La disinformazione e la formazione del consenso attraverso i media

9788887826920.1114a14e1910c4b919c437ae511c26c698La co­stru­zio­ne del Nuovo Or­di­ne Mon­dia­le posta in es­se­re dagli in­ter­es­si pri­vatl le­ga­ti alie mul­ti­na­zio­na­li oc­ci­denta­li, agli is­ti­tuti fi­nan­zi­a­ri sov­ra­na­zio­na­li, al com­ples­so mi­li­t­are in­dus­tria­le ed al Tesoro degli Stati Uniti pre­sup­po­ne l’ac­qui­si­zio­ne del con­sen­so da parte dell’opi­nio­ne pubb­li­ca dei paesi oc­ci­den­ta­li. I padro­ni del mondo non hanno ris­par­mia­to mezzi per ma­ni­po­la­re le co­sci­en­ze at­tra­ver­so il con­trol­lo dei mezzi d’in­for­ma­zio­ne e dei cen­tri di de­ci­sio­ne po­li­ti­ca. Da un lato essi si av­val­go­no di una co­or­te di gior­na­lis­ti mer­ce­na­ri, e dall’altra si sono as­si­cu­ra­ti la piena com­pli­cità dei part­i­ti po­li­ti­ci di de­s­tra, di cen­tro e di “si­nis­tra”. Per chi non si desse per vinto esis­te semp­re la mi­n­ac­cia del brac­cio ar­ma­to della NATO, che per il mo­men­to si li­mi­ta a s­pe­ri­men­ta­re le nuove tec­no­lo­gie di gu­er­ra in “cor­po­re vili”, in Pa­lesti­na, in Af­gha­nis­tan e in Siria.
Secondo le intenzioni dell’autore, questa inchiesta è la prima parte di una trilogia avente per tema la disinformazione: i prossimi due volumi riguarderanno la propaganda di guerra e il caso italiano.

La disinformazione e la formazione del consenso attraverso i media.
Vo­lu­me 1: La dis­in­for­ma­zio­ne strategica.​ Caratteri pe­cu­li­a­ri del feno­me­no e ana­li­si del caso la­ti­no­ame­ri­ca­no

di Paolo Borgognone
Zambon, 2013, € 12

4 thoughts on “La disinformazione e la formazione del consenso attraverso i media

  1. Disinformazione o informazione di parte: sul Corriere della Sera, avete trovato qualche articolo che parli male delle Assicurazioni Generali oppure del Gruppo FIAT? Mai! Così le informazioni bisogna cercarsele, ascoltando molte campane, e saperle distinguere da quelle stonate da quelle fuori del coro….

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  2. AD ESEMPIO

    da una parte c’è la Siria di Assad, responsabile di ogni genere di nefandezza secondo l’informazione atlanticamente corretta, Paese con il quale l’Italia ha interrotto ogni rapporto diplomatico.
    dall’altra parte c’è l’Arabia Saudita, “bellissimo Paese, crocevia di civiltà diverse, correnti culturali, commerciali e religiose” secondo le parole del Sindaco di Roma Ignazio Marino, che qualche giorno fa ha inaugurato al Vittoriano la mostra “Alla scoperta dell’Arabia Saudita. La terra del dialogo e della cultura”, realizzata in collaborazione con la Reale Ambasciata dell’Arabia Saudita e con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero dei beni e delle attività culturali, in occasione delle celebrazioni per gli 80 anni di relazioni diplomatiche tra Italia e Arabia Saudita.

    ogni commento appare superfluo

    http://www.romadailynews.it/eventi/in-mostra-al-vittoriano-alla-scoperta-dellarabia-saudita-la-terra-del-dialogo-e-della-cultura.php

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  3. Più che le singole Nazioni filorusse/Syria o filoamericane/Arabia Saudita c’entra e molto la geopolitica in quell’area mediterranea. Infatti, gli USA non possono muoversi come vorrebbero, a fronte di pareri negativi di Mosca e Pechino. I Russi hanno importanti scambi commerciali con la Syria, tra cui oleodotti e metanodotti che raggiungono il Nord Africa. I Cinesi, oltre ad interessi commerciali in Syria, detengono oltre il 51% del debito pubblico americano, il che non è un’arma di poco conto. L’inizio del riavvicinamento diplomatico tra Iran ed USA, fa a mio avviso, parte di questo schema di Nuovo Ordine Mondiale.

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  4. Pingback: Capire la Russia | apoforeti

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