Un premio Nobel per la guerra

nobel2012

“Anche la politica estera dell’Unione Europea è un gioco, come se ventisette polli senza testa si tirassero dei calci a casaccio tra loro su qualsiasi tema, dalla Palestina all’ammissione della Turchia. Ma c’è una cosa che l’Unione Europea fa bene davvero: produrre, commercializzare e vendere armi a chiunque sia coinvolto in affari bellici.
Asia Times Online ha avuto conferma indipendente da due diplomatici europei che l’U.E. – attraverso il suo braccio militare comandato dagli USA, la NATO – si sta preparando ad una nuova guerra, in Siria. Questo conferma un recente rapporto sullo stesso argomento del quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung (Moon of Alabama ce ne offre un’ottima traduzione).
I diplomatici hanno confermato ad ATol che il Segretario Generale della NATO – l’incredibilmente mediocre Anders Fogh Rasmussen – sta scalpitando per una guerra in Siria, camuffando questa sua frenesia con la retorica “La NATO non nasconderà la testa sotto la sabbia”.
Citando le sue parole in diretta da Washington, Rasmussen godrebbe dell’appoggio di Turchia, Regno Unito e Francia, con la Germania in una condizione ambivalente, poiché il Ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle aveva precedentemente escluso l’opzione bellica in favore di una soluzione politica.
Scalpitare per la guerra è una cosa, farla davvero è un’altra. Anche una direttiva NATO che dia il via ad azioni belliche in Siria necessita dell’approvazione di tutti e 28 i Paesi membri. Comunque, ecco lo scheletro dell’atto finale: Washington continuerà ad ordinare al suo fantoccio danese Rasmussen di preparare le basi per un’azione di guerra, assolutamente necessaria. Benvenuti in Siria, oppure Libia-2 – anche se Washington non potrebbe in alcun modo giustificare di propinare al Consiglio di Sicurezza della NATO un’altra Responsabilità a Proteggere (R2P).
Ebbene sì, Bruxelles, abbiamo un problema. E sta succedendo proprio mentre vengono spiegati sul confine turco i missili Patriot e 400 unità militari tedesche. L’opinione pubblica della Germania è contraria ad un’altra guerra nel mondo musulmano. Nel 2013 in Germania ci saranno le elezioni.. Angela Merkel e Westerwelle non sono esattamente degli spiriti suicidi.
L’accelerazione dei missili Patriot – che “proteggeranno” la Turchia contro qualsiasi attacco missilistico dalla Siria – è una scelta che viene dritta dritta dal Manuale Delle Armi D’Illusione Di Massa. Frederick Ben Hodges, capo del nuovo Comando Terrestre Alleato di base a Ismir, Turchia, avrebbe dichiarato ad un’agenzia di stampa dell’Anatolia che i Patriot sono lì come deterrente contro i missili chimici siriani. Come se Bashar al-Assad, (come nel caso Frau Merkel), fosse diventato all’improvviso un pazzo suicida. Gli unici che credono davvero alla storiella d’intelligence che Washington sta facendo circolare, che Damasco potrebbe utilizzare le armi chimiche come ultima spiaggia, sono il fedele danese Rasmussen ed il club di mediocrità politica Britannico-Francese-Turco. Le manovre psicologiche della NATO non metteranno di certo paura al Governo Siriano.
Per quanto riguarda poi l’incredibilmente bizzarro Primo Ministro Turco Recep Tayyip Erdogan, si è dimostrato coerente in una cosa soltanto: ha una febbre, e l’unica cura possibile è lo spazio aereo interdetto. Anche se l’opinione pubblica turca non vuole neanch’essa una guerra, Erdogan non è stato in grado di smorzare questa febbre. La macchina US-NATO ha usato ogni mezzo – dal corrompere orde di funzionari a Damasco fino ad imputare ad Assad ogni settimana una serie di mini-olocausti. Non ha funzionato.
I cosiddetti “ribelli” – contagiati dalla Salafi-jihadis – difatti “controllano” soltanto territori secondari a maggioranza Sunnita o sobborghi intorno alle grandi città. Ci saranno quasi 40,000 combattenti nelle periferie di Damasco, ma rischiano di trovarsi vittime di una clamorosa imboscata organizzata dall’Esercito Siriano. Quindi il presunto cambio di scena dovrà sicuramente prevedere la minaccia delle armi chimiche, e quindi – si spera? – al Sacro Graal dello spazio aereo interdetto.”

Da La NATO aspira a un premio Nobel per la guerra, di Pepe Escobar.

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