Bishkek preferisce Mosca

manas-addio

Durante la visita in Russia per svolgere colloqui bilaterali, il presidente del Kirghizistan Kurmanbek Bakiev ha dichiarato ieri che il suo governo ha deciso di porre fine all’utilizzo della base aerea di Manas da parte dell’esercito USA. Nella conferenza stampa seguita all’incontro con il presidente russo Dmitry Medvedev,
Bakiev ha fatto riferimento al rifiuto statunitense di accettare un (ulteriore) aumento del canone di affitto, attualmente fissato a 150 milioni di dollari annui, ed ai numerosi problemi di ordine pubblico creati dalla presenza delle truppe americane.
Per il Kirghizistan, afflitto da povertà endemica e che quest’anno si trova ad affrontare anche una bolletta energetica quasi doppia rispetto al passato (con il gas uzbeko passato da 145 a 240 dollari ogni mille mc), una bella boccata di ossigeno è rappresentata dagli aiuti che la Russia ha concesso: lo sconto di 180 milioni di debito pregresso, altri 150 milioni di aiuti a fondo perduto ed un prestito agevolato di 2 miliardi di dollari per la costruzione di varie infrastrutture, fra cui la centrale idroelettrica da 1.900 MW di Kambaratinsk.
In totale, si tratta dell’equivalente di circa due volte il bilancio annuo del Kirghizistan e la metà del suo prodotto interno lordo.
Riguardo l’insediamento statunitense a Manas, Bakiev ha commentato: “Inizialmente si trattava di una questione di uno o due anni. Ne sono passati otto. Abbiamo ripetutamente sollevato la questione di una compensazione economica con la controparte, ma non siamo stati compresi”. Leonid Gusev, analista politico, sostiene che Bakiev “è preoccupato che, nel caso di un conflitto con l’Iran, la base sia usata come crocevia dei militari, causando così altre turbative sociali”.
Sia quel che sia, certamente non una bella notizia per l’amministrazione Obama, chiaramente intenzionata ad incrementare il proprio sforzo bellico in Afghanistan. L’ambasciatore USA a Bishkek ha annunciato che in giornata verrà rilasciata da Washington una dichiarazione ufficiale.
Rimaniamo in attesa degli sviluppi, quindi.

6/2/2009
Il provvedimento di chiusura della base sarà sottoposto alla voto del Parlamento kirghizo la settimana prossima, previa discussione.
Il portavoce del Pentagono Bryan Whitman, ieri, ha detto che il governo USA continua a discutere con le autorità del Kirghizistan, specificando che “siamo ancora molto impegnati sulla questione”. “Certamente non ha alcun senso per la Russia o per qualsiasi altro Paese della regione cercare di minare lo sforzo internazionale per portare stabilità in Asia Centrale”, ha aggiunto Whitman. Il portavoce ha però negato di accusare indirettamente la Russia: “(I russi) sono stati molti netti nelle loro dichiarazioni pubbliche in passato sul sostegno allo sforzo internazionale per portare stabilità in Afghanistan così come nella regione”.
Un funzionario anonimo del Dipartimento di Stato ha invece fatto notare come l’annuncio di Bakiev circa la chiusura della base USA sia arrivato dopo un vertice col presidente russo Dmitry Medvedev. “In termini di negoziati, nulla è mai dato per certo in Asia Centrale. Certamente la vicenda non è finita. Continuiamo a discutere col Kirghizistan”, ha detto il funzionario.
Il governo del Paese centrasiatico, attraverso un suo portavoce,  oggi ribatte affermando che la decisione è “definitiva” e che i colloqui in corso sono unicamente indirizzati a stabilire un calendario per la chiusura della base.

9/2/2009
Oggi in Kirghizistan comincia il dibattito parlamentare sulla chiusura della base di Manas. La discussione si svolgerà inizialmente nei comitati interessati, a partire da quello per la difesa, per poi passare in Parlamento per la votazione finale.
Dal momento in cui il Kirghizistan e gli USA si saranno scambiati la documentazione inerente (note diplomatiche), il personale statunitense avrà 180 giorni di tempo per lasciare la base.

11/2/2009
I tempi si allungano: a causa dell’impossibilità di partecipare alla discussione da parte del Ministro degli Esteri Kadyrbek Sarbayev, il dibattito fra i tre partiti politici presenti nel parlamento kirghizo subisce uno slittamento.
Fino ad ora, la questione è passata al vaglio soltanto della commissione Difesa, unica fra i comitati parlamentari interessati che abbia approvato la chiusura di Manas.
Qui alcuni approfondimenti utili ad inquadrare meglio tutta la vicenda.

17/2/2009
Il governo kirghizo ha sottoposto ieri al Parlamento il testo del provvedimento che sancisce la fine dell’utilizzo della base di Manas da parte dell’esercito statunitense (e di altri 11 Paesi: Australia, Canada, Corea del Sud, Danimarca, Francia, Italia, Norvegia, Nuova Zelanda, Olanda, Spagna e Turchia).
La discussione è stata inserita nell’ordine del giorno di giovedì 19, avendo il provvedimento ottenuto oggi il via libera dei comitati parlamentari interessati.
Intanto gli Stati Uniti cercano un’alternativa.

19/2/2009
Il Parlamento del Kirghizistan ha approvato la decisione del governo di chiudere la base di Manas. L’assemblea ha votato a favore della chiusura con una maggioranza schiacciante, 78 voti su un totale di 81 deputati presenti ed un solo voto contrario.

20/2/2009
Il presidente Bakiev ha firmato il provvedimento, dalla cui notifica – già effettuata oggi presso la locale ambasciata USA – decorre il termine di 6 mesi entro i quali dovranno togliere il disturbo.
Bye Bye Uncle Sam.

31 thoughts on “Bishkek preferisce Mosca

  1. (ANSA) – MOSCA, 4 FEB – Mosca e’ pronta a una ‘cooperazione totale’ con gli Usa e gli altri paesi della coalizione nella lotta contro il terrorismo in Asia centrale. Il presidente Medvedev ha sostenuto inoltre che l’annunciata chiusura della base militare aerea in Kirghizistan non portera’ all’indebolimento della lotta contro il terrorismo perche’ essa ‘non dipende dal numero delle basi militari’. ‘Se con il numero delle basi fosse diminuito il numero dei terroristi sarebbe bello, ma la lotta dipende anche da altro’.

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  2. Ecco, anche perchè nessuno vuole più gli yankee in casa loro.

    Lista di paesi bombardati dagli USA dopo la seconda Guerra Mondiale.

    Cina: 1945-46
    Corea: 1950-53
    Cina: 1950-53
    Guatemala: 1954
    Indonesia: 1958
    Cuba: 1959-60
    Guatemala: 1960
    Congo: 1964
    Perù: 1965
    Laos: 1964-73
    Vietnam: 1961-73
    Cambogia: 1969-70
    Guatemala: 1967-69
    Granada: 1983
    Libia: 1986
    El Salvador: 1980
    Nicaragua: 1980
    Panama: 1989
    Irak: 1991-99
    Soudan: 1998
    Afghanistan: 1998
    Yugoslavia: 1999

    Saluti. Piero

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  3. intanto Karzai, in Afghanistan, si sta tirando fuori:

    (ANSA) – KABUL, 4 FEB – Il presidente afgano Hamid Karzai ha oggi rinnovato le sue critiche nei confronti delle forze americane e dell’Isaf. Per limitare le vittime tra i civili, lo scorso mese Kabul ha presentato alla Nato una serie di proposte, tra cui quella di lasciare alle sole forze afghane il compito di arrestare presunti terroristi. ‘Le nostre richieste sono che le perquisizioni domiciliari, l’arresto di cittadini afgani e le vittime civili devono cessare’, ha detto Karzai.

    per approfondire:
    Piombo per tutti

    Piombo per tutti


    e
    Lo stop della Russia agli Stati Uniti sulla rotta verso l’Afghanistan, di M. K. Bhadrakumar
    http://www.eurasia-rivista.org/cogit_content/articoli/EkFFFEupAAtPFdHRKA.shtml

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  4. The Manas air base, located near the Kyrgyz capital of Bishkek, is the major air link between the US military and American occupation forces in Afghanistan. Last year, at least 170,000 US military personnel passed through the base on their way to or from Afghanistan, together with 5,000 tons of military equipment. Approximately 1,000 US troops are stationed at the base, together with smaller contingents from France and Spain.

    After initially dismissing Kyrgyz President Kurmanbek Bakiyev’s announcement Tuesday that his government intended to close the Manas base as a mere bargaining ploy (Kyrgyzstan made a similar threat in 2006 but relented after the US increased its rent for the facility), official Washington appeared by Thursday to be treating the matter with deadly seriousness.

    “Frankly, we thought it was a negotiating tactic, and we were ready to call their bluff,” an unnamed military official told the Wall Street Journal Thursday. “But it’s becoming clearer that, no kidding, they want us out.”

    The strategic importance of the base has become even greater with the Obama administration’s announced plan to send an additional 30,000 US troops into Afghanistan over the next 18 months in an attempt to quell the growing popular resistance to the American occupation. The escalation would nearly double the size of the US military force in the country, which now numbers 36,000. Another 32,000 troops from other NATO countries are also participating in the occupation.

    US-Russia tensions escalate over closure of Afghan supply base, by Bill Van Auken
    http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=12189

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  5. Ex Funzionario Cia Guidera’ Riesame Politica Afghanistan-Pakistan

    (ASCA-AFP) – Washington, 10 feb – Il presidente Usa Barack Obama ha scelto un ex ufficiale della Cia alla guida dei lavori di revisione che prenderanno in esame la politica Usa in Afghanistan e Pakistan in vista del summit Nato che avra’ luogo in aprile.
    Ad annunciarlo la Casa Bianca. Bruce Riedel, esperto della regione che fa parte attualmente del ‘Brookings Institution’, guidera’ il riesame con l’inviato speciale Richard Holbrooke e Michele Flournoy, sottosegretario alla Difesa che avranno l’incarico di co-direttori, ha precisato il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs. Gibbs ha detto che Riedel, che per diversi anni ha lavorato per la Central Intelligence Agency e per il National Security Council, riferira’ i risultati del riesame a Obama e al consigliere per la Sicurezza Nazionale Jim Jones prima del summit della Nato.

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  6. La NATO vorrebbe usare la nuova strada costruita dal governo indiano e che va dall’Afghanistan centrale al confine iraniano a Zaranj e che consentirebbe l’accesso al porto sul Golfo Persico di Chabahar. La strada è largamente inutilizzata. Gli indiani hanno completato i lavori neanche due settimane fa.

    La NATO si sta dando da fare. Deve in qualche modo ridurre la propria dipendenza dalle rotte di rifornimento pakistane, che vengono attualmente usate per trasportare circa l’80% dei rifornimenti. Agli osservatori non sfuggirà l’ironia della situazione: la NATO vuole una rotta di transito iraniana mentre Teheran chiede un ritiro delle truppe statunitensi dall’Afghanistan.

    Mosca e Teheran forzano la mano agli Stati Uniti, di M.K. Badrakumar
    http://www.eurasia-rivista.org/cogit_content/articoli/EkFuFuVVAuKnwAzXfF.shtml

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  7. Il Presidente del Kirghizistan Kurmanbek Bakiyev ha sganciato una bomba, martedì scorso, chiedendo la chiusura della base militare degli Stati Uniti a Manas, usata per il trasporto dei rifornimenti verso l’Afghanistan. L’ha comunicato dopo dei colloqui con il Presidente russo Dmitrij Medvedev, durante i quali Mosca ha promesso a Bishkek la cancellazione di un debito di 180 milioni di dollari e la concessione di un prestito a interessi minimi per circa 2 miliardi e aiuti per 150 milioni di dollari.

    L’inviato della NATO in Asia Centrale, Robert Simmons, si è precipitato a Bishkek in un estremo tentativo di bloccare la mossa kirghiza, ma non ha potuto fare altro che rammaricarsi per l’accaduto e ammettere che le operazioni in Afghanistan ne avrebbero risentito negativamente. Washington spera ancora di salvare la situazione, ma ciò significa ricorrere all’aiuto di Mosca. (EURASIA / rivista di studi geopolitici)
    Saluti

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  8. primi effetti della chiusura della base a Manas?

    Washington, 12 feb. (Adnkronos) – Inviare subito una o due brigate, in tutto tra i 3500 ed i 7mila soldati in piu’, ma rimandare la decisione piu’ difficile sul ‘surge’ piu’ consistente a dopo la formulazione di una nuova completa strategia per l’Afghanistan. E’ questa l’ipotesi di compromesso al vaglio della Casa Bianca che si trova a dover decidere se approvare l’invio dei 30mila uomini in piu’ richiesti dal generale David McKiernan, comandante delle forze in Afghanistan, prima ancora di aver completato la revisione avviata a vari livelli per una nuova strategia Usa in Afghanistan.

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  9. Afghanistan: intelligence Usa, governo debole e corrotto non ferma i talebani

    Il governo afghano debole e corrotto non riesce a bloccare il predominio dei talebani, anche per questo il sostegno degli afghani per i talebani e i signorotti della guerra locali sta aumentando. E’ la valutazione che il nuovo direttore dell’intelligence nazionale Usa, Dennis Blair, ha consegnato in forma di testimonianza scritta alla Commissione intelligence del Senato prima del suo intervento nel pomeriggio di oggi. Blair ha ribadito che non è possibile una soluzione della crisi afghana senza un controllo del Pakistan delle sue zone di frontiera. “L’incapacità di Kabul di costruire istituzioni efficaci, oneste e leali a livello provinciale e distrettuale, in grado di fornire i servizi di base per consentire ai cittadini forme di sussistenza lecite e reali, erode la sua legittimità popolare e aumenta l’influenza dei sigonori della guerra locali e dei talebani”, si legge nella testimonianza di Blair.

    http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=106331

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  10. Tagikistan consente transito cargo Nato per Afghanistan

    Reuters
    Ven 20 Feb – 08.23

    Il Tagikistan ha acconsentito il transito sul suo territorio di cargo non militari Nato per l’Afghanistan.
    Lo ha detto un comandante Usa sulla tv tagika oggi.
    “Il Tagikistan ha permesso alla Nato di usare le sue strade e ferrovie per far transitare cargo non militari per l’Afghanistan”, ha detto l’ammiraglio Mark Harnitchek del comando Trasporti Usa.

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  11. Afghanistan: Ok Tajikistan e Uzbekistan a Transito Rifornimenti Usa

    (ASCA-AFP) – Dushnabe, 20 feb – Il Tajikistan e l’Uzbekistan hanno approvato il transito attraverso i loro territori di rifornimenti americani non-letali per le truppe in Afghanistan.
    Lo ha annunciato il Contrammiraglio statunitense Mark Harnitchek. ”Il Tajikistan ha dato il suo via libera all’utilizzo del suo sistema ferroviario e delle sue strade per il transito di forniture non-letali”, ha dichiarato il Contrammiraglio durante una visita a Dushanbe, secondo quanto riporta la televisione locale. Harnitchek ha aggiunto che anche l’Uzbekistan ha acconsentito al transito e che Washington intende inviare tra i 50 e i 200 container a settimana dall’Uzbekistan al Tajikistan e poi farli arrivare via terra nel vicino Afghanistan. Washington era stata costretta a cercare vie alternative per portare gli approvvigionamenti ai suoi soldati in Afghanistan dopo che il Kirghizistan aveva annunciato la chiusura di una base aerea americana utilizzata come punto di transito chiave per i rifornimenti.

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  12. Obama, Osama e Medvedev
    di Pepe Escobar

    Obama ha ufficialmente dato il via al suo tanto reclamizzato “surge” afghano, autorizzando lo spiegamento di 17.000 uomini (8000 marines, 4000 soldati dell’esercito e 5000 truppe d’appoggio) prevalentemente nella provincia meridionale di Helmand dominata dai pashtun. Giustificazione: “La situazione in Afghanistan e Pakistan richiede attenzione urgente”. I marines cominceranno ad arrivare in Afghanistan a maggio. La loro missione è confusa quanto rischiosa: eradicazione delle coltivazioni d’oppio, fonte dell’eroina (che compone quasi il 40% del prodotto interno lordo dell’Afghanistan). In Afghanistan ci sono già 38.000 soldati statunitensi, più altri 18.000 che fanno parte del contingente di 50.000 uomini della NATO.

    http://www.eurasia-rivista.org/cogit_content/articoli/EkFVkEuFAkuNsedFBM.shtml

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  13. Kyrgyzstan says U.S. ready for airbase pullout

    BISHKEK, March 5 (RIA Novosti) – Washington has informed Kyrgyz officials of its readiness to start withdrawing its military contingent from the Manas airbase, the Kyrgyz foreign minister said on Thursday.

    Kyrgyz President Kurmanbek Bakiyev signed on February 20 a decree to close the U.S. Manas airbase in the north of Kyrgyzstan. The base had been used since 2001 to support NATO operations in nearby Afghanistan.

    “We have met with the U.S. ambassador, who handed us notification from Washington that they were ready to start the withdrawal,” Kadyrbek Sarbayev said during a meeting of parliament’s defense committee.

    The U.S. is to pull out its troops from the base by mid-August.

    http://en.rian.ru/world/20090305/120435903.html

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  14. Kirghizistan revoca accordi

    (ANSA) – MOSCA, 6 MAR – Il parlamento del Kirghizistan ha revocato gli accordi con 11 paesi della cosidetta ‘coalizione antiterrorismo’, compresa l’Italia. Questi 11 paesi (Italia, Francia, Spagna, Olanda, Norvegia, Turchia, Polonia, Australia, Nuova Zelanda, Corea del sud e Danimarca) utilizzavano la base Usa di Manas. La misura fa seguito alla decisione il 19 febbraio scorso di chiudere la base di Manas, creata nel 2001 per appoggiare le operazioni antiterrorismo in Afghanistan.

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  15. Will Obama repeat Bush’s mistakes in Central Asia?

    For example, Uzbekistan closed the U.S. airbase at Karshi-Khanabad, also known as K2 and Stronghold Freedom, in 2005 amid strained relations caused by the May 2005 unrest in that Central Asian country.

    Washington and its allies saw the crackdown on opposition in Uzbekistan’s Andizhan in 2005 as the shooting of freedom fighters.

    This did not result in international isolation of Uzbekistan, whose economy started growing, by 7% annually, with lavish foreign investment, which increased by 46% in 2008 alone.

    Moreover, Uzbek President Islam Karimov allowed the U.S. to use the K2 base free of charge because Afghanistan also threatens that country’s stability.

    Next the U.S. engineered a “color revolution” in Kyrgyzstan in 2005 by financing a host of its NGOs there. Americans paid for the lease of the Manas airbase, and the Kyrgyz authorities even raised the fee 11-fold over the past four years. But this year they decided to close it “for domestic political considerations.”

    According to available information, Moscow did not encourage Kyrgyzstan’s decision, although Washington will never believe this. Kyrgyzstan closed the base because of the disastrous U.S. policy in Central Asia, which created a situation in which it is now better not to be friends with Washington.

    http://en.rian.ru/analysis/20090313/120552244.html

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  16. Afghanistan: Accordo Usa-Kirghizistan Su Transito Materiale Non Militare

    (ASCA-AFP) – Bishkek, 23 giu – Stati Uniti e Kirghizistan hanno firmato ieri un accordo che consentira’ agli americani di continuare a utilizzare la base di Manas, a Bishkek, per il transito di materiale non militare verso l’Afghanistan. Ne ha dato notizia una fonte del governo kirghizo. Il parlamento della repubblica asiatica ”comincera’ ad esaminare la ratifica di quest’accordo” oggi, hanno precisato questa fonte e altre.
    Il Kirghizistan aveva annunciato a febbraio la sua intenzione di chiudere la base americana di Manas, fondamentale per il sostegno logistico alla coalizione internazionale dispiegata in Afghanistan, una decisione presa, secondo alcuni analisti, sotto la pressione di Mosca.

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  17. Parlamento Kirghizo Approva Accordo Su Base Usa Manas

    (ASCA-AFP) – Bishkek, 25 giu – Il Parlamento del Kirghizistan ha approvato l’accordo tra Washington e Bishkek per trasformare la base aerea di Manas in ”centro di transito internazionale” per fornire materiale non militare alle truppe impegnate in Afghanistan. L’accordo e’ stato approvato da 75 deputati sui 90 che compongono l’assemblea di questa ex repubblica sovietica dell’Asia centrale.
    Gli Stati Uniti dispongono dal 2001 di una base aerea militare all’aeroporto Manas di Bishkek, che serve da sostegno logistico alle forze impegnante in Afghanistan. Il Kirghizistan aveva ordinato la sua chiusura a febbraio, ma martedi’ ha deciso di tenere aperta la base sotto forma di un ”centro di transito”. Non e’ stato tuttavia chiarito quali cambiamenti ci saranno nel suo funzionamento.

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  18. 60 + 36,6 + 30 mil $ =…

    BISHKEK, June 25 (RIA Novosti) – A U.S. transit center at an airport near the Kyrgyz capital, Bishkek, will have the status of a military facility, a Kyrgyz parliament member said on Thursday.
    The Kyrgyz parliament ratified on Wednesday agreements concluded by Kyrgyzstan and the U.S. on June 22 on the establishment of a transit center at Manas airport to provide support for operations conducted by U.S.-led international forces in nearby Afghanistan.
    “This center will have a military status…and will be established at the former U.S. airbase,” said Iskhak Masaliyev, the leader of parliament’s communist faction.
    In February, the ex-Soviet Central Asian state ordered the shutdown of the base, which has been used to support U.S.-led operations in Afghanistan since 2001. The decision was widely seen as being influenced by Russia, which had just granted Kyrgyzstan a large financial aid package.
    Meanwhile, another Kyrgyz parliament member said the 1,500 U.S. troops currently deployed at the airbase would be withdrawn on previously agreed terms.
    The U.S. military contingent at the Manas base will leave the republic by August 18,” said Kabai Karabekov, deputy head of the Kyrgyz parliament’s international committee.
    The MP added that the new transit center would be staffed with civilians and military security personnel.
    The new agreement has been signed for a 1-year term and envisions annual U.S. payments of $60 million to the Kyrgyz budget for the use of the center – almost a triple of the former amount of $17.4 million.
    Washington will also allocate $36.6 million for the construction of additional aircraft parking and storage facilities, and $30 million for new navigation and traffic control equipment at the Manas airport.
    The two countries also agreed to take joint measures to ensure the security of the airport perimeter and to form checkpoints.
    The new deal has provoked an angry reaction from Moscow.
    Business daily Kommersant quoted a Russian Foreign Ministry source as saying Kyrgyzstan had played a “mean trick” in deciding to let the United States keep using the airbase. He warned there would be “an appropriate response” from Moscow.
    President Kurmanbek Bakiyev’s decision in February to close the base, which is staffed by about 1,500 personnel, was seen as a victory for Russia in its rivalry with the West for influence in the region.

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  19. Also on August 7 Pentagon chief Robert Gates expressed his gratification that Kyrgyzstan, which earlier this year evicted U.S. and NATO troops from the air base at Manas, had proven susceptible to bribery and allowed the U.S. military to conduct transit again through the same base. The new arrangement “will enable the U.S. and Kyrgyzstan to continue their highly productive military relations created earlier….”

    Afghan War: NATO Builds History’s First Global Army.
    Never before have soldiers from so many states served in the same war theater,
    di Rick Rozoff

    http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=14707

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  20. (…)
    In August the head of the Pentagon’s Central Command, General David Petraeus, also visited Kazakhstan as well as Kyrgyzstan and Uzbekistan to discuss military transit agreements and in the case of Kazakhstan troops for the war in Afghanistan.

    Not only did the Pentagon buy back the right to transit troops and equipment for the war in Afghanistan this July through the Manas base, which an estimated 200,000 American and NATO troops have passed through over the last eight years, but is now planning “the construction of a second runway at the Manas airport” and “has recently promised to allocate $60 million” for the purpose.

    In fact last week Kyrgyzstan approved the deployment of French and Spanish NATO troops in the nation. “French and Spanish officials will soon visit the Kyrgyz capital of Bishkek to discuss the details of the agreements.”
    (…)

    Escalation of US NATO War in Afghanistan: The Risks of Regional Conflagration,
    di Rick Rozoff

    http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=15635

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  21. “No matter what is going on there – it’s Kyrgyzstan’s domestic affair. The only thing I ask is that the authorities and opposition demonstrate restraint and refrain from violence,” Putin said.

    He also said that Kyrgyz President Kurmanbek Bakiyev had repeated mistakes made by his predecessor, Askar Akayev.

    “When President Bakiyev came to power [after the so-called tulip revolution in 2005], he harshly criticized the toppled president, Akayev, for nepotism and giving his relatives top economic posts. I get the impression that Bakiyev has fallen into the same trap,” Putin said.

    Kyrgyzstan, where Russia and the United States both have military bases, has been unstable since Bakiyev took office but major political unrest began in Kyrgyzstan last month when opposition forces accused the government of tightening its grip on power while failing to bring stability and economic growth.

    SMOLENSK, April 7 (RIA Novosti)
    http://en.rian.ru/russia/20100407/158472404.html


    Russian airbase in Kyrgyzstan has been put on high alert in the wake of an unrest in the Central Asian country that left at least 47 people killed and some 400 injured, a source in the Russian Defense Ministry said.

    “Due to the unrest in Bishkek military servicemen at the airbase in Kant have been put on high alert. Permission to leave the base has been restricted for the servicemen,” he said.

    Protests, initiated in by the country’s opposition began in the northwestern Kyrgyz town of Talas on Tuesday spreading to other regions of the country, including the capital Bishkek, on Wednesday. Opposition has declared that it assumed full power in Kyrgyzstan.

    The source added that no incidents have so far been registered near the Russian airbase, which is located some 20 kilometers (12 miles) outside Bishkek.

    The airbase in Kant was opened in 2003. Some 250 Russian officers and 150 enlisted personnel from Russia’s 5th Air Army are deployed at the base, as well as Su-25 Frogfoot strike aircraft and Mi-8 transport helicopters.

    MOSCOW, April 8 (RIA Novosti)
    http://en.rian.ru/world/20100408/158474855.html

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  22. fondamentale per l’Afghanistan

    (ANSA) – BISHKEK, 8 APR – La base militare Usa di Manas, in Kirghizistan, fondamentale per le operazioni militari in Afghanistan, restera’ aperta. Lo ha assicurato Roza Otunbayeva, la leader dell’opposizione che da ieri ha preso il controllo del Paese e che e’ stata nominata capo del governo a interim. Otunbayeva ha detto di controllare 4 regioni su 7 del Paese mentre il ministro della difesa del governo a interim ha dichiarato che l’esercito e le guardie di frontiera sono sotto il suo controllo.


    La base Usa di Manas ha ripreso oggi a funzionare normalmente, come ha detto un portavoce, dopo avere tagliato diversi voli a causa delle violenze nella vicina capitale Bishkek.
    Ma al personale non è stato ancora consentito di lasciare la base, come ha riferito il Comando centrale Usa a Washington.
    Il Pentagono sostiene che Manas ha un ruolo centrale nella guerra contro i talebani, in quanto è possibile volare dalla base in tutte le ore del giorno e della notte da e per l’Afghanistan e solo il mese scorso sono transitati 50.000 soldati. Ma la nuova leadership kirghiza ha detto che potrebbe accorciare i tempi dell’affitto agli americani.

    http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE63802020100409?sp=true

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  23. l’accordo e’ da intendersi automaticamente rinnovato di un anno

    Bishkek, 16 apr. – (Adnkronos/Aki) – L’accordo tra gli Stati Uniti e il Kirghizistan per la base militare di Manas, in scadenza a giugno, verra’ esteso di un anno. Lo ha annunciato il vice premier del governo provvisorio kirghizo, Omurbek Tekebayev.
    Il vice primo ministro, riferisce l’agenzia di stampa ‘Xinhua’, ha spiegato che a decidere del futuro della base avrebbe dovuto essere il Parlamento kirghizo. Ma poiche’ l’Assemblea e’ stata disciolta e poiche’ il governo provvisorio non ha poteri in merito e le elezioni parlamentari non si terranno prima di ottobre, l’accordo e’ da intendersi automaticamente rinnovato di un anno.

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  24. Il Kirghizistan e la battaglia per l’Asia centrale,
    di Rick Rozoff
    http://www.resistenze.org/sito/te/pe/im/peimad13-006711.htm

    Gli USA mietono un amaro raccolto dalla “Rivoluzione dei Tulipani”,
    di M. K. Bhadrakumar
    http://www.medarabnews.com/2010/04/11/gli-usa-mietono-un-amaro-raccolto-dalla-%e2%80%9crivoluzione-dei-tulipani%e2%80%9d/

    Cambio strategico in Kirghizistan,
    di Alessandro Lattanzio
    http://sitoaurora.altervista.org/Eurasia/Csi86.htm

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  25. cercano di coprirsi le spalle in caso di chiusura della base di Manas:

    In neighboring Kazakhstan, the U.S. gained military flyover rights with the government on April 11 which include for the first time the transit of combat troops and lethal military equipment.
    A Kyrgyz news source revealed that in discussions between Kazakh President Nursultan Nazarbayev, U.S. President Obama and his main Russian and Eurasian hand Michael McFaul, the last-named proposed the establishment of an American military base in Kazakhstan to either supplement or replace if need be the Transit Center at Manas in Kyrgyzstan.
    Retired Russian general Leonid Ivashov has stated that new U.S.-Kazakh military cooperation plans “threaten the interests of Russia and other countries, notably China and especially Iran against which the United States is preparing a military operation,” particularly if as seems increasingly likely the U.S. opens “a military base in Kazakhstan similar in size to the Kyrgyz facility.”

    Da NATO: Pentagon’s Gateway Into Former Warsaw Pact, Soviet Nations,
    di Rick Rozoff
    http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=18706

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  26. KIRGHIZISTAN: ESPERTO A CONGRESSO USA, BASE MANAS FONTE DI BUSTARELLE PER ELITE = BAKIYEV HA PORTATO FUORI DAL PAESE 200 MILIONI DI DOLLARI

    Washington, 23 apr. (Adnkronos/Washington Post) – Prima di lasciare il Kirghizistan, Kurmanbek Bakiyev ha trasferito all’estero 200 milioni di dollari, frutto delle bustarelle che ha ricevuto in connessione alla base di Manas, cosi’ come aveva fatto il suo prececessore costretto a lasciare il potere in seguito alla ”rivoluzione dei tulipani”.
    Lo ha sostenuto in una audizione alla Commissione riforme sulla sicurezza nazionale e la politica estera della Camera dei rappresentanti Usa, Alexander Cooley, professore della Columbia University.
    La base aerea e’ ”diventata una fonte di pagamenti per l’affitto e per contratti per servizi che hanno teso a servire gli interessi privati delle potenti elite kirghise”, ha dichiarato. ”Non soprende che la presenza militare degli Stati Uniti sia diventata interconnessa con le accuse rivolte agli Stati Uniti di aver sostenuto il potere repressivo e corrotto dell’ex presidente Bakiyev”, ha aggiunto l’esperto.

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  27. Kyrgyz prosecutors probe fuel supplies to U.S. Manas airbase

    New Kyrgyz authorities have launched a criminal investigation into an embezzlement scam involving companies charged with supplies of jet fuel for a U.S. military transit center serving Afghanistan.

    According to the Kyrgyz prosecutor’s office, London and Gibraltar-registered Red Star Enterprises Ltd. and Mina Corp Ltd. have purchased over 1.8 mln tons of jet fuel from Russia through six Kyrgyz firms without paying an import duty since 2005.

    “A criminal case has been opened…and the amount of potential losses suffered by the state is being established,” the prosecutor’s office said in a statement on Friday.

    “All companies belonged to Maxim Bakiyev [a son of ousted president Kurmanbek Bakiyev],” the document said.

    http://en.rian.ru/world/20100501/158829705.html

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  28. Maxim Bakiyev

    Secondo l’agenzia on line Lenta.ru il vice capo del governo provvisorio della Kirghisia avrebbe minacciato di chiudere la base americana di Manas se le autorita’ britanniche non consegneranno il figlio dell’ex presidente Bakiev, che nonostante un mandato internazionale di cattura, si sarebbe rifugiato in Gran Bretagna.

    Maksim Bakiev viene accusato di peculato e di appropriazione di crediti concessi dalla Russia.

    La stampa russa informa che egli controllava una societa’ che forniva combustibile alla base americana di Manas vendendo a prezzo maggiorato quello che i russi concedevano ad un prezzo agevolato.

    Bakiev sarebbe stato fermato all’aeroporto di Farnbourugh e le autorita’ kirghise ne hanno chiesto l’immediata estradizione. Alle accuse economiche si aggiunge quella di aver fomentato e finanziato i disordini nel sud del paese e di controllare il traffico di droga di provenienza asiatica.

    La base di Manas fu concessa agli americani nel 2001 per i rifornimenti alla coalizione internazionale impegnata in Afghanistan. Ai primi del 2009 le autorita’ avevano preannunciato la sua chiusura per poi fare marcia indietro.

    Un organo indipendente come “Pacific Free Press” ritiene che i servizi segreti americani e organizzazioni come Freedom House siano implicati nei disordini in Kirghisia che dovrebbero sfociare in una guerra civile.

    http://italian.ruvr.ru/2010/06/17/10032003.html

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  29. coincidenze?

    In early June a report titled “Pentagon Looks to Plant New Facilities in Central Asia” disclosed that the U.S. is “preparing to embark on a mini-building boom in Central Asia” and “the US military wants to be involved in strategic construction projects in all five Central Asian states, including Turkmenistan and Uzbekistan.”
    In what was described as the major component of the project, the aforementioned training center in Kyrgyzstan, the report also stated, “The facility was originally intended to be built in Batken. But now it appears that it will be situated in Osh.”
    Three days after the above excerpts appeared online the city of Osh erupted into violence, a deadly conflict between ethnic Kyrgyz and Uzbeks which cost hundreds of lives and led to hundreds of thousands of Uzbeks being displaced.

    da Afghan War: Petraeus Expands U.S. Military Presence Throughout Eurasia,
    di Rick Rozoff
    http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=20027

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  30. fatte per durare

    The US plans to build military training centers in Tajikistan and Kyrgyzstan. First these plans were announced last year and they received a wide response because earlier it had been announced that a Russian military base would be built in the south of Kyrgyzstan. Now Pentagon is not going to confine itself with Kyrgyzstan and plans to build military facilities on the territory of five states of the region. It implies the redeployment of part of military infrastructure of the US from Afghanistan to the former Soviet Central Asia and Kazakhstan and also the construction of NATO facilities there.

    According to “EurasiaNet” (an internet-portal financed by George Soros), US Central Command’s counter-narcotics fund was to allocate more than $40 million for the construction of military training centers in the cities of Osh (Kyrgyzstan) and Karatoga (Tajikistan), a canine center and helicopter hangar near the city of Alma-Ata (Kazakhstan) as well as for the strengthening of border check points in Uzbekistan, Turkmenistan and Kyrgyzstan.
    (…)

    da US armed forces in Central Asia – built to last,
    di Alexander Shustov
    http://en.rian.ru/international_affairs/20100812/160172555.html

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