“L’ISIS non è quella “strana creatura” saltata fuori dal nulla come vorrebbe far credere il circo mediatico internazionale, ma è il frutto di una lunga e laboriosa cooperazione tra diverse entità durata svariati anni. Com’è peraltro avvenuto anche con il suo “gemello” attualmente in disarmo: Al-Qa’ida, con la quale era in simbiosi fino a poco tempo fa. Non è infatti credibile che, in uno degli spazi più monitorati e tenuti sott’occhio dagli apparati di sicurezza di mezzo mondo, tale gruppo abbia potuto dilagare a sorpresa e conquistare in pochi giorni una così ampia fetta di territorio tra Siria e Irak per stabilirvi il cosiddetto “Califfato islamico”. Un’operazione, questa, che invece ha tutta l’aria di essere una risposta alle esigenze geopolitiche scaturite dalla sconfitta subita dalle milizie fondamentaliste in Siria, la quale poneva l’esigenza di spezzare quanto prima l’asse che, di fatto, lega vicendevolmente il regime siriano all’Iran. Tra i due Paesi, infatti, a dispetto dei piani statunitensi e israeliani sull’intera area a partire dal marzo 2003, è prevalsa in Irak una realtà politico-sociale organica agli interessi iraniani, che non può che rappresentare un intralcio ai progetti di risistemazione del “Grande Medio Oriente”. Da qui la repentina insorgenza di un gruppo su cui l’opinione pubblica occidentale non sapeva nulla, ma che è nata e prosperata sotto gli auspici di Arabia Saudita, Qatar, Stati Uniti Turchia e Israele. Tra l’altro l’autoproclamato Califfo Abu Bakr al-Baghdadi, il cui nome pare essere Ibrahim al-Badri, è stato detenuto – tra il febbraio 2004 ed il 2009 – a Camp Bucca, in Irak, fino a quando venne rimesso in libertà grazie all’indicazione di una commissione (Combined Review and Release Board) che ne raccomandò il “rilascio incondizionato”. La sua liberazione suscitò lo stupore del colonnello Kenneth King, tra gli ufficiali di comando a Camp Bucca nel periodo di detenzione di al-Baghdadi. Ciò spiegherebbe la riluttanza degli Stati Uniti a utilizzare i droni e la US Air Force per contrastare l’immediata avanzata del ISIS in Irak, com’era insistentemente richiesto dal primo ministro iracheno al-Maliki. Mentre ora invece, grazie alla Risoluzione n. 2170 votata prontamente dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, gli Stati Uniti e un’ampia coalizione internazionale di “volenterosi” intendono bombardare nuovamente la Siria per sconfiggere i terroristi dell’ISIS.”
Da Il caos, nuova presenza permanente, intervista a Paolo Sensini.
riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Isis : ma che…sono diventato scemo ?
È quel che mi chiedo (senza preoccuparmi troppo,e questo potrebbe avvalorare il rischio) leggendo i giornali,ascoltando la radio e scorrendo le notizie su internet che trattano di Isis e complementari.
Decapitazioni in video,BombObama ovunque,Hollande ultimo entrato,Italia nella “coalizione” (ma facendo cosa ?),il Papa a rischio,Assad d’accordo (questa poi !!),il Belgio bombarda (pure lui…!),discussioni infinite all’Onu,i paesi arabi (sunniti) al seguito e via dicendo o scrivendo….che casino !!
Come può un normale cittadino italiano,mediamente (male)informato dai media TUTTI orientati unilateralmente contro il Califfo e senza “diritto di replica”,
assimilare informazioni piú corrette per poi farsi una propria opinione ?
Non può…anche perché chi vuole (volesse) dire o scrivere qualcosa di differente rischia pure una incriminazione per favoreggiamento del terrorismo o perlomeno un linciaggio mediatico.
Però,almeno su internet,mi rendo conto che “filtrano” notizie differenti ed analisi alternative e controcorrente….e che esistono persone e testate che non intendono portare il cervello all’ammasso.
Io,nel mio modestissimo “piccolo”, mi reputo una di queste e di conseguenza mi comporto.
Analizzando ciò che riesco a sapere e cercando di sintetizzare il piú semplicemente possibile senza troppe “dietrologie” che confondono ancor piú le idee.
Rimetto pertanto un poco di ordine per quanti vorranno pubblicare e leggere quanto sotto,ribadendo che (mi paro il sedere) non posso essere considerato “tifoso” dell’ Isis perché pubblicamente ne ho denunziato il pericolo difendendo Assad e la Siria ieri e Gheddafi e la Libia prima ancora dal pericolo del “fondamentalismo”.
Punto primo,da non dimenticare mai :
sono gli occidentali,con in testa gli Usa,che hanno portato la guerra in quelle zone invadendo stati sovrani,rovesciando governi ed assassinando capi di stato.
Inutile cercare le “armi di distruzione di massa” di Saddam Hussein,Gheddafi ed Assad….quelli che le hanno sono BombObama ed il suo protetto Israele,scrivo una inesattezza ?
“Esportare la democrazia”…vediamo quale risultato hanno ottenuto gli Usa ed alleati Nato in Irak,Afghanistan,Libia,Siria massacrando sotto le bombe “intelligenti” migliaia di bimbi e donne innocenti e musulmani ?
Se aggiungiamo l’azione parallela in Egitto,Yemen,Somalia ed affini il quadro è ancora piú sconfortante.
Punto secondo : l’Isis ha combattuto e combatte tuttora una spietata guerra “interna” all’Islam.
Califfato del Levante…,Irak,Siria…magari Cirenaica e poi quel che Al Baghdadi sognerà di aggiungere…ma “interno” ai paesi musulmani.
Roma e l’occidente li ha messi “a rischio” ora…”dopo” il solito intervento armato americano lanciato da BombObama e soci. È falso quel che scrivo ?
Con il carico che gli Usa avevano finanziato ed armato Isis contro Assad….le foto del Califfo con Biden sono un fotomontaggio ?
Punto terzo : ma dico (scrivo)….qualunque essere che abbia un minimo di cervello pensante può credere che Isis accetti supinamente di farsi massacrare dalle bombe della “coalizione” o che il Califfo se ne stia tranquillo ad aspettare l’arrivo del solito “drone assassino” ?
Logico e naturale che si difenda ed offenda come può…istillando la paura in Occidente,per ora tagliando le teste dei malcapitati in suo possesso.
Ma chi può escludere di peggio,specie se entrassero in azione i kamikaze islamici ?
Quindi,in conclusione,orrore per le teste tagliate (specie se occidentali),sdegno e tutto quel che volete.
Ma pretesa di vedere i video (che i droni riprendono) delle vittime dei bombardamenti americani ed europei compresi quelli dei bimbi colpiti ed ammazzati “per sbaglio”.
Solo così si potrà avere un quadro piú realistico degli avvenimenti ed una visione completa della “barbarie umana” (islamica e non).
E magari io non mi considererò (per ora) “scemo”.
Vincenzo Mannello
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Ora si sta esportando la decapitazione: Algeria e Mali. Domani forse con lo sfondo della Casa Bianca o di Parigi. La guerra al terrorismo mi pare la facciano in Iraq e in parte della Siria.
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Al Qa’ida esisteva già molti anni prima del 2001, ma è stata ingigantita dal circo mediatico internazionale perché serviva a lanciare la ‘lunga guerra al terrorismo’ di Bush; allo stesso modo ora c’è bisogno di un altro gigantesco pericolo mondiale (IS, che esiste da parecchi anni) per rilanciare la strategia di guerra di Obama, che è la continuazione di quella di Bush. Non è vero, però, come tanti continuano a dire, negando la realtà, che gli Stati Uniti siano riluttanti a colpire l’IS in Irak. Da agosto stanno compiendo centinaia di raid aerei e il fatto che non ci facciano vedere nulla degli effetti dei bombardamenti fa parte di una propaganda di guerra molto più pericolosa di quella dei tempi di Bush. Negare questi fatti è cadere nella loro trappola o fare il loro gioco.Non è certo un caso che oggi, purtroppo, non c’è più nessuna opposizione alla guerra contro l’Irak. Un’altra idea assurda molto diffusa è quella di considerare il governo di al Maliki (ora al Abadi, ma non cambia nulla) come antagonista degli americani, come se non fosse il governo fantoccio nato dall’aggressione e dall’occupazione degli ameri cani.
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certo, il governo al Maliki è nato come conseguenza dell’aggressione-occupazione yankee ma con il tempo stava riconquistando porzioni di sovranità e instaurando rapporti di cooperazione con i propri vicini, a cominciare dal tanto vituperato Iran e persino con la Siria.
cosa assolutamente indigeribile per i fautori del “Grande Medio Oriente”, negli USA e non meno in Israele
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Contro tutti i governi fantoccio che si sono avvicendati in Irak dall’inizio dell’occupazione americana, sta combattendo da tanti anni la resistenza irachena. Gli americani hanno provato a comprarla ma non ci sono riusciti perché ha una dignità che loro, esseri abietti dominati dal culto del denaro, non comprendono nemmeno. Allora hanno cercato di farla combattere dalle forze islamiche, ma pare che ora i saddamisti si siano alleati con esse. Gli americani hanno pesantemente infiltrato le forze islamiche con i servizi segreti, come dimostrano le decapitazioni, sempre in perfetta sincronia con gli attacchi americani-inglesi-francesi. Non sarà una guerra facile per gli imperialisti, perché la resistenza irachena non ha nulla da perdere, è forte e non teme la morte. Agli americani resta solo il vigliacco genocidio dei sunniti iracheni, che stanno compiendo al riparo da ogni critica e da ogni opposizione. Nessuno ne parla e sembra che le vittime siano solo tutti quelli che stanno dalla parte degli americani: curdi, cristiani, eccetera … Ma che strana coincidenza … In tutto questo gioco sporco, i vari al Maliki, al Abadi, oltre che fare i burattini e prestarsi al gioco di chi li ha messi al potere non possono fare altro.
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da un conflitto su basi etnico-religiose non può nascere nulla di buono se non una disintegrazione in più parti dell’Irak, soluzione perfettamente coerente con la geopolitica del caos patrocinata da USA, Entità sionista e associati vari
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Dopo avere bombardato 12 raffinerie di petrolio e gas siriane, ed averle rese totalmente inutilizzabili (anche da Damasco: se non l’aveva fatto Damasco era proprio per riuscire a riconquistarle e riprendere la produzione), aerei bombardieri B2 e B52 sono giá parcheggiati e pronti all’uso ai confini siriani, e tali bombardieri non servono per una guerra mirata e di precisione su obiettivi limitati, ma per condurre una campagna di bombardamenti massicci su vaste aree e per annientare ogni tipo di infrastruttura.
Cameron in Inghilterra intanto ha ottenuto il mandato dal suo Parlamento per intervenire direttamente in Siria. USA, Francia, Inghilterra, piú i bevitori di piscio di cammello del Golfo, ci sono giá.
Ora staremo a vedere come se la giocheranno.
Di fatto, una sorta di “No-Fly-Zone” é giá in corso in certe aree interessate ai bombardamenti USA, come pure sul confine siriano del Golan occupato (dove gli osservatori ONU sono stati ritirati) volare é particolarmente a rischio…
C’é qualcuno tra voi che abbia creduto per un solo istante alla “guerra contro il terrorismo di Obama & C.???
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Condivido l’analisi sulla Siria. Se gli Stati Uniti facessero la “guerra al terrorismo” dovrebbero farla contro se stessi, perché sono “l’unico stato che le massime autorità internazionali hanno condannato per terrorismo internazionale” (da Noam Chomsky, Pirati e imperatori, pag. 24).In Irak, fanno la guerra alla Resistenza, non al terrorismo. Sì, vogliono fare a pezzi l’Irak, come hanno fatto in tutti i posti del mondo dove sono intervenuti, tranne l’Ucraina perché quella gli va bene unita. Ma in Irak, Saddam è morto per difendere l’unità di quel nobile Paese in cui c’era uguale dignità e rispetto per tutti tranne che per i traditori. La politica settaria l’ha fatta al-Maliki e agli Usa andava bene. Adesso a bombardare l’Irak e la Siria ci sono gli stessi che erano contro l’Irak di Saddam Hussein, a cominciare da tutta quella canaglia del Golfo.
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Ora ad obama il nobel per la guerra e le menzogne.
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” Da parte sua, la Russia ha chiesto agli Stati Uniti di preavvertire il governo siriano degli attacchi aerei su obiettivi specifici del SIIL, notificandone le rotte e gli orari di entrata e uscita nello spazio aereo siriano, in modo che venissero coordinati con la moderna rete della difesa aerea siriana di fabbricazione russa. Riguardo la Siria, ha insistito su due punti. La prima che gli Stati Uniti dimostrassero un serio impegno nel combattere il SIIL portando la Turchia ad aderire ufficialmente all’alleanza internazionale contro il terrorismo guidata dagli Stati Uniti, e a fermare il flusso di armi e combattenti in Siria. La seconda che gli Stati Uniti fornissero i propri dati al rappresentante permanente della Siria alle Nazioni Unite a New York, dottor Bashar al-Jaafari, per un coordinamento nel contesto diplomatico. Sempre secondo la fonte irachena, Washington ha risposto positivamente a queste due condizioni formulate dalla Siria, chiedendo a sua volta due condizioni: gli Stati Uniti non cesseranno di proclamare il loro rifiuto a qualsiasi forma di cooperazione con il governo siriano, e a sostenere l’opposizione che chiamano “moderata”. ”
da http://aurorasito.wordpress.com/2014/09/26/raid-usa-in-coordinamento-con-la-siria-bugie-e-segreti/
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“ISIL sono i fanti dell’alleanza militare occidentale. Il loro mandato non detto è quello di spargere caos e distruzione in Siria e in Iraq, agendo per conto dei loro sponsor americani. Il finale di partita è di trasformare i Paesi in territori.”
Michel Chossudovsky
http://rt.com/op-edge/191356-isis-terrorists-usa-un/
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http://www.agoravox.it/Quando-il-terrore-e-in-nome-di.html
Interessante, non lo ricordavo.
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