte dell’esercito nazionale, non riconoscendo la legittimità di queste ispezioni e millantando la presentazione di un rapporto di intelligence che dimostrerebbe il “crimine contro l’umanità”.
    viene però da pensare che tale ostruzionismo sia dettato dal timore che vengano trovate le evidenze che gli agenti chimici sono stati impiegati proprio dai “ribelli” e non dall’esercito…

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