I Lince sotto inchiesta

Roma, 26 Marzo – “Il provvedimento di sequestro di un Vtml ‘Lince’ disposto dalla Procura di Civitavecchia permetterà agli inquirenti di fare finalmente chiarezza sui tanti decessi di militari avvenuti a causa del ribaltamento del mezzo in dotazione alle Forze armate”. Così afferma in una nota Luca Marco Comellini, segretario del PDM-partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia.
Stamane ho consegnato copia agli inquirenti delle 12 interrogazioni presentate dal deputato radicale Maurizio Turco, cofondatore del PDM, “affinché sia il magistrato a chiedere alla difesa se durante i collaudi, le fasi d’istruzione ed esercitazioni, o missioni operative, i mezzi ‘Lince’ abbiano presentato problemi, ovvero quanti incidenti si siano verificati e per quali cause”.
(TMNews)

[Forse Chetoni aveva ragione…]

9 thoughts on “I Lince sotto inchiesta

  1. ByeBye, quando mettete questi articoli lo sapete vero che è come suonare “ammazza la vecchia” a Roger Rabbit, vero? Mi aspettavate? ;o)

    Non serve un magistrato per certificare che un veicolo alto mezzo metro da terra, pesante oltre 7 tonnellate e stretto abbastanza da entrare in un CH47, con due quintali sul tetto e magari sovraccarico di bagagli è un birillo instabile: credo che nessuno lo abbia mai negato, neanche a commento del “famigerato” articolo.
    Tant’è che gli autieri del mezzo devono (o dovrebbero) fare un corso ad hoc per imparare a non superarne i limiti.
    Il lince di motore è in grado di esprimere velocità pericolose, e lo fa in accordo alle specifiche richieste dalle Forze Armate.
    Probabilmente il Lince non è in grado di superare la “prova dell’alce” (come non ci riuscivano le prime mercedes classe A, per dire) e probabilmente una brusca sterzata a 90 all’ora in rettilineo può essere sufficiente a ribaltarlo: d’altra parte lo stesso succederebbe ad un caravan con il bagaglio piazzato sull’imperiale e inine, non è poi così raro che succeda ad un SUV.
    E’ un mezzo con le sue peculiarità, che grazie al cielo non è di libera vendita e che, analogamente a mezzi specializzati come per es. i mezzi da cantiere, deve essere pilotato con la necessaria competenza.
    Serve certamente molto sangue freddo per non schiacciare a tavoletta su fondi impossibili perchè si è sotto il fuoco: se hai scelto il mestiere delle armi ti può venire richiesto anche questo, come ti si richiede di rispondere al fuoco a comando e non di testa tua.
    Quello che ad oggi si può dire senza tema di smentita è che il Lince, con tutti i suoi difetti, ha salvato molti equipaggi dagli attentati tramite IED: immaginarsi gli stessi attentati subìti con il VM90 (perchè l’alternativa sarebbe quella) dovrebbe far rizzare i peli sulla schiena a chiunque abbia a cuore la vita umana.
    Il problema vero non è il Lince, che di suo fa solo il suo mestiere e neanche particolarmente male: il vero problema è che ancora siamo lì a rischiare la pelle dei nostri soldati per puro servilismo, con la crisi che c’è da noi, e noi ci accapigliamo su Lince buono o cattivo e invece dovremmo stare con torce e forconi sotto al parlamento a intimare a questi cialtroni abusivi di riportare a casa i soldati e affrontare seriamente i veri problemi di questo disgraziato paese…

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  2. ti/vi aspettavamo, ma nessun problema se il tono è questo.
    rimane il fatto che a negare i difetti del mezzo sono state sempre e sono tuttora le alte sfere politico-militari, che se da una parte possono rallegrarsi per le vite salvate dagli attentati, dall’altra sono i responsabili oggettivi delle altre, non poche vite, perse causa instabilità, anche in contesti ben più tranquilli delle “missioni di pace” come è facile constatare.
    se volessimo fomentare sterili polemiche avremmo potuto negli scorsi mesi stigmatizzare ogni “incidente” che ha visto coinvolto il mezzo ma non l’abbiamo mai fatto.
    dunque dare questa notizia significa riconoscere la buona informazione fatta da Chetoni, restando assodato che il vero problema è quello che tu sottolinei nella parte finale del commento, o meglio il perché non stiamo “con torce e forconi sotto al parlamento”…

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  3. D’accordo s tutto e sulle ultime 6 righe del post. Ora Basta! Basta servilismo agli ivasori amerikani. Basta 67 anni di colpevole pecorile atteggiamento. Liberiamoci.

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  4. Non mi stupisce che le alte sfere neghino e coprano, dato che le specifiche le hanno emesse loro e sono quelle le massime responsabili dei difetti del mezzo.
    Rimane il fatto che non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca: se vuoi potenza, velocità su strada e capacità di spunto in fuoristrada, protezione, luce da terra, aviotrasportabilità etc. quel che viene fuori non può che essere un compromesso. Essendo un mezzo militare si è evidentemente privilegiata la protezione balistica e da mine dell’equipaggio, tutto il resto è conseguenza.
    Sarebbe interessante capire se gli altri Paesi che lo impiegano operativamente registrino problematiche simili.
    A presto sotto il parlamento, allora :o)

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  5. I Lince sono al cinquanta percento costruiti in Russia mi pare di ricordare…grazie a alla decisione del ministro della Difesa La Russa che già nel 2010 ha stretto una cooperazione commerciale e militare congiunta ..in poche parole gli eredi dell’Armata Rossa vogliono i mezzi blindati Lince italiani!
    E non solo per equipaggiarsi ma anche per fare affari. ..
    I russi non so se poi alla fine hanno comperato quei tremila mezzi blindati da noi tanto schifati e da loro tanto desiderati capire ( volevano proprio i Lince e non i Centauro o i Freccia) sta di fatto che intanto sono prodotti in Russia e testati li assieme ai nostri Alpini…
    Mi chiedo se si siano fatti fessi tutto di colpo i russi, tanto da acquistare mezzi cosi pericolosi..tanto più che con l’acquisizine dei diritti di produzione dei nostri Lince, i russi sognavano propriodi fare un bel passo avanti dal punto di vista tecnologico..L’Esercito russo intanto riuscirà a dotarsi di mezzi moderni adatti alle operazioni anti-guerriglia che Mosca conduce o ritiene che dovrà condurre nel Caucaso e nelle repubbliche asiatiche ex sovietiche rimaste nell’orbita di Mosca.Per l’industria italiana questo affare verso Mosca rppresentarà. un grande successo commerciale comunque vada. Resta però da chiarire se in termini strategici la Russia sia da considerare un nuovo partner o ancora un rivale dell’Occidente. O detto fuor di metafora se ci convenga o meno armarla e rafforzarla sul piano militare e industriale. Se veramente gli abbiamo dato una “sòla”,beh allora la domanda in questione non ha senso. Certo è che m faccio molte domande in merito…mi par di avere solo dubbi a questo punto,su entrambi i fronti: sicurezza dei militari,sicurezza nazionale,sicurezza delle informazioni. Grazie dell’attenzione,ciao

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  6. sulla questione puoi leggere alcuni commenti sui seguenti forum:
    http://www.militariforum.it/forum/showthread.php?3385-Iveco-VTLM-quot-Lince-quot/page8
    http://www.russia-italia.com/la-riforma-militare-in-russia-e-praticamente-terminata-vf10-vt16213-vp6755927.html
    un utente di quest’ultimo, significativamente, afferma:
    “Ovviemente non e’ che imputo tutti i difetti dei mezzi all’Iveco, ma anche ai nostri vertici che, da alcuni anni a questa parte non sanno esattamente cosa vogliono: uno ha sponsorizzato i carri Ariete (penso sarebbe stato meglio ammodernare e tenersi i piu’ affidabili Leopard), un’altro ha patrocinato le blindo Centauro, e via di questo passo, col risultato che oggi abbiamo una miriade di mezzi alquanto ”varia” e innumerevoli problemi per mettere in campo piu’ di una brigata operativamente valida. La gente non immagina quanti mezzi abbiamo inefficienti nelle varie caserme e in pochi sanno che diversi mezzi rimangono nei teatri operativi e passano da un reparto all’altro direttamente sul posto.”

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  9. come segnalavamo altrove, la Russia ha rinunciato a ordinare i blindati Centauro e a completare la commessa per i veicoli protetti Iveco Lince:
    http://www.analisidifesa.it/2013/01/mosca-rinuncia-ai-blindati-made-in-italy/

    e giunge notizia che la consulenza tecnica, predisposta nell’ambito dell’indagine della Procura di Civitavecchia (sui seguenti fatti: https://byebyeunclesam.wordpress.com/2009/08/18/gli-effetti-lince-in-afghanistan/#comment-3421), ha confermato l’inidoneità del Lince se lanciato oltre i 65 km orari.
    E’ inoltre emerso che già in fase di collaudo il Lince avrebbe ottenuto punteggi insufficienti da parte dei collaudatori che lo confrontarono con altri mezzi.
    Rischiano ora il processo processo in sette con le accuse di omicidio colposo e lesioni gravi: si tratta di Luca Fois, uno dei feriti a bordo del Lince con il ruolo di capo equipaggio; Aldo Miscioscia, direttore del Centro polifunzionale sperimentazione comando logistico dell’Esercito, al quale era demandata la verifica della stabilità dinamica del mezzo; gli addetti allo stesso centro Marco Sulpizzio, Claudio Oliviero, Marcello Di Monte, Giovanni Poletti, addetti allo stesso centro, e Antonio Guicciardino, direttore generale della Direzione armamenti terrestri del ministero della Difesa, colui che rilasciò il certificato di omologazione del Lince finito fuori strada:
    http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-ecc91f3d-d7d3-449d-88d9-ec3d31616190.html?p=0

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