Yes, we can!

Roma, 25 novembre – Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha incontrato oggi il Segretario Generale della NATO, Anders Fogh Rasmussen. Al colloquio erano presenti anche il Ministro degli esteri, Franco Frattini, il Ministro della difesa, Ignazio La Russa, ed il Sottosegretario di Stato, Gianni Letta.
”Nel corso della cordiale conversazione – informa un comunicato di Palazzo Chigi – sono stati passati in rassegna i temi prioritari dell’agenda dell’Alleanza Atlantica e, segnatamente, la missione ISAF in Afghanistan, le relazioni NATO-Russia e il dibattito sul nuovo concetto strategico dell’Alleanza. Il Segretario Generale ha ringraziato il Presidente del Consiglio per l’ampio impegno profuso dall’Italia nei diversi teatri operativi in cui è impegnata la NATO. Il Presidente Berlusconi, che era reduce da una conversazione telefonica con il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, ha riconfermato il forte sostegno dell’Italia alla NATO.
Un approfondimento particolare è stato svolto sulla situazione in Afghanistan, dove è stata registrata un’ampia convergenza di vedute sulla necessità di un nuovo approccio operativo sul terreno, sull’esigenza di aumentare l’impegno nel settore civile e nell’addestramento delle forze di sicurezza e di polizia afgane e, infine, sull’aspettativa che il nuovo Governo afgano sia all’altezza delle importanti sfide che attendono il Paese”.
(ASCA)

“La credibilità del nostro Paese”
Roma, 26 novembre – L’eventualità di una strategia che prevede l’aumento delle truppe in Afghanistan verrà ”ragionata e presentata in Parlamento” e ”Berlusconi parlerà con Bossi e con gli altri ministri interessati. E’ una linea che tutto il governo condividerà”.
A dichiararlo il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a margine di una conferenza stampa alla Farnesina. Alla domanda di un giornalista che gli chiedeva se anche il leader della Lega accetterà, nonostante le reticenze passate, la possibilità di inviare ulteriori soldati italiani in Afghanistan, il capo della diplomazia ha ribadito che la strategia sarà una linea ”che tutti potranno condividere” perché ”si tratta della credibilità del nostro Paese”.
(ASCA)

Potranno o dovranno?… servi si nasce

7 thoughts on “Yes, we can!

  1. dove vanno i soldi dei contribuenti statunitensi… non certo nella riforma della sanità… banche e guerra

    (ASCA-AFP) – Roma, 25 nov – Se il presidente Barack Obama, come vogliono le indiscrezioni, annuncera’ martedi’ prossimo l’invio di decine di migliaia di nuovi soldati in Afghanistan, la sua amministrazione dovra’ sostenere l’impatto degli enormi costi finanziari ed umani. Il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs, ha ricordato oggi che per ogni soldato dislocato all’estero gli Stati Uniti spendono un milione di dollari l’anno, senza calcolare i costi dell’addestramento. Tutta l’operazione, complessivamente, costa tre miliardi di dollari al mese.
    Stretto fra due guerre, l’esercito Usa ha oltre 180 mila soldati impegnati fra Iraq ed Afghanistan e dovra’ veramente raschiare il fondo delle proprie brigate per trovare i previsti 34 mila uomini in piu’ da inviare a Kabul. Tutto questo senza contare l’impatto sull’opinione pubblica, ormai nettamente divisa sull’utilita’ dell’intervento in Afghanistan, delle crescenti perdite di vite umane, oltre 800 dall’invasione del 2001, con l’ultimo mese di ottobre che e’ stato il peggiore di sempre facendo registrare la morte di 74 soldati americani.
    Secondo gli analisti, il presidente americano conta molto sul futuro ritiro delle truppe dall’Iraq per compensare il nuovo impegno. Ma e’ un calcolo rischioso, perche’ la situazione a Baghdad potrebbe deteriorare con il rinvio delle previste elezioni, impedendo il disimpegno di Washington. Fra i soldati serpeggia un forte malcontento, fra allarmi di depressione, malattie mentali e suicidi, dovuti spesso alle condizioni di servizio imposte. Uno su cinque fra i componenti della truppa impiegati in Afghanistan ha sofferto di stress acuto, ansia e depressione. L’anno scorso i soldati che si sono tolti la vita sono stati 140 e il 2009 sembra destinato a segnare un nuovo record.
    Le spese di guerra, insomma, infliggeranno un duro colpo al gia’ enorme deficit americano e i parlamentari liberali temono fortemente una riduzione del budget destinato alle riforme interne. Da West Point, martedi’ sera, Obama parlera’ agli americani e dovra’ convincerli che la missione vale ulteriori sacrifici.

    si veda:
    https://byebyeunclesam.wordpress.com/2009/09/29/il-bilancio-occulto-della-difesa-americana/

    "Mi piace"

  2. In attesa dell’annuncio da parte dell’amministrazione Obama del nuovo piano di escalation militare USA e NATO nello scacchiere afgano, giunge notizia di una più che sospetta triangolazione di sistemi d’arma tra Italia, Stati Uniti ed Afghanistan. Il comandante della coalizione alleata nel paese mediorientale, generale Stanley McChrystal ha confermato all’agenzia Reuters la consegna alle forze armate afgane di due aerei da trasporto C-27A “Spartan” in dotazione dell’US Air Force, mentre altri 18 velivoli dello stesso modello saranno consegnati entro il 2011.
    Come dichiarato dall’alto ufficiale statunitense, “questo programma consentirà all’aviazione militare afgana di raddoppiare le proprie dimensioni per operare con efficacia dopo essere rapidamente caduta in disgrazia con l’avvento dei talebani”. I due biturboelica C-27A erano stati acquistati nel 1990 in Italia dall’allora Aeritalia, oggi Alenia Aeronautica (gruppo Finmeccanica). Si tratta di una versione leggermente modificata degli aerei da trasporto G.222, in dotazione sino al 2005 alla 46^ Aerobrigata dell’Aeronautica militare di Pisa. Si dà poi il caso che il 19 settembre del 2008, proprio 18 G .222 ex AMI sono stati ceduti dal ministero della difesa italiano agli Stati Uniti in cambio di 287 milioni di dollari. Inutile aggiungere che si tratta proprio degli “Spartan” che il Pentagono consegnerà all’Afghan National Army Corps dopo che saranno conclusi i lavori diricondizionamento delle apparecchiature di bordo, probabilmente proprio negli stabilimenti italiani Alenia. Grazie a chissà quale ennesimo segreto accordo nel nome della “lotta al terrorismo” e della difesa degli oleodotti petroliferi sulla rotta Asia-Occidente, aerei militari italiani giungeranno via Stati Uniti ad un paese in guerra da otto anni e con un governo delegittimato dalla recente farsa elettorale. E ciò, bypassando i controlli e le autorizzazioni previste dalla legge n. 185 del 1990, che disciplina il commercio delle armi italiane, vietando le esportazioni a paesi belligeranti o i cui governi sono responsabili di “accertate gravi violazioni delle convenzioni sui diritti umani”.
    (…)

    L’esercito afgano alla guerra con gli aerei dell’Alenia,
    di Antonio Mazzeo
    http://nuovosoldo.wordpress.com/2009/11/25/l%E2%80%99esercito-afgano-alla-guerra-con-gli-aerei-dell%E2%80%99alenia/

    "Mi piace"

  3. Strage Kunduz,Lascia Capo Esercito Tedesco

    (AGI) – Berlino, 26 nov. – Il capo di Stato maggiore dell’esercito tedesco ha lasciato l’incarico. Lo ha reso noto il ministro della difesa. Le dimissioni seguono le polemiche per la strage di civili, avvenuta a settembre a Kunduz, in Afghanistan.
    L’attacco aereo dell’Isaf, lanciato il 4 settembre su richiesta dell’allora comandante del cnotingente tedesco, Georg Klein, costo’ la vita a decine di civili (secondo le diverse fonti, tra i 14 e 142). Il comandante in capo dell’esercito, Wolfgang Schneiderhan, avrebbe negato al ministro informazioni sulla strage. Ma lo scandalo e’ destinato a montare: secondo il quotidiano Bild l’allora ministro della Difesa, Franz Josef Jung, oggi responsabile dei dicastero del Lavoro, avrebbe nascosto alla Procura i dati sul numero di civili morti.

    "Mi piace"

  4. la Francia dice no

    (ASCA-AFP) – Roma, 26 nov – La Francia ripete il suo no deciso alla richiesta di Barack Obama per l’invio di nuovi rinforzi militari in Afghanistan.
    A parlare e’ stato il ministro della Difesa, Herve Morin, il quale ha ricordato che sulla questione il presidente Sarkozy ”e’ stato estremamente chiaro: la Francia non intende aumentare i suoi effettivi. In questi due anni abbiamo sostenuto un grandissimo sforzo, inviando in Afghanistan circa 1.000 uomini”. Morin si e’ chiesto: ”Non sarebbe meglio aumentare le paghe e l’addestramento dei poliziotti afgani e investire nello sviluppo e nella ricostruzione piuttosto che insistere con le missioni militari?”.

    qui le ultime cifre sul dispiegamento dei vari contingenti ISAF/NATO in Afghanistan:

    Fai clic per accedere a placemat.pdf

    e KFOR/NATO in Kosovo:
    http://www.nato.int/kfor/structur/nations/placemap/kfor_placemat.pdf

    "Mi piace"

  5. è probabilissimo

    (ASCA) – Roma, 27 nov – ”E’ probabilissimo che partiranno altri soldati italiani per l’Afghanistan. Siamo disponibili a considerare le richieste della Nato.
    Lo ha detto anche il presidente del Consiglio, Berlusconi, a Obama durante la loro telefonata”. Lo afferma il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, intervenendo a ‘La Telefonata’ su Canale 5. Il ministro spiega che ”era gia’ in programma una riduzione naturale nei Balcani e in Libano perche’ cambia il comando. In questo ambito potremo decidere l’aumento dei soldati in Afghanistan.

    "Mi piace"

  6. (…)
    Well, I’m sure glad I’m not president right now. But of course, this is one of the whole points of having taxation with representation: it forces people to make tough choices. You want healthcare reform? Figure out how to pay for it and then see if people think it’s worth it. A war in Afghanistan? Ditto. Maybe you favor “winning” the war in Afghanistan by sending lots of additional troops over there, but do you still favor it if you know it’s going to cost your family $500 per year in additional taxes? Because that’s about what the tab is. There’s no free lunch.

    No Free Lunches, di Kevin Drum
    http://www.motherjones.com/kevin-drum/2009/11/no-free-lunches

    "Mi piace"

  7. lisciata di pelo numero?

    Roma, 30 nov. (Adnkronos/Ign) – L’Italia ha svolto ”un ruolo guida” in Afghanistan. Lo scrive in un comunicato stampa l’ambasciata americana a Roma, annunciando al pubblico italiano il discorso con cui, nella notte di domani (le due del mattino del 2 dicembre, ora italiana), il presidente Barack Obama comunicherà ”un’ampia strategia sull’Afghanistan”.
    L’obiettivo dell’impegno alleato in Afghanistan rimane ”la distruzione e la sconfitta di Al Qaeda e dei suoi alleati estremisti in Pakistan e Afghanistan ed evitare che in futuro possano operare in questi Paesi”, anticipa la nota, occasione per sottolineare l”’apprezzamento” degli Stati Uniti per ”il ruolo guida che l’Italia ha svolto nell’impegno militare e civile in Afghanistan, come leader del Comando Regionale Occidentale, come Paese coordinatore dell’addestramento delle forze di polizia previsto dalla Missione NATO di Addestramento in Afghanistan, in cui 200 Carabinieri ultimeranno a breve la loro missione, e come organizzatore della Conferenza Regionale del G8 su Afghanistan e Pakistan, tenutasi a Trieste lo scorso giugno”.
    ”L’Italia – si ricorda – ha fatto parte sin dall’inizio della missione internazionale per ristabilire democrazia e stabilità in Afghanistan”. ”Proseguiamo ora l’impegno per ottenere il successo della nostra missione”, auspicano gli Stati Uniti, secondo quanto si legge inoltre nella nota.

    "Mi piace"

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.