Libera stampa in Afghanistan

Bruxelles, 26 agosto – Un vero e proprio ‘esame’ per verificare l’atteggiamento dei cronisti verso i militari USA, pena l’esclusione. E’ quanto stanno effettuando, stando a una dura denuncia della Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj), i militari a stelle e strisce impegnati in Afghanistan.
Secondo l’Ifj, il Pentagono ha addirittura ingaggiato una società di pubbliche relazioni, ‘The Rendon Group’, con l’incarico di esaminare i giornalisti che chiedono la protezione delle forze armate statunitensi e verificare se i loro servizi dipingano o meno i militari USA in modo positivo.
(Adnkronos/Aki)

3 thoughts on “Libera stampa in Afghanistan

  1. Afghanistan: Pentagono Stila Lista Nera Giornalisti

    (AGI) – Washington, 26 ago. – Il Pentagono, preoccupato dalla perdita di sostegno tra gli americani alla guerra in Afghanistan, ha affidato ad una societa’ esterna l’incarico di stilare una lista dei giornalisti che chiedono di seguire le truppe al fronte (“embedded”). I reporter sono divisi tra “buoni” e “cattivi” a seconda se i loro articoli sono vicini alla linea ufficiale delle forze armate Usa.
    E’ quanto rivela, paradossalmente, “Stars and Stripes”, il quotidiano finanziato dalle forze armate Usa ma la cui linea editoriale e’ indipendente dal Pentagono. In sintesi la societa’ Rendon Group valuta i precedenti pezzi dei reporter che chiedono di andare in Afghanistan qualificandoli come “positivi”, “negativi” o “neutrali” in base non all’accuratezza del pezzo ma a se mettono in buona o cattiva luce l’attivita’ delle truppe. Non solo. Gli specialisti della Rendom offrono anche consigli su come influenzare i giornalisti Il portavoce del Pentagono Bryan Whitman ha negato tutto spiegando che la Difesa non valuta i giornalisti in base al fatto che siano piu’ o meno favorevoli alle forze armate.

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  2. cambiare la “forma mentis” per vincere contro i talebani

    (ASCA-AFP) – kabul, 27 ago – Il comandante delle forze americane e della Nato in Afghanistan, Generale Stanley McChrystal, ha invitato i 100.000 soldati occidentali dispiegati nel Paese a cambiare la loro forma mentis per vincere la battaglia contro i talebani. Il generale statunitense, che da tempo lavora a una nuova strategia di guerra, ha diffuso le linee guida per assicurare che i suoi uomini mettano il popolo afghano al centro della loro missione. McCrystal e’ stato designato dopo che il suo predecessore e’ stato destituito a maggio quando gli Stati Uniti hanno fatto sapere di aver bisogno di un nuovo modo di vedere le cose per contrastare il numero record di attacchi da parte dei ribelli.
    ”Proteggere il popolo aghano e’ la nostra missione. Il popolo afghano decidera’ chi vincera’ questa battaglia e noi (le truppe americane e della Nato – ndr) stiamo lottando per il loro sostegno”, ha spiegato. ”Sbarazzatevi della forma mentis convenzionale. Concentratevi sulla popolazione, non sui militanti”, scrive il generale Usa in queste linee guida, definendo le truppe straniere ”ospiti” degli afghani. ”Pensate prima di agire. Guardate alle vostre azioni attraverso gli occhi degli afghani. Se facciamo del male ai civili afghani, gettiamo il seme della nostra sconfitta”, dice ancora McChrystal.

    incredibile faccia di tolla

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  3. “Dobbiamo vincere e vinceremo” lo disse qualcun’altro e non ebbe tanta fortuna…

    (ASCA-AFP) – Ankara, 28 ago – La Nato deve vincere assolutamente in Afghanistan, eventualmente con l’aiuto di rinforzi. E’ quanto ha chiesto il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Anders Fogh Rasmussen. ”Sono ottimista. Dobbiamo vincere e vinceremo. Non possiamo permetterci di vedere l’Afghanistan trasformarsi di nuovo in un santuario per i terroristi”, ha detto ai giornalisti nel corso di una visita ad Ankara. ”Se i terroristi si insediano di nuovo in Afghanistan, il terrorismo potrebbe estendersi facilmente e rapidamente in Asia centrale e oltre”, ha avvertito, al termine di incontri con i leader turchi.
    Rispondendo poi a una domanda sull’eventuale necessita’ per la Nato di ricorrere a rinforzi per sconfiggere i talebani, Rasmussen ha detto che aspetta, ”in un futuro non cosi’ lontano”, le conclusioni di un rapporto che gli sara’ consegnato dal comandante delle forze internazionali nel Paese, il generale Stanley McChrystal. ”Non escluderei questa possibilita”’, ha detto, senza tuttavia fornire un calendario relativo alla presenza della Nato nel Paese. Nonostante alcuni Paesi impegnati in Afghanistan evochino da qualche mese la possibilita’ di un ritiro nel giro di tre o cinque anni, il numero uno della Nato ha assicurato che l’Alleanza restera’ ”fin quando servira’, per lasciare nelle mani del governo un Afghanistan prospero e pacifico”.

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