“La Russia ha anche un’arma finanziaria enorme che potrebbe essere scatenata contro Stati Uniti ed UE: le sue riserve in dollari. Il governo russo, per non parlare delle aziende private russe, ha una quantità enorme di dollari e potrebbe facilmente scegliere di trasferire o scaricare i suoi dollari e creare il panico a Wall Street e Washington. In realtà, questo scenario potrebbe aver già avuto luogo su piccola scala. La CNBC ha riferito la scorsa settimana che la Banca centrale russa potrebbe aver discretamente trasferito offshore una parte dei suoi beni in dollari. Più di 106 miliardi di dollari in titoli statunitensi detenuti da banche centrali estere sono stati improvvisamente trasferiti dalla Federal Reserve statunitense, per la maggior parte costituiti da obbligazioni del Tesoro USA. Non è chiaro esattamente quale banca centrale abbia effettuato il trasferimento, anche se si ritiene abbastanza che si tratti della Russia. Sebbene la mossa non sia sufficiente a colpire gravemente i mercati, è stata interpretata come l’avvertimento di Mosca a Washington e Wall Street che i russi sono disposti a reagire in caso di guerra economica. Naturalmente, il pericolo per gli Stati Uniti non è semplicemente che le aziende russe facciano oggetto di dumping le loro attività in dollari, ma la fuga dal dollaro che tale dumping potrebbe innescare. La Cina e altre potenti economie possono pesantemente fare leva sul dollaro, le loro banche centrali potrebbero preoccuparsi per i propri investimenti e potrebbero con cautela cominciare ad uscire dal dollaro, innescando una reazione a catena che potrebbe rivelarsi devastante per la valuta statunitense e l’economia in generale. A parte contromisure puramente economiche, la Russia ha numerose mosse politiche e strategiche che potrebbe usare per vendicarsi contro eventuali sanzioni. Principalmente, Mosca potrebbe cominciare ad agire con maggiore impunità nei teatri di conflitto. In Siria, la Russia potrebbe passare da sostenitore discreto del governo Assad, a primo fornitore e finanziatore. La Russia potrebbe finalmente fornire i sistemi d’arma che finora era riluttante a cedere a Damasco, compresi i più moderni sistemi missilistici, aerei da combattimento e altre forniture militari critiche. In Iran, la Russia potrebbe cessare la sua ostinazione riguardo la fornitura di sistemi d’arma avanzati, scegliendo invece di rafforzare il potere militare iraniano, reagendo alla pressione degli Stati Uniti.
(…)
Recentemente l’esercito russo ha dichiarato il desiderio di costruire strutture militari e navali in Venezuela, Nicaragua, Vietnam, Cuba, Seychelles, Singapore e altri Paesi. Con l’imposizione di sanzioni, Mosca avrebbe solo maggiore urgenza nell’attuare questi piani e fare concessioni necessarie ai Paesi interessati, al fine di raggiungere questo obiettivo. Senza dubbio, tali iniziative muterebbero enormemente la posizione geopolitica e strategica della Russia nel mondo.
Se Stati Uniti e UE perseguiranno con le loro minacce di sanzioni e altre misure punitive, per lo meno si avranno enormi effetti negativi sull’economia mondiale. Tuttavia, se l’occidente, accecato dalla sua arroganza, pensa che tali sanzioni metteranno la Russia in ginocchio, ha grossolanamente sbagliato i calcoli. Invece di punire la Russia, queste azioni spingeranno Mosca sulla strada della vera indipendenza strategica dall’occidente. Forse ciò potrebbe anche portare alla creazione di un vero e proprio mondo multipolare. Se ciò accadesse, chi è interessato a pace e stabilità giustamente ne gioirebbe.”
Da Valutare costi e benefici “punendo la Russia”, di Eric Draitser.
non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire…
Mosca, 18 mar. – Vladimir Putin risponde all’Occidente che lo accusa di violare il diritto internazionale con la sua politica sulla Crimea. “Si sono ricordati che c’e’ un diritto internazionale, bene. Meglio tardi che mai”, ha detto durante il suo intervento sulla Crimea davanti al parlamento russo. La platea, dove siedono tra gli latri il premier russo Dmitri Medvedev, quello di Crimea Serghei Aksenov e il presidente del parlamento Vladimir Konstatinov, e’ esplosa in un applauso.
Il capo del Cremlino ha al contrario dichiarato che Mosca non ha violato alcuna norma internazionale, perche’ “le forze armate russe non sono entrate in Crimea, dove erano gia’ presenti in conformita’ all’accordo con l’Ucraina. “Non abbiamo neppure superato il limite previsto di 25.000 unita’”, ha aggiunto. (AGI)
Mosca, 18 mar. (TMNews) – Il caso della Crimea “è del tutto analogo” a quello del Kosovo. E Usa ed Ue, che sulla ex provincia serba “hanno scritto, strombettato in tutto il mondo, solo adesso si agitano”. Nel suo discorso al cremlino sulla dichiarazione di indipendenza della Crimea, la penisola che chiede l’annessione alla Russia, Vladimir Putin ha punto il dito contro l’Occidente. Colpevole, a suo avviso, di ritrovarsi a sostenere l’insostenibile sulla Crimea dopo aver permesso al Kosovo di fornire un precedente storico e legale a livello internazionale.
La Comunità internazionale che ora accusa la Russia, ha detto il capo del Cremlino, dimentica che per l’ex provincia serba “non è stato ritenuto necessario nessun permesso dal parte dei poteri centrali per procedere alla dichiarazione unilaterale di indipendenza”. “Ci accusano di violare le norme del diritto internazionale – ha ironizzato Putin – è una buona cosa che si ricordino che esistono queste norme”.
MOSCA, 18 MAR – Putin ha accusato gli Usa di usare la “legge del piu’ forte” e di aver ignorato, in caso di necessita’, le risoluzioni dell’Onu, ad esempio per i bombardamenti nel 1999 di Belgrado, seguiti da un vero intervento armato. Nel suo ‘cahiers de doleances’, Putin ha ricordato l’Afghanistan, l’Iraq, la Libia, le “rivoluzioni colorate”, le primavere arabe, l’espansione della Nato a est.(ANSA).
MOSCA, 18 MAR – “Siamo contrari a che la Nato spadroneggi alle porte di casa, non voglio andare a trovare la Nato a Sebastopoli, meglio che vengano loro a trovarci a Sebastopoli”: lo ha detto Putin al Cremlino davanti al parlamento.(ANSA)
soprattutto quando continuano a verificarsi episodi del genere:
Due membri delle forze di sicurezza ucraine, i “Berkut”, accusati della repressione contro la protesta di piazza Maidan, a Kiev, sono stati rapiti e poi messi al rogo a Leopoli, una città dell’Ucraina occidentale. Lo riferiscono all’agenzia Ansa fonti locali.
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/2014/notizia/kiev-uccisi-soldati-corpi-speciali_2032843.shtml
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Secondo la traduzione del discorso di Putin a Rainews, il Presidente ha ricordato che i paesi al confine della Russia sono stati fatti entrare nella Nato senza chiedere il permesso a nessuno circondando di fatto il suo territorio. Senza considerare i missili puntati su Mosca.
Gli americani da parte loro hanno invaso tutta l’europa e l’asia con la compiacenza di governi venduti.
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quasi tutti hanno infatti dimenticato il cosiddetto “Atto Fondamentale sulle relazioni comuni, la cooperazione e la mutua sicurezza tra la NATO e la Russia”, firmato a Parigi nell’aprile 1997, che stabiliva una serie di principi poi spudoratamente ignorati dagli USA e altri Paesi NATO, come ricorda il gen. Ivashov:
https://byebyeunclesam.wordpress.com/2008/08/19/le-relazioni-nato-russia-viste-da-uno-che-cera/
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Erano anni che non mi sentivo così bene, contento e soddisfatto. La Russia, finalmente, ha dato una lezione all’ imperucolo di cartone e ai suoi vassalli, valvassori e valvassini……Ahhhh, siamo talmente euforici che questa notte festeggeremo brindando (tokai) a Putin il grande e alla Russia imperiale.
Saluti e abbracci a tutti.
Piero
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