NATO Response Force

La NATO Response Force (NRF) – la cui creazione venne decisa nel Vertice NATO di Praga del 2002 – è una forza militare congiunta di elementi terrestri, marittimi ed aerei che può essere disegnata sulla base di specifiche missioni e dispiegata rapidamente ovunque richieda il Consiglio Nord Atlantico. Unità delle forze speciali costituiscono una componente addizionale che può essere utilizzata quando necessario. I suoi elementi di avanguardia sono pronti a dispiegarsi entro cinque giorni e la forza nel suo complesso è in grado di sostenersi per un mese (o per un periodo anche maggiore se rifornita).
La NRF non è una forza permanente né stabile, piuttosto essa è composta di unità assegnate dai Paesi membri della NATO a rotazione, per lassi di tempo in genere pari a sei mesi, che precedentemente hanno svolto complesse ed impegnative esercitazioni congiunte. La direzione delle operazioni della NRF si alterna fra i Comandi di Brunssum in Olanda, di Napoli e di Lisbona, mentre il cappello strategico è fornito dal Quartier Generale Supremo di Mons in Belgio.
La NRF è organizzata in modo da poter intraprendere un ampio spettro di missioni, in qualsiasi luogo nel mondo. Più in particolare, essa può essere impiegata come forza autonoma per la difesa collettiva (conformemente all’articolo 5 del Trattato istitutivo della NATO) oppure per condurre operazioni di evacuazione, far fronte alle conseguenze di disastri (“including chemical, biological, radiological and nuclear events”) o di crisi umanitarie, svolgere operazioni di controterrorismo; come forza iniziale che prepari il terreno e faciliti l’arrivo di un contingente più vasto; infine, come forza capace di dimostrare la determinazione e la solidarietà della NATO nel prevenire situazioni di crisi politica.
Il prototipo della NRF, comprendente circa 9.500 unità, è stato attivato nell’ottobre 2003 ed il mese successivo ha svolto la sua prima esercitazione in Turchia, con la partecipazione di soldati appartenenti agli eserciti di 11 Paesi membri. Nel 2004 alcuni elementi della NRF hanno contribuito alla sicurezza delle Olimpiadi in Grecia e delle elezioni presidenziali tenutesi in Afghanistan. Le esercitazioni sono proseguite fino a quando, nell’ottobre 2004, il Segretario Generale della NATO ha annunciato che la NRF aveva raggiunto una adeguata capacità operativa.
Nel settembre 2005, componenti navali ed aeree della NRF sono state impiegate negli Stati Uniti, a seguito di una formale richiesta governativa di soccorso dopo gli estesi danneggiamenti provocati dall’Uragano Katrina. Il mese seguente (e fino al febbraio 2006), la NRF ha fornito aiuto umanitario in Pakistan dopo un terremoto dalle conseguenze devastanti. Essa è poi diventata pienamente operativa nel mese di ottobre 2006, con una componente terrestre di circa 21.000 soldati, ed una marittima ed aerea dalle dimensioni similari.
A mano a mano che le diverse componenti in rotazione della NRF raggiungono gli elevati parametri di preparazione richiesti, nuovi concetti e tecnologie si diffondono attraverso le unità di tutti i Paesi membri. La NRF agirebbe quindi come catalizzatore della trasformazione accelerata delle forze NATO complessive, nella direzione di uno sviluppo della loro proiezione fuori dall’area geografica “tradizionalmente” coperta dall’Alleanza Atlantica, ed in particolar modo spingendo i Paesi europei a riformare i propri eserciti al fine di renderli più facilmente dispiegabili ed interoperabili.
Parlando in puro “natese”.

11 thoughts on “NATO Response Force

  1. posso tradurre dal natese?

    ci stiamo preparando a fottervi!

    a noi che, non essendo accomodati a tavola, siamo sicuramente nel menu (io spero fra il caffé e il resentin…)

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  2. come mia prassi cerco di tradurvi dal “natese” al politico/militare: man mano che le crisi del capitale globalizzatore producno guasti uguali e “resistenze globali uguali, occorrerà che la risposta militare sia la più standardizzata possibile. L a standardizzazione, elemennto modenrno di ristrutturazione delllo strumento militare è stato sempre un pezzo forte della NATO dopo l’esperienza terribile della Corea…ma questa è un’altra storia che racconterò un giorno… ritornando a noi l’esercito mercenario internazionale EMI, quello che con a seguito robot e droni dovrà tenere a bada le masse in rivolta delle megalopoli sterminate deve essere capace di inviare gli alpini a bombay e i marines a secondigliano con la stessa spietatezza ed efficienza, Non voglio farvi una lezione di storia ma quando si sentivano arrivare le legioni romane con al seguito arcieri siriani, frombbolieri spagnoli e ecc.. qualunque popolo in rivolta gli si accapponava la pelle sapeva cjhe doveva decidere arrendersi o perire!!!
    un saluto a tutti da antonio camsuo e se vi interessa leggervi qualcosa sull’argomento che man mano metto sul sito pugliantagonista nelle pagine dell’osservatorio sui balcani di brindisi è cosa gradita

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  3. traduzione convincente anche se a nostro parere l’equiparazione fra impero romano ed imperialismo americanocentrico non resisterebbe ad un’analisi approfondita.
    ma son argomenti scivolosi e complessi

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  4. non è mia consuetudine innescare botta e risposta ma preciso che non era mia intenzione confrontare quel tipo di imperialismo con quello attuale ma io facevo delle similitudini sotto il punto di vista dell’uso dello strumento militare in questo caso le legioni ed in particolare quelle multietniche, la logistica; ieri erano le strade consolari strade militari costruite dal genio militare per il duplice uso civile e militare ( si dice duale), oggi è il proliferare di basi e paesei pronti ad ospitarle , ma anche fare accordi con gli exnemici ( russia) per avere a disposizione il loro trasporto aereo militare messo a dsposizione dell’alleanza ed ancora….
    ma su questo ci ritorneremo con upprofondimento che presto metterò in rete
    ciao antonio camuso

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  5. Come la mafia ha i suoi caporali, soldati e capi bastone, anche la nato dei bankieri neoconfiglidiputtana ha la sua soldataglia super armata per difendersi dai “civili”. Donne e vecchi sono pericolosissimi, specialmente se pesantemente armati di mestoli e colapasta arancioni, frustini e pentolame vario [vedi Chiaiano (NA)] Saluti Romani.

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  6. comunque interessante anche se già sfruttata, antonio, la tua comparazione.

    soprattutto perché l’esercito “multietnico” romano è proprio quello della (lunga) decadenza e non quello autoctono delle grandi conquiste…

    i “dieci anni propedeutici di Silvio” mi sembrano troppi: il cranio asfaltato schianterà prima (il delirio di onnipotenza fa moooolto male…)

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  7. alla cooperazione tra NATO e Russia in Afghanistan, a cui ci pare alluda Antonio, abbiamo dato un diverso significato, qui:

    A Bucarest ha vinto il perdente

    caro silviù, in generale qua preferiamo i cabarettisti prestati alla politica che i politici di professione prestati al melodramma: i primi, almeno, sono più facilmente riconoscibili e, quindi, evitabili

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  8. NATO: JFC NAPOLI; DA OGGI AL COMANDO AMMIRAGLIO LOCKLEAR

    (ANSA) – NAPOLI, 6 OTT – L’ ammiraglio statunitense Samuel J.
    Locklear III ha assunto il comando del JFC (Joint Force Command)
    Nato di Napoli nel corso di una cerimonia svoltasi al quartier
    generale di Bagnoli.
    Lo scambio delle consegne con il suo predecessore, ammiraglio
    Mark P. Fitzgerald, in carica dal novembre 2007, e’ avvenuto sul
    piazzale del Comando Interforze, dove era schierata una unita’
    di formazione dei 28 Paesi che attualmente aderiscono all’
    Alleanza Atlantica. Alla cerimonia hanno partecipato il Capo
    delle Operazioni Navali della Marina Usa, ammiraglio Gary
    Roughhead, il generale William Ward, responsabile del Comando
    delle forze Usa in Africa, ed il Capo di Stato Maggiore del
    Comando Alleato alle Operazioni, generale Manfred Lange.
    Presenti il ministro della difesa della Bosnia Erzegovina,
    Selmo Cikotic, ambasciatori, consoli ed autorita’ militari di
    numerosi Paesi Nato.
    Dal gennaio 2011 il Comando Nato Interforze di Napoli
    assumera’ la responsabilita’ della Forza di risposta rapida
    della Nato (NRF), attualmente affidata al Comando di Brunssum (Belgio).

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  9. ESERCITO: ESERCITAZIONE NATO PER LA BRIGATA FRIULI

    VISITA DEL GEN.CHIARINI, COMANDANTE CORPO ARMATA REAZIONE RAPIDA (ANSA) – BOLOGNA, 7 OTT – Sono tornati solo a maggio dal Libano, dove avevano costituito la Joint Task Force Lebanon, con responsabilita’ del settore ovest Unifil. Ma uomini e donne della Brigata aeromobile ‘Friuli’ sono gia’ impegnati nella esercitazione Nato Noble Light 2010. In questi giorni a Bologna c’e’ infatti un team internazionale di esperti che valuteranno le capacita’ della Brigata ad operare inserita in un contesto multinazionale, alle dipendenze del Corpo d’armata di reazione rapida della Nato in Italia. Quest’ultimo (NRDC-ITA) sara’ il comando della componente terrestre della Nato Response Force (NRF 16), cioe’ la forza di reazione rapida che e’ a disposizione della Alleanza Atlantica (per interventi in scenari bellici, ma anche operazioni di peacekeeping o soccorso umanitario), di cui la ‘Friuli’ entrera’ a far parte nel primo semestre 2011. Pronta quindi, in caso di necessita’, a intervenire.
    Questa mattina in visita e’ arrivato alla caserma Mameli dal comando di Solbiate Olona (Varese) il generale di corpo d’armata Gian Marco Chiarini, comandante del corpo d’armata di reazione rapida della Nato in Italia. Il comandante della ‘Friuli’, generale di brigata Luigi Francavilla, gli ha presentato l’attivita’ operativa del posto di comando Quella odierna durera’ 24 ore, ma e’ solo una delle diverse esercitazioni che personale e mezzi devono superare per vedere testate, e validate, le loro capacita’. Questa mattina pero’ e’ stata una mattinata particolarmente ‘intensa’: prima infatti e’ precipitato un piccolo aereo, poi c’e’ stato un terremoto, infine una colonna di uomini e mezzi e’ stata attaccata due volte e, per finire, un soldato ha inavvertitamente provocato lo sversamento di 15.000 litri di gasolio in un fiume. Ovviamente si e’ trattato solo di simulazioni (svolte tutte in inglese) ma che hanno verificato la capacita’ di reazione e coordinamento della ‘Friuli’.
    Per il gen. Chiarini, ”l’addestramento e’ un ciclo continuo, non esiste la brigata perfettamente addestrata, ma bisogna addestrarsi continuamente. Determinante e’ la flessibilita’, la capacita’ di adattarsi alle diverse situazioni che la vita reale ci pone davanti”.

    (ANSA) – BOLOGNA, 13 OTT – Con il riconoscimento della piena capacita’ operativa del comando brigata aeromobile ‘Friuli’, Foc (Full operational capability), si e’ conclusa l’esercitazione ‘Noble Light 2010′. La Friuli potra’ quindi essere impiegata nella Forza di risposta rapida della Nato, la NRF 16, a partire dal gennaio per tutto il primo semestre 2011. Finito quindi l’addestramento che aveva gia’ portato la brigata a ottenere certificazione nazionale (nel giugno scorso con la ‘Noble Strike 2010′). ”Come comandante della brigata aeromobile non posso che essere soddisfatto dello straordinario lavoro che avete svolto in questi giorni: e’ una riconferma delle vostre qualita’ professionali e umane”, ha detto il generale Luigi Francavilla parlando ai 275 militari, 19 donne, che ha operato ininterrottamente dal 5 al 13 ottobre 2010 durante la ‘Noble Light’. La Nato response force (Nrf) puo’ condurre operazioni nel mondo e con tempi molto ristretti di intervento. I primi elementi possono essere operativi sul posto entro cinque giorni e la forza nel suo complesso e’ in grado di completare lo schieramento entro trenta giorni. La Nrf e’ per esempio intervenuta negli Stati Uniti nel settembre 2005 per i soccorsi per l’uragano Katrina e per fornire aiuto umanitario in Pakistan dopo il terremoto dell’8 ottobre. Inoltre, ha contribuito alla sicurezza dei giochi olimpici in Grecia e delle elezioni presidenziali in Afghanistan.

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