Dio lavora per la CIA?

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Eric Draitser per rt.com

L’arresto e l’incarcerazione in Corea del Nord del cittadino statunitense Kenneth Bae solleva ancora una volta la questione dell’uso della religione e dell’umanitarismo come mezzi impliciti per rafforzare l’egemonia USA.
La controversia riguardante “la diplomazia cestistica” dell’ex stella della NBA Dennis Rodman è centrata sul suo apparente rifiuto di “parlare a favore” di Kenneth Bae, un cittadino statunitense imprigionato in Corea del Nord per ciò a cui Pyongyang si è riferito quali “crimini contro lo Stato”. Naturalmente, la versione dei media occidentali sul caso Bae è che egli sarebbe un devoto cristiano che semplicemente ha infranto le leggi nordcoreane sulla religione e le prassi religiose.
Come riferito dal The Telegraph, Bae e il suo gruppo stavano usando la propria agenzia turistica come mezzo per diffondere le loro convinzioni cristiane nel Paese stridentemente ateista. I membri del gruppo di Bae hanno ammesso di aver distribuito bibbie nel Paese, intonato canzoni cristiane e, in riferimento alla storia biblica di Gerico, “aver pregato ché i muri crollino”. Anche se si può non essere d’accordo con la criminalizzazione di un ideologia religiosa, è un fatto indiscutibile che Bae e i suoi gruppi hanno commesso quello che Pyongyang considera essere un crimine molto serio.
Mentre l’incarcerazione di un americano in Corea del Nord è già una storia, il suo arresto ha sollevato sospetti in certi circoli internazionali che Bae, come tanti altri prima di lui, stesse nei fatti lavorando con la CIA o un’altra agenzia di intelligence statunitense. Benché sia impossibile dire con certezza se Bae stesse facendo un legittimo viaggio d’affari in Corea del Nord, o stesse semplicemente utilizzando l’occasione come copertura di attività di spionaggio, l’incidente ci ricorda ancora la durevole, sporca relazione tra la comunità dell’intelligence USA e i gruppi e le istituzioni religiose/umanitarie.

Dio e nazione
Le guide e i gruppi religiosi per decenni sono stati un fertile bacino per il reclutamento e l’impiego di agenti dell’intelligence. Ai primordi dello scandalo Watergate negli Stati Uniti, quando molti americani cominciarono seriamente a mettere in discussione lo spionaggio coperto USA nel Paese e a livello internazionale, il Senato statunitense formò un comitato per studiare le operazioni e le attività della CIA e di altre agenzie d’intelligence nazionali. Capitanato dal senatore Frank Church dell’Idaho, il “Comitato Church” per il nome che gli fu dato, rese pubblica la propria relazione finale nel 1975. Essa riguardava argomenti assai estesi dalle origini delle varie agenzie ai loro risultati finanziari. Una importante tematica cui il comitato diede attenzione fu l’utilizzo del clero e dei gruppi religiosi da parte della CIA. Alla pagina 202 la relazione constatava:
“Il numero di religiosi o missionari americani usati dalla CIA è stato piccolo. La CIA ha informato il Comitato di un totale di 14 organismi segreti che hanno comportato l’uso operativo diretto di 21 individui… In sei o sette casi, la CIA ha pagato salari, premi o spese a personale religioso, o ha collaborato nel finanziare i loro progetti. La maggior parte delle persone è stata usata per scopi operativi segreti. Diverse sono state coinvolte in grandi progetti di azione segreta alla metà degli anni Sessanta, che erano diretti a “competere” col comunismo nel Terzo Mondo.”
Certamente, bisognerebbe notare che il decisamente “piccolo numero” di 21 persone è qualcosa di fuorviante. In primo luogo, questa è semplicemente la cifra volontariamente fornita dalla CIA, e che soddisfa la sua definizione di “uso operativo diretto”. E’ abbastanza facile immaginare che un numero molto più vasto di persone abbia instaurato rapporti con l’agenzia ma che essi non siano stati classificati come “direttamente operativi”. Questo potrebbe senza dubbio includere molti che abbiano interagito con l’agenzia come complici o altre parti terze, così come quelli che, attraverso diverse operazioni frontali, non abbiano neanche saputo di stare lavorando per l’agenzia.
In secondo luogo, la relazione fu resa pubblica nel 1975, circa 40 anni fa. Nel frattempo, lo scopo e l’ampiezza delle azioni coperte USA sono cresciuti enormemente, investendo quasi ogni questione politica, economica, sociale, tecnologica e culturale. Questa espansione dell’apparato spionistico rende da se stessa la relazione più come il quadro per comprendere una politica vasta, piuttosto che un documento storico preciso. In tal senso, la relazione del Comitato Church costituisce essenzialmente un’occhiata nell’oscurità, piuttosto che gettare una luce diretta su tutte le attività.
cia owns Infine, l’estratto riportato si riferisce esclusivamente alla CIA. Esso non riguarda altre agenzie di intelligence e le loro diverse derivazioni incluse la Defense Intelligence Agency (DIA), il Dipartimento di Stato con il suo gemello National Endowment for Democracy (NED), l’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale (USAID) e molte altre. Prese in blocco, le diverse organizzazioni configurano il più grande apparato spionistico al cui interno si potrebbero probabilmente trovare migliaia e migliaia di personaggi e organizzazioni di carattere religioso. Di certo, non tutti questi sono attivi per scopi nefasti. Comunque, ciò sicuramente solleva interrogativi circa la vera natura della loro relazione.

Bibbie, proiettili e bombe
La pubblicazione delle risultanze del Comitato Church nel 1975 sorprese molti negli Stati Uniti e in giro per il mondo. Per la prima volta, la gente cominciò a prendere coscienza del vero scopo delle operazioni delle agenzie spionistiche e del rapporto tra i maggiori eventi mondiali e le azioni segrete. Mano a mano che l’attenzione pubblica diminuiva, gli Stati Uniti continuarono la loro dominazione imperialistica dell’America Latina e di altre parti del mondo, usando spesso l’umanitarismo e la solidarietà come efficace copertura.
Nel 1996, i giornalisti veterani Gerard Colby e Charlotte Dennett pubblicarono il loro “Sia fatta la tua volontà – La conquista dell’Amazzonia: Nelson Rockefeller e l’evangelismo nell’età del petrolio”, divenuto un testo classico, che documentava scrupolosamente l’incestuoso rapporto tra l’apparato di intelligence USA e la sfera religiosa privata. Precisamente, il libro metteva in luce l’amicizia personale e professionale di Nelson Rockefeller e William Cameron “Cam” Townsend, fondatore di Wycliffe Bible Translators, il gruppo missionario fondamentalista più grande al mondo. Colby e la Dennett scrivono:
” …molti religiosi diventarono collaboratori diretti della CIA. Un membro della Christian and Missionary Alliance (C&MA) era orgoglioso di tale collaborazione. William Carlsen, un missionario nel nord-est della Tailandia, considerò “un privilegio condividere informazioni con agenzie responsabili del governo dove esse cercano di trovarci”. Carlsen concesse un incontro di otto ore alla CIA a riguardo delle aree tribali della Tailandia quando tornò a casa per una licenza. La maggior parte dei missionari C&MA fece altrettanto, secondo una fonte della CIA. Il grosso delle informazioni raccolte riguardava la popolazione, le sue azioni, opinioni e lagnanze”.
Semplicemente un esempio proveniente da una ricca storia di simili collaborazioni, l’estratto di cui sopra dimostra non solo l’interazione tra l’Agenzia e i missionari cristiani, ma alcuni dei modi in cui essi erano utilizzati. In virtù della loro esperienza diretta con genti e culture indigene, i missionari erano usati per mappare la geografia umana e culturale di gruppi disparati, facilitando la creazione di un vasto archivio d’intelligence che sarebbe stato usato per azioni coperte.
Nel momento in cui i rapporti tra la CIA e gruppi religiosi come Wycliffe e i suoi associati Summer Institutes of Linguistics (SIL) divennero noti, la percezione comune di questa connessione si fece molto preoccupante. Così, come Colby e la Dennett scrivono:
“Il direttore di [US]AID ai tempi del Presidente Nixon, John Hannah, ha ammesso pubblicamente che AID ha finanziato le operazioni CIA in Laos, e successive rivelazioni riguardano la collaborazione CIA-AID in Ecuador, Uruguay, Tailandia e Filippine. Queste rivelazioni potevano colpire tutti gli sforzi missionari, ma il Summer Institute of Linguistics (SIL) era particolarmente vulnerabile… Negli anni Sessanta, SIL stava ricevendo una notevole somma di denaro dall’AID indirettamente tramite i governi stranieri che percepivano l’aiuto estero USA o direttamente attraverso i programmi finanziati dall’AID per l’educazione bilingue e le cooperative di sviluppo agricolo. A questa somma veniva aggiunto equipaggiamento militare in eccedenza, compresi elicotteri che erano stati ritirati dal Vietnam e donati al SIL.”
Il SIL di Wycliffe era semplicemente un nodo di una vasta e complessa rete di organizzazioni religiose attive nell’interesse dell’imperialismo statunitense e del complesso militare-industriale. Comunque, queste rivelazioni non possono essere comprese fuori contesto. Piuttosto, bisogna incorporare tale consapevolezza sistemica nell’ambito di un’analisi degli eventi del mondo reale negli ultimi anni per vedere proprio come questa attività segreta, condotta sotto auspici di carattere religioso, umanitario e “democratico”, continua a essere utilizzata.

“Cosa hai fatto per me alla fine?”
Negli ultimi anni, ci sono stati molti arresti di persone attive in tutto il mondo sotto copertura religiosa e umanitaria. Un esempio rilevante è quello dell’arresto e imprigionamento, grandemente pubblicizzato, del “contractor” statunitense Alan Gross, accusato da Cuba di crimini contro lo Stato. Per quanto i media USA dipingano Gross come un vittima innocente che si trovava a Cuba semplicemente per aiutare la comunità ebraica a espandere la propria connettività internet, la realtà è molto più ingannevole. Infatti, Gross era a Cuba nell’ambito di un programma del governo USA, del valore di 20 milioni di dollari, che gli forniva la copertura per impegnarsi in azioni sovversive segrete finalizzate a preparare il terreno alla destabilizzazione del governo castrista.
MDG : USAID Procurement Gross era un dipendente di Development Alternatives Inc. (DAI), un’azienda per lo sviluppo con sede nel Maryland fra i cui maggiori clienti si trovano alcune delle più potenti società private e agenzie per lo sviluppo del mondo. Uno dei principali clienti di DAI è nient’altro che USAID. Il legame operativo tra le due organizzazioni è profondamente radicato, e include non meno di quindici lucrosi contratti in essere su scala mondiale.
Il fatto che Gross, un uomo con quasi nessuna conoscenza della lingua spagnola, si sia recato a Cuba numerose volte in un breve lasso di tempo mediante visti turistici indubbiamente solleva dei sospetti. Che non sia stata ancora fornita alcuna sostanziale evidenza per confutare la decisione del tribunale cubano conferisce ulteriore credibilità al fatto che, qualsiasi cosa Gross stesse facendo a Cuba, non fosse nulla di benevolo né umanitario.
Come Cuba,anche la Bolivia si è sforzata di rendere nota l’agenda politica di USAID e delle sue organizzazioni affiliate. Il Presidente boliviano Evo Morales avanzò l’accusa per cacciare USAID dal suo Paese, affermando che “non si sentiva la mancanza di istituzioni statunitensi che continuano a cospirare contro il nostro popolo e specialmente contro il governo nazionale, ciò che costituisce la ragione per la quale stiamo per annunciare… che abbiamo deciso di espellere USAID.” Morales evidenziò che i programmi di USAID hanno “finalità politiche piuttosto che sociali”. Nonostante le vigorose smentite da parte dei funzionari di USAID e della dirigenza politica statunitense, esiste un’ampia evidenza a sostegno delle affermazioni del Presidente boliviano.
Come riportato da Bejamin Dangl nel The Progressive del Febbraio 2008:
“Documenti declassificati e interviste sul campo in Bolivia provano che l’Amministrazione Bush sta usando il denaro dei contribuenti USA per sovvertire il governo Morales e cooptare i dinamici movimenti sociali del Paese – proprio come essa ha tentato di fare recentemente in Venezuela e tradizionalmente fa in tutta l’America Latina. Molto di quel denaro giunge attraverso la U.S. Agency for International Development (USAID). Nel Luglio 2002, un messaggio declassificato spedito dall’ambasciata statunitense in Bolivia a Washington includeva le seguenti parole: ‘Un progetto di riforma dei partiti politici studiato da USAID mira a implementare una legge boliviana esistente che dovrebbe… nel lungo periodo, aiutare a creare partiti politici moderati, pro-democrazia al fine di fungere da contrappeso nei confronti del radicale MAS o dei suoi successori.’ MAS è riferito al partito di Morales che, in inglese, sta per Movimento verso il Socialismo.”
Di certo, questa notizia non sorprende nessuno in America Latina, luogo dove gli Stati Uniti per oltre un secolo hanno tentato di mantenere il proprio controllo imperialistico. Ciò che diventa chiaro da queste rivelazioni è che USAID, come Wycliffe e SIL, è parte di un vasto apparato di intelligence costruito per proiettare la potenza statunitense e influenzare gli sviluppi politici negli altri Paesi nell’interesse della classe dirigente degli Stati Uniti.
Rimane ancora un mistero solo il cosa stesse esattamente facendo Kenneth Bae in Corea del Nord. Mentre la sua famiglia sostiene che egli sia semplicemente un buon cristiano che è stato arrestato per violazione delle leggi anti-religiose, la sconcertante quantità di evidenza storica relativa all’uso di organizzazioni e individui religiosi/umanitari come mezzi di sovversione lascia qualche dubbio. Ciò che però non può essere messo in discussione è il fatto che l’egemonia USA è stata, e continua a essere, mantenuta tramite un’eterogenea collezione di strumenti di propaganda, fra i quali la religione e l’umanitarismo sono alcuni dei più efficaci.

[Traduzione di F. Roberti]

4 thoughts on “Dio lavora per la CIA?

  1. frattanto, chi voglia godere delle modalità assunte dalla democratica protesta in Ucraina negli ultimi due giorni, trova qui una ricca carrellata di foto e video:
    http://rt.com/news/kiev-protest-clashes-updates-862/

    (in diretta da Kiev, i luoghi che hanno ospitato gli scontri e dove anche stamane si stanno radunando i “pacifici manifestanti”: http://www.youtube.com/watch?v=jrZcAsPKK74#t=570834)

    p.s.: Edward Snowden? è una spia dei Russi, “un traditore che oggi in Russia probabilmente gode di minori libertà di quante ne avesse negli Stati Uniti”… parola del deputato repubblicano Michael McCaul intervistato dall’ABC: http://rt.com/usa/feinstein-rogers-snowden-spy-910/

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  2. Fare proselitismo anche religioso è per me una cosa da non fare, da biasimare. Una persona deve essere libera di non credere e di pensare quello che gli sembra meglio per se. Importante che non lo professi all’esterno come una regola di vita.

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  3. le ultime da Kiev riferiscono di due manifestanti morti a causa di colpi di arma da fuoco durante gli scontri verificatisi durante la notte passata.
    assodato che le forze dell’ordine dispiegate non hanno in dotazione armi da fuoco, possiamo pensare che il tentativo di colpo di Stato in atto sia passato alla fase in cui i burattinai euro-atlantici ricorrono a provocatori col compito di colpire a morte i manifestanti, facendo scatenare ulteriormente la loro rabbia e mettendo ancor più in difficoltà le autorità governative nella gestione delle proteste.
    RT segnala inoltre la presenza di diplomatici stranieri presso i luoghi, edifici pubblici, dove i manifestanti si ritrovano per organizzarsi. l’ingerenza continua in modo sempre più plateale:
    http://rt.com/news/kiev-protest-clashes-updates-862/

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