A tutti i giovani in Europa e negli Stati Uniti d’America

10689982_10153095017881204_8508254500172604340_n

Messaggio dell’Imam Khamenei a tutti i giovani d’Europa e Stati Uniti
21 Gennaio 2015

Col Nome d’Iddio Clemente e Misericordioso

A tutti i giovani in Europa e negli Stati Uniti d’America,
gli avvenimenti accaduti recentemente in Francia e altri simili avvenuti in alcune nazioni occidentali mi hanno convinto a parlarvi direttamente al riguardo. Mi rivolgo a voi giovani non perchè trascuri i vostri genitori, ma piuttosto perchè il futuro delle vostre Nazioni e Paesi sarà nelle vostre mani, e perchè ritengo che il senso di ricerca della verità sia più vivo e vigoroso nei vostri cuori.
In questo scritto non mi rivolgo ai vostri politici e uomini di Stato, perché credo che essi abbiano consapevolmente separato il percorso della politica da quello della sincerità e verità.
Vorrei parlarvi dell’Islam, ed in particolar modo dell’immagine che vi viene presentata come Islam. Negli ultimi due decenni sono stati fatti innumerevoli tentativi – dopo la disintegrazione dell’Unione Sovietica – per collocare questa grande religione nella posizione di “nemico spaventoso”. Suscitare un sentimento di orrore e odio e poi utilizzarlo è qualcosa che ha sfortunatamente una lunga storia nella politica dell’Occidente.
Qui non voglio affrontare le diverse fobie inculcate alle Nazioni occidentali. Con un rapido sguardo agli studi critici di storia vedrete che il comportamento mendace e ingannatore con le altre Nazioni e culture da parte dei governi occidentali è stato criticato nella nuova storiografia.
La storia dell’Europa e degli Stati Uniti si vergogna dello schiavismo, si imbarazza del periodo coloniale ed è a disagio per l’oppressione della gente di colore e non-cristiana. I vostri ricercatori e storici si vergognano profondamente delle stragi compiute in nome della religione tra Cattolici e Protestanti o delle rivalità nazionali ed etniche durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Questo approccio è ammirevole.
Nel menzionare una parte di questa lunga lista, il mio obiettivo non è quello di rimproverare la storia; vorrei piuttosto che voi chiediate ai vostri intellettuali perchè la coscienza pubblica in Occidente si deve svegliare sempre con un ritardo di decenni e a volte di secoli. Perchè la revisione della coscienza collettiva deve applicarsi al passato remoto e non ai problemi correnti? Perchè in una questione importante come il confronto con la cultura e il pensiero islamico si cerca di prevenire la formazione di una consapevolezza pubblica?
Voi sapete bene che l’umiliazione e la diffusione di odio e paura illusoria dell’”altro” sono stati la base comune di ogni sfruttamento oppressivo. Vorrei che vi chiedeste ora perchè stavolta la vecchia politica della diffusione di fobia e odio ha colpito l’Islam e i musulmani con un’intensità senza precedenti. Perchè la struttura del potere nel mondo di oggi vuole emarginare il pensiero islamico e disattivarlo? Quali concetti e principi nell’Islam disturbano i programmi delle superpotenze e quali interessi vengono salvaguardati all’ombra della distorsione dell’immagine dell’Islam? La mia prima richiesta è quindi: studiate e cercate i motivi dietro questo offuscamento dell’immagine dell’Islam.
La mia seconda richiesta è che, in reazione alla marea di pregiudizi e campagne propagandistiche, cerchiate di ottenere una conoscenza diretta e di prima mano di questa religione. La logica corretta richiede che almeno sappiate quale è l’essenza e natura di ciò da cui vi fanno fuggire e spaventare.
Io non insisto che voi accettiate la mia, o di chiunque altro, lettura dell’Islam. Quello che voglio dirvi è di non permettere che questa realtà dinamica ed efficace nel mondo di oggi venga presentata a voi attraverso intenzioni e scopi loschi. Non permettetegli di presentare ipocriticamente i terroristi da loro reclutati come rappresentanti dell’Islam.
Ricavate la conoscenza dell’Islam dalle sue fonti prime e originali. Ottenere informazioni sull’Islam attraverso il Corano e la vita del suo grande Profeta. Vorrei chiedervi se avete letto direttamente il Corano dei musulmani. Avete studiato gli insegnamenti del Profeta dell’Islam e le sue dottrine umane ed etiche? Avete ricevuto il messaggio dell’Islam da altra fonte oltre quella dei mass media?
Vi siete chiesti come e sulla base di quali valori l’Islam ha stabilito la più grande civiltà scientifica e intellettuale del mondo ed elevato i più eminenti scienziati e intellettuali nel corso dei secoli?
Vorrei che non permettiate che, con la creazione di immagini false e odiose, sii crei un ostacolo emotivo e sensibile tra voi e la realtà, privandovi della possibilità di un giudizio imparziale. Oggi i mezzi di comunicazione hanno rimosso i confini geografici, non permettete quindi loro di assediarvi all’interno di confini fabbricati e virtuali.
Sebbene nessuno possa individualmente colmare i vuoti creati, ognuno di voi può costruire un ponte di pensiero ed equità sulle lacune per illuminare voi stessi e l’ambiente circostante. Anche se questa tensione pre-pianificata tra l’Islam e voi giovani è sgradevole, può sollevare nuove questioni nelle vostre menti curiose ed esploratrici. Cercare di trovare risposte a queste domande vi fornirà un’opportunità per scoprire nuove verità.
Non perdete quindi l’occasione di ottenere una comprensione appropriata, corretta e imparziale dell’Islam, in modo che forse, grazie al vostro senso di responsabilità verso la verità, le future generazioni possano scrivere la storia di questa corrente interazione tra Islam e Occidente con una coscienza chiara e minore disagio.
Seyyed Ali Khamenei

[Fonte]

8 thoughts on “A tutti i giovani in Europa e negli Stati Uniti d’America

  1. Indipendentemente da quanto scrive l’Egr. Ali Khamenei, l’articolo parte malissimo con questa immagine. Forse che le donne, o la maggior parte delle donne occidentali, si s-veste nel modo suindicato? Nella mentalita’ ottusamente maschilista dell’autore della vignetta la condizione della donna deve per forza essere quella dell’islamica velata o di una semiprostituta? Le donne islamiche sono obbligate a “velarsi”, mentre quelle occidentali non sono obbligate a conciarsi cosi’.

    "Mi piace"

  2. di donne occidentali che, soprattutto d’estate, si s-vestono in modo analogo a quello rappresentato nella vignetta ce ne sono veramente tante… e che lo facciano “liberamente” dovrebbe pur far riflettere sull’essenza del mondo in cui vivono e viviamo

    "Mi piace"

  3. Io penso invece che le vignette di byebyeunclesam illustrino bene il messaggio dell’Imam Khamenei. Devo rilevare poi che nella maggior parte dei Paesi islamici, che ben conosco per averci molto spesso viaggiato, le donne non sono affatto obbligate a “velarsi”. Lo scelgono volontariamente, per convinzione religiosa e non per imposizione legislativa. Lo sono, tuttavia, in alcuni Paesi, dopo l’intervento “liberatorio” degli USA (vedi fra i tanti esempi l’Afghanistan “liberato” dall’invasione sovietica o l’Iraq “liberato” dal dittatore Saddam).
    Lavoro da anni in una scuola frequentata da immigrati, con tantissimi musulmani, e mi capita spesso di parlare della triste realtà della “liberazione” portata dall’Occidente nei loro Paesi. Alcuni amici iracheni e afghani mi hanno raccontato di come sia aumentata la prostituzione dopo l’intervento americano in questi due sfortunati Paesi. Un aumento abnorme di criminalità, droga e prostituzione. Eppure l’Occidente, dopo le sue “guerre di liberazione”, continua a ripeterci che “siamo tutti più liberi”!
    Propongo, per un ulteriore chiarimento, la rilettura di questo pezzo tratto da “Oltre 900 basi americane nel mondo” di Gianni Sartori (25/04/14):

    “Sul legame tra presenza militare americana e sviluppo della prostituzione, soprattutto in Asia, Richard Poulin aveva pubblicato “Prostituzione/globalizzazione incarnata” (ed. Jaca Book). Tutto avrebbe avuto inizio con le guerre di Corea e del Vietnam, quando il governo americano negoziò la realizzazione di veri e propri “campi del sesso” per le truppe sia in Corea che in Thailandia. In questo paese il numero delle prostitute passò rapidamente da 20.000 a 400.000. In seguito, a guerre finite, il governo tailandese ricevette almeno due milioni di dollari di finanziamento dalla Chase Manhattan Bank per organizzare il turismo sessuale per reduci e militari. Attualmente in Thailandia ci sarebbero due milioni di prostitute, il 33% minorenni”.

    Io di questa libertà americana, pur non essendo islamica, non so proprio che farmene. Ne farei volentieri a meno!
    Ma posso scegliere? Posso farne a meno? Sono libera di scegliere di vivere in un mondo che non è ridotto a un mercato di droga, criminalità e prostituzione?

    "Mi piace"

  4. X Marcella -Non discuto sul legame tra la presenza militare americana e lo sviluppo della prostituzione, nonché sulla falsita’ di quasi tutte le guerre “di liberazione” americane. Ma questo non c’entra con il mio commento sul modo di vestire. Io, pur non essendo una prostituta, provo repulsione per il modo di vestire islamico e non vorrei che in futuro diventasse quasi obbligatorio.

    "Mi piace"

  5. Io toglierei il “quasi”, perché non conosco nessuna guerra di “liberazione” americana che non sia falsa. Comprendo la posizione di Silvia, pur non provando repulsione per il modo di vestire di nessun popolo; quindi, né per quello islamico, né per quello degli indigeni dell’Amazzonia che vanno nudi. Provo invece repulsione per un sistema arrogante e violento, come quello occidentale, che pretende di essere il centro del mondo e vuole imporre la sua “cultura” agli altri. Penso che gli Islamici debbano essere loro a decidere come vestirsi, senza intrusioni esterne.

    "Mi piace"

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.