L’addio di Ronald Spogli

Nel gennaio 2009, quand’era in procinto di lasciare il posto di ambasciatore statunitense in Italia senza che ancora fosse stato reso noto il nominativo del suo sostituto (poi individuato in David Thorne…), Ronald Spogli tranquillizzò la stampa affermando: la scelta ”non cambierà gli ottimi rapporti esistenti tra gli Stati Uniti e l’Italia”.
In realtà, all’allora ambasciatore non mancavano le preoccupazioni, rivelate da un cablogramma inviato al Dipartimento di Stato di Hillary Clinton solo sei giorni dopo ed ora diffuso da Wikileaks.
L’argomento è il rapporto tra l’Italia e la Russia. Prendiamo in prestito le parole di Daniele Scalea, il grassetto è nostro.
“A causa di Berlusconi e dell’ENI, la Russia – lamenta Spogli – può oggi contare in Europa su un Paese che appoggia sistematicamente la sua causa. Tanto più adesso che, essendo venuto meno il rapporto personale che legava Berlusconi al precedente presidente degli USA, Bush jr., il Capo del Governo italiano pare destinato ad avvicinarsi sempre più a Mosca.
Ma gli USA non sono certo intenzionati a guardare senz’agire. La parte più interessante del documento è proprio quella dove si descrivono le contromisure che Spogli sta mettendo in atto – ma stranamente è anche la porzione di testo meno citata dalla stampa italiana. L’Ambasciata afferma d’essersi impegnata in colloqui con esponenti politici interni ed esterni al Governo, col fine esplicito di creare, soprattutto all’interno del suo partito, una corrente ostile alla russofilia di Berlusconi. Inoltre, non meglio precisati “pensatoi” sono stati ingaggiati per costruire una corrente d’opinione pubblica ostile alla Russia e, si compiace Spogli, «lo sforzo sembra che stia pagando». L’opposizione si è subito regolata, impegnandosi nella critica del rapporto di Berlusconi con Putin, e taluni membri del PDL si sono rivolti privatamente ad un’ambasciata straniera – ovviamente quella degli USA – «per contrastare l’infatuazione di Berlusconi per la Russia».”
Ci uniamo quindi a Scalea nell’invitare i lettori a ponderare queste affermazioni di Spogli, ed a confrontarle con quanto accaduto nella stampa, nella società civile e soprattutto nella politica interna italiana dal gennaio 2009 ad oggi.

22 thoughts on “L’addio di Ronald Spogli

  1. I magnaccia parassiti della carta piombata, attentamente selezionati dai poteri editorial-finanziari stranieri allo scopo di fare le puttane per i Badroni a strisce-stelle (a quante punte?…),in un’ Italia diventata tutta ‘Napoli Milionaria’….
    Più in grande però: con le ‘segnorine’-dattllografiche che ripetono, come scimmiette ammaestrate:…Però, chi passa il rancio alle mignotte scribacchine ? I Mucchetti, MassimoFranco,Rampini il rampicante, De Borlottis Fessuccio, eccetera eccetera per decine di volte ? LO STATO ITALIANO ! Perché infatti il Ministro del Tesoro proprio quest’ anno HA RADDOPPIATO I CONTRIBUTI X L’ EDITORIA, da 60 a 100 mln. di euri, in una finanziaria tutta lacrime e sangue per tagli e amputazioni in ogni campo: educazione, com migliaia di insegnanti in mezzo a una strada; cultura, con i teatri d’ Opera (il melodramma è l’ anima stessa dell’ Italia Nostra) che chiudono uno dopo l’ altro….Stiamo pagando col sangue nostro salassato —noi, i nostri figli, fratelli e nipoti— proprio l’ apoteosi della razza-pura/finanza, a cui gli USA han consegnato, abdicando a ogni compito ‘Imperiale’ degno di tal nome (Impero, da sun-pairèo, che vuole dire: ‘comporre insieme’…non privilegiare ‘i soli eletti’), tutto il potere: economico, politico, militare e…SACERDOTALE-DOGMATICO, da ‘Pensiero Unico Totale’, che si esprime principalmemte nell’ industria mediatica.
    PROPORRE UN REFERENDUM CHE CANCELLI I CONTRIBUTI PUBBLICI A QUESTI SUCCHIASANGUE TRADITORI DELLA NAZIONE E DEI SUOI POPOLI, facendogli sentire il caldo sentimento popolare verso di loro, è un obbligo cogente per qualunque Civis d’ EuRoma Nostra (quella opposta a Brussel-Francoforte) degno di tal nome. Il quale sente urgente la passione e il compito storico-epocale di liberare il Continente Unito da Vladivostok a Belfast, scacciando finalmente il tallone straniero che da ormai quasi un secolo lo deruba, lo opprime e lo umilia come mai avvenne nella sua Storia plurimillenaria.
    CACCIAMO DALLE TASTIERE LE JENE E GLI SCIACALLI CHE LUCRANO E MAGNANO A CAVIALE E CHAMPAGNE SULLE SPALLE DEI POPOLI OPPRESSI: IL CORRIERE DELLA SETTA, LA REPUBBLIKINA, IL MESSAGGINO ecc…CARTA PIOMBATA CHE AVVELENA ANCHE CHI NON LI COMPRA ! BUTTIAMOLI NEL CESTINO DELLA CARTA STRACCIA VISTO CHE, TOSSICI COME SONO, NON SERVONO NEPPURE PIU’ PER PULIRSI IL CULO LA MATTINA. Come facevano saggiamente i nostri nonni…..
    Questa è l’ ora.
    AVE CIVES, VALETE VIRI EUROMANI NOSTRI.

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  2. “Nessuno scandalo, dunque se l’Italia manifesta tendenze autonomiste dagli USA, tanto nella politica energetica quanto su altri piani (anzi questo sarebbe assolutamente auspicabile); ma se ciò avviene al di fuori di un coerente disegno generale di politica estera, può essere un gioco molto pericoloso che rende l’Italia un paese “a Dio spiacente e a’ nimici sui”. E quello d’oltre Atlantico è un “Dio” molto vendicativo, incline a dimenticare, per un solo atto di disobbedienza, cento atti di servitù. Per ora, le reazioni degli Stati Uniti (impegnati su ben altri scacchieri) sono state molto contenute, ma non è detto che resteranno tali anche in futuro, soprattutto nel quadro delle guerre monetarie che stanno iniziando.”

    Da 2012: la grande crisi, di Aldo Giannuli, Ponte alle Grazie, p. 278.
    [grassetto nostro]

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  3. Come abbiamo più volte sottolineato, qui si verificano alcuni casi di geopolitica molto indicativi.
    1) La scelta eurasiatica di Berlusconi, uomo responsabile che non ha bisogno di vendersi per quattro soldi, è coerente con la scelta fatta, in un modo o nell’altro, dai suoi predecessori.
    2) COLORO che lo contrastano, siano essi di destra o di sinistra, sono al servizio di USA/Israel/GB. Non esitono mezzi termini.
    3) L’unica scelta praticabile per il popolo italiano è quella di sostenere lo sforzo di Berlusconi.
    4) Un paese come l’Italia, privo di risorse naturali, ma è tutto da dimostrare, NON può scherzare con l’energia, e la prende dove può al prezzo più basso possibile. Chi contrasta questo modo d’agire è un traditore del paese.

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  4. affermare che la scelta di Berlusconi (e dei suoi predecessori) possa dirsi “eurasiatica” ci sembra a dir poco azzardato.
    diciamo che hanno fatto di necessità virtù, e che se proprio il popolo italiano volesse sostenerlo in quegli ambiti di politica estera dove ha espresso maggiore autonomia decisionale, al contempo dovrebbe fortemente contestargli il mai diminuito – anzi, aumentato! – impegno in ambito NATO, a partire dalla “missione di pace” in Afghanistan con i suoi costi spropositati.
    oltre agli innumerevoli provvedimenti antipopolari in campo economico-sociale, ma qui apriamo un vaso di Pandora…

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  5. PER QUANTO RIGUARDA LA SCELTA EUROASIATICA, constato che nella Storia poche scelte sono state preordinate nel tempo. Gli “eventi” determinano le scelte. L’abilità di un condottiero, un politico o un generale, come insagnano da Cesare, a Ottaviano, a Napoleone, è quella di fare scelte azzeccate nel momento in cui pone il problema. La “lungimiranza” attiene alla preparazione “intellettuale” che sfocia con la genialità, ma solo al momento opportuno. Pertanto, resto convinto che la “via eurasiatica” sia un percorso necessario, tant’è vero che è assecondata da moltissimi paesi, non solo del vecchio “Centro” europeo. Che poi questa sia accelerata dal fabbisogno energetico è un fatto marginale. Anche il primo ed il secondo conflitto mondiale sono stiti generali nella sostanza dallo stesso problema. Così comne l’Imperialismo britannico, studiato e visto come “fine a se stesso” in realtà è nato da esigenze di approvvigionamento. A cominciare dalla “guerra di corsa” contro i galeoni spagnoli. Né credo che Ottaviano abbia deciso di far guerra ad Antonio per una forma di “personalismo”. Lo ha fatto al momento opportuno, e non prima, per ragioni squisitamente geopolitiche.

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  6. non mettiamo in discussione la pertinenza di alcune singole scelte del governo Berlusconi, è piuttosto il quadro generale entro il quale si collocano che si presta ad un’infinità di critiche.
    un esempio recentissimo: la decisione di favorire una joint venture sempre con i russi per la produzione della metà prevista dei Lince (tralasciando ogni considerazione circa il mezzo in questione…). non si sarebbe realizzato molto meglio l’interesse nazionale tenendo la produzione tutta in Italia? o si è dovuto cedere al ricatto di Fiat-Iveco di chiudere Mirafiori, Termini Imerese e Pomigliano? o cos’altro?

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  7. RITENGO PIù CHE NECESSARIO SOTTOLINEARE CHE LE DECISIONI, SOPRATTUTTO QUELLE CHE RIGUARDANO I RAPPORTI (politici, economici, geopolitici e quant’altro) sono frutto di trattative, negoziati, nei quali intervengono ( ovviamente) moltissimi attori coi loro interessi in gico. L’arte di MEDIARE è appannaggio di pochissime persone. Poi si può criticare, ma si dovrebbe anche PROSPETTARE le alternative CONCRETE (cioè elencare gli attori da far partecipare alla sceneggiata…)

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  8. in attesa dell’imminente linciaggio mediatico:

    (DIRE) Roma, 7 dic. – “Nessuno tocchi Julian Assange, mitico pirata informatico che, senza volerlo, ha disvelato cosa c’e’ dietro l’attacco a Berlusconi”.
    Cosi’ il deputato PdL, Giancarlo Lehner, che spiega: “Silvio, ce lo dicono le note degli ambasciatori americani, ha commesso lo stesso peccato mortale di Enrico Mattei: ha voluto garantire all’Italia, alleata ma non piu’ colonia, attraverso il rapporto con Putin e Gheddafi, la sovranita’ e l’indipendenza energetiche”.
    Lehner continua: “Quarant’anni fa, il mandante a stelle e strisce affido’ alla manovalanza mafiosa, ben inserita nel partito kennedyano, il compito di togliere di mezzo Enrico Mattei, reo d’aver sfidato le sette delinquenziali sorelle. Oggi, in attesa di soluzioni finali cruente contro il patriota Berlusconi, l’altrimenti kennedyano Obama si affida a Spatuzza, Ciancimino, alle toghe rosse, agli idioti utili e disutili di Murdoch, ai Soros e agli altri usurai della City e di Wall Streett, nonche’ a Bersani, Franceschini, D’Alema, con l’aggiunta di Chiara Moroni, Fabio Granata e Giancarlo Tulliani”.
    Il deputato PdL conclude: “Onoriano la memoria di Enrico Mattei, al grido di W l’Italia e W l’Europa, spazzando via tutti i traditori al servizio dell’Impero al tramonto”.

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  9. eccezionale!!! non sembrerebbe neppure che a parlare sia un ebreo, non fosse che per la difesa a spada tratta del geniale utile idiota che tanto giova all’informazione deviata sionista…”
    Il quotidiano israeliano Yedioth Ahronot: “La minaccia iraniana non è affatto una paranoia tutta israeliana ma un incubo condiviso da tutti i leader del mondo, da Ryad a Mosca. Se Wikileaks non esistesse, avremmo dovuto inventarlo”.
    Auguri per l’ottimo lavoro da voi svolto: vi auguro tanta forza e salute per proseguire nel difficile e lungo cammino.

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  10. Se si mettesse qualsiasi idiozia in un calderone e si estraesse a caso, associando il calcolo delle probabilità e la teoria del caos si avrebbe la stessa possibilità di sparare cazzate come questi cortigiani berlusconiani, che rammentano i quaquaraquà e gli ominicchi citati da Sciascia

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  11. Ottimi commenti tra Giorgio Vitali e byebyeunclesam. Secondo me agli Stati Uniti, non va giù che si realizzino i gasdotti Nord Stream e South Stream perchè non si guistificano poi le basi missilistiche in Polonia e Romania da installarsi (con la scusa del pericolo Iran, ma putate su Mosca) se poi la Russia vende il gas all’Europa? Vogliono il collasso della ex Unione sovietica e per questo alimentano il focolaio ceceno e il collasso dell’unione Europea . Rammento che le industrie Europee lavorano e fanno concorrenza con l’energia a basso prezzo.
    Berlusconi in questo caso lavora per il bene dell’Italia ed dell’Europa. Fini è il cavallo dopato della Cia-Mossad e i fantini sono i bersanini i casini i rutelliani i d’alemiani e gli altri paraculi della sinista che non c’è. Vendola??? forse fa la melina o il palo.
    Per l’italia è impotante che non venga ulteriormente svenduta, ENI e Finmeccanica. Che si Sappia!! , il governo tecnico farebbe questo… magari con il ritorno di Draghi..
    E poi che si esca dall’euro e ci faccia una diversa europa. No al trattato di Lisbona.

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  12. Pingback: Silvio Berlusconi, Putin, gli americani e Giancarlo Lehner | Kelebek Blog

  13. pienamente d’accordo con Giorgio di Bologna. Gli attacchi a Berlusconi su suoi rapporti con Putin e Gheddafi sono chiaramente strumentali e servono a colpire contemporaneamente Russia, Libia e soprattutto l’Europa vista come concorrente degli USA. Da vecchio comunista antimperialista trovo vomitevole l’atteggiamento di utili idioti ed opportunisti alla Veltroni o alla Guzzanti,
    Vincenzo da Roma

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  14. RICAPITOLIAMO: il primo punto, quello che le potenze marittime temono di più è la costituzione del BLOCCO ONTINENTALE. La Russia agganciata all’Europa è il DIAVOLO per USA/Israel, banale pedina mediterranea/GB.
    L’accordo Hitler-Stalin, l’invasione di Napoleone in Russia erano finalizzati allo stesso scopo. OGGI, l’approvvigionamento energetico permette di RICOSTRUIRE UNA SALDATURA inesistente da circa 1000 anni e che si è rotta solo nel 1919 con la vittoria di GB/USA malamente supportati dalla Francia che si è prestata al gioco. Solo Pétain ha ripreso un discorso lasciato cadere quarant’anni prima, tant’è che tutto il territorio che faceva e fa riferimento alla Siria era saldamente tenuto proprio dall’ esercito francese di Vichy ( per meglio dire: dell’Etat Francais). La saldatura Turco-Iranica ( alias: Impero Romano d’Oriente) con il Blocco Eurasiatico, ormai INSCINDIBILE mette quei paesi di PIRATI e di fondamentalisti necessariamente in disparte. NON solo: la ribellione dell’Asia, con la costituzione di CINDIA e l’altrettanto consistente ribellione dei paesi del Centro-Sud America faranno il resto.

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  15. di una cosa siamo sicuri: il processo appena descritto non sarà indolore, i colpi di coda dell’ex potenza egemone numerosi e gravidi di dannose conseguenze.
    quante persone in Italia, oggi, ne sono consapevoli? molto poche, crediamo.
    in più, si aggiunge una situazione finanziaria che si fa ogni giorno più pesante, una spirale di nuovi debiti con sempre maggiori tassi di interesse da pagare ai detentori dei titoli emessi, dalla quale si potrà probabilmente uscire soltanto con una dichiarazione formale di bancarotta.
    a pena di dover devastare completamente lo Stato sociale per continuare a soddisfare gli “investitori”

    intanto, dagli Stati Uniti ci sono giunti i seguenti notizia+commento da parte di Webster Tarpley:

    WIKILEAKS: TARPLEY, E’ STRIP-TEASE CIA PER COLPIRE NEMICI A PARTIRE DA BERLUSCONI- PUTIN.
    LO DICE GIORNALISTA INVESTIGATIVO

    ROMA, 7 DIC – Le rivelazioni di Wikileaks? “Sono uno strip-tease della Cia per colpire i suoi nemici, a cominciare da Berlusconi-Putin”: lo sostiene il celebre giornalista investigativo Usa, Webster Tarpley all’ANSA.
    Il rapporto Roma-Mosca “vuol dire fra le altre cose l’oleodotto Southstream, oggetto di odio feroce da parte della CIA. Nessun fantoccio di Washington viene criticato”, ha aggiunto.
    I documenti pubblicati rivelano “cose già note da un pezzo, come il desiderio dei Sauditi di colpire l’Iran. Assange dice bene della CIA mostrando di dire male”, aggiunge Tarpley, convinto che “il prossimo passo sarà un ripulisti generale dell’internet, chiudendo tanti siti critici, utilizzando come pretesto dei segreti spifferati da Assange”.
    Il giornalista non è l’unico ad accusare Assange di fare gli interessi di gruppi occulti: nella schiera dei critici c’é anche John Young, co-fondatore di Wikileaks e ora con un proprio sito indipendente.
    Webster Tarpley è noto per il suo libro “George Bush: una biografia autorizzata”, e per i suoi articoli sulle stragi dell’11 settembre. L’americano è poi l’autore dello studio “Chi ha ucciso Aldo Moro?” commissionatogli nel 1978 da un esponente del governo italiano. (ANSA).

    NOTA PER ULTERIORI RICERCHE:
    Per capire Assange, bisogna rifarsi a Paolo Sarpi, il maestro veneziano dei servizi segreti, il quale ha teorizzato il limited hangout o self-exposure praticato dalla CIA gia’ quattro secoli prima di Assange nel suo parere “Del confutar scritture malediche,” scritto per il Senato il 29 gennaio 1620. (Opere, edizione Cozzi, Milano: Ricciardi, 1969).
    Bisogna poi vedere le radici di Assange come individuo, che sono da cercare nel culto menticida di Anne Hamilton-Byrne nei pressi di Melbourne, nell’ Australia, negli anni settanta, dove i bambini erano costretti ad ingerire compresse di LSD e altri psicofarmaci potentissimi, fra cui Anatensol, Diazepam, Haloperidol, Largactil, Mogadon, Serepax, Stelazine, Tegretol e Tofranil. (http://en.wikipedia.org/wiki/Julian_Assange, http://en.wikipedia.org/wiki/Santiniketan_Park_Association) Questi sono gli stupefacenti che avrebbero plasmato lo strano personaggio che vediamo oggi – fino ai capelli biondi ossigenati che erano un aspetto del trattamento tipico delle piccole vittime della Hamilton-Byrne. Si tratta insomma di un ambiente che puzza di MK-Ultra, famigerato programma della CIA per fabbricare zombies.
    Dobbiamo notare anche il pensatore totalitario Cass Sunstein, attuale funzionario alla Casa Bianca e gran consigliere di Obama, il quale ha propugnato la “infiltrazione cognitiva” del movimento per la verita’ sui fatti dell’11 settembre 2001 attraverso la creazione di appositi gruppi per spargere disinformazione, confusione, a calunnie. Non e’ evidente che Wikileaks rappresenta la realizzazione di questa strategia? (http://www.salon.com/news/opinion/glenn_greenwald/2010/01/15/sunstein)
    Notiamo in questo contesto che e’ stato proprio Cass Sunstein a menzionare Wikileaks per la prima volta (ch’io sappia) nella grande stampa americana, scrivendo sul Washington Post del 24 febbraio 2007: “Wikileaks.org, founded by dissidents in China and other nations, plans to post secret government documents and to protect them from censorship with coded software.”
    http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2007/02/23/AR2007022301596.html
    Era il primo successo pubblicitario per il gruppo di Assange, e veniva grazie a Cass Sunstein personalmente. Ad Assange, si sa, la verita’ dell’11 settembre “da fastidio” — benche si tratti della maggiore operazione coperta della CIA dell’epoca contemporanea. Bel esempio di lotta per la verita’!!

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  16. ”Il fatto che l’Italia sia un paese amico degli Usa non significa che l’Italia deve essere un paese succube o sottoposto agli Stati Uniti”…

    Roma, 9 dic. – (Adnkronos) – Le indiscrezioni emerse sui rapporti tra l’Eni e la Russia ”sono un tentativo di diminuire l’importanza del gruppo e dei rapporti che ha potuto stringere. L’Eni nel settore petrolifero e del gas è uno dei primi gruppi a livello mondiale come lo dimostrano i bilanci ed è quindi normale che possa suscitare qualche gelosia o antipatia”. Ad affermarlo all’ADNKRONOS è il presidente della Commissione Industria del Senato ed esponente del Pdl, Cesare Cursi, commentando le indiscrezioni diffuse da Wikileaks, e spiegando che ”in Russia c’è un governo di un certo tipo e in altri paesi di altri tipi”.

    All’estero, sottolinea Cursi, ”ho riscontrato grande attenzione e registrato grandi applausi per quello che fanno l’Eni e l’Enel. I due gruppi, a livello mondiale, sono dei brand di livello internazionale grazie alle acquisizioni e agli accordi che hanno fatto negli ultimi anni”. Enel, ora, sottolinea l’esponente del Pdl, ”ha una forte presenza in Sud America grazie all’acquisizione di Endesa. L’Eni continua a stringere accordi importanti” sulla linea di quello che Enrico Mattei faceva. Basta pensare, aggiunge Cursi, che già ”nel 1960 l’Eni ha aperto pozzi in Tunisia stringendo accordi e lanciando le società miste e paritetiche”.

    ”Già Mattei a suo tempo cercava di diversificare gli approvvigionamenti. Credo che sia un fatto positivo e intelligente”. Ad affermarlo all’ADNKRONOS è Manuela Dal Lago, il presidente della commissione Attività produttive della Camera ed esponente della Lega. ”Il fatto che l’Italia sia un paese amico degli Usa non significa che l’Italia deve essere un paese succube o sottoposto agli Stati Uniti”, sottolinea Dal Lago. Pertanto, aggiunge, ”i contatti dell’Eni e di Berlusconi con la Russia che portano produttività e risposte positive all’Italia vanno nell’interesse generale del paese. E quindi mi trovano d’accordo. Mi sembra che né Scaroni né Berlusconi da questo punto di vista facciano qualcosa di diverso da Mattei che ancora oggi è osannato e rimpianto”. In queste indicrezioni, conclude, ”leggo un atto di destabilizzazione”.

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