US Seals, raid per gioco in Sicilia

sigoI militari americani di stanza nell’isola si divertono a girare a bassa quota con gli elicotteri nelle campagne attorno a Palermo: poi atterrano, fanno esercitazioni in assetto di guerra nei campi e se ne ripartono. A volte anche di notte

I BlackHawk americani sono apparsi per la prima volta a fine settembre. Una lunga formazione di nove elicotteri scuri che hanno sfiorato a tutta la velocità le campagne alle porte di Corleone. I contadini li hanno osservati volare via in direzione di Contessa Entellina, sempre in provincia di Palermo, lasciandosi alle spalle il suono cupo dei rotori. Non sapevano che quel raid improvviso era solo la prova generale dei giochi di guerra nei cieli della Sicilia.
A fine ottobre la scena si è ripetuta. Questa volta un elicottero è sceso a terra. Le foto lo identificano come un velivolo delle forze speciali, con mitragliatrici sulle fiancate e sistemi elettronici d’avanguardia. E anche i marines sbarcati al suolo avevano l’equipaggiamento dei commandos: dovrebbe trattarsi di una squadra del combat rescue, le truppe scelte che devono penetrare dietro le linee nemiche per soccorrere i piloti abbattuti. Come fecero in Bosnia nel 1995 salvando il capitano Scott o’ Grady, nascosto nei boschi per sfuggire ai miliziani serbi. I contadini di Contessa Ezzellina hanno accolto quella pattuglia calata dal cielo con abbracci e sorrisi: anche i marines con visori infrarossi sugli elemetti si sono messi in posa per una foto ricordo. Poi sono tornati a bordo e decollati a tutta velocità.
Ma dopo il primo contatto amichevole, da ottobre ad oggi le cose sono cambiate. La frequenza degli atterraggi a Contessa Entellina si è intensificata, fino a diventare da febbraio quasi un appuntamento settimanale. Vengono descritte come esercitazioni di combattimento, con le formazioni di elicotteri che arrivano al calar del sole e sbarcano le squadre d’assalto sul terreno. Poi, in genere dopo due-quattro ore, i BlackHawk tornano a recuperare i commandos.
Spesso gli americani piazzano sul terreno anche strumenti elettronici: forse apparati di trasmissione o sistemi di misurazione, che vengono smontati prima di ripartire. Il tutto sopra poderi seminati a grano, non in un poligono desertico o in una base statunitense.
In un paio di occasioni, lo sbarco in Sicilia è avvenuto a notte fonda, gettando nel panico le popolazioni che vivono in quei territori agricoli. Dopo il frastuono delle pale dell’atterraggio, la scena raccontata da chi ha seguito le fasi della missione notturna è quella di un action movie, con lucine azzurrognole (presumibilmente dei visori o dei faretti istallati sulle armi dei militari) a mezz’aria che si muovono in velocità a zig zag verso immaginari obiettivi. L’ultima missione a Contessa Entellina si è tenuta proprio alla vigilia di Pasqua. Questa volta, secondo il racconto dei presenti, dall’elicottero non sono scesi soltanto i commandos, ma anche un signore in abiti civile che per oltre tre ore è rimasto indaffarato con le sue misurazioni.
Anche le dinamiche sono cambiate: non ci sono più contatti con la popolazione locale. «Qualche volta ho cercato nuovamente di avvicinarmi a loro per chiedere il perché della loro presenza“ spiega G.S., un contadino della zona “e al loro primo atterraggio abbiamo parlato. Non ho capito granché perché non conosco quasi per nulla l’inglese. Ma dopo quel primo atterraggio, hanno sempre evitato incontri con i civili. Se si accorgevano di una presenza, salivano in cielo per pochi minuti e spostavano di qualche centinaio di metri il loro punto di sbarco».
Chi ha autorizzato queste missioni militari in zone abitate? Si tratta di semplici esercitazioni o i raid degli elicotteri hanno anche altre finalità? Alcuni degli abitanti fanno notare come le misteriose operazioni in provincia di Palermo si siano intensificate proprio con l’aumentare delle polemiche tra il governo regionale e i vertici dell’US Navy della grande base di Sigonella, da dove probabilmente decollano questi stormi. Un confronto quello tra la giunta Crocetta e l’amministrazione statunitense sfociato nella decisione di revocare le autorizzazioni regionali al cantiere del MUOS, il sistema di comunicazioni satellitare fondamentale per i piani futuri del Pentagono. Solo una suggestione, tra le tante ispirate dall’enigma degli assalti aerei nelle campagne della Sicilia più profonda.
Piero Messina

Fonte

19 thoughts on “US Seals, raid per gioco in Sicilia

  1. Non è che questi bastardi stanno studiando qualcosa a causa del rifiuto del MUOS ?

    E i politici della regione ne sono al corrente?
    Ed una interrogazione parlamentare ?

    Quando si muovono ?

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  2. D’accordo con Peppe.
    Una volta quando in italia la popolazione aveva le palle capitavano cose come i Vespri Siciliani. Tanto per cominciare. Ormai siamo occupati e sottomessi, corriamo dietro le certezze della vita che linvasore ci ha offerto come specchietti e perline colorate date agli Indios e per paura nessuno ha il coraggio di dire o soprattutto di fare qualcosa, anche di eclatante. Un segnale (prenderli a sassate per esempio). Una fitta sassaiola, una intifada siciliana prima di quella nazionale. I giovani, dove sono?

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  3. Anche nella Piana degli Albanesi hanno scoperto la servitù militare!
    Sei anni fa, unelicottero Black Hawk, precipitò sul greto del Piave, ma vicinissimo all’autostrada.
    Le vittime furono solo tra i militari americani.
    I vari media ne parlarono per un giorno, poi la censura militare americana calò.
    Per maggiori informazioni:
    http://it.peacereporter.net/articolo/9227/

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  4. Pingback: Navy seals in terra di Sicilia, avvertimento per Crocetta? | 4realinf's Blog

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  6. Pingback: US Seals, raid per gioco in Sicilia | FiascoJob Blog

  7. L’uomo qualunque ha centrato il problema. Vogliamo una inchiesta. Le ns. forze dell’ordne che perseguono chi esce di casa con la fionda (mi è capitato) , cosa cavolo ci stanno a fare.

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  8. Per Riccardo. Italia, Germania e Giappone hanno perso la II Guerra Mondiale. Tuttavia, da parte degli USA, abbiamo TRE atteggiamenti differenti in proposito. L’Italia è la più sbeffeggiata dagli USA, in tutti i sensi. Persino Gheddafi, nelle sue visite romane, si comportava come se a lui fosse tutto dovuto dall’Italia. Si chiamano “debiti di guerra” ma non sapremo quando finiremo col ripagarli. Mentre verso il Vaticano, si chiamano “Patti Lateranensi” ma dopo UN SECOLO, dobbiamo ancora pagarne le conseguenze….

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  9. Per Uomo qualunque. Ad Aviano, qualsiasi deputato o Ministro italiano, si presentasse per una visita, verrà “accompagnato” solo a vedere alcune aree, escludendo a priori quelle strettamente militari!

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  10. raffrontare le visite in Italia di Gheddafi con il trattamento riservato al vassallo tricolore da parte del padrone yankee dal 1945 in poi ci pare piuttosto ardito, anche e soprattutto in considerazione di quanto l’imperialismo italiano fece in suolo libico e degli sforzi fatti negli anni precedenti l’eliminazione del Rais per ricomporre il rapporto con il Paese africano, che nel frattempo era divenuto un importante socio commerciale di un’Italia economicamente sempre più disastrata: https://byebyeunclesam.wordpress.com/2011/08/01/fuori-dallomogeneita-e-la-libia/

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  11. Concordo nel prenderli sassate.
    Fino a quando i colonizzatori non reaggiranno, così da ceare un caso nazionale.
    Ripeto: e” il caso di un’interrogazione parlamentare, magari presentata dal M5S siciliano ?

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  12. Insomma, non è tanto grave (si fa per dire) l’essere sbeffeggiati da cosiddetti “amici” (una forma di bullismo inaccettabile ) ma la gravità inammissibile è perchè continuiamo tranquillamente a farci sbeffeggiare e perchè le nostre istituzioni tacciono. Le popolazioni sono state avvertite delle visite? Le esercitazioni avvengono in territori di proprietà della regione o sono fra i campi coltivati da privati? Sessantasette anni di “purga” mi sembrano esagerati, visto che li sopportiamo da altrettanti anni.

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  13. “la notizia di quanto successo ultimamente a Contessa Entellina è certamente giunta anche agli esponenti del M5S.”

    Bene!
    Che si diano da fare!

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  14. Come mai tanti colloqui con l’ambasciatore usa? Hanno paura che gli Italiani rinsaviscano e si rendano conto di essere vassalli?

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  15. pensarlo è lecito: http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/pagina.jsp?p=128&s=0&r=Nazionale&idmenumain=2&pagetocall=pagina.jsp

    intanto NATOlitano, da cui presto ci congederemo senza rimpianti, ne fa una delle sue e concede la grazia a colonnello dell’aviazione statunitense condannato per il sequestro di Abu Omar: http://www.corriere.it/politica/13_aprile_05/napolitano-grazia-romano-abu-omar_3a0e7c98-9e16-11e2-9da0-834a30d18cb2.shtml

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