Uomo in alto mare

ammiraglio_gumiero

Il 30 ottobre 2007, Giovanna Reggiani viene aggredita nei pressi della stazione ferroviaria di Tor di Quinto alle porte di Roma. Ricoverata presso il reparto di terapia intensiva dell’ospedale Sant’Andrea, vi muore dopo due giorni. Il marito, Giovanni Gumiero, dichiara che “lei era rimasta a Roma per preparare il trasloco, ci saremmo trasferiti definitivamente a La Spezia”.

Ma chi è Giovanni Gumiero? Promosso Contrammiraglio l’1 Gennaio 2008, Gumiero attualmente comanda il Gruppo Navale Permanente della NATO 2 (Standing NATO Maritime Group 2 – SNMG2). La SNMG2 è una forza marittima permanente multinazionale della NATO che opera sotto il comando della componente marittima alleata di Napoli e contribuisce anche alla forza di risposta rapida (NRF). Oltre a svolgere compiti operativi, la SNMG2 partecipa ad esercitazioni con le Marine NATO, del Partenariato per la Pace e del Dialogo Mediterraneo e rappresenta la NATO nel corso di visite a porti di Paesi che non fanno parte dell’Alleanza Atlantica.
Nell’assumere il comando della SNMG2, lo scorso 4 luglio a Taranto, Gumiero ne ha ricordato il ruolo in relazione alla lotta contro il terrorismo: “Oggi assumo il comando della SNMG2 in un periodo in cui la richiesta di sicurezza è più grande che mai, soprattutto nell’area marittima. Questa forza ha evidenziato di essere in grado di svolgere quei compiti che dimostrano il proposito della NATO di prevenire e combattere la minaccia globale posta dal terrorismo”.
Attualmente la SNMG2 – attraverso un suo reparto di sette imbarcazioni provenienti da Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Italia, Grecia e Turchia – sta conducendo l’operazione Allied Provider al largo delle coste della Somalia, per consentire al World Food Programme dell’ONU di fornire aiuti umanitari e dissuadere le attività di pirateria nell’area.

Lo scorso 29 ottobre, la Terza Corte di Assise di Roma ha emesso la sentenza a carico di Romulus Nicolae Mailat, rumeno di 25 anni, accusato di omicidio volontario, rapina e violenza sessuale in relazione alla morte di Giovanna Reggiani, la consorte del Gumiero. Mailat, dopo la richiesta dell’ergastolo formulata dal Pubblico Ministero il giorno precedente, aveva avuto a dichiarare: “Vogliono a tutti i costi un colpevole per un fatto così grave e penso di essere stato estratto da un mazzo di carte. Sono un capro espiatorio per tutti i romeni che hanno commesso reati in Italia”.
Piero Piccinini, difensore di Mailat, aveva puntualizzato: “Abbiamo un testimone-chiave, ma la polizia non sa dove sia”, riferendosi a Emilia Neamtu, la romena che aveva denunciato Mailat alla polizia, di cui la stampa romena aveva scritto che soffriva di disturbi psichici e il cui figlio, Gheorghe, sarebbe stato presente all’aggressione. “La Neamtu si trova in Romania e sostiene che nessuno l’abbia informata del processo”, affermava l’avvocato, convinto che “se fosse stata ascoltata in tribunale, forse sarebbero risultate molte contraddizioni”.
“E’ per questo motivo che il procuratore non ha fatto tutti gli sforzi per portarla in Italia”, continuava il legale chiedendosi come mai la polizia non sapesse dove si trovi la Neamtu. “Nessuno della baraccopoli in cui viveva Mailat è stato ascoltato”, proseguiva spiegando che la maggiore contraddizione nel caso fosse “la mancanza di prove che dimostrino che Mailat abbia avuto un contatto fisico con la signora Reggiani: niente sangue, niente tracce di pelle, peli o liquidi biologici”.
L’avvocato Tommaso Pietrocarlo, legale del Gumiero, dal canto suo aveva chiesto un risarcimento danni a favore del suo cliente, essendo evidente “quali sofferenze questa vicenda ha portato all’ammiraglio: vive, in privato, un dolore grandissimo. Addirittura non abita più nella casa in cui viveva con la moglie”.

Mailat è stato condannato a 29 anni di carcere. I giudici, riconoscendo il vincolo della continuazione tra i tre reati contestati, hanno disposto anche l’espulsione a pena espiata ed il risarcimento in separata sede con una provvisionale di 500.000 euro, nonché l’interdizione legale e la sospensione della potestà genitoriale.

mailat

Roma, 9 luglio 2009 – Ergastolo e sei mesi di isolamento diurno. E’ questa la condanna emessa dalla prima corte d’Assise d’appello di Roma inflitta Romulus Nicolae Mailat, il romeno di 29 anni, per l’omicidio di Giovanna Reggiani. La sentenza è stata pronunciata dopo due ore di camera di consiglio dalla Corte presieduta da Antonio Cappiello. Mailat è stato condannato all’ergastolo perché gli sono state revocate le attenuanti generiche riconosciute in primo grado. Resterà anche sei mesi in isolamento diurno.
La Corte ha condannato l’imputato anche al pagamento delle spese processuali pari a 2.500 euro confermando del resto anche la sentenza di primo grado che riconosceva al vedovo della Reggiani il risarcimento danni che in via provvisoria era stato fissato in 500 mila euro. Contro la sentenza ovviamente il difensore Piero Piccinini ha già preannunciato ricorso in cassazione.
(Adnkronos)

La sentenza è passata in giudicato
Roma, 14 aprile 2010 – La Cassazione ha reso definitivo l’ergastolo per Romulus Mailat, il romeno condannato per l’uccisione di Giovanna Reggiani aggredita nei pressi della stazione di Tor di Quinto, nella capitale, la sera del 30 ottobre 2007. Lo ha deciso la Prima sezione penale presieduta da Severo Chieffi, dichiarando inammissibile il ricorso presentato dal romeno che sta scontando il carcere a vita nell’istituto penitenziario di Pesaro.
In questo modo, piazza Cavour ha convalidato la decisione della Corte d’assise d’appello di Roma del 9 luglio 2009 che aveva annullato le attenuanti generiche concesse a Mailat in primo grado, condannandolo all’ergastolo (la Corte d’assise, con lo sconto, aveva inflitto una pena di 29 anni). “La condanna di Mailat è basata sul verosimile – protesta il legale del romeno, Piero Piccinini -. A tutt’oggi non so ancora quale sia la sua posizione visto che la condanna è frutto di un processo fatto male imbastito su presupposti che andavano verificati. Non si ha la minima idea di ciò che accadde quella notte, e questo emerge dalle carte”.
In primo grado, la Corte d’assise di Roma – 29 ottobre 2008 – aveva stabilito per il marito di Giovanna Reggiani una provvisionale di 500mila euro come risarcimento danni. “Soldi che – afferma Tommaso Pietrocarlo, legale del marito della Reggiani costituitosi parte civile nel processo – Mailat non ha ovviamente mai rifuso”. Anche la pubblica accusa di piazza Cavour rappresentata da Vito D’Ambrosio nella sua requisitoria aveva chiesto di confermare l’ergastolo per Mailat, condividendo la sentenza d’appello che aveva negato lo sconto di pena al romeno.
L’aggressione avvenuta a Roma, che portò alla morte di Giovanna Reggiani, spinse a portare il tema della sicurezza al centro dell’agenda politica e della campagna elettorale del 2008 e venne seguita da episodi violenti nei confronti di alcuni romeni che hanno suscitato tensioni politiche tra Italia e Romania.
Giovanni Gumiero, marito di Giovanna Reggiani, si è commosso alla sentenza della Cassazione. “Giustizia è fatta”. Raggiunto telefonicamente dal suo avvocato, Tommaso Pietrocarlo, il vedovo della Reggiani, che è ammiraglio ed è in navigazione, ha pianto. “Non cercavamo vendetta – spiega il legale – 29 anni o l’ergastolo non restituiranno la moglie all’ammiraglio Gumiero. Cercavamo soltanto la verità dei fatti. Non un colpevole a tutti i costi, solo la verità, e questa è stata affermata”.
(Adnkronos)

In un Paese dove la giustizia è lentissima, la rapidità con cui si è svolto questo procedimento giudiziario (meno di tre anni… ) nonché la durezza della sentenza definitiva, ulteriormente inasprita rispetto a quella emessa al termine del primo grado, desta in noi più di un sospetto.
Il fatto che il vedovo sia l’ammiraglio Giovanni Gumiero di cui sopra non conta davvero nulla?

20 thoughts on “Uomo in alto mare

  1. E se quello che dice Romulus Nicolae Mailat fosse vero?? Se fosse stato pescato veramente da un mazzo di carte? Perchè la donna che lo accusa non ha fatto niente per fermare lo stupratore, e il figlio, presente anche lui perchè non è intervenuto, c’era qualcun altro?
    Saluti.

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  2. eccone un’ulteriore conferma:

    Pechino, 14 nov. (Adnkronos/Dpa) – I pirati in azione al largo delle coste della Somalia hanno sequestrato un peschereccio cinese con 24 uomini di equipaggio di nazionalita’ anche vietnamita, filippina e giapponese. Lo riferiscono i media di Pechino, precisando che l’imbarcazione e’ stata assaltata ieri al largo del porto di Chisimaio.

    http://it.notizie.yahoo.com/7/20081114/twl-somalia-pirati-sequestrano-pescherec-09e26cd.html

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  3. PIRATERIA: SOMALIA; NATO PENSA A RUOLO PIU’ A LUNGO TERMINE

    BRUXELLES, 18 NOV – La Nato ”ridiscutera’ della possibilita’ di giocare un ruolo a piu’ lungo termine” nella lotta alla pirateria. Lo ha detto il portavoce dell’Alleanza atlantica oggi a Bruxelles, ricordando che la flotta navale Nato impegnata al largo della Somalia terminera’ il proprio mandato a meta’ dicembre.
    Il portavoce ha evocato la possibilita’ per la Nato di ”fornire un sostegno complementare all’operazione della Ue”, Eunavfor Atlanta, ”che e’ piu’ grande e piu’ adatta per questa missione”, che dovrebbe partire dall’inizio del mese prossimo.
    La Ue ha deciso il 10 novembre scorso di inviare una missione di Difesa Ue per proteggere le navi in transito lungo le coste della Somalia dagli assalti dei pirati. Appathurai ha sottolineato che la Nato non potra’ comunque disinteressarsi della lotta al fenomeno della pirateria che solo al largo della Somalia dall’inizio dell’anno ha colpito decine di navi, ultima la petroliera Sirius Star. Il portavoce ha stimato che circa 100 milioni di dollari siano stati versati ai pirati per pagare il riscatto di navi e equipaggi.
    (ANSA)

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  4. NEW YORK, November 20 (RIA Novosti) – The UN Security Council adopted on Thursday a British-proposed resolution on tougher sanctions against Somalia over the country’s failure to prevent a surge in sea piracy.

    The council unanimously supported the setting up of a special commission to determine the people and organizations that would face financial sanctions, including the freezing of bank accounts.

    The resolution also confirms an embargo on weapons deliveries to Somalia.

    A Russian analyst expressed doubts however over the wisdom of the Security Council’s decision.

    “How these sanctions will work in practice is not clear. There are rumors that the pirates may get money transferred to some accounts, but in practically all cases they demand that ransoms be paid on board the ship in cash. How are these sanctions supposed to work here?” Mikhail Voitenko, the chief editor of the Morskoi Byulleten Sovfracht maritime magazine said.

    http://en.rian.ru/world/20081120/118439281.html

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  5. Somalia: Un Pirata Arrestato, Siamo Tutti Pescatori Arrabbiati

    Berbera, 15 dic. (Adnkronos) – Nei sei mesi della stagione della pesca “potevamo guadagnare abbastanza soldi per il resto dell’anno e anche per costruirci una casa. Ma la Somalia e’ sparita nel 1991 e le nostre acque si sono riempite di pescherecci stranieri, con reti enormi che occupavano tutto il mare. La gente e’ rimasta senza pesci e cosi’ ha cambiato lavoro: adesso la pesca sono le navi straniere”. Lo dice in una intervista al quotidiano spagnolo ‘El Mundo’ un pirata somalo, intervistato nel carcere di Mandhera, a una sessantina di chilometri a nord del porto di Berbera, nell’autoproclamato stato del Somaliland.

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  6. (ANSA) – MANAMA, 8 GEN – La V flotta Usa ha annunciato la creazione di una nuova forza multinazionale contro la pirateria nel Golfo di Aden e nell’Oceano Indiano. Questa forza, che sara’ messa sotto comando statunitense, ‘sara’ pienamente operativa verso meta’ gennaio’, viene specificato in un comunicato della v Flotta. Chiamata CTF 151 sara’ una struttura ‘multinazionale che condurra’ operazioni contro la pirateria nel Golfo di Aden, nel mare di Oman, in Oceano Indiano e Mar Rosso’.

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  7. Sarò anche diffidente ma tutto questo non mi convince per niente. Ma com’è possibile che dei vascelli da guerra non riescano a proteggere un cargo mercantile, mi sembra impossibile. Perchè non armano ( con mitragliatrici pesanti ) le navi mercantili? Perchè non imbarcano dei contractor privati per difendere i cargo?
    Saluti

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  8. ecco un altro esempio del perché le navi USA gironzolano fra Mar Mediterraneo e Golfo Persico:

    (AGI) – Larnaca, 13 feb. – E’ stato scaricato a Cipro il cargo iraniano pieno di armi destinate ad Hamas e sequestrato in base all’embargo imposto dalle Nazioni Unite alla repubblica islamica. Secondo fonti diplomatiche la Monchegorsk, che trasporta armi convenzionali, restera’ all’ancora nel porto di Limassol. Il governo cipriota ha fatto sapere che il carico sara’ immagazzinato “senza alcun pericolo”. La nave e’ stata fermata il 29 gennaio dopo essere stata abbordata da marinai Usa nel Mar Rosso. Secondo fonti militari americane era partita dall’Iran ed era diretta in Siria. Il carico di armi, stando a Israele, era diretto a Hezbollah in Libano e ad Hamas nella Striscia di Gaza.

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  9. Nave Italiana Da Domani Partecipa a Operazione Ue Antipirateria

    Roma, 6 mar. (Adnkronos) – Una nave italiana, il ‘Comandante Bettica’, prendera’ parte da domani all’operazione ‘Atalanta’ della Ue contro la pirateria nelle acque del Corno d’Africa, al largo della Somalia. In applicazione delle indicazioni fornite dal Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, il Capo di Stato Maggiore della Difesa generale Vincenzo Camporini ha disposto, per le prossime due settimane, la partecipazione dell’unita’ navale all’operazione Ue.

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  10. NATO resumes counter-piracy mission

    On 24 March 2009, NATO has resumed counter piracy operations off the Horn of Africa and the Gulf of Aden. Operation ALLIED PROTECTOR is NATO’s continuing contribution to international community efforts to enhance the safety of commercial maritime routes and international navigation in the area.
    Five NATO ships will assist in international efforts to deter, defend against, and disrupt pirate activities off the Horn of Africa. The ships, part of Standing NATO Maritime Group 1 (SNMG1) under the command of Portuguese Rear Admiral Jose Pereira da Cunha, will start their duties at the end of March. The five ships that participate are:

    NRP Corte Real (flagship, Portugal)
    HMCS Winnipeg (Canada)
    HNLMS De Zeven Provinciën (The Netherlands)
    SPS Blas de Lezo (Spain)
    USS Halyburton (United States of America)

    The first phase of counter piracy operations will be undertaken on the outbound leg of NATO’s first ever maritime deployment to South East Asia. The second phase will take place as SNMG1 makes the return journey towards European waters at the end of June.

    The deployment to SE Asia demonstrates the high value that NATO places on its relationship with other partners across the globe. It will include a visit to Karachi, Pakistan, before sailing on to Singapore to take part in the IMDEX 2009 Exhibition and Conference at the invitation of the Republic of Singapore Navy. From Singapore SNMG1 will sail to Perth, Australia.

    Admiral Sir Mark Stanhope KCB OBE, Commander Maritime Component Command Northwood which will oversee Operation ALLIED PROTECTOR, said, “This mission reflects NATO’s relevance and adaptability to meet the challenges of the current security environment. In conjunction with other nations and international organisations we aim to enhance the safety of commercial maritime routes vital for the global economy.”

    The counter piracy mission will be co-ordinated with other international actors and expands on what was achieved during Operation Allied Provider in 2008. The NATO Force will assume a highly visible profile, conducting surveillance tasks and providing protection to deter and suppress piracy and armed robbery.

    http://www.nato.int/docu/update/2009/03-march/e0325a.html

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  11. La Fregata Maestrale Parte Per l’Oceano Indiano

    (ASCA) – Roma, 1 apr – Partira’ domani dal porto di Taranto la fregata ”Maestrale” per partecipare alla missione Atalanta, l’operazione di contrasto alla pirateria nell’Oceano Indiano guidata dall’Unione Europea. Il sottosegretario alla Difesa, Guido Crosetto, accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Paolo La Rosa, salutera’ l’equipaggio in partenza. La nave della Marina militare raggiungera’ nei prossimi giorni le acque del Mar Rosso e dell’Oceano Indiano e sara’ posta sotto il comando dell’ammiraglio di Divisione Philip Jones, alla guida dell’Eu Operational Headquarters di Northwood (Regno Unito).
    Alla missione partecipano attualmente unita’ navali britanniche, francesi, greche, tedesche, e spagnole inserite nel gruppo aeronavale guidato dal Commodoro greco Antonios Papaioannou. L’operazione Atalanta e’ partita il 13 dicembre 2008 con la decisione della UE di inviare un gruppo di navi nell’area a seguito dei numerosi attacchi di pirateria al traffico commerciale in transito. L’impegno della Marina Militare per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della pirateria e per la sicurezza delle rotte commerciali ha avuto inizio nel 2005, con la partecipazione del pattugliatore Granatiere all’operazione ”Mare Sicuro”, ed e’ continuato negli anni fino a pochi giorni fa con la missione del pattugliatore d’altura Comandante Bettica.

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  12. NATO extends counter-piracy mission

    On Friday 24 April, NATO decided to continue the counter piracy activities of Standing NATO Maritime Group 1 (SNMG1) in the Gulf of Aden and in waters off the Horn of Africa after a short port visit to Karachi (Pakistan) from 26 to 27 April.

    With the great increase in pirate attacks, and the ensuing international concern, NATO’s recent contribution to the international counter piracy effort has been significant. Consequently, the NATO nations decided to cancel the previously planned port visits to Singapore and Australia. Instead, the SNMG1 vessels will return back to the area of operations and stay there until 28 June.

    The NATO vessels will, through their active presence, enhance the safety of commercial maritime routes and international navigation off the Horn of Africa. They will assume a high visible profile, conducting surveillance tasks and providing protection to deter and suppress piracy and armed robbery. The utility and flexibility of NATO forces is clearly demonstrated by this sudden retasking to the pre-planned deployment of SNMG1.

    On the political level, the NATO nations will discuss in the next few days and weeks NATO’s possible long term role in Counter-piracy* as well as efforts to come up with a more common approach regarding the detention of pirates.

    *Note:

    The NATO Heads of State and Government have stated in the Strasbourg/Kehl Summit Communiqué of 4 April 2009 that “We are considering options for a possible long-term NATO role to combat piracy, including by taking into account, as appropriate, regional requests for maritime capacity-building”. The Summit Communiqué also acknowledges that the piracy problem requires more than just a maritime response: “Addressing the root causes of piracy requires a comprehensive approach by the international community”. The Communiqué also refers to the Contact Group on Piracy off the Coast of Somalia – of which NATO is a member – which plays an important role in order to facilitate coordination among all actors involved, and where the various aspects of the piracy problem are being discussed.

    http://www.nato.int/cps/en/SID-479107E8-DD9CCCC4/natolive/news_53420.htm

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  13. Somalia: Ue Prolunga Missione Contro Pirati a Fine 2010

    Lussemburgo, 15 giu. – (Adnkronos/Aki) – I ministri degli Esteri dell’Ue hanno deciso di prolungare ad “almeno la fine del 2010” la missione ‘Atalanta’ contro i pirati somali. La decisione e’ giunta nel quadro del Consiglio Affari generali e relazioni esterne a Lussemburgo.

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  14. NATO extends counter-piracy operation

    NATO Defence Ministers decided to continue a counter-piracy operation off the Horn of Africa and in the Gulf of Aden. The Standing NATO Maritime Group 2 (SNMG2), which currently consists of five ships, will start operating in the area as of early July 2009.
    NATO Secretary General Jaap de Hoop Scheffer said that more nations may contribute with additional frigates, maritime patrol assets and intelligence support in the near future.
    The Group will replace the SNMG1 that is currently conducting the counterpiracy Operation Allied Protector until 28 June 2009. Between March and now, SNMG1 escorted 26 ships, including those vessels which were in support of the World Food Programme (WFP) – all of these ships successfully reached their destination.

    http://www.nato.int/cps/en/natolive/news_55594.htm?mode=news

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  15. Pirati: Italia Partecipera’ Con Una Fregata a Nuova Missione Nato

    (ASCA) – Roma, 8 lug – L’Italia prendera’ parte con una fregata della Marina Militare alla nuova missione della Nato contro la pirateria denominata ”Scudo Oceanico”, iniziata il primo luglio nel Corno d’Africa. Lo ha confermato il ministro della Difesa Ignazio La Russa durante un’audizione davanti alle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, precisando che l’impegno italiano proseguira’ ”per sei mesi”. L’Italia partecipa gia’ alla missione Atalanta dell’Unione europea, che ha durata annuale.

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  16. evidentemente il problema non è la pirateria…

    Sono più di una trentina le unità militari dell’Unione europea (operazione Atalanta), della NATO, dell’US Navy e della task force multinazionale Joint Maritime Forces and Combined Task Force 151 che pattugliano le acque del Corno d’Africa. In funzione anti-pirati viene pure utilizzato saltuariamente il Gruppo Navale Permanente SNMG 1 (Standing Nato Maritime Group 1), la componente navale della Forza di Reazione Rapida della NATO, da un mese a questa parte sotto comando italiano. Nonostante l’escalation della presenza militare internazionale gli attacchi dei “pirati” sono cresciuti in numero e intensità. Secondo l’International Maritime Bureau di Londra, lo scorso anno si sono verificati 53 sequestri di mercantili (1.181 membri di equipaggio), buona parte dei quali in acque somale. E mentre in Italia ammiragli, industrie belliche e armatori stringono un’alleanza per intensificare gli interventi armati contro i pirati, a Washington il Government Accountability Office (GAO) esprime forti perplessità sulle azioni di contrasto sino ad oggi realizzate dalle unità militari USA.
    “Il governo degli Stati Uniti non sta controllando in modo sistematico i costi o l’efficacia delle sue operazioni anti-pirateria in Somalia e intanto gli attacchi aumentano e si estendono all’Oceano Indiano”, scrive il GAO in un rapporto dell’ottobre 2010. “Gli analisti della difesa stimano che per coprire l’intera area interessata dalla pirateria sarebbero necessarie più di 1.000 navi da guerra equipaggiate con elicotteri, numero che va oltre i mezzi che le marine mondiali sono in grado di fornire. Per questo è necessario rivedere le strategie e il piano di azione elaborati nel 2008 per adeguarli alle odierne condizioni e priorità”.

    da Marines anti-pirati sui mercantili italiani,
    di Antonio Mazzeo
    http://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2011/02/marines-anti-pirati-sui-mercantili.html

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