“L’oppressione produce un rivoluzionario che diventa liberatore. Ecco Chavez, un rivoluzionario del XXI secolo. Fidel è stato il rivoluzionario del XX secolo. Anche se non trascuriamo i meriti di Fidel in questo secolo, Chavez è stato un rivoluzionario del XXI secolo. Ci ha insegnato ad organizzare le elezioni per sconfiggere l’impero con le sue stesse armi, con i suoi sistemi. Ha elevato la dignità di un popolo e cancellato le frontiere… Chavez ha eliminato le frontiere perché credeva nella solidarietà internazionalista. Ha internazionalizzato la solidarietà. Ha parlato dell’umano. Si è riunito con i popoli arabi, il popolo palestinese, gli oppressi. Chavez è una personalità di cui non è ancora possibile misurare le dimensioni.
Col passare degli anni, possiamo calcolare non la sua dimensione messianica ed anche “profetica”, ma l’importanza della sua eredità, delle lezioni che dobbiamo trarre dalla vita di Chavez. Ha creato una dinamica sociale, una forza che oggi ci permette di avanzare. Come nella mitologia greca, è un Icaro che va verso il sole nella speranza di abbracciarlo e che, sciolte le ali, muore, lasciando però una traccia nello spazio, nell’universo. Un segno che dobbiamo seguire. Questo è Chavez.”
Da Intervista esclusiva a Manuel Zelaya, il presidente deposto dell’Honduras, di Jean Araud.
Manuel Zelaya fu deposto nel 2009 da un colpo di Stato patrocinato dagli USA dopo aver dichiarato pubblicamente la propria distanza da Washington e che l’Honduras avrebbe aderito all’ALBA, l’Alleanza Bolivariana per le Americhe, progetto di cooperazione politica, sociale ed economica tra i Paesi dell’America indiolatina e quelli caraibici, promosso dal Venezuela e da Cuba in alternativa all’Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA) voluta dagli Stati Uniti.
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