7 thoughts on “Non in Crimea

  1. breve nota a margine per riflettere sullo stato dell’informazione italiana.
    che, come dimostrato anche dal trattamento delle notizie che giungono dall’Ucraina nelle ultime settimane, si trova in un vera e propria emergenza.
    un ringraziamento all’autore, Claudio Giusti.

    In Italia coltiviamo l’antica usanza di assassinare mogli e amanti. Usanza che ha prodotto un termine e una tradizione giuridica. Si chiama uxoricidio e fino al 1981 era ben compreso da società e codice. Tutto cambia, ma solo un paese di disperati poteva trovare il tempo per un decreto legge consacrato a una tradizione millenaria.

    Stupidità a parte l’attenzione che viene rivolta alle uccisioni di donne da parte di coniugi, amanti, conviventi, ecc. è tutta mediatica, ma a nessuno dei giornalisti e dei politici che si sono occupati del fenomeno è venuto in mente di cercare i dati per capire se il fenomeno è in crescita, stabile o in diminuzione.

    Chi ci dovrebbe tenere informati (Istat e Interni) non lo fa[1] e, in attesa che un nuovo Giuliano Amato pubblichi un rapporto[2], utilizzeremo i dati forniti dall’Eures: l’ente che da tempo pubblica rapporti annuali sull’omicidio[3].

    Così scopriamo che gli omicidi italiani sono passati dai quasi 2.000 del 1991 ai meno di 500 di oggi. Una diminuzione drastica come mai s’è in Italia e nel mondo. Per molto meno gli americani hanno fatto i fuochi artificiali e invece noi siamo martellati da morbose trasmissioni televisive che ci descrivono come fossimo un paese in mano agli assassini, quando abbiamo un tasso di omicidio di uno per centomila, mentre in Europa e in Canada è il doppio e negli Usa cinque volte.

    In questa incredibile diminuzione il dato negativo è l’aumento in termini assoluti e relativi del numero di omicidi commessi in ambito familiare e amicale. Almeno 200 omicidi avvengono fra gente che si conosce. Parenti, genitori, amici e vicini di casa sono molto più pericolosi dei serial killer. In tutto questo gli omicidi di donne (per ogni causa) si sono mantenuti negli ultimi dieci anni fra i 150 e i 200, senza che questo sollevasse particolari proteste. Forse perché, come dice Marzio Barbagli, le prostitute forniscono una parte sproporzionata delle vittime[4].

    Che il fenomeno non sia poi così imponente lo dimostra il fatto che devono ammucchiare dieci-dodici anni di omicidi per riuscire a metterne insieme un numero decente. Tanto per darmi delle arie vi ricordo che in quarant’anni di pena di morte americana si sono contati 750.000 omicidi e il doppio di persone morte sparate a vario titolo.

    Non siamo certamente i “peggiori d’Europa”[5] e l’uccisione di donne da parte del partner sembra essere decisamente un problema dei paesi avanzati[6] e del Nord industriale italiano.

    In definitiva non c’è un’emergenza “femminicidio”[7] come non c’è emergenza omicidi e suicidi [8] [9]. L’unica vera emergenza è quella dell’informazione italiana [10].

    Dott. Claudio Giusti
    Via Don Minzoni 40, 47121 Forlì, Italia
    Tel. 39/0543/401562 39/340/4872522
    e-mail giusticlaudio@alice.it
    http://www.facebook.com/claudio.giusti.545
    http://www.astrangefruit.org/index.php/it/
    http://www.osservatoriosullalegalita.org/special/penam.htm
    http://www.ildialogo.org/LeInC.php?f=21&s=nopenamorte
    Member of the Scientific Committee of Osservatorio sulla Legalità e i Diritti, Claudio Giusti had the privilege and the honour to participate in the first congress of the Italian Section of Amnesty International: later he was one of the founders of the World Coalition Against The Death Penalty.

    [1] Ed è meglio. http://www.ilpost.it/2012/09/18/alfano-criminalita-milano/
    [2] Rapporto sulla criminalità in Italia del Ministero dell’Interno, 2006

    Fai clic per accedere a 0900_rapporto_criminalita.pdf

    [3] L’omicidio volontario in Italia Rapporto EURES 2013 SINTESI

    Fai clic per accedere a ESTREMA-SINTESI-RAPPORTO-EURES-OMICIDI-2013-_1_1.pdf

    [4] Purtroppo non trovo la citazione di Barbagli e le cifre che circolano su Internet sono incredibili.
    [5] The killing of women in the context of global homicides 2012

    Fai clic per accedere a Killing-of-Women-Me.pdf

    [6] THE FEMICIDE IN ITALY http://www.envisvictimsupport.eu/?p=671
    [7] http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/11/femminicidio-numeri-sono-tutti-sbagliati/590171/
    [8] Anche i suicidi sono drasticamente diminuiti passando, in vent’anni, da 4000 a 3000 l’anno. http://politicaesocieta.blogosfere.it/2012/05/suicidi-italia-2012-parla-il-sociologo-barbagli-nessuna-emergenza-dovuta-alla-crisi.html
    [9] http://daily.wired.it/news/scienza/2012/05/09/tasso-suicidi-italia-crisi-75241.html
    http://www.ilpost.it/2012/05/09/dati-suicidi-crisi-economica/
    [10] The Story of the Juarez Femicides is a ‘Myth’
    http://www.texasobserver.org/qa-molly-molloy-story-juarez-femicides-myth/

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  2. tornando in tema:

    “Secondo Iskra-news.info, la notte dell’8 marzo le riserve d’oro dell’Ucraina (40 contenitori) sono state caricate su un aereo non identificato nell’aeroporto Borispol di Kiev, da cui l’aereo è decollato immediatamente. Una fonte del governo ucraino affermava che il trasferimento dell’oro dalle riserve ucraine agli Stati Uniti è stato ordinato dal primo ministro scientologo Arsenij Jatsenjuk.”
    http://aurorasito.wordpress.com/2014/03/10/ucraina-loro-vola-negli-usa-e-lopposizione-patriottica-avanza/

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  3. il novero del banditismo euro-atlantico d’Ucraina si arricchisce di un’ulteriore perla, il sig. Oleg Lyashko, candidato alle prossime presidenziali per il Partito Radicale.
    qui potete vederlo dare una lezione, insieme ai suoi scagnozzi, a Arsen Klinchev, deputato regionale di Lugansk, la notte seguente l’occupazione della sede del parlamento regionale da parte dei manifestanti filorussi

    questo altro video si riferisce a un successivo trattamento riservato a Arsen Klinchev da parte della teppaglia, fra le cui promesse si evidenzia quella di impiccarlo “per le palle”….

    il tutto è riassunto qui: http://rt.com/news/ukraine-mp-abducted-threatened-882/

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  4. per rimanere sulla vignetta. Il gioco americano magari starà finendo ma potrebbe benissimo iniziare quello russo se è vero come dicono che ha fatto richiesta per aprire basi militari in vari paesi in diverse aree geografiche. E non so quanto la sostituzione di un egemone con un altro (ipoteticamente) sia un vantaggio o più semplicemente rappresenti una soluzione da “gattopardo”.

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  5. la differenza sta nel fatto che la Russia, per quanto ne dica la “libera stampa” occidentale, non ha mire egemoniche come gli USA ma non intende cedere di un millimetro sulla salvaguardia della propria sfera d’influenza già abbondantemente erosa dall’avanzata dei confini della NATO, sfera cui il territorio dell’Ucraina appartiene a tutti gli effetti.
    d’altra parte, anche considerando l’accresciuto impegno militare da parte della Cina, altro Paese che si sente legittimamente minacciato dai progetti di scudo antimissile statunitense nella regione Asia-Pacifico, si corre il rischio di entrare in una spirale di confronti con esiti del tutto imprevedibili allo stato attuale.
    circa questi argomenti sarà molto utile la lettura del testo di M. D. Nazemroaya che abbiamo a suo tempo segnalato, la cui traduzione italiana dovrebbe essere pubblicata la prossima primavera da Arianna editrice:

    La globalizzazione della NATO

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  6. a parte le differenze tra sfera d’influenza ed egemonia come da me intesa potrebbe non essere così fondamentale ma magari è una mia carenza, volevo semplicemente mettere in risalto usando la vignetta, l’ipotetico gioco intellettuale di considerare una forza come la Russia la protettrice del “mondo libero” sempre seguendo la vignetta. Lo ritengo altamente improbabile visto che la Russia , com’è giusto che sia, segue i suoi interessi prima di tutto, come tutti gli attori in campo nell’agone internazionale. Che ci siano minacce da parte della nato e che sia giusto difendersi non sono certo io a negarlo, sarebbe folle subire passivamente.

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  7. C’è modo e modo di perseguire i propri interessi: il modello USA, appunto, prevede l’avvenuta installazione di circa un migliaio di basi militari sparse ai quattro angoli del globo, come parte di una politica di egemonia e ingerenza planetaria che colpisce ampiamente anche le sfere politica, economica e culturale dei Paesi cosiddetti “alleati”.
    modello che fra l’altro ha contribuito, per la sua esosità, a condurli nelle attuali problematiche di bilancio.
    in questa fase storica, invece, che vede la Russia ergersi a baluardo di un’ulteriore avanzata euro-atlantica nel cuore dell’Eurasia, non si può negarle un ruolo progressivo insieme agli altri Paesi che costituiscono il BRICS, con l’aggiunta di Iran e Venezuela.
    sta poi agli Stati sudditi d’Occidente e anche d’Oriente cogliere le possibilità di riconquistare spazi di sovranità che il nascente multipolarismo geopolitico offre loro…

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