“Una società è libera nella misura in cui lo è il suo dissidente politico più problematico, il che oggi significa che siamo liberi quanto Julian Assange. Finché viviamo in una società che può dare origine a una campagna multi-governativa coordinata per rinchiudere un giornalista per il resto della sua vita sulla base di accuse fasulle perché ha denunciato crimini di guerra statunitensi, non siamo liberi e non si deve fingere di esserlo.
Il vecchio detto “le azioni parlano più delle parole” ha assonanza con ciò che accade perché mentre i commentatori dei media miliardari ci assicurano continuamente con le loro parole che viviamo in una società libera, le azioni delle persone che esercitano su di noi un potere ufficiale e non ufficiale ci dicono che in realtà viviamo in una società che tortura e imprigiona i giornalisti dissidenti per aver raccontato verità scomode.
La persecuzione contro Julian Assange ci dice molto di più sulla nostra società rispetto ai racconti autorizzati che ci vengono venduti e ci racconta la vera funzione dei mass media.
(…) La persecuzione di Julian Assange ci parla del tipo di società in cui viviamo realmente. Siamo inondati sin dalla prima infanzia con slogan rassicuranti sulla libertà e la democrazia, che, ci viene detto, devono essere diffusi a tutti sulla terra con tutta la forza necessaria a qualunque costo. In realtà viviamo in una società fatta di menzogne e guidata da bugiardi, che perseguitano violentemente chiunque esponga la verità. Queste persone sono i nostri oppressori. Queste persone sono i guardiani della prigione. I loro volti ghignanti ti dicono che siamo liberi da dietro le sbarre di una gabbia e peggio per noi se non siamo d’accordo.
Tutto questo deve cambiare.”
Da Una società è libera nella misura in cui lo è il suo dissidente politico più problematico, di Caitlin Johnstone.
…accordissimo….ma come cambiare?….chi ci rappresenta è “culo e camicia” con chi dovremmo combattere….in più la ns moneta non esiste, abbiamo più di 80 basi NATO in Italia a dimostrazione che siamo occupati e le ns fabbriche più importanti hanno il nome italiano come marchio ma sono possedute interamente da stranieri, americani in primis…..insomma, volgarmente parlando, ci tengono strettissime le palline, lasciandoci giusto la possibilità di respirare….
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Grande Walter sono 74 anni che ci occupano, ci distruggono il paesaggio ci mettono nella condizione di essere colpiti dagli stati che a noi non hanno fatto nulla. Saremo effetti collaterali. peggio che vittime consapevoli. Boicottare gli ameri cani sempre.
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