Gli “effetti” Lince in Afghanistan

lince

Quando i pneumatici scorrono su un terreno sterrato di montagna segnato da solchi profondi, e succede con frequenza perché ad ogni primavera quando si sciolgono le nevi l’acqua da quelle parti si porta via fango e pietre, l’equipaggio “dondola”, la velocità di marcia si riduce a 3-5 km all’ora, la guida si fa particolarmente dura e l’autiere stenta a tenere il controllo del mezzo.
Il volante non risponde come dovrebbe mentre il Lince manifesta un’accentuata tendenza al ribaltamento su un fianco quando affronta anche a bassa velocità una curva in salita o in discesa.
Più volte è stato necessario far uscire l’equipaggio dai “blindati” con le ruote all’aria su “carreggiate” che a stento permettono l’avanzamento e si affacciano sul vuoto.
Il Light Multirole Vehicle – LMV (più chiaro di così!) ha un baricentro troppo spostato verso l’alto per il posizionamento della “cellula di sicurezza”. Inoltre, la luce tra il terreno ed i parafiamma anteriore-posteriore per assorbire l’effetto di cariche esplosive ne compromette la stabilità, l’assetto, in movimento anche con l’inserimento delle marce ridotte.
Un carente bilanciamento dei pesi tra parte anteriore (motore) e parte posteriore (gruppo di riduzione) fa il resto.
Anche se la FIAT lo presenta come un blindato di nuova generazione, ad alta affidabilità, sicurezza e caratteristiche “stealth” (!), la realtà è che il Lince, almeno in Afghanistan, sta dando dei grossi grattacapi a chi deve uscirci in perlustrazione o muoversi in colonna su aree accidentate.
La blindatura laterale sopporta l’impatto di proiettili in calibro 12,7 mm ma è estremamente vulnerabile al tiro di datatissimi RPG.
Un colpo in pieno penetrerebbe come un coltello nel burro nelle blindature laterali e nella cellula di sicurezza determinando la perdita immediata dell’intero equipaggio del Lince. Non è ancora successo ma è fatale che succeda.
La guerra di annientamento contro famiglie, clan e combattenti pashtun portata avanti da ISAF-NATO ed Enduring Freedom alzerà inevitabilmente il livello della “risposta”.
Osannato come “avveniristico” da giornali, tv, da esperti e riviste militari, presentato come il blindato leggero da pattugliamento tecnologicamente più avanzato prodotto nei primi sette anni del XXI° secolo per la qualità e la quantità delle piastre di acciaio, dei compositi protettivi e dei blindovetro usati nell’assemblaggio che avrebbero dovuto garantire un elevatissima capacità di sopravvivenza, il Lince in realtà è quello che è: un gippone “protetto” uscito dalla Iveco di Bolzano in fretta e furia, con un approccio progettuale e modalità costruttive che hanno tenuto in scarsa o nulla considerazione la “lezione sul campo” arrivata dall’Iraq.
Nel Paese delle Montagne il Lince si sta lasciando dietro, e siamo appena agli inizi, uno strascico di contusi, traumatizzati, feriti e morti.
E succede ogni volta che esplode anche la più modesta carica di esplosivo fatta brillare empiricamente al centro “carreggiata” od interrata ai bordi della viabilità.
Il peso del Lince – 4,6 tonnellate, due volte, scarse, quello di un SUV – avrebbe già dovuto allertare gli esperti militari ed il Settore Prove e Valutazioni del Ministero della Difesa.
Strombazzature, molto, ma molto interessate, hanno sistematicamente messo in ombra i punti deboli del Lince. La verità sta uscendo fuori un po’ alla volta, a caro prezzo.
Il mitragliere che opera con una Browning piazzata su ralla rimane esposto con parte del busto e la testa fuori dalla torretta. Un’esplosione, anche di bassa potenza, a breve distanza non lascia scampo all’armiere.
Questo è quello che è successo il 14 Luglio scorso a Shewand, 50 km a nord-est di Farah, al caporalmaggiore Alessandro Di Lisio, classe ’84, artificiere del Genio Guastatori del 187° Rgt Folgore rinvenuto cadavere, insieme a tre feriti dello stesso Reparto, dal personale medico di un AB-212 Medivac scortato da Mangusta A-129 .
Il Lince era stato proiettato, gravemente danneggiato – si erano staccati il motore, il serbatoio ed il gruppo di riduzione – a dieci metri di distanza dal punto dell’esplosione. Diversamente non poteva andare.
Questa volta c’è stato un buco grosso come una casa nella censura militare. Sono arrivate immagini a colori e ad alta definizione.
La Russa ha riferito alle Camere promettendo mezzi più sicuri, che non ci sono, per i militari italiani in “missione di pace” in Afghanistan. Non c’è veicolo esplorante, blindato o carro armato al mondo che non abbia torretta.
Appena qualche giorno prima, lo stesso La Russa aveva dichiarato che il codice militare di pace andava rivisto e che il governo si sarebbe impegnato in raccordo, naturalmente, con l'”opposizione”, per approntare un testo a metà strada tra quello in vigore in Iraq (abbiamo ancora 200 “istruttori” dell’Arma dei Carabinieri al “lavoro” da quelle parti) e l’attuale cogente in Afghanistan.
Volete sapere qual’è la vera motivazione che spinge il (nostro) Ministro della Difesa ad introdurre la “novità”?
La magistratura di Roma ha sequestrato tre Lince danneggiati da esplosioni per vederci chiaro. Temendo che saltino fuori delle responsabilità sull’efficienza dei LMV dell’Iveco, l’ineffabile La Russa ha invitato i pm della Procura a dissequestrare i blindati e, di fatto, a farsi da parte.
Angelino ha già “sistemato” Franco al Dipartimento Carceri. La moglie del Maresciallo D’Auria aspetta ancora di sapere chi gli ha ammazzato il marito e come.
Per trovare una pezza d’appoggio ad un tanto insolito quanto minaccioso invito alla magistratura, La Russa ha affermato che al West Rac di Herat i Lince con i “sigilli” dovranno essere cannibalizzati – sentite, sentite – per poter mantenere numericamente in efficienza l’attuale dotazione “afgana” dei LMV: “I Lince rotti ci servono per i pezzi di ricambio”.
Ci verrebbe voglia di fare dei paragoni tra il pulcinella di Milano e quello di Agrigento.
La flagrante pretestuosità del beverone non può non saltare immediatamente fuori.
Sono infatti 1.270 i Lince già in dotazione alle Forze Armate che possono essere spediti sia sugli Spartan C-27 che sui C-130 in Afghanistan.
Una missione che il Ministro della Difesa afferma di essere fermamente condivisa da tutte le “istituzioni”, dai partiti di maggioranza ed “opposizione”, e fin qui concordiamo, oltre che da tutto il Paese. Come di fatto stiano le cose lo sanno tutti.
La morte del caporalmaggiore Di Lisio nel Paese delle Montagne, è stata l’occasione per far uscire allo scoperto gli umori profondi, sarebbe meglio dire i nervi scoperti, del Quirinale.
Il Presidente della Repubblica ha rilasciato alle agenzie di stampa la seguente sgangherata dichiarazione: “Dobbiamo continuare l’impegno in Afghanistan che va nell’interesse di ciascun Paese che è esposto ai colpi del terrorismo internazionale e lo sarà finché non saremo riusciti a sradicare alcune centrali ed a rimuover alcune cause”.
Un linguaggio, come si vede, aggressivo che fa il paio con quello usato, a suo tempo, dalla troika (criminale) Bush-Cheney-Rice con cui l’attuale inquilino del Quirinale era culo e camicia.
E un contenuto fumoso, fumosissimo.
Napolitano, già conosciuto nei GUF della città del Vesuvio come O’Sicco, vuol forse farci ancora credere alla storiella inventata a Langley, su Al Qaeda ed Osama bin Laden?
E’ forse un messaggio cifrato per David Thorne, nuovo ambasciatore degli USA a Roma e San Marino, affiliato con funzioni di presidente alla Confraternita Skull and Bones od alla Clinton, che intende confermare la piena disponibilità della Repubblica delle Banane a raddoppiare il numero dei militari in Afghanistan dai 3.350 attuali a 6.000 entro il 2012, come si sussurra già da tempo al Comando Operativo Interforze di Centocelle?
O che altro?
Di Lisio su Facebook aveva scritto: “In Afghanistan stiamo combattendo una guerra sporca”. Nelle ore convulse che sono seguite alla sua morte, una manina anonima ha aggiunto alla sua frase un “ma qualcuno deve pur farla”.
Tutte le agenzie di stampa hanno riportato la versione manipolata. Non ne siamo rimasti per nulla sorpresi.
La famiglia, rifiutando ogni contatto con giornali e tv, aveva fatto sapere che non avrebbe voluto funerali di Stato per il figlio perché lo avevano ammazzato loro. I capi-bastone di Mafiolandia.
A distanza di 72 ore hanno dovuto rimangiarsi, chissà dietro che tipo di pressioni, quello che chiedevano per dargli un ultimo saluto: una cerimonia funebre per soli parenti ed amici.
Giancarlo Chetoni

[Sulla misteriosa morte del maresciallo Lorenzo D’Auria, agente del SISMI, segnaliamo un altro articolo dello stesso Giancarlo Chetoni]

66 thoughts on “Gli “effetti” Lince in Afghanistan

  1. Bell’articolo. Fammi un favore però, io me le sono perse. Puoi linkare le foto del Lince che dici essere sfuggite alla censura di guerra?

    grazie

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  2. in rete abbiamo trovato i seguenti video, altri sono passati nei giorni immediatamente successivi sulle varie testate televisive:


    qui, invece, un’altra marchetta di Rainews24 che ci era scappata (in due parti):


    ricorre il nome di Carlotta Ricci, astro nascente dell’informazione atlanticamente corretta, “esperta” anche di pirateria:

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  3. Ignazio:

    (ASCA) – Roma, 19 ago – ”Noi abbiamo mandato 500 unita’ piu’ mezzi vari, l’invio dei Predator…Resteranno, se ci sara’ ballottaggio, fino a meta’ ottobre”. Lo dice il ministro della Difesa Ignazio La Russa in un’intervista al Messaggero a proposito della missione militare in Afghanistan.

    Franco:

    (ASCA) – Roma, 19 ago – ”Resta molto da fare: ecco perche’ e’ sbagliato parlare di exit strategy domani. Sarebbe fare come i russi, che se ne andarono lasciando spazio ai talebani”. Alla vigilia delle elezioni presidenziali e provinciali in Afghanistan, il ministro degli Esteri Franco Frattini spiega la posizione del governo italiano, sottolineando che ”la cosa importante, oggi, e’ che le elezioni siano credibili: i nostri soldati hanno fatto un ottimo lavoro in questa fase critica”. Il titolare della Farnesina resta tuttavia cauto sulla permanenza delle truppe di rinforzo, osservando, in un’intervista con La Stampa, che ”dipendera’ dall’assestamento postelettorale. Per ora e’ previsto che restino per le elezioni, compreso un eventuale secondo turno”. ”Con Berlusconi e La Russa – aggiunge – non si e’ parlato per ora di un prolungamento della loro presenza. Alla luce dei risultati elettorali si potranno fare nuove valutazioni”. La cosa certa e’ che l’Afghanistan, ribadisce Frattini, ”e’ la priorita’ numero uno della nostra politica estera”.

    nostra?

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  4. ecco per quale promettente “democrazia” i soldati italiani combattono:

    (ASCA-AFP) – Kabul, 19 ago – Il governo afgano ha minacciato di espellere i giornalisti stranieri che violano il divieto di diffondere notizie sugli attentati e le violenze durante le elezioni di domani promettendo la chiusura di ogni mezzo di comunicazione locale che fara’ lo stesso. L’ordine e’ stato inoltrato dal consiglio di sicurezza nazionale, e si basa sugli interessi del Paese, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Ahmad Zahir Faqiri. I media possono diffondere le notizie sui seggi e i risultati elettorali ma quelle sulle violenze o sugli attentati sono ”vietate”, ha affemato. ”Si tratta di una situazione straordinaria e tutti i media devono obbedire a questa decisione”, ha aggiunto. Se il bando verra’ violato, ”le agenzie locali saranno chiuse e i giornalisti stranieri saranno cacciati via”, ha spiegato.
    Ieri il governo afgano ha lanciato un appello ai media nazionali e internazionali affinche’ non riportino gli attacchi dei ribelli durante le elezioni di giovedi’, nel tentativo di avere la piu’ alta affluenza possibile.

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  5. VERE ELEZIONI IN VERA DEMOCRAZIA
    di Gianfranco La Grassa
    http://ripensaremarx.splinder.com/post/21147987/VERE+ELEZIONI+IN+VERA+DEMOCRAZ

    Fra poco vi saranno in Afghanistan autentiche elezioni “democratiche”. Quelle in Iran erano certamente taroccate; mentre erano vere le notizie di grandi manifestazioni contro il “regime” e per la “democrazia”; decine di migliaia di manifestanti per la Reuters, centinaia di migliaia per l’Ansa, due milioni per stampa di destra e sinistra, con riferimento all’identica giornata. Comunque, senza tante discussioni, quelle elezioni sono state truccate: 11 milioni di vantaggio per Ahmadinejad (non 11 in assoluto, 11 di più) sul secondo sono tutti stati fabbricati ad arte dalle stamperie del Governo.

    In Afghanistan, invece no. Ci sono truppe straniere d’occupazione in ogni regione del paese, un Governo di fatto fantoccio (al di là dei giochi complessi per cui gli USA pensano a tempo debito di sostituire anche Karzai), che adesso fa la voce grossa (per conto del padrone) con la stampa (in particolare quella straniera) affinché rispetti rigorosamente, pena sanzioni, il divieto di pubblicare notizie di attentati per non “scoraggiare” la popolazione dall’andare al voto. Quando s’imbavaglia la stampa, ci si vuol far credere che si distinguerà tra le varie notizie? Semplicemente, bisogna obbedire alle “veline” trasmesse da chi comanda (soprattutto i militari USA) e basta. Vedrete come ci racconteranno del voto ordinato, espresso liberamente che più di così non si può, di vera svolta verso la democrazia e altre balle simili.

    Con una parte di ragione però; perché in fondo in Afghanistan si esprime, nella sua essenza più limpida e profonda, il significato della “democrazia” occidentale, quella che – come dicono certuni il cui cervello si è liquefatto – diverrebbe poi perfetta se si attuasse la nostra Costituzione, la più avanzata “do munno”. E’ bello assistere a queste carnevalate; sono tanti “attentati” alla “democrazia”, felicemente effettuati da chi se ne stordisce e inebria. E’ bene così, chissà che, dai e poi dai, questa “democrazia” non venga superata dalla “antidemocrazia”, cioè dall’espressione di una diversa volontà. Non intendo fare retorica parlando di volontà “popolare”; intendo semplicemente una volontà diversa da quella di dominanti corrotti e venduti ad “autorità straniere” come avviene appunto, nella sua forma più pura e genuina, in Afghanistan. Ed è perfino inutile dirlo: “lo straniero” è in realtà il potere statunitense, quello odierno del “serpente” (o “anaconda”).

    W le elezioni in Afghanistan, autentico specchio di questa “democrazia” in aperta putrefazione.

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  6. arrestato giornalista giapponese, aspirante kamikaze…

    (ASCA-AFP) – Kabul, 20 ago – Dopo il divieto imposto dal governo ai media di non riportare notizie sulle violenze durante le elezioni, le autorita’ afgane hanno arrestato ieri notte a Kabul un giornalista di una tv giapponese. Le autorita’ hanno confermato l’arresto del reporter anche se non e’ stato reso noto ufficialmente il motivo del fermo. L’ambasciata nipponica ha fatto sapere che l’uomo e’ un corrispondente del Tokyo Broadcasting System (TBS), e si chiama Kojiro Nobuhiro. Secondo fonti di Kabul, l’uomo sarebbe stato consegnato all’ambasciata giapponese.

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  7. Egregio direttore, fra due giorni si svolgeranno in Afghanistan le elezioni presidenziali. Il risultato è scontato: un fallimento. Nessun emissario internazionale vigilerà sulla correttezza delle operazioni di voto, giacché l’Onu non intendendo, saggiamente, mettere a rischio la vita dei suoi funzionari, non ha voluto inviarvi alcun osservatore. La percentuale dei votanti sarà bassissima. I talebani, che controllano vaste aree dell’immensa regione, hanno minacciato chi andrà a votare. Questa mattina, 17/8, un servizio del corrispondente di Radio France Internationale da Logar, capoluogo dell’omonima regione, a sud-est di Kabul, ha riferito che «gli scrutinatori vivono asserragliati in un bunker e le loro famiglie sono al sicuro in una località segreta, giacché talebani sono presenti dovunque».

    In queste ultime settimane la guerriglia anti-occupazione ha fatto un salto di qualità. Kabul, da sempre relativamente sicura, è costantemente sotto tiro. Due giorni fa cinquecento chili di tritolo, nascosti in un automezzo, sono esplosi davanti ai cancelli del quartiere generale della Nato, tra le ambasciate. In tale situazione per parlare di «libere elezioni» in Afghanistan occorre una faccia tosta larga quanto la Luna (vista da vicino). E veniamo al dunque.

    Il ministro della Difesa La Russa, nuovamente in tuta mimetica in Afghanistan (ovviamente all’interno del ben munito campo militare italiano), ha giorni fa promesso un maggior coinvolgimento dei nostri soldati nelle operazioni militari, mentre il ministro degli Esteri Frattini ha dichiarato che la futura strategia sarà elaborata in base ai risultati delle elezioni. E’ bene che il ministro Frattini si prepari un bel discorsetto da tenere in Parlamento (sempre che l’opposizione di Sua Maestà abbia qualche interesse a conoscerne il pensiero) al ritorno dalle ferie su ciò che il governo intende fare, visto che le elezioni afghane saranno «un échec», ossia un fallimento (è la parola usata dal corrispondente di Radio France Internationale). E ciò sia in considerazione dei rischi sempre maggiori corsi dai nostri soldati (relativamente al sicuro solo quando sono chiusi all’interno dei loro blindati) sia dei chiari di luna che risplendono sulla nostra economia. Dovrebbe, insomma, Frattini spiegare che senso abbia continuare a caricare ulteriormente la soma di Pantalone di quel grave quanto inutile pondo.
    Sergio Caroli

    http://www.gazzettadiparma.it/lettere_direttore/lettere_dettaglio.php?id=1310

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  8. Afghanistan: Commissione Elettorale, affluenza sotto le aspettative

    Kabul, 20 ago. – (Adnkronos/Aki) – L’affluenza alle urne nell’election day per il rinnovo della presidenza e dei consigli provinciali dell’Afghanistan non e’ stata alta come ci si aspettava, nonostante il governo abbia esteso le operazioni di voto di un’ora rispetto all’orario inizialmente previsto per la chiusura.
    A riferirlo e’ una fonte della Commissione elettorale indipendente (Cei), rimasta volutamente anonima e citata dall’agenzia ‘Xinhua’.

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  9. Presidenziali Afghanistan, affluenza 40-50%

    (AGI) – Kabul, 21 ago. – Si e’ concluso lo spoglio delle schede relative alle presidenziali svoltesi ieri in Afghanistan: lo ha annunciato Zekria Barakzai, portavoce della Commissione Elettorale Indipendente, secondo cui l’affluenza alle urne che ne e’ emersa dovrebbe attestarsi tra il 40 e il 50 per cento, dunque all’incirca in linea con le previsioni della stessa Commissione, messe peraltro in dubbio da molti osservatori stranieri. “La partecipazione”, ha riconosciuto il portavoce, “e’ stata differente al sud rispetto al nord e al centro del Paese, ma”, ha ribadito, “e’ stata comunque soddisfacente, e mi aspetto che si rivelera’ compresa tra il 40 e il 50 per cento”.
    I risultati definitivi della consultazione saranno peraltro ufficializzati soltanto la prossima settimana. “La partecipazione sara’ resa nota non appena disporremo dei dati”, ha proseguito Barakzai, secondo cui l’ufficializzazione dei risultati avra’ inizio a partire da martedi’ prossimo. “Aspetteremo di ricevere le copie a stampa dei registri con i risultati elettorali da tutte le province, e dal 25 agosto annunceremo i risultati parziali mano a mano che ci perverranno i registri”. Nel 2004, data della precedenti e uniche elezioni presidenziali libere nella storia afghana, l’affluenza fu del 70 per cento.

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  10. Afghanistan: Osservatore, Una Catastrofe l’Affluenza a Sud e a Est

    Kabul, 21 ago. – (Adnkronos/Aki) – L’affluenza ai seggi nel sud e nell’est dell’Afghanistan e’ stata “una catastrofe”. Ad affermarlo e’ un osservatore internazionale che ha monitorato il processo elettorale, citato dall’agenzia d’informazione Dpa. L’osservatore, che ha parlato in condizione di anonimato, ha rivelato che in queste aree del Paese, a maggioranza pashtun e in cui i Talebani hanno le loro roccaforti, il dato dell’affluenza e’ stimabile tra il cinque e il 15%.

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  11. mistero sull’affluenza

    (ANSA) – KABUL, 22 AGO – La percentuale di affluenza alle urne nelle elezioni presidenziali e provinciali in Afghanistan e’ ancora ignota. Lo ha detto il portavoce della Commissione elettorale indipendente (Iec). ”Alcuni giornali e tv si sono avventurati con stime del 45-50% – ha sottolineato – ma queste notizie non hanno fondamento”

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  12. E per quanto riguarda le elezioni fasulle, a chi importa chi vince – se il Presidente pashtun Hamid Karzai detto “il kebabbaro”, Tajik Abdullah Abdullah o un altro ancora? L’Afghanistan sarà governato da Barack Hussein Obama in ogni caso. “I taliban” – questa entità spettrale e immateriale – magari cominceranno a ricevere meno soldi dai loro ex padroni dei servizi pakistani; ma i devoti potentati salafiti del Golfo Persico faranno sì che possano continuare ad arrotondare il bilancio – diversamente da certe potenze occidentali. Non potevano restare più indifferenti alla campagna recentemente annunciata dal super-inviato Holbrooke per congelare i trasferimenti di denaro ai “taliban”.

    Incapace di licenziare Karzai, Washington lo osserva impotente mentre arruola per la sua campagna elettorale l’assassino psicopatico uzbeko Generale Rashid Dostum – come se esibire tra le proprie fila il comandante tagiko Muhammad Fahim non fosse già abbastanza. A Kabul è in corso il Ballo dei Signori della Guerra, e il premio in palio sono soldi del narcotraffico per tutti: questo significa che la libertà di finanziare milizie private continuerà serenamente, come la costante fornitura d’oppio all’economia mondiale.

    E alla fine i signori della guerra troveranno una scorciatoia per disfarsi comunque di Karzai.
    (…)

    E veniamo all’uomo di George W. Bush, Karzai: sarà anche un aristocratico americanizzato della tribù minore dei Popolzai che conosce bene il Pashtunwali, l’inflessibile codice tribale pashtun, ma è anche un opportunista senza quartiere che ha studiato in India, e dunque scommette sulla possibilità che l’India contrasti l’influenza del Pakistan sull’Afghanistan. Non vuole che il “Pak” domini l’“Af”, mentre per Washington adesso è tutto “AfPak”. Sa che “i taliban” controllano il giorno e praticamente anche la notte in più di metà dell’Afghanistan. Sa di dover fare qualcosa per cercare di porre fine all’eccidio di pashtun da parte degli occidentali. Ecco un altro burattino americano che si rivolta contro i suoi padroni.

    Allucinazioni da oppio in Afghanistan,
    di Pepe Escobar

    http://mirumir.altervista.org/2009/08/allucinazioni-da-oppio-in-afghanistan.html

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  13. (ASCA-AFP) – Kabul, 25 ago – Secondo i primi dati ufficiali parziali sulle elezioni presidenziali in Afghanistan, il presidente uscente Amid Karzai e’ in vantaggio con il 40,6%, mentre il suo diretto concorrente Abdullah bdullah e’ al 38,6%. Ramazan Bashardost, un altro candidato che ha fatto della lotta alla corruzione il suo manifesto politico, ha ottenuto 53.740 voti (circa il 10%) su un totale di 524.444 schede valide scrutinate, mentre l’ex economista della Banca Mondiale Ashraf Ghani ha ottenuto 15.143 preferenze.
    ”Questo e’ il risultato parziale basato sul 10% del totale dei voti – ha avvertito Daud Najafi, segretario generale della Iec, la Commissione elettorale indipendente -. Domani potrebbe cambiare tutto, sono soltanto risultati parziali”, ha ribadito.

    allora:
    ci avevano parlato di 17 milioni di persone che si erano registrate per poter votare (su un totale potenziale di quanti milioni nessuna fonte fornisce dettagli).
    adesso parlano di aver scrutinato poco più di mezzo milione di schede che corrispondono al 10% del totale.
    fare i conti su quanti afghani si sono effettivamente recati al seggio è un gioco da ragazzi.
    parlare di “successo della competizione elettorale” è invece riservato alla facce di bronzo

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  14. Afghanistan: Accuse Brogli, Karzai Cavalca Tensioni USA

    (AGI) – Kabul, 29 ago. – In Afghanistan montano le accuse di brogli nelle elezioni presidenziali del 20 agosto. La Commissione elettorale per i ricorsi ha fatto sapere di aver ricevuto 2mila segnalazioni di frodi e irregolarita’ e Abdullah Abdullah, il principale rivale del presidente uscente Hamid Karzai, ha denunciato “brogli di Stato” e mostrato ai giornalisti il video di un presidente di seggio che depone personalmente una manciata di schede nell’urna.
    Il ministero degli Esteri francese ha convocato una riunione di ambasciatori occidentali a Kabul per fare il punto della situazione sul voto e la Casa Bianca – dopo aver ammesso che c’e’ stato un incontro teso tra il suo inviato Richard Holbrooke e Karzai, ha condannato qualsiasi frode che dovesse emergere. Ma l’impressione e’ che il presidente afghano stia cavalcando i sospetti e le tensioni con gli Usa per mostrarsi come l’unico candidato in grado di tenere testa a Washington.
    Fonti occidentali citate dal “New York Times” hanno denunciato che proprio Karzai avrebbe fatto filtrare alla stampa la notizia falsa di un diktat di Holbrooke perche’ si vada al ballottaggio, in modo da esasperare i contrasti e affrancarsi astutamente dall’immagine di amico incondizionato dell’Occidente. Con il 17% delle schede scrutinate, Karzai ha il 44% contro il 33% di Abdullah. L’affluenza e’ stata stimata al 30-35%, la meta’ scarsa dei votanti del 2004, e anche questo pone interrogativi sulla legittimita’ del voto.

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  15. Afghanistan: Commissione Elettorale, Raddoppiate Denunce Su Brogli Gravi

    Kabul, 30 ago. (Adnkronos) – I responsabili della Commissione Elettorale per i Reclami in Afghanistan hanno annunciato oggi che stanno esaminando oltre 560 denunce di brogli relative al voto del 20 agosto. Delle oltre duemila denunce di frodi ed intimidazioni occorse nella fase del fase del voto e dello spoglio delle schede, e’ stato precisato, 567 sono state dichiarate abbastanza gravi da poter incidere – se effettivamente compiute – sull’esito delle consultazioni.
    La cifra diffusa oggi rappresenta il doppio delle denunce di violazioni gravi in esame alla commissione appena due giorni fa, quando si era parlato di 270 casi. Giovedi’ i funzionari della commissione aveva detto di aver ricevuto 1.749 denunce. Oggi questo numero e’ passato a 2.493, 567 delle quali classificate di categoria A.

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  16. Afghanistan: Reclamo Da Tribu’ Di Kandahar, ”Rubati 30 Mila Voti”

    (ASCA) – Roma, 3 set – Si moltiplicano le accuse di brogli alle recenti elezioni in Afghanistan, mentre uno dei leader tribali ha annunciato un ricorso ufficiale. Il capo della tribu’ di Bareez a Kandahar ha detto alla BBC di aver presentato un reclamo sostenendo che circa 30 mila voti sono stati assegnati ad Hamid Karzai in maniera fraudolenta, anche se il fratello del presidente afgano, capo del consiglio provinciale di Kandahar, ha definito le accuse ”priva di fondamento”.
    Haji Mohammed Bareez ha raccontato all’emittente britannica che nel giorno delle elezioni i seggi del suo distretto sono rimasti chiusi. ”Nessuno ha partecipato al voto nel distretto di Shorabak. Invece risulta che abbiano votato 29.823 persone. Sono stati loro a riempire le schede”. Mentre la commissione elettorale e’ impegnata nell’esaminare oltre duemila accuse di brogli (600 delle quali giudicate ”serie”), i risultati ufficiali non verranno probabilmente resi noti prima della fine del mese.

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  17. Affluenza 38,7%

    (ASCA-AFP) – Kabul, 16 set – Il presidente uscente dell’Agfhanistan, Hamid Karzai, ha ottenuto il 54,6% delle preferenze nelle elezioni politiche dello scorso 20 agosto. E’ quanto emerge dai risultati preliminari dello scrutinio, diffusi oggi.
    La Commissione elettorale indipendente ha intanto comunicato per la prima volta i risultati sull’affluenza alle urne, che si e’ fermata al 38,7%.
    ….

    (AGI) – Kabul, 19 set. – E’ polemica tra la Commissione Elettorale Indipendente afghana e quella per i Ricorsi, creata sulla base delle norme locali ma facente capo anche all’Onu: stando a un portavoce della prima, controllata invece dalle sole autorita’ di Kabul, occorrera’ “almeno un mese e mezzo” per completare la nuova conta delle schede relative alle presidenziali del 20 agosto scorso, ordinata dalla seconda in oltre 2.500 seggi, circa il 10 per cento del totale, dopo la scoperta di indizi “chiari e convincenti” sui brogli che vi sarebbero stati perpetrati. Nei seggi in questione sono gia’ in corso gli esami preliminari, ma il riconteggio non e’ invece neppure ancora iniziato proprio a causa delle divergenze tra i due organi elettorali.
    “La preoccupazione che abbiamo sollevato con la Commissione per i Ricorsi”, ha spiegato il portavoce della Commissione governativa, Daoud Ali Najafi, “e’ che lo spoglio riguarda tutte le 34 province afghane, e che occorrera’ non meno di un mese e mezzo. Si andra’ troppo per le lunghe”, ha sottolineato Najafi, “e, se ci sara’ bisogno del ballottaggio, allora sara’ troppo tardi”. Con il 100 per cento delle schede scrutinate, i dati provvisori attribuiscono il 54,6 per cento delle preferenze al presidente uscente, Hamid Karzai: sulla carta sarebbe dunque in grado di vincere al primo turno; ma se, ricontate le schede dei seggi incriminati, gli saranno annullati molti voti, potrebbe finire sotto alla soglia del 50 per cento dei suffragi, necessaria per evitare un altro turno di elezioni.

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  18. e probabilmente succederà altre volte.

    i costi umani di questa missione di “pace” vanno ad aggiungersi ai suoi enormi costi materiali, di cui abbiamo parlato recentemente con un altro articolo dello stesso Chetoni. senza scordare il delirante progetto del cacciabombardiere F-35, a cui in questo blog è dedicata un’apposita sezione.
    tutte risorse distolte da finalità di carattere sociale che oggi, in tempi di crisi, rivestono una grandissima urgenza!

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  19. Dunque, da dove cominciare:
    E’ vero, l’uomo in ralla rischia grossissimo, la Iveco avrebbe pure una torretta telecomandata da installare al posto della ralla (infatti mi pare che gli inglesi la installino) ma l’esercito italiano preferisce avere l’uomo in ralla perchè ritengono che abbia una migliore percezione della situazione ambientale (e poi costa meno…).
    Il Lince è l’unico veicolo in quella categoria a resistere a colpi da 12,7: i datatissimi RPG funzionanao sull’ancora più datatao ma efficacissimo principio della carica cava che viene fronteggiato efficacemente solo dai più moderni carri armati pesanti al prezzo di sofisticatissime corazze reattive ed altre amenità.
    Quando un Lince si “disfa” con l’esplosione di un IED o di una mina, fa esattamente ciò per cui è stato progettato: assorbire l’energia cinetica trasmettendone la minima parte possibile all’equipaggio. Molti dei feriti e dei traumatizzati che si è lasciato dietro, sarebbero morti in un Humvee. Non è un caso se eserciti come quello inglese, spagnolo, olandese, danese (molti dei quali hanno in dotazione gli Humvee) hanno acquistato o stanno acquisendo il Lince.
    Certamente, il Lince concettualmente è un gippone protetto, ma in questo è infinitemente meglio dello Humvee, per non parlare del vecchio “scarrafone” torpedo che ha sostituito (non oso pensare a che strage sarebbe stata avere i soldati lì con quel mezzo).
    Ha il baricentro alto? Può essere, molti gipponi lo hanno: per avere lo stesso grado di protezione gli americani girano su dei camion corazzati da oltre 15 tonnellate di concezione sudafricana che sulle stesse strade semplicemente non si muovono più, altro che 3 o 5 kmh, allora devono prendere i loro humvee e farsi saltare in aria con la metà dell’esplosivo e della protezione. E’ solo alla Parigi Dakar che si vedono camion prototipi sfrecciare ad alta velocità su sterrati (peraltro compatti e non certo sulle piste fangose descritte all’avvio dell’articolo). Ci sono infinite ragioni per criticare la presenza italiana in Afghanistan e il tipo di impegno che viene richiesto alle nostre forze armate: il Lince, con tutti i suoi difetti, credo fermamente che non rientri tra questi.

    Cordialmente

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  20. beh, allora tutto sommato ci dai ragione: è più resistente di altri mezzi ma anche il Lince di difetti ne ha e non pochi.
    ora che “chi di dovere” li ha individuati, i soldati italiani stanno iniziando a pagarne un amaro scotto.

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  21. Byebyeunclesam, un mezzo senza difetti non esiste.
    Io non discuto e non entro nel merito (per ignoranza) sul fatto che costi tanto o poco o se la famiglia Elkann lo abbia o meno imposto alle autorità militari e quanto ci guadagni sopra. Dico però che se non fosse un veicolo di una certa qualità gli inglesi non lo prenderebbero, nazionalisti come sono. Conosco bene il Lince e il suo progetto perchè conosco molto bene delle persone che ci hanno lavorato. Dico che è un mezzo che nella sua categoria attualmente qualitativamente è al top: gli americani stanno cercando di aumentare gli standard di sicurezza degli humvee con delle protezioni “add on” abbastanza scopiazzate proprio dal Lince, ma con risultati mediocri, dato che per esempio non raggiungono comunque il livello di protezione dalle mine e IED che offre il Lince, perchè quella deriva da caratteristiche intrinseche di progetto del Lince che per essere incorporate in un Humvee ne richiederebbe la riprogettazione da zero. Di fatto lo Humvee si può paragonare al vecchio VM90 (lo “scarrafone”): ti immagini quanti morti avremmo avuto se invece dei Lince avessimo mandato in giro i soldati con il VM90?
    Certamente, gli avversari non sono stupidi e imparano presto, ma gli costa molto di più in termini di materiale mettere fuori combattimento un Lince che non un Humvee. Il tuo punto di partenza mi sembra, perdonami, quello di chi vede i nostri soldati mandati a morire in scatolette di sardine come ai tempi della II guerra mondiale con i carri M13 i cui cannoni facevano il solletico ai carri inglesi ma in compenso si bucavano a colpi di fucile e prendevano fuoco a guardarli: io dico che oggi in Afghanistan non è così. Bisogna dire che anche la preparazione professionale degli ufficiali, grazie a dio, non è più quella tipica del Regio Esercito e ci viene risparmiato un Badoglio o un Graziani alla guida delle truppe, è rimasto semmai l’altro enorme difetto dell’Italia in guerra: la mancanza di obiettivi chiari, soprattutto a livello politico, mi permetto di suggerire di cercare online le opinioni del generalie Mini, che al riguardo mi sembrano illuminanti.
    Tornando in topic, il Lince e l’equipaggiamento personale dei soldati che sono laggiù è pienamente all’altezza degli standard occidentali, e anche l’addestramento: il vero problema è che laggiù non ci dovremmo stare, o quantomeno dovremmo avere le idee chiare su quello che vogliamo fare. Così siamo meno di un contractor privato, quelli almeno gli americani li pagano di tasca propria, qui invece paghiamo noi per mandare i nostri soldati a morire in conto terzi senza una contropartita che sia una.
    Adesso per far vedere che si fa qualcosa si mandano giù altri Puma, che hanno l’apparenza di “blindati veri”, più pesanti, più corazzati: sbagliato. Il Puma è un progetto precedente alla blindo Centauro, offre un livello di protezione contro mine e IED inferiore al Lince, dato che la scocca rigida trasferisce tutto l’impatto all’interno e non è disegnata per far “sfogare” l’onda d’urto, viene perforato dagli RPG come qualsiasi altro mezzo (l’RPG più scrauso se colpisce in pieno perfora corazze di 300mm, siamo dalle parti della torretta del Centauro neanche dello scafo) o dei carri armati da battaglia tipo Abrahams o Ariete. GLi RPG meno scrausi perforano 500/700mm di corazza. Non per niente i Puma che già sono in Afghanistan si usano il meno possibile. Per muoversi pienamente protetti da queste minacce bisognerebbe andare in giro con carri da battaglia che però sui tornanti delle mulattiere fangose a 3000 metri non ci arrivano neanche, altro che in bilico a 3-5kmh… ribadisco: in fuoristrada pesante i migliori mezzi da fuoristrada, specie se a pieno carico, si muovono a passo d’uomo: non puoi pretendere che un fuoristrada, nelle condizioni estreme citate all’inizio dell’articolo, si muova speditamente.

    Scusa se mi sono dilungato, ma la concisione non rientra tra le mie virtù, spero di non averti annoiato, volevo solo dare un contributo costruttivo alla discussione.

    Cordialità

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  22. direi che anche grazie a te ormai l’argomento, dal punto di vista tecnico, è ben sviscerato ed ognuno può farsi la propria opinione in merito.
    le dichiarazioni del generale Mini, le cui prese di posizione spesso abbiamo segnalato nel blog, sono riprese nel post “ancora tu, Lince”. purtroppo Mini non gode più di grande considerazione presso le alte sfere militari e soprattutto politiche… anzi, forse soprattutto per questo (e perché si sta godendo una meritata pensione) si sente libero di dire cose che molti altri ex militari si guardano bene dall’affermare

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  23. L’argomento tecnico NON è bene sviscerato, perchè non mi risulta che tu abbia le credenziali per parlare di un veicolo del quale hai letto e mai neanche visto dal vivo.
    Quello che sappiamo per certo, io come te, in quanto lettori di riviste e giornali e fruitori di Internet è che il Lince è il mezzo più sicuro sul mercato mondiale.
    Argomentare il rifiuto di questa guerra accampando critiche a questi veicoli per il solo fatto che non sopportano 150 chili di esplosivo (ma va’ ?!) invece di fare serie considerazioni su quanto questa strategia politica non stia portando da nessuna parte fa perdere di credibilità tutto il discorso di critica alla missione che cerchi di portare avanti.

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  24. e lei quali credenziali ha per decidere chi può parlare o meno del Lince?
    quali competenze possiede per affermare che esso “è il mezzo più sicuro sul mercato mondiale”?
    quale dimostrazione ci può fornire riguardo al fatto che l’attentato sia stato condotto con l’uso di “150 chili di esplosivo” visto che l’indagine sulla dinamica è ancora in corso?

    diversamente da lei, l’autore dell’articolo e Luigi, suo principale critico, hanno portato argomenti a sostegno delle rispettive posizioni. ed il secondo, nello svolgimento delle proprie osservazioni, ha dimostrato una cortesia che lei non sembra proprio conoscere

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  25. Suvvia non volevo offenderla, se ci tiene Le darò del Lei.

    I miei argomenti si basano sulla matematica: a parità di esplosivo i nostri mezzi riescono a proteggere gli occupanti del veicolo meglio dei famosi Hamvee. Punto.
    Detto ciò, sono convinta che il problema non siano i mezzi, ma il fine. La democrazia, in un paese dove i legami tra persone sono di tipo tribale ed etnico, non si può esportare con le armi. Anche se i nostri soldati andassero in giro in batmobile i talebani non verrebbero comunque sconfitti.

    La saluto cordialmente,
    Sarah

    P.S.
    Gli accertamenti e le indagini dei Ros non sono incentrati sulla quantità di esplosivo usato, una volta misurato il cratere (circa 2,5m di diametro per 70cm di profondità) è semplice risalire al quantitativo, ma sugli spari seguiti all’esplosione.

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  26. l’argomento della superiorità del Lince rispetto all’Humvee era già stato avanzato da Luigi, e non ci pare certo dirimente.
    concordiamo con la tesi che il problema sia di natura politica e non tecnica, ed infatti questa – ci sembra piuttosto evidente – è la prospettiva dei numerosi articoli qui pubblicati sul tema.
    d’altro canto, in casi del genere entrano in gioco anche gli interessi materiali dell’apparato militarindustriale che fornisce mezzi e logistica agli eserciti in loco, e trattandosi di un’importante industria “italiana” ci tenevamo a puntualizzare alcuni aspetti poco o male conosciuti.

    buon lavoro ai Ros, la cui indagine non dubitiamo si occuperà di tutti i lati della vicenda.

    [se il tono è adeguato alla circostanza, non c’è alcuna necessità del Lei]

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  27. Complimenti.
    Mai vista una così *totale* ignoranza ed incompetenza.
    E Lei vorrebbe fare informazione? Grazie tante, mi tengo la RAI e Mediaset…

    >la velocità di marcia si riduce a 3-5 km all’ora, la guida si fa particolarmente dura e l’autiere stenta a tenere il controllo del mezzo.

    Ma Lei ha mai provato a guidare in fuoristrada duro? Ha idea di cosa significhi? Su una mulattiera fangosa con solchi in cui le ruote affondano sino al mozzo *SI DEVE ANDARE* a passo d’uomo! Lasci perdere le scene della Parigi-Dakar…

    >Il Light Multirole Vehicle – LMV (più chiaro di così!) ha un baricentro troppo spostato verso l’alto

    E *OVVIO* che ha il baricentro alto! Per capitolato lo LMV DEVE avere una luce a terra di 450mm, cioè quasi mezzo metro, in più il peso della sola ralla con l’arma è di oltre 1 quintale: carichi 1 quintale sul tetto della sua auto e poi mi dica come va…
    E pensi agli inglesi che hanno una torretta remotizzata da 250kg…eppure ne hanno comprati 400.

    >Un carente bilanciamento dei pesi tra parte anteriore (motore) e parte posteriore (gruppo di riduzione) fa il resto.

    Ah sì? Bene, attendo pubblicazione da parte Sua dei pesi sull’asse anteriore e sull’asse posteriore. Poi vediamo se il bilanciamento è carente.

    >la realtà è che il Lince, almeno in Afghanistan, sta dando dei grossi grattacapi a chi deve uscirci in perlustrazione o muoversi in colonna su aree accidentate

    La realtà è che il Lince ha salvato un sacco di vite; non è per nulla che alcuni soldati hanno fondato su Facebook il gruppo Santo Lince…

    >è estremamente vulnerabile al tiro di datatissimi RPG

    Datatissimi RPG??? Vedo che Lei è un vero esperto di armi, complimenti…

    >un gippone “protetto” uscito dalla Iveco di Bolzano in fretta e furia, con un approccio progettuale e modalità costruttive che hanno tenuto in scarsa o nulla considerazione la “lezione sul campo” arrivata dall’Iraq.

    Ma Lei non sa cosa dice! In fretta e furia?? Il progetto Lince nasce alla fine degli anni ’90, più di 10 anni fa! E con il preciso obbiettivo, PIENAMENTE RAGGIUNTO, di fornire un veicolo resistente alle azioni di guerriglia, dove la minaccia è rappresentata soprattutto da mine e IED. Le soluzioni adottate per garantire la sopravvivenza dell’equipaggio sono tali e tante che lascio a Lei il piacere di scoprirle. Così magari impara pure qualcosa.

    >Il mitragliere che opera con una Browning piazzata su ralla rimane esposto con parte del busto e la testa fuori dalla torretta

    Perché così vuole Amministrazione Difesa! Con la motivazione che l’uomo in ralla ha una migliore “situational awareness” rispetto a quanto può offrire un qualunque sistema video. Se poi viste le conseguenze cambieranno idea si vedrà.

    >Nel Paese delle Montagne il Lince si sta lasciando dietro, e siamo appena agli inizi, uno strascico di contusi, traumatizzati, feriti e morti.

    Lei è veramente incredibile! Ma si rende conto di quale ben altra scia di sangue si lascerebbero dietro i nostri soldati se fossero sugli Hummer??

    >E succede ogni volta che esplode anche la più modesta carica di esplosivo fatta brillare empiricamente al centro “carreggiata”

    Ma la smetta! Lei è palesemente in malafede! E sì che basterebbe leggere solo Wikipedia:http://it.wikipedia.org/wiki/Iveco_VTLM e si cerchi il famoso “strascico di contusi, traumatizzati, feriti e morti”.

    >Il peso del Lince – 4,6 tonnellate

    Ma cosa dice! Vede che è un ignorante?? Il Lince pesa in ordine di marcia 7-7,5 ton a seconda della configurazione. Ma quali 4,6 ton.

    >Il Lince era stato proiettato, gravemente danneggiato – si erano staccati il motore, il serbatoio ed il gruppo di riduzione – a dieci metri di distanza dal punto dell’esplosione.

    E questo dovrebbe farle pensare a che razza di potenza avesse l’ordigno! Si faccia i conti, se ne è capace, su quanta energia serve per scagliare 7 tonnellate e mezzo a 10 metri. “la più modesta carica di esplosivo”…ma mi faccia il piacere…

    Lei sta facendo della disinformazione pura e per di più con il piglio e la sicumera di chi crede di saperla lunga. Lei del Lince non sa *nulla*, scrive un mare di fesserie e se avesse un briciolo di amor prorio ritirerebbe “l’articolo”.

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  28. ecco la replica di Giancarlo Chetoni:

    Un certo “Carlo” mi ha dato, così su due piedi, non conoscendomi, dell’ignorante e dell’incompetente. In più, a suo giudizio, sembra che non sappia quello che dico, o meglio, scrivo, faccio disinformazione, sono in malafede e così via. Mi fa delle domande e mi mette in bocca delle risposte, coprendosi dietro l’anonimato.
    Eh no, egregio signore!
    Quando si lanciano delle accuse bisogna avere il coraggio di metterci la faccia. Un cognome in bella evidenza, in casi come questi, non guasterebbe. Altrimenti, “Sig. Carlo”, lei la fa e poi la nasconde.
    Non potendola identificare per sapere se lavora per l’Ufficio Stampa della Iveco o per La Russa, una cosa salta immediatamente evidente agli occhi: il suo appassionato, quasi sacrale sostegno al “Lince”. Un “Lince” che difende dalle mie “accuse” come se le avessero offeso la sorella, la madre o la famiglia.
    Che byebyeunclesam non le vada a genio appare lampante. Che torni a leggerci è possibile, a scriverci improbabile. Meglio così.
    E’ amico forse di Giuliano, cicciopotamo, Ferrara? Non resta che sorridere delle sue inossidabili certezze facendo leva su Facebook. Via, sia serio!
    Quanto a Wikipedia provi a richiamare VTLM “Lince” su Google. Questa volta, raro, ma l’hanno indovinata. E’ dato a 4.6 tonnellate. Cliccare per vedere.
    Chi deve imparare qualcosa, come ha scritto, non sono io ma Lei. I sudditi di Sua Maestà, da tempo, non sono più le “volpi del deserto”. E’ sicuro che aggiungano torrette a controllo remoto da 250 kg al “Lince” quando lei dichiara che già con 100 kg su ralla si rischia l’assetto del veicolo?
    Come certo saprà, del “Lince” c’è anche una versione da “papponi” che gli Elkann commercializzano negli Usa e che va alla grande a Miami tra gli esuli cubani che si lavorano la coca colombiana e la prostituzione.
    Quello che ho scritto sul “Lince” l’ho ricavato dalle risposte che mi ha fornito un autiere della Folgore che lo ha portato, per mesi, a spasso per l’Afghanistan correndo il rischio di lasciarci la buccia per “ribaltamento”, alla mostra statica della Rotonda di Ardenza a Livorno in occasione della rievocazione della battaglia di El Alamein. Non ho tolto nè aggiunto una virgola.
    Evidentemente chi c’ha messo il culo sui sedili la pensa diversamente da Lei.
    Auguri, vivissimi, per le Sue notevoli doti di equilibrio. Buon lavoro “Carlo”.

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  29. Mi dispiace per il diverbio che è sorto, causato in parte da me, che conosco Carlo e gli ho segnalato l’articolo. Conoscendolo comprendo perfettamente il motivo della sua animosità e le garantisco che è tutto fuorchè dettata da ragioni “commerciali”: siccome è maggiorenne e vaccinato non ha bisogno di avvocati difensori e avrà agio, se lo riterrà, di intervenire a sua volta.
    Per parte mia vorrei fare notare alcune cose.
    Primo: se Lei avesse chiarito da subito che quello che stava riportando erano le personali opinioni di un autiere conosciuto alla mostra statica della Rotonda di Ardenza sarebbe stato da subito chiaro che si trattava di una opinione, qualificata per carità, di un autista su tutti gli equipaggi stazionati laggiù: lei sa se questo autiere ha imparato ad andare in fuoristrada sotto l’esercito o se aveva precedenti esperienze? Glie lo chiedo perchè se per caso prima di guidare il Lince le sue precedenti esperienze erano solo la Fiesta o magari lo spiderino della Smart, il baricentro del Lince potrà essergli sembrato un po’ alto: viceversa se avesse avuto precedenti esperienze con grossi SUV o camion da 75 quintali, il parere sarebbe stato un po’ più qualificato: se l’è posta questa domanda?.
    Lei scrive che il Lince su terreni molto difficili risponde con lentezza allo sterzo, deve andare a passo d’uomo e in casi estremi deve far sbarcare l’equipaggio, ha il baricentro alto etc. ma omette di dire che tutti i veicoli paragonabili hanno un comportamento simile in queste condizioni, lo omette perchè non lo sa, perchè non lo sa l’autiere, che non ha guidato altro che il Lince, o perchè il dirlo non è utile a dimostrare che il Lince è il giocattolo con cui Lapo si fa grosso con gli amici esuli cubani?
    L’autiere della Folgore potrà anche lamentarsi dei difetti che sicuramente il Lince ha, ma ha chiesto all’autiere della Folgore se farebbe gli stessi tragitti dentro un Hummer o un VM90: gli ha chiesto se vorrebbe trovarsi dentro un Lince o dentro un VM90 o un Hummer, o un Land Rover in caso di scoppio di un IED? Così come Lei ha impostato l’articolo si direbbe quasi che i nostri militari viaggerebbero più sicuri in qualsiasi altro veicolo presente in Afganistan che non sia il Lince, e non è così, semmai è vero il contrario. Lei ha consapevolezza del fatto che nell’attentato a Kabul il primo mezzo, quello investito in pieno dall’esplosione, è stato scagliato ad oltre 10 metri di distanza (ho sentito parlare di 24mt ma spero che sia un’esagerazione)? Ha idea della quantità di esplosivo necessaria a scagliare 7 tonnellate a quella distanza? (a proposito, una cosa è il peso a vuoto e un’altra il peso in ordine di marcia, quanto poi al riferimento wikipedia, dia un’occhiata qui http://it.wikipedia.org/wiki/Iveco_VTLM dove si legge: “La versione base del VTLM ha un peso totale a terra di 7 000 kg ed un carico utile di 2 300 kg” e dal sito della Iveco http://www.iveco.com/it-it/pressroom/pressrelease/pages/lmv-pertuttiimercati.aspx si parla chiaramente di 7 tonnellate, raramente un Lince viaggia senza equipaggio, armi ed equipaggiamento vario, per non parlare dei kit di blindatura aggiuntiva) Siccome, specie in quelle condizioni di traffico, i mezzi viaggiano praticamente incollati uno all’atro, ha idea di che cosa ha dovuto reggere anche il secondo veicolo? Sinceramente io mi stupisco che del secondo veicolo sia morto solo l’armiere. Capisco che l’animosità renda ciechi, ma Lei che è un professionista dell’informazione dovrebbe leggere bene quello che scrive l’interlocutore: Carlo dice che la ralla da sola pesa più di un quintale e le dice “carichi 1 quintale sul tetto della sua auto e poi mi dica come va…” la ralla più l’armiere (diciamo che un ragazzone di 80kg con il giubbotto antiproiettile, elmetto, equipaggiamento vario, arriverà a 100kg abbondanti), non fanno un peso molto lontano da quello della torretta remotizzata, quindi Carlo non ha mai implicato che con “solo” un quintale (come se fosse poco!) si rischi l’assetto del veicolo, le ha detto solo di provare come andrebbe la sua auto con 100 kg sul tetto: ma lei quando va al mare con la macchina carica, suocera bambini cane e “sarcofago” sul tetto, si aspetterebbe di arrampicarsi sullo Stelvio a tutta birra o poter prendere i tornanti come se guidasse da solo? Mi scusi la digressione: un mio amico che è andato in vacanza in Sudafrica ha noleggiato un pick-up 4×4, tipo toyota per intendersi: il noleggiatore si è straraccomandato, e durante la vacanza ha pure telefonato più volte per ricordarglielo, di non superare certe velocità su certi terreni perchè ribaltarsi sarebbe stato un attimo, ogni anno hanno dei morti tra i turisti laggiù, con 4×4 di diverse marche, perchè di motore non hanno problemi a raggiungere prestazioni elevate anche in fuoristrada, la gente corre, poi improvvisamente il fondo cambia e il mezzo viene “sbalestrato” sottosopra e la gente muore schiaccata. I militari che guidano questi mezzi sono, o dovrebbero essere, istruiti sui parametri da rispettare nella guida, sta all’autista non oltrepassare i limiti del mezzo, e questo è un fatto che noi difficilmente sperimentiamo nelle nostre auto progettate per rientrare nei parametri di guida delle strade di tutti i giorni. I mezzi militari sottostanno a prove abbastanza severe sia per quanto riguarda le pendenze superabili che i limiti di ribaltamento laterale, ma le condizioni di prova non prevedeno di prendere il piano inclinato laterale a 80 all’ora, così come non si pretende che le pendenze del 60% vengano superate a velocità massima.
    Dopodiché, se Lei ha le prove che gli Elkann vendono gli LTMV ai narcotrafficanti di Maiami, faccia un servizio su questo, sbugiardi Lapo e i suoi, avrà tutto il mio sotegno, ma questo non c’entra niente con le qualità o i difetti tecnici del Lince. Qui non si fa difesa sacrale del Lince, semplicemente riteniamo di parlare a ragion veduta. Mi sembra invece, e questa è certamente una mia opinione contestabilissima, che lei usi, tra gli altri, questo veicolo per una crociata personale contro gli Elkann, che le assicuro non ho alcun interesse a difendere.
    Mi ha fatto veramente divertire quando ha accostato Carlo a Cicciopotamo Ferrara e a La Russa: non sa quanto è andato fuori bersaglio! Molto di più che sui giudizi sul Lince, e per quanto riguarda questo blog, ritengo che siamo molto più affini di quanto Lei non creda, solo che in questo caso particolare, l’articolo non fa onore alla causa perchè 1) è facilmente confutabile nel merito tecnico, prestando quindi il fianco a critiche facilmente generalizzabili da chi ha interesse e capacità comunicative, all’intero sito e 2) Svia l’attenzione dalle ragioni “vere” e più importanti per cui l’intervento in Afghanistan è censurabile. Non è che dobbiamo riportare a casa i nostri militari perchè li facciamo andare in giro su delle bare a 4 ruote, li dobbiamo riportare a casa perchè noi lì non ci dobbiamo stare per questioni costituzionali in primis, perchè siamo trattati peggio dei contractors, perchè non abbiamo una strategia e perchè, forse il motivo più importante, gli afghani hanno il diritto dovere di scegliersi il modo di governarsi e mille altri motivi ancora. Che il Lince sia buono o meno è irrilevante in questo senso. E’ importante però attenersi ai fatti perchè altrimenti, se Lei, accecato dall’animosità verso gli Elkann, usa i morti che ci sono stati “nonostante” il Lince per dare addosso alla missione, alla Fiat e a tutto l’establishment, fa una operazione di speculazione sui morti che non ha molto di differente, tecnicamente, da quella fatta da un La Russa, con obiettivi ovviamente ben diversi, con i suoi tronfi discorsi patriottardi sui corpi ancora caldi, con la differenza, che Le fa onore, che molto probabilmente La Russa a differenza sua lo fa scientemente e con piena consapevolezza.
    Come sempre, la brevità non è la mia virtù.
    Saluti

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  30. l’articolo non fa onore alla causa perchè è facilmente confutabile nel merito tecnico
    pur non essendo specialisti, il parallelo qui presentato fra mezzi civili e militari a noi pare molto poco convincente. è possibile incontrarsi su un terreno comune che prevede la possibilità di formulare critiche al mezzo pur nella consapevolezza che esso è superiore a vari altri sul mercato?
    è lecito – almeno – aspettare i riscontri dell’indagine della magistratura circa il mezzo sul quale operava Di Lisio?

    critiche facilmente generalizzabili da chi ha interesse e capacità comunicative, all’intero sito
    la finalità ultima dei vs interventi?

    Svia l’attenzione dalle ragioni “vere” e più importanti per cui l’intervento in Afghanistan è censurabile.
    nell’economia di un blog come questo, l’articolo in questione offre un ulteriore punto di vista che si aggiunge ai diversi altri, senza pretesa di essere quello decisivo.
    troppo ostico comprenderlo?

    accecato dall’animosità verso gli Elkann
    e dire che in un altro commento si parla – giustamente – di “lucrosi profitti per l’apparato militare industriale”…

    operazione di speculazione sui morti
    questo è il genere di attività che possiamo ben lasciare alle forze politiche di segno opposto che animano il teatrino italico.
    qui il consenso a scopo elettorale non interessa

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  31. Byebyeunclesam, non cerchi nemici dove non ce ne sono, non ho fini ultimi, si legga il commento all’ultimo articolo di Chetoni, se critico questo articolo in particolare è perchè si parla di un argomento che conosco più approfonditamente di altri, anche se lo specialista è Carlo.
    Chiariamo un po’ di cose: Io parlo, giustamente come dice Lei, di lucrosi profitti dell’apparato militare industriale perchè penso che un fine non ultimo di tutto questo interventismo internazionale sia di dare lavoro al grande apparato di fornitura bellica, principalmente USA, a cui Finmeccanica si accoda volentieri, essendo il suo lavoro, e ritengo che ciò sia scandaloso e andrebbe fermato. Detto questo il Lince, più o meno incidentalmente, è un mezzo che in questo contesto potremmo definire quasi “umanitario” dato che il progetto ruota intorno allo scopo principale di proteggere gli occupanti piuttosto che recare offesa (riconosco che l’affermazione è azzardata, ma se guardate al Lince da un’ottica militare, è proprio così).
    Nessuno nega il diritto di critca al Lince, ma sarebbe bene contestualizzare le critiche, se non rischiano di apparire strumentali: non si può far passare l’idea che i nostri militari siano dotati di un equipaggiamento inferiore alla minaccia e alle condizioni operative da affrontare perchè questo semplicemente non è vero. Il Lince con tutti i suoi difetti è al momento il veicolo più sicuro che ci sia in Afghanistan e con il quale si possano affrontare decentemente le difficoltà del terreno, certo a patto di rimanere entro i limiti operativi del mezzo. Il paragone con i mezzi civili è a mio giudizio pertinente in questo caso per far rilevare che mezzi molto più “facili” e che non devono sottostare necessariamente a compromessi tra peso, protezione, potenza e capacità di carico, hanno gli stessi problemi che può avere il Lince in fuoristrada e forse aiuta a chiarire il mio punto di vista. Detto questo, ribadisco nuovamente, perchè evidentemente non è ancora sufficientemente chiaro, che io critico con la stessa vostra veemenza l’impiego che si fa delle nostre forze armate. Nell’economia del vostro blog il vostro articolo offre giustamente un ulteriore punto di vista che si aggiunge a molti altri, io questo lo capisco ma nello specifico lo contesto perchè il fatto che il Lince abbia salvato più vite di quante ne sia costato è un fatto. Se i nostri militari avessero dovuto affrontare gli stessi attentati su altri mezzi formalmente pari classe avrebbero subito perdite molto più elevate: mi dispiace, questo è incontestabile, basta vedere come è fatto un qualsiasi altro mezzo tuttoterreno militare paragonabile e mi riferisco all’Hummer, al VM90, mentre tralascerei il Land Rover, che pure viene impiegato, ma che non vale neanche la pena menzionare con riferimento alla protezione che offre, dire quindi che il Lince si è lasciato dietro una scia di sangue significa non sapere ciò di cui si sta scrivendo, a meno che non ci si riferisca agli Afghani uccisi dai nostri soldati a vario titolo, e sarebbe un bello spunto di indagine. Io rispetto tutte le opinioni ma mi arrogo il diritto di esprimere il mio dissenso quando vedo che le opinioni fanno a pugni coi fatti, e ci tengo a precisare che non c’è nulla di personale in questo, quando vedo che Chetoni scrive cose ben documentate e per me condivisibili, non ho nessunissima difficoltà ad essere daccordo con lui e ad apprezzarne l’impegno, anzi di più: se ben documentate e che mi trovano magari pure i disaccordo, và! :o)

    Buona giornata

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  32. Il Lince con tutti i suoi difetti è al momento il veicolo più sicuro che ci sia in Afghanistan e con il quale si possano affrontare decentemente le difficoltà del terreno, certo a patto di rimanere entro i limiti operativi del mezzo.
    quei limiti sono sottoposti a continue sollecitazioni dalla realtà effettiva sul terreno…

    che il Lince abbia salvato più vite di quante ne sia costato è un fatto
    concediamolo, per ora. ma siamo appena all’inizio di una lunga storia, o no? ed in quest’ottica le prospettive non sono propriamente rassicuranti

    mi arrogo il diritto di esprimere il mio dissenso quando vedo che le opinioni fanno a pugni coi fatti
    e noi lasciamo il modo di farlo, a patto che vengano utilizzate le giuste maniere
    [messaggio, neanche tanto in codice, rivolto a Carlo]

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  33. >Un certo “Carlo” mi ha dato, così su due piedi, non conoscendomi, dell’ignorante e dell’incompetente…

    Veda un po’ Lei. Cosa voleva che le dessi? Dell’informato e del competente? Quello che ha scritto parla chiaro riguardo alla sua competenza.

    >Mi fa delle domande e mi mette in bocca delle risposte, coprendosi dietro l’anonimato. Quando si lanciano delle accuse bisogna avere il coraggio di metterci la faccia. Un cognome in bella evidenza

    Al di là del fatto che non le ho messo in bocca alcunché ed anzi mi guardo bene dal farlo, io non lancio nessuna accusa: semplicemente constato. Punto.
    Lei sul Lince ne sa gran poco e scrivere un articolo in assenza di cognizioni non mi sembra un buon modo di fare informazione.
    Quanto alla faccia, la chiede solo a me mentre agli altri che pure l’hanno contestata no? Quindi chi Le sta simpatico può usare un nick e chi Le sta antipatico no? Compliments…
    E no, non lavoro né per l’ufficio stampa dell’Iveco, né per La Russa, con cui condivido al massimo il tifo per l’Inter.
    Nè difendo il Lince, che sa difendersi benissimo da solo come sta ampiamente dimostrando in Afghanistan.
    Il punto era ed è questo: Lei ha scritto un articolo con un tono di fastidiosa supponenza su qualcosa di cui palesemente non ha alcuna competenza. Lince o non Lince, questa è una cosa a cui sono particolarmente allergico…
    Non dubito che Lei sarà espertissimo di tante altre cose, ma:
    -Non conosce le caratteristiche del Lince.
    -Non sa nulla di guida in fuoristrada.
    -Non sa nulla di armi (è andato a studiarsi lo RPG??).
    E pensa di poter scrivere un pezzo sul Lince in guerra perché ha parlato con n°1 autiere?
    E no eh. Questa NON è informazione. Questa è disinformazione (“Informazione scorretta o lacunosa”, dizionario Sabatini-Coletti), con “l’aggravante” della motivazione politica. Io sono ferocemente contrario alla missione in Afghanistan, ma non ho bisogno per sostenere le mie posizioni di gettare artatamente fango sul Lince, cui invece sono estremamente grato per il fatto di salvare -per quanto possibile in una guerra!- la vita dei nostri soldati criminalmente gettati nel calderone Afghano.
    Lei è liberissimo di scrivere quello che vuole e come vuole, ci mancherebbe. Ma se Lei scrive cose errate, e con la detta supponenza, poi non può lamentarsi se arriva qualcuno a ciabattarla.
    Quanto all’accomunarmi con certi personaggi, lasci perdere, che mi fa solo sbellicare…

    >provi a richiamare VTLM “Lince” su Google. Questa volta, raro, ma l’hanno indovinata. E’ dato a 4.6 tonnellate

    Ah ma Lei è un recidivo…
    Porga l’altra guancia allora: ho richiamato, e sul *primo* link che compare, che è Wikipedia, si legge nel testo “La versione base del VTLM ha un peso totale a terra di 7000 kg ed un carico utile di 2300 kg”. Il peso riportato nella tabellina di destra è il peso a vuoto: 4,6ton+2,3ton=6,9ton. Wikipedia non va bene? Allora qui: http://tinyurl.com/ydvkb6e
    Spero che il sito dell’esercito sia una fonte sufficientemente autorevole. Il peso lì riportato è 6,5 ton, ma non indica a che versione si riferisce. Cambia poco, accettiamo tranquillamente 6.5 ton, non sposta di una virgola la questione. Infine, se proprio non si rassegna, c’è il comunicato Iveco linkato da luigiduca. Se non va bene neppure quello non so proprio cosa dirLe.

    >quando lei dichiara che già con 100 kg su ralla si rischia l’assetto del veicolo?

    L’assetto del veicolo si rischia *a prescindere*: qualunque veicolo *oltre un certo limite* si ribalta, anche la sua auto, ma è ovvio che con 100kg sul tetto tale limite si abbassa.

    >Quello che ho scritto sul “Lince” l’ho ricavato dalle risposte che mi ha fornito un autiere della Folgore che lo ha portato, per mesi, a spasso per l’Afghanistan

    Nientepopodimenoche!
    E, di grazia, che cosa si aspettava che Le dicesse? Che sulle erte e lutulente mulattiere dell’Afghanistan il Lince si guida come una confortevole berlina in autostrada?
    L’avesse almeno scritto: “Un autiere del Lince mi ha raccontato che…”
    Ecco, vede, sarebbe bastato questo per risparmiarci tutta questa noiosa diatriba e un sacco di tempo. Sarebbe stato un approccio ben più corretto e l’avrebbe “autorizzata” a scrivere inesattezze, che da parte mia avrei ripreso con ben diversi toni.
    Le ho già spiegato che è OVVIO che il Lince “balla” parecchio, non può essere altrimenti, è una questione di FISICA (fisica del liceo peraltro, non roba da Rubbia) e non di cattiva progettazione. TUTTI i fuoristrada hanno il baricentro alto ed il ribaltamento facile. Lo sa che i SUV hanno una probabilità 3 volte maggiore di ribaltarsi rispetto ad una vettura normale? Ha fatto la prova caricando il tetto della macchina? No? La faccia: le suggerisco di andare alla cantina sociale e caricare sul tetto 4 damigiane da 25l di rosso, poi dopo che alla prima curva sarà uscito di strada potrà dire alla Polizia che è stata colpa del vino senza che le tolgano i punti della patente…vuol mettere la soddisfazione??
    Per inciso, quando vengono forniti nuovi mezzi agli eserciti, il personale viene *addestrato* alla condotta ed impara quali sono le condizioni da rispettare per un utilizzo in sicurezza del veicolo. Le ripeto poi che la guida in fuoristrada ESIGE una guida accorta e particolarmente attenta soprattutto alle inclinazioni laterali: legga qua http://tinyurl.com/yef2prc (att.ne che sono 2 pagg.) e vada a farsi una chiacchierata con un esperto di fuoristrada, ci sarà anche nella sua città un club di appassionati 4×4. E magari si faccia portare a fare un giro: poi quando ha finito di vomitare mi dica com’è stato.

    >E’ sicuro che aggiungano torrette a controllo remoto da 250 kg al “Lince”

    Sì, sia per evitare il problema dell’uomo in ralla, sia perché la torretta remotizzata consente un tiro di precisione a lunga distanza. Credo però di aver sbagliato di qualche decina di kg: non mi ricordo se il Panther (il Lince inglese) monta la 7.62mm o la 12.7mm; tagliamo la testa al toro e prendiamo la più leggera, la 7.62mm, che nella versione minima fa sempre 160kg, a cui va aggiunto il peso del lanciagranate da 40mm, integrato nella torretta (il pdf della torretta: http://tinyurl.com/yef2u2x); quindi non sono 250kg ma circa 170/180kg, in ogni caso più della sola ralla italiana.

    >Come certo saprà, del “Lince” c’è anche una versione da “papponi” che gli Elkann

    Immagino si riferisca al Fiat “Oltre”, quel baraccone inventato da Lapo (mi sembra), non per nulla i colori sono bianco/azzurro…
    Non mi stupisce che furoreggi in America, quando mai là hanno capito qualcosa di macchine…
    Ma di quello che fanno gli Elkann m’importa assai, se la veda Lei con loro, ma Le consiglierei di portare qualche prova a Suo favore, nel caso.

    Chiudo con finalmente una considerazione sul nocciolo dell’articolo: l’adeguatezza del Lince.
    Il Lince è criticabilissimo e come ogni manufatto umano ha i suoi difetti, che però non sono quelli indicati nell’articolo.
    La questione non è se il Lince sia un ferraccio oppure il migliore veicolo sul mercato: la questione è se oggi, date le mutate condizioni sul campo, il Lince sia ancora adeguato a compiere le missioni per cui i nostri soldati sono là. Risposta per me difficile da dare perché per fronteggiare uno IED da 150/200kg bisogna andare su masse almeno doppie rispetto al Lince, e forse ancora non basta, quindi su mezzi con mobilità ben più limitata e quindi in grave difficoltà nel muoversi all’interno del Paese. Sopravvivere nell’impotenza o agire rischiando la pelle?

    Comunque, egregio Chetoni, non ce l’ho con Lei personalmente, mi creda, ce l’ho col modo che ha, in questo caso specifico, di fare “informazione”, che altro non fa se non portar danno all’informazione stessa.
    L’informazione deve essere libera, ma prima di tutto corretta. Ce n’è già abbastanza di nemici dell’informazione alternativa, non c’è bisogno che ci diamo la zappa sui piedi da soli…

    Non ostante tutto, cordialità.

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  34. bene, visto che non si vuole minimamente intendere ed i toni rimangono più o meno i medesimi del precedente intervento ci permettiamo anche noi di trascendere un po’, senza addentrarci nelle questioni tecniche

    Quanto alla faccia, la chiede solo a me mentre agli altri che pure l’hanno contestata no? Quindi chi Le sta simpatico può usare un nick e chi Le sta antipatico no? Compliments…
    pisciata fuori dal vaso. e l’anonimato persiste

    Lei ha scritto un articolo con un tono di fastidiosa supponenza su qualcosa di cui palesemente non ha alcuna competenza. Lince o non Lince, questa è una cosa a cui sono particolarmente allergico…
    in tema di patologie allergiche la scienza ultimamente ha fatto grandi progressi, si informi (in maniera libera e corretta, ovviamente)

    Lo sa che i SUV hanno una probabilità 3 volte maggiore di ribaltarsi rispetto ad una vettura normale? Ha fatto la prova caricando il tetto della macchina? No? La faccia: le suggerisco di andare alla cantina sociale e caricare sul tetto 4 damigiane da 25l di rosso, poi dopo che alla prima curva sarà uscito di strada potrà dire alla Polizia che è stata colpa del vino senza che le tolgano i punti della patente…vuol mettere la soddisfazione??
    è questa sarebbe la competenza la cui mancanza lei contesta a Chetoni?

    Ma di quello che fanno gli Elkann m’importa assai, se la veda Lei con loro
    per caso lei vive in Groenlandia?
    se invece è di cittadinanza e residenza italiana, dovrebbe interessarle non poco come gli interessi degli Elkann (ed Agnelli prima) contribuiscano in maniera decisiva a determinare non poche scelte strategiche della nazione. da sempre ed a proprio prevalente vantaggio ai danni di quello che una volta si chiamava bene comune

    la questione è se oggi, date le mutate condizioni sul campo, il Lince sia ancora adeguato a compiere le missioni per cui i nostri soldati sono là.
    la questione è se, non da oggi ma da alcuni decenni a questa parte, l’appartenenza dell’Italia al campo atlantico soddisfi gli interessi nazionali o piuttosto sia funzionale ad un progetto egemonico mondiale di marca straniera.

    Sopravvivere nell’impotenza o agire rischiando la pelle?
    tornare a casa. e basta

    Non ostante tutto, cordialità
    ipocrisia, no grazie

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  35. cit.”l’anonimato persiste”
    “byebyeunclesam” bye bye è il nome e uncle sam è il cognome? Per favore, non facciamo i pierini… 🙂 Lo lasci rinfacciare a Chetoni, che ci mette nome e cognome. I nick esistono da che mondo è mondo in internet e ci sono mille motivi legittimi per usarli: se stessimo discutendo animatamente in luogo pubblico Lei salterebbe sù gridando “adesso mi dici nome e cognome?” cos’è? Siamo al “Lei non sa chi sono io?”, “favorisca i documenti?” Stiamo scambiando animatamente delle idee, e se Carlo ha dato dell’incompetente, su questa specifica materia, a Chetoni, ha anche documentato il perché.

    cit.”è questa sarebbe la competenza la cui mancanza lei contesta a Chetoni?”
    Perchè fa finta di non vedere tutto quanto è stato precedentemente scritto e documentato e si aggrappa a 4 damigiane di vino?

    cit.”per caso lei vive in Groenlandia?
    se invece è di cittadinanza e residenza italiana, dovrebbe interessarle non poco come gli interessi degli Elkann (ed Agnelli prima) contribuiscano in maniera decisiva a determinare non poche scelte strategiche della nazione. da sempre ed a proprio prevalente vantaggio ai danni di quello che una volta si chiamava bene comune”
    Non vorrei peccare di benaltrismo, ma non credo che 4 SUV veduti a papponi americani siano importanti quanto i “termovalorizzatori” imposti dalla Impregilo o tante altre nefandezze che la “famigghia” torinese ha imposto a questa sciagurata nazione, come il dogma della mobilità su gomma a discapito dei treni, che quando non sono ad alta velocità, sono dei trasporti bestiame etc.

    cit. “la questione è se, non da oggi ma da alcuni decenni a questa parte, l’appartenenza dell’Italia al campo atlantico soddisfi gli interessi nazionali o piuttosto sia funzionale ad un progetto egemonico mondiale di marca straniera.”
    Stiamo andando off topic, qui e ora stiamo commentando un articolo redatto sulle caratteristiche di un mezzo meccanico in dotazione all’esercito italiano: l’articolo lo dipinge in termini estremamente negativi e nelle repliche si è fatto notare come in realtà gran parte delle caratteristiche descritte come negative semplicemente siano delle caratteristiche con cui deve convivere qualsiasi mezzo progettato per il fuoristrada pesante, e come altre caratteristiche, dipinte come negative, siano in realtà punti di eccellenza del mezzo preso in considerazione, tant’è che molte forze armate con personale schierato in zone calde lo hanno acquisito ed immediatamente schierato: protezione del personale, mobilità, economia di esercizio (ha idea di quanto beva un Humvee?). Ovviamente queste caratteristiche vanno viste in termini relativi a veicoli comparabili: se vuole possiamo dire che il Lince è quanto di meno peggio ci sia in circolazione nella sua classe, ma siamo sempre lì: nell’articolo, mancando termini di paragone, sembra sia il peggio in assoluto.
    Detto questo, possiamo aprire il capitolo “macro” e credo che su questo il terreno di incontro sia molto più vasto di quello di scontro.
    Credo che, a meno di sollecitazioni particolari, questo sarà il mio ultimo post in merito alla questione dato che mi sembra che quel che c’era da dire si sia detto e che insistere porterebbe solo ad un inutile incancrenimento del dialogo su sterili polemiche che non hanno ragion d’essere.

    Saluti

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  36. Tutto qui?
    Su, si impegni, può fare di meglio.

    >senza addentrarci nelle questioni tecniche
    per forza…

    >pisciata fuori dal vaso. e l’anonimato persiste
    pisciata fuori dal vaso? Premesso che piscio seduto e quindi è impossibile che la faccia fuori, quoti, prego, dove è stato chiesto il nome agli altri.

    Quanto ai toni, chi la fa l’aspetti: ho scritto chiaramente che *se* Chetoni avesse impostato l’articolo diversamente, in coerenza con le sue conoscenze del Lince, che sono zero, i miei toni sarebbero stati ben diversi. Ma se fa il saputello…
    I toni ed il contenuto dell’articolo non meritano altro se non una sonorissima ciabattata.
    Se si vuole scrivere un articolo su qualcosa, bisogna prima saperne qualcosa di quel qualcosa (si nun lo sai sallo, dicono a Roma).
    Quanto alle damigiane di vino, l’invito è serissimo: le carichi sul tetto della macchina e poi mi dica come va.
    Quanto agli Elkann, abbiamo da anni un problema *estremamente* più grave, le cui conseguenze sono *molto* più serie per l’Italia di qualunque inciucio gli Elkann possano orchestrare. Da Italiano, mi pare infinitamente più necessario per il bene del Paese concentrarsi su quello invece che sul povero Lince, il quale c’ha già i suoi guai.
    Quanto all’ipocrisia, guardi, lasci perdere…altri vi han detto esattamente le stesse cose che vi ho detto io, ma siccome ve l’han detto con rettorica da fine dicitore allora per voi va bene…

    >o piuttosto sia funzionale ad un progetto egemonico mondiale di marca straniera

    E che c’entra il Lince con questo?

    Comunque, sono annoiato da queste beghe, ho cose più serie cui dedicare il mio poco tempo, perciò byebye. L’articolo è e rimane un esempio di pessima informazione, che nuoce gravemente alla salute dell’Informazione stessa. Questa è la mia opinione ed io la condivido.

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  37. per noi finisce qui, non vogliamo annoiarla ulteriormente né farle sprecare il suo prezioso tempo.
    ma prima di congedarci, ci sia permessa una sola riflessione: qualora i magistrati che stanno portando avanti l’indagine sul Lince sul quale viaggiava Di Lisio trovino qualcosa di ridire al riguardo, auspichiamo che i congiunti suoi e degli altri sei militi morti a Kabul riservino a lei una buona dose di ciabattate

    n.b.: anche noi condividiamo le ns opinioni

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  38. byebyeunclesam” bye bye è il nome e uncle sam è il cognome? Per favore, non facciamo i pierini
    dobbiamo declinare le generalità di tutti coloro i quali sia adoperano a questo blog? per favore, non facciamo i finti tonti

    i “termovalorizzatori” imposti dalla Impregilo o tante altre nefandezze che la “famigghia” torinese ha imposto a questa sciagurata nazione, come il dogma della mobilità su gomma a discapito dei treni, che quando non sono ad alta velocità, sono dei trasporti bestiame etc.
    è proprio una parte di ciò a cui ci riferivamo

    Stiamo andando off topic
    invece siamo terribilmente in argomento, come può constatare leggendo il ns biglietto da visita.
    l’articolo in questione (come tutti gli altri) è funzionale ad argomentare questa tesi, senza tralasciare alcun possibile spunto di approfondimento

    insistere porterebbe solo ad un inutile incancrenimento del dialogo su sterili polemiche che non hanno ragion d’essere
    pienamente d’accordo

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  39. da tempo propongo di paracadutare ignazio la rissa nudo sulle montagne afghane mentre tutti gli italiani si ritirano, con grande risparmio di denaro pubblico, oltretutto (così magari riusciamo finalmente ad avere i supplenti a scuola ed altre elementari cosuccie nella quotidiana vita civile patria).
    dopo avere letto l’articolo, penso che si possa lasciargli un lince di seconda mano (senza proiettili, però), così magari la rissa si arrangia meglio.
    quando ha finito i viveri, si risolve ad uscire, e spiegare agli afghani cosa diavolo fa lì.
    prima di giudicarlo, gli afghani fanno una foto-ricordo (l’ultima) a la rissa nudo, però a finaco al lince di seconda mano.

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  40. AFGHANISTAN:ARRIVANO LINCE RINFORZATI, MA MILITARI PERPLESSI

    (ANSA) – KABUL, 7 OTT – Le prime otto torrette blindate da sistemare sui Lince, i mezzi in dotazione ai militari italiani in Afghanistan, sono arrivate ad Herat: l’obiettivo e’ fornire una maggiore protezione al mitragliere in ‘ralla’, il piu’ esposto, ma a fronte di questo vantaggio ci sono anche alcuni svantaggi che i vertici militari hanno da subito prospettato al ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Che, oggi a Kabul, afferma: ”Noi i Lince rinforzati li abbiamo mandati; il loro impiego sara’ a discrezione dei comandanti sul terreno”.
    I Lince con la nuova torretta hanno il baricentro piu’ alto e quindi possono ribaltarsi piu’ facilmente, ha spiegato nel corso di un briefing il colonnello Aldo Vizzo, comandante del contingente italiano a Kabul. Un rischio dovuto anche al peso della torretta: 320 chili. Se poi si guarda alla versione ‘remotizzata’ del mezzo, con il mitragliere che aziona l’arma in torretta dall’interno con una sorta di joystick, il rischio e’ quello di non accorgersi degli ordigni e degli altri pericoli lungo la strada: ”l’uomo fuori in torretta e’ insostituibile”, dice Vizzo. (SEGUE).

    (ANSA) – KABUL, 7 OTT – Tutto questo fa dire al ministro La Russa: ”Noi abbiamo gia’ fatto arrivare i primi mezzi con la torretta rinforzata. Questi mezzi verranno utilizzati a discrezione dei comandanti, i quali sanno che il vecchio Lince (che loro chiamano san Lince) in moltissimi casi, per la sua maneggevolezza e di uso preferibile a quello rinforzato che abbiamo mandato”.
    ”A noi toccava dare la possibilita’ della scelta, dell’opzione: a loro – ha aggiunto – il compito del miglior utilizzo, tenendo conto che sono i migliori soldati che noi abbiamo, che si sono fatti chiaramente onore qui in Afghanistan”.
    La polemica sulla protezione dei Lince era divampata nei mesi scorsi, in particolare dopo l’uccisione del caporal maggiore Alessandro Di Lisio, che si trovava proprio in torretta. Anche nell’attentato dello scorso 17 settembre, nel secondo mezzo coinvolto a rimanere ucciso e’ stato soltanto il mitragliere che sporgeva dalla botola che si apre sul tetto del mezzo. Proprio i familiari di quest’ultimo avevano sollecitato una maggiore protezione dell’uomo in torretta, ricordando che il primo a far presente questa esigenza era stato, con una lettera aperta, lo stesso militare caduto.

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  41. Io non mi sono mai definita “esperta” proprio di niente! Figuriamoci! Erano tempi in cui di pirateria si parlava, e, a mio modestissimo giudizio, durante la conferenza stampa erano emersi aspetti interessanti.. Ergo, sono solo andata in trasmissione a raccontare quello che ci avevano spiegato e fatto vedere. Se non sbaglio rientra nel lavoro del giornalista…o no? Le marchette, sempre a mio modestissimo giudizio, sono ben altre..
    E poi, visto che mi è stata affibbiata così, en passant, l’etichetta di “astro nascente dell’informazione atlanticamente corretta”, potrei sapere in modo un po’ più compiuto che vuol dire? E, soprattutto, perché?
    Giusto per curiosità, sai….

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  42. buongiorno dottoressa,
    “sono solo andata in trasmissione a raccontare quello che ci avevano spiegato e fatto vedere”: beh, non sempre le veline dei comandi militari corrispondono alla reale situazione sul terreno.
    magari, lei che lavora per una importante testata giornalistica, prima di confezionare certi servizi potrebbe anche provare a raccogliere informazioni da fonti diverse considerata la delicatezza degli argomenti affrontati.
    giusto per curiosità, sa…

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  43. non ho seguito, se non superficialmente, la vicenda dei “lince”. mentre tempo addietro ho seguito in dettaglio, pubblicando anche articoli ed interventi su varie riviste, dell’uranio militare (impoverito), essendo io un fisico.
    al di là delle questioni strettamente tecniche (riguardo le quali non c’è niente di strano che le “veline militari” siano frequentemente imprecise, stante che i militari sono abituati al concetto di segretezza) ho trovato in entrambi i casi sorprendente l’atteggiamento medio. che consiste nel preoccuparsi solo dell’ìipotesi che vi possa essere danno per gli italiani.
    il che configura una autentica ipocrisìa di fondo.
    il gravissimo problema base in entrambi i casi è che i lince e l’uranio impoverito sono stati impiegati per invadere o occupare stati stranieri sovrani che non ci hanno mai aggredito, portando guerre (ovvero distruzioni ed omicidi di stato) in dispregio all’articolo 11 della costituzione italiana e delle più elementari norme di civiltà umana (id est: “non uccidere), quindi illegalmente, antieticamente, e dispendiosamente, con i nostri soldi.
    tale è la vergogna della incostituzionale attuale classe politica, che disprezza la pace lasciataci dai padri costituenti, e mente miserabilmente sul proprio operato., rubando oltretutto soldi di nostra proprietà (siamo noi che costituiamo la cassa dello stato, attraverso le nostre tasse) che vengono sottratti alle spese civili (scoula, sanità, ricerca, ferrovie, …..) per destinarli alle illegali invasioni militari .
    e’ parimenti vergognoso che il popolo italiano non abbia cacciato una simile classe politica colpevole di tradimento della costituzione, insieme che di distruzioni e omicidi di guerra.

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  44. il gravissimo problema base in entrambi i casi è che i lince e l’uranio impoverito sono stati impiegati per invadere o occupare stati stranieri sovrani che non ci hanno mai aggredito, portando guerre (ovvero distruzioni ed omicidi di stato) in dispregio all’articolo 11 della costituzione italiana e delle più elementari norme di civiltà umana (id est: “non uccidere), quindi illegalmente, antieticamente, e dispendiosamente, con i nostri soldi.

    il gravissimo problema base in entrambi i casi è che i lince e l’uranio impoverito sono stati impiegati per invadere o occupare stati stranieri sovrani che non ci hanno mai aggredito, portando guerre (ovvero distruzioni ed omicidi di stato) in dispregio all’articolo 11 della costituzione italiana e delle più elementari norme di civiltà umana (id est: “non uccidere), quindi illegalmente, antieticamente, e dispendiosamente, con i nostri soldi.

    il gravissimo problema base in entrambi i casi è che i lince e l’uranio impoverito sono stati impiegati per invadere o occupare stati stranieri sovrani che non ci hanno mai aggredito, portando guerre (ovvero distruzioni ed omicidi di stato) in dispregio all’articolo 11 della costituzione italiana e delle più elementari norme di civiltà umana (id est: “non uccidere), quindi illegalmente, antieticamente, e dispendiosamente, con i nostri soldi.

    il gravissimo problema base in entrambi i casi è che i lince e l’uranio impoverito sono stati impiegati per invadere o occupare stati stranieri sovrani che non ci hanno mai aggredito, portando guerre (ovvero distruzioni ed omicidi di stato) in dispregio all’articolo 11 della costituzione italiana e delle più elementari norme di civiltà umana (id est: “non uccidere), quindi illegalmente, antieticamente, e dispendiosamente, con i nostri soldi.

    il gravissimo problema base in entrambi i casi è che i lince e l’uranio impoverito sono stati impiegati per invadere o occupare stati stranieri sovrani che non ci hanno mai aggredito, portando guerre (ovvero distruzioni ed omicidi di stato) in dispregio all’articolo 11 della costituzione italiana e delle più elementari norme di civiltà umana (id est: “non uccidere), quindi illegalmente, antieticamente, e dispendiosamente, con i nostri soldi.

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  45. Concordo.
    C’è poi, a mio parere, l’ulteriore aggravante del tentativo di carpire la buona fede dei cittadini, ed anche dei militari inviati, tentando di fare passare queste missioni per missioni di pace.
    Le conseguenze di ciò non sono secondarie: da un lato si vuole mantenere la cittadinanza nel falso mito dell'”italiani brava gente”, dall’altra non si dotano i militari inviati in quelle regioni degli strumenti sia operativi che, come dire, “legali” per operare in maniera adeguata al contesto. Si mandano soldati in zona di guerra ma vincolati alle regole di una missione di pace e con i mezzi di una missione di pace, e questo è un controsenso al di là e prima del fatto di stabilire se sia giusto o meno mandare i militari laggiù (se devi fare una porcata, e farla pure male, motivo in più per no farla affatto!).
    Se almeno avessimo degli obiettivi o degli interessi nazionali da difendere, o se ci impuntassimo per vedere riconosciuto un nostro punto di vista sulla gestione della questione afghana (in fondo il fatto che le regioni che sono state sotto il nostro controllo siano state relativametne tranquille non vorrà solo dire che “ungiamo” i capi locali, io credo che i nostri militari siano più capaci di quelli USA di interagire col territorio in termini anche “politici” e non solo di potenza militare), uno potrebbe anche cinicamente pensare che, essendo ormai in ballo, almeno balliamo da pari a pari: invece no.
    Una strategia non ce l’abbiamo, o comunque non facciamo nulla per imporla o vederla in qualche modo riconosciuta, degli obiettivi nemmeno: siamo al traino degli USA che hanno una volta di più mostrato estrema incompetenza nella gestione della fase successiva all’immediato uso, come sempre sproporzionatissimo, della forza, senza voce in capitolo e pure presi per i fondelli perchè “non facciamo abbastanza”, in più siamo lì a spese nostre (almeno gli USA i contractors li pagano…), in casa d’altri senza che questi ci abbiano fatto alcunché… però i nostri politici possono fare i tacchini col petto gonfio di orgoglio nazionale… eh! Son soddisfazioni eh!…

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  46. Se almeno avessimo degli obiettivi o degli interessi nazionali da difendere, o se ci impuntassimo per vedere riconosciuto un nostro punto di vista sulla gestione della questione afghana…
    siamo al traino degli USA

    sovranità, quella parola magica che i “nostri” politici non pronunciano (quasi) mai o quando lo fanno la tirano in ballo a sproposito; come il deputato PD Emanuele Fiano il quale la scorsa settimana, riguardo la presunta protezione accordata dall’intelligence russa a Berlusconi, ha parlato di “onta alla sovranità nazionale”.
    sarebbe bello invece che l’onorevole Fiano, e come lui tutti i suoi onorevoli colleghi, ci spiegassero come si concilia la sovranità italiana con gli oltre 100 insediamenti USA/NATO in Italia, con i rapimenti di presunti terroristi ad opera della CIA (Abu Omar), con una tragedia come quella del Cermis etc etc etc

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  47. ma che caso!
    proprio il giorno in cui Carlotta Ricci si fa viva presso di noi prendendo le distanze dall’oggetto del suo impegno professionale (si veda il suo commento: https://byebyeunclesam.wordpress.com/2009/08/18/gli-effetti-lince-in-afghanistan/#comment-1831), la testata giornalistica per cui lavora la definisce una giornalista “embedded”:
    http://www.rainews24.rai.it/it/canale-tv.php?id=16881

    in bocca al lupo, dottoressa!

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  48. Pingback: Quanto ci costa la Difesa di La Russa?

  49. Un lince blindato pesa oltre le 7 tonnellate. Per come viene poi utilizzato dagli oprativi, viene quasi sempre a trovarsi più vicino alle 8… altro che 4,6 tonnellate… leggi e documentati prima di scrivere sciocchezze!!!!

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  50. Pingback: Sul Lince e dintorni

  51. senza commento

    VITERBO, 26 febbraio – Era un caporale della Folgore di 24 anni, in servizio a Grosseto, il militare morto nell’ospedale di Tarquinia dopo il ribaltamento di un ”Lince” avvenuto ieri pomeriggio sull’Aurelia, nei pressi di Tarquinia, in provincia di Viterbo.
    La vittima era a bordo del mezzo militare insieme ad altri 5 commilitoni, tutti caporali della Folgore. Erano di ritorno a Grosseto dopo aver preso parte ad un addestramento a Bracciano (Roma) in preparazione di una missione in Afghanistan. Il ”Lince” faceva parte di una colonna di mezzi militari che viaggiava in direzione Grosseto.
    Ci sono altri 5 militari feriti: due di loro sono in prognosi riservata al policlinico Gemelli di Roma, dove sono stati trasferiti dopo un breve ricovero negli ospedali di Civitavecchia e Tarquinia. Uno dei due verserebbe in imminente pericolo di vita.
    Allo stesso ospedale sono ricoverati altri due suoi commilitoni feriti in modo leggero. Anche il quinto ferito e’ ricoverato, non sembrerebbe in gravi condizioni, ma non si sa in quale nosocomio.
    I militari coinvolti nell’incidente, sei in tutto quindi, hanno tra i 24 e i 29 anni di eta’ e prestano servizio al 185/mo reggimento paracadutisti di stanza a Livorno e fanno parte dei reparti di ricognizione e acquisizione obiettivi (Rrao). Erano tutti in procinto di partire per una missione in Afghanistan.
    Per quanto riguarda la dinamica dell’incidente, l’ipotesi piu’ accreditata e’ che il conducente del ”Lince” abbia perso il controllo del mezzo che, dopo essere sbandato prima a destra e poi a sinistra, si e’ ribaltato.
    L’Aurelia, chiusa al traffico per consentire la rimozione del mezzo militare con una gru speciale, e’ stata riaperta in entrambi i sensi di marcia.

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  52. In 6 dentro un Lince? Strano: in teoria non dovrebbe portare più di 5 persone compreso il rallista, sarebbe utile avere maggiori dettagli, purtroppo in questi casi dopo il primo trafiletto stampa scende subito una cappa di oblio…

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  53. un altro

    Roma, 28 feb. – Esplode un ordigno nei pressi di Shindad in Afghanistan: 1 militare italiano muore e 4 sono feriti. L’ evacuazione dei militari feriti e’ in corso. Alle ore 12.45, ore locali, a 25 chilometri a Nord di Shindad – informa una nota dello Stato maggiore della Difesa – l’esplosione di un ordigno improvvisato (IED) ha coinvolto un veicolo blindato Lince della Task Force Center, del 5* Reggimento Alpini.
    (AGI)

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  54. in ordine all’articolo sugli effetti del blindato Lince in Afghanistan, se è vero che ogni nuovo sisitema d’arma incontra inevitabilmente problemi di dentizione e necessita di miglioramenti continui anche in considerazione delle operazioni reali, quindi a seguito combat proven, sul Lince sono state spese troppe parole talvolta inesatte sia nell’esaltarne le capacita, quanto nel denigrarne le stesse soprattutto quando le cose non vanno troppo bene.
    Il Lince, è un blindato di circa 7 tonnellate, nato per operazioni militari convenzionali e non convenzionali (come attualmente utilizzato), meglio note come guerre asimmetriche, specificamente creato per garantire una adeguata protezione antimina a coloro che sono dal mezzo trasportato. il veicolo dotato di organi di trasmissione, motore e vano di carico ben separato dalla cellula di sicurezza, seggiolini fissatti superiormente e roll bar, garantiscono unitamente all’altezza dal suolo del pianale lo sfogo di gran parte dell’esplosione di una mina anticarro. Ovviamente e’ inutile ricordare che se gli occupanti non sono regolarmente legati ai seggiolini o sono in ralla mi sembra naturale che qualcuno si possa fare male anche seriamente. Bene per parlare di resistenza alle esplosioni va detto che molti interlocutori poco avezzi ad arogmentazioni militari specifiche danno pareri inesatti se non fuorvianti. il veicolo ribadisco è progettato per sopravvivere non “uscire indenne” dal brillamento di una mina controcarro, ovviamente bisogna capire come quest’ordigno agisce per poter dare un giudizio obiettivo. la mina cc generica, che a seconda del costruttore e della tipologia d innesco, varia da 5kg a 10 kg di media e opera quasi sempre secondo il principio Monroe (carica cava) o conosciuta HEAT heath explosive anti tank, in cui l’eplosione focalizzata in un punto specifico esercita la massima distruzione con la generazione di un getto di metallo fuso SLUG, che penetra la corazza, creando si un foro di pochi cm, ma all’interno di un mezzo sfoga con un’esponenziale sviluppo di calore, pressione a cui di norma non sopravvive l’equipaggio di un mezzo blindato o carazzato che sia se la mina detona sotto lo scafo investendo l’area adibita al personale, l’esplosione per simpatia di munizioni ecc talvolta cagiona il totale sventramento del mezzo o l’incendio dello stesso. Ovviamente medesimo ordigno se esplode sotto un cingolo o una ruota asporta o danneggia irrimediabilmente la parte colpita. Bene detto ciò specifico per conoscenza diretta dei sistemi d’arma anticarro in particolare, che la carica HEAT, proprio per il suo specifico modo di operare, nel brillamento non esercita grandi esplosioni radiali, quindi non è infrequente che anche a breve distanza, previo proiezzione di corpi esterni (sassi ecc) l’esplosione di tali mine non sia particolarmente letale anche per personale allo scoperto in vicinanza del mezzo. Nel caso del Lince, la stragrande maggioranza dei danni patiti da personale e mezzi è stata cagionata da ordigni improvvisati IED anche di grande potenza e notevole peso, “150 kg” create con cariche di esplosivo compresse, corpi di bombe d’aereo e quant’altro, che nel loro uso sprigionano grandi energia di pressione “spostamento d’aria” e frammenti, a cui nessun blindato leggero può sopravvivere o uscirne indenne come si pretenderebbe. Carri armati come il Merkava III israeliano del peso di ben oltre 62 tns sono stati semplicemente ribaltati da cariche del genere nell’ultimo impiego in Libano. Ovviamente tra 62 tnn di un MBT e un blindato da 7 vi è notevole differenza. Il Lince, poi dotabile di vari kit di blindatura aggiuntiva a standard NATO secondo le norme STANAG, se è difatti capace di sopportare l’attacco con armi da 7,62 mm NATO e 7,62x54R mm ex URSS, così come munizionamento 12,7 x99 NATO e 12,7×105 tipo sovietico, ovviamente si deve valutare la distanza di attivazione, o meglio, le prove balistiche si sviluppano con prove di fuoco a mt 100, quindi se il telebano tipo ti sottopone ad un rafficone di mitragliera DSHK 12,7 mm a 20 metri scaricandoti addosso in pochi secondi 15/20 colpi mi sembra normale che anche in questo caso nessun veicolo blindato possa uscirne illeso. Tutti i tipi di corazzatura esistenti collassano a lungo termine se sottoposti in pochi cm quadrati alla penetrazione e comunque il veicolo corazzato o blindato che sia deve granatire invulnerabilità iniziale nell’immediatezza dell’attivazione non fare da bersaglio fisso.
    Se andiamo poi sull’argomento RPG, anche se vetusto come sistema, ma sempre validissimo ora con testate di ultima generazione a doppia carica ecc.V.si RPG 7 VL e varie, funziona sempre con il principio della carica HEAT il cui cono di rame, alluminio che avvolgela carica esplosiva principale, proietta un volta innescata ad una distanza ottimale dalla corazza da colpire, uno slug che normalmente, previo corazzature inclinnate, stratificate ecc ovvero nel 95% dei casi buca per 4-5 volte il diametro della carica. Quindi un RPG 7 o copia cinese degli anni 60/70 con una granata avente diametro 60 mm è in grado di superare in condizioni ottimali dal 240 a 300 mm di corazza, quindi quasi tutti gli attuali blindati esistenti. Falliti i vari sistemi di corazza a detonazione prematura (gabbie) x non appesantire all’inverosimile i vari mezzi, si stanno al momento progettando vari sistemi atti di hard kill anti missile e razzo oltre a disturbatori laser per i sistemi guida dei missili cc guidati. Il lince non può e non potrà essere mai invulnerabile come qualsiasi altro mezzo.
    Se poi si parla del mitragliere in botola, anche qui vanno fatte alcune considerazioni, alla luce dell’attuale fornitura di torrette remotizzate che proteggo in toto l’equipaggio si va a perdere la sensibilità di valutazione dell’operatore esterno, così come si appesantisce in altezza un veicolo che può risentire di uno sbilanciamento per un incremento di 200 kg e oltre di una mitragliera remota sul tetto. Tale sbilanciamento, se non valutabile in europa o in città, si nota in carrerecce afghane, dove il terreno bagnato, sabbioso, fangoso o gelato frana continuamente e può fa ribaltare ogni mezzo. Statunitensi docet con mezzi pesantissimi ultra protetti (MaxxPro, Buffalo Cougar ecc. che abbiamo anche noi Italiani) e cmq impossibilitati ad operare dove richiesto ovvero in montagna sulle mulattiere, quindi INUTILI.
    Quindi prima di parlare a vanvera vanno conosciute bene la problematiche di vario genere che possono inficiare l’impiego di un sistema d’arma, che risente inevitabilmente della sua genesi specifica, dell’impiego spesso non conforme a quanto previsto e quant’altro, senza ignorare nozioni di balistica, chimica ecc quando si parla di munizioni ed esplosivi. Il veicolo, nave o aereo invlnerabile non esiste ma permane la regola della spada e dello scudo sempre in continua evoluzione in cui raramente in dei due prevale per lungo tempo.
    Il Lince è un buon mezzo superiore a molti altri analoghi di altre nazioni, ma ad esso non va chiesto il miracolo impossibile, ciononostante il veicolo ha dato buona prova e il suo sviluppo esponenziale in prestazioni e modelli aggiornati ne è il risultato tangibile, ha salvato molte vite che a bordo di altri mezzi non idonei alla difesa antimina non avrebbero avuto scampo, ma le guerre aimmetriche secondo la moda, riservano sempre sorprese, dove armi di ultima generazione non servono a nulla o sopno economicamente non premianti, quando bisogna stanare un nemico in grotta, quindi via libera a Special Forces, aerei turbolelica per missioni aria suolo o COIN e magari un buon sniper che a 1,5 km e più può risolvere tante situazioni che magari aerei di 5° generazione non vedono nemmeno.
    IGOR SISTILLI

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  55. Sono appena tornata da una settimana imbarcata su nave San Giusto in missione antipirateria nel golfo di Aden. Dopo aver visto con i miei occhi quanto succede sono almeno un po’ titolata a parlare della questione? Oppure sarebbe comunque una marchetta, a prescindere?
    Sa, per curiosità…

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  56. Dall’articolo linkato di analisidifesa sulla rinuncia dell’esercito russo ai Lince:
    ” Il comandante in capo delle forze di terra, generale Vladimir Chirkin, ha annunciato nei giorni scorsi lo stop all’acquisizione dei mezzi italiani esortando l’esercito a “concentrarsi sui produttori nazionali”. L’industria militare russa aveva mal digerito la decisione di adottare veicoli militari italiani … […]”
    “Nei test il Lince si era rivelato superiore al GAZ-330 Tigr ma il ministro della Difesa, Sergey Shoigu, ha ordinato una nuova gara e nuovi test comparativi tra i due veicoli cedendo così alle pressioni di GAZ che ha sviluppato una nuova versione del suo veicolo nota come “Tigr M” che pare abbia adottato molte delle soluzioni tecnologiche già impiegate dal mezzo italiano. […]
    Mi par di capire che la rinuncia non sia dovuta ad intrinseci difetti del progetto ‘Lince’ (a cui il GAZ-233114 Tigr-M pare si ispiri nelle modifiche di protezione balistica ed antimina, ma che comunque non raggiungono i livelli di protezione del mezzo italiano) ma a puri e semplici motivi di campanilismo e preferenze per un’industria nazionale (altri motivi? chissà…)
    Un buon articolo comparativo tra la protezione permessa dai due modelli (ma è in francese) è qui:
    TIGR (GAZ 2330) – Redstars
    http://red-stars.org/spip.php?article253

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  57. Ho letto l’articolo che per certi aspetti appare molto interessante e ricco di spunti di riflessione ma devo dire che mi trovo in forte disaccordo con l’autore sul giudizio che dà del Lince. Il Lince infatti è ,a mio parere, probabilmente uno dei migliori veicoli protetti multiruolo al mondo cosa peraltro testimoniata dall’enorme successo commerciale che sta avendo e dallo sviluppo di una versione ulteriormente migliorata sotto tutti i punti di vista. Detto questo devo però sottolineare un errore di carattere tecnico presente nell’articolo: “Il Lince era stato proiettato, gravemente danneggiato – si erano staccati il motore, il serbatoio ed il gruppo di riduzione – a dieci metri di distanza dal punto dell’esplosione.” Il fatto che il veicolo si sia “spezzato” non è causa esclusivamente della deflagrazione o della poca sicurezza del Lince come l’autore vorrebbe dimostare, al contrario il veicolo si divide in motore, serbatoio e cellula dell’equipaggio al momento di una forte esplosione proprio per assicurare una ancor maggiore sicurezza e sopravvivenza agli occupanti distanziandoli da parti delicate a rischio esplosione o incendio appunto come motore e serbatoio. Questo per ri-dimostrare come l’Iveco Lince sia il migliore nel campo dei veicoli della gamma poichè adotta sistemi oltremodo testati atti a garantire un ottimo livello di sicurezza per i militari all’interno.
    Lunga vita a “San Lince”
    Saluti

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  58. Leggo che il Lince resiste bene ai colpi da 12,7 e penso:”Ottimo” ma… non resiste ai datatissimi RPG ah ah ah
    MA avete idea di cosa sia un RPG?!
    Come si fa a paragonare le due cose, a meno che non si voglia essere FAZIOSI e/o INCOMPETENTI. Avete idea di che blindatura ci voglia per difendersi da un datatissimo PANZERFAUST… comunque mi sa che qui sto sprecando dei bit ed a questo punto interrompo questa inutile lettura e vi lascio bye bye zio

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  59. Da quando e’ uscito questo articolo non faccio altro che rileggere i commenti a distanza di tempo e mi chiedo se coloro che avversano questo articolo sono dirigenti della fiat o loro parenti stretti.Ricordo a questi guerrieri virtuali che esiste una vasta letteratura sui danni che hanno fatto gli industriali italiani insieme a genrali di cartapesta, non sviluppando nessuna nuova arma durante i conflitti e affondando ogni persona di buona volonta’. Ancora oggi, viviamo nel ridicolo, meno male che la maggior parte dei morti nelle varie missioni di pace sono stati incidenti casalinghi, perche’ pensare di mettersi alla pari con i vari eserciti e guerriglieri sul campo e’ pazzia pura. I nostri capi sono piu’ piazzisti ambulanti che uomini d’armi, pensano piu’ al soldo e agli incarichi che al decoro della loro arma.
    Il lince va bene per l’ordine pubblico urbano, i sassi e le bottiglie possono solo graffiare la vernice, ma che il pilota non si sogni dii inseguire la folla e fare curve strette perche’ rimarebbe come uno scarafaggio con le zampe all’aria.
    Ricordo ai guerrieri o partigiani dell’iveco, che nell’ultimo conflitto i nostri generali hanno fatto ammazzare, affogare e bruciare migliaia di marinai perche’ volevano contrastare il regime aiutando le democrazie.
    Chi lavora per professione in qualsiasi arma dello stato e’ risaputo che sono piu’ quelli che comandano che quelli che agiscono, hanno sempre dato gli scarti di qualsiasi cosa, mezzi, vestiario e stipendi da fame, certo i guerrieri si consolano pensando che il soldato del burkina faso prende d imeno ma in compenso ha piu’ esperienza dei nostri.
    Non e’ colpa di coloro che sono sul campo ma di coloro che il campo non lo vedranno mai ma ci hanno mandato i figli degli altri.
    I nostri guerrieri quelli della tastiera e quelli sul campo non avranno mai per le mani le armi che stanno usando in siria, yemen e ucraina, non ci sono soldi e poi basta il mitico fucile 1891 e l’assalto alla baionetta e una bella carica stile balaklava,
    Lascio un video per far capire ai guerrieri che la loro presenza sul campo con il loro lince e’ superflua.
    https://listenonrepeat.com/watch/?v=_vVKxFy_YzA
    il video non e’ caso, ascoltate, partigiani dell’iveco le grida di gioia degli Houthis.

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