All’incirca dal mese di novembre, sto scrivendo ripetutamente che il senso politico ultimo della pandemia si è ormai palesato, ch’è visibile a chiunque tranne alla massa di zombie assoggettati alla narrazione dominante.
La pandemia, ho scritto a più riprese, è il terreno su cui si sta giocando la partita dell’ingresso diretto delle multinazionali nella governance tanto globale quanto delle singole nazioni.
Non più influenza e potere d’indirizzo come nei decenni scorsi, ma diretta funzione amministrativa e normativa della sfera pubblica. Tutto questo è ravvisabile nelle trattative in corso fra Stati-nazione e corporation intorno ai vaccini, intorno al tracciamento biometrico, intorno ai social media.
Ed è riscontrabile, altresì e nella formulazione più esplicita possibile, in saggi teorico-strategici quali COVID 19 – The Great Reset di Klaus Schwab.
E questo – ho scritto sempre in questi mesi – è infine il motivo per cui le corporation, fin dall’inizio dell’emergenza ovvero da quasi un anno, stanno ripetendo in maniera martellante, tramite i loro opinion leader e tramite spot pubblicitari, che “non si tornerà più al mondo di prima”, ovvero che il distanziamento sociale rimarrà per sempre.
Infatti, tutte le trattative economico-normative fra governi nazionali e aziende multinazionali volte a far sì che le seconde possano amministrare la società attraverso i propri strumenti tecnologici, sono ancora aperte. Un’eventuale soluzione sanitaria dall’emergenza, manderebbe all’aria tutto.
La necessità di portare avanti la strategia d’ingresso diretto delle corporation nella governance della società, fa dunque sì che l’emergenza debba essere permanente. Questo obiettivo viene perseguito dalle èlite economiche attraverso tre strumenti:
a) attraverso il possesso dei media tradizionali, tutti allineati a costruire una narrazione altamente allarmistica, volta a minimizzare i costi sociali ed economici dei lockdown, impegnata nella criminalizzazione di ogni pensiero dissenziente bollato come “negazionismo”;
b) attraverso il possesso dei social media, volti a tenere sotto controllo e quando è il caso reprimere le posizioni avverse;
c) attraverso la casta dei tele-virologi, ovvero figure tecniche che, facendo da consulenti dei governi e avendo garantita una presenza onnipervasiva sui media, svolgono intermediazione a favore delle corporation e stimolano l’opinione pubblica ad accettare la prospettiva del distanziamento permanente.
Partecipando al World Economic Forum – una partecipazione peraltro anomala e il cui senso politico andrebbe quindi decifrato – Vladimir Putin ha esposto una lettura pressoché identica a quella sopra esposta.
“Ci sono alcuni giganti economici che sono già, de facto, in competizione con gli Stati. Dov’è il confine tra un business globale di successo, servizi richiesti e consolidamento dei big data – e tentativi di governare la società in modo aspro e unilaterale, sostituire istituzioni democratiche legittime, limitare il diritto naturale delle persone di decidere da soli come vivere, cosa scegliere? quale posizione esprimere liberamente?”
Oltre a mettere a fuoco il problema delle multinazionali, Putin ha altresì tracciato un quadro allarmante sostenendo di “sperare che una guerra mondiale non sia possibile in linea di principio” ma che i rischi di uso unilaterale della forza militare sono in aumento e che sussiste dunque il rischio di “un collasso dello sviluppo globale che potrebbe sfociare in una guerra di tutti contro tutti.”
Il discorso di Putin non esprime una prospettiva contro la globalizzazione in quanto tale o anti-liberista bensì manifesta, esattamente come nel caso di Trump, una visione politica che vorrebbe far ancora coesistere paradigma neoliberale e sovranità nazionali.
Il punto è che questa coesistenza, oggi, è probabilmente impossibile.
Per questo, a mio parere, figure come Trump o Putin possono essere ascoltate con interesse in quanto forze ostacolanti e rallentanti determinati processi del capitalismo globalista, ma non essere viste – come spesso accade – come i latori di un’autentica prospettiva di alternativa sociale e sistemica.
Ad ogni modo, un discorso così apertamente contrapposto alla narrazione dominante nei Paesi occidentali, fa inevitabilmente tornare alla memoria un’altra esternazione del presidente russo, ovvero quella pronunciata in occasione del Forum di Valdai nel settembre 2013. In quel contesto, infatti, Putin delineò una visione alternativa ai capisaldi del liberalismo occidentale quali multiculturalismo e superamento degli Stati-nazione.
Pochi mesi dopo quel discorso, gli Stati Uniti e l’Unione Europea promossero la sommossa anti-russa in Ucraina capeggiata dalle formazioni neonaziste e incrementarono i finanziamenti al terrorismo jihadista in Siria, facendo così tornare il mondo alla Guerra Fredda e al riarmo nucleare.
Pertanto, senza bisogno di pensare a una relazione diretta causa-effetto col discorso di Davos, è lecito supporre che, analogamente a quanto accaduto nel 2014, nei prossimi mesi vedremo incrementarsi la campagna dei media occidentali a favore del fascista xenofobo e antisemita Navalny e, soprattutto, assisteremo al preoccupante spettacolo delle fiamme della guerra in Siria che tornano a divampare.
Contrastare in tutti i modi la propaganda anti-russa dei governi e dei media occidentali, dunque, non implica considerare Putin e il sistema di governo russo come un modello da seguire (come invece pensano i cerebrolesi della sinistra o, per ragioni opposte, i rossobruni affascinati dall’autoritarismo).
Significa, invece, comprendere che le stesse èlite che vogliono sottomettere la nuda vita alla tecnologia e gettare fuori dal mercato del lavoro un terzo della popolazione, sono le stesse che vogliono incendiare il mondo con la guerra.
Il campo atlantista occidentale – e soprattutto la parte ideologicamente progressista di quest’ultimo – rappresenta la più grande minaccia per l’umanità dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
E spetta ai popoli che ci vivono – oggi tenuti reclusi e privati dei loro diritti costituzionali – il compito di abbatterlo.
Riccardo Paccosi
“Un’eventuale soluzione sanitaria dall’emergenza, manderebbe all’aria tutto.” Riccardo Paccosi
Riferimento, parte finale del quinto capoverso dell’articolo.
E qui casca l’asino!! Prima Parte.
Le soluzioni efficaci a questa pseudo emergenza già esistono e sono messe in pratica da tempo e proprio da pochissimi giorni sono state messe ben in evidenza per la prima volta persino sul mainstream, ecco un riassunto scritto molto interessante a tale proposito!!
“Medici: cure ignorate e tardive, ed ecco la strage Covid”, riassunto scritto della puntata “Fuori dal coro” su Rete4 andata in onda il 19 gennaio 2021
«Dare la Tachipirina a casa, restando “in vigilante attesa”, è una follia. Noi potremmo avere gli ospedali vuoti, e non avremmo un bollettino con tutti questi morti. Sono più di 70.000. Diciamo che magari, all’inizio, non sapevamo come agire. Ma almeno 50.000, di questi 70.000 decessi, li potevamo evitare». Parola di medico: a esprimersi così è il dottor Andrea Stramezzi, medico volontario Covid a Milano. Lo ha intervistato Angela Camuso, in un servizio giornalistico per la puntata del 19 gennaio di “Fuori dal coro“, trasmissione condotta da Mario Giordano su “Rete 4″. Una pagina esemplare di giornalismo, attorno a una notizia sconcertante: si può morire di Covid se si è anziani e già affetti da altre patologie. Ma si muore soprattutto perché ormai è tardi, perché nessuno è intervento tempestivamente – a casa – nelle prime fasi della malattia. Preso per tempo, il Covid fa meno paura: guariscono praticamente tutti, anche i più vecchi. Basta usare i farmaci giusti: che esistono, ma sono medicinali-fantasma. Il governo Conte non ha pensato di inserirli in un protocollo da far applicare in modo metodico, sistematico. Se lo si fosse fatto, dicono i medici, non avremmo avuto nessuna catastrofe. Nessuna strage, nessuna emergenza nazionale.
L’Italia, premette Angela Camuso, ha il tasso di letalità da Covid più alto d’Europa: il 3,5%. Siamo tra i peggiori al mondo. Imbarazzante: peggio di noi solo Messico e Iran, oltre al Regno Unito. In Spagna, la mortalità è al 2,7, come anche in paesi molto meno dotati di strutture Andrea Mangiagallisanitarie, come Argentina e Brasile. Francia, Romania e Ungheria sono al 2,4%. Negli Stati Uniti si è messo in croce Trump per le sue indecisioni su come affrontare l’emergenza, ma il tasso di letalità statunitense è sotto il 2%. La Russia dichiara un tasso dell’1,7%, la Germania dell’1,6. Meglio ancora l’India, col suo 1,5%: un terzo, rispetto al disastro italiano (prendendo per buoni, ovviamente, i dati ufficiali che classificano alla voce Covid un numero elevatissimo di decessi). «Centinaia di medici – racconta la giornalista di “Fuori dal coro” – hanno scoperto che la ragione principale di questa ecatombe è che gli ammalati restano a casa senza cure per giorni e giorni, finché le loro condizioni sono così gravi da imporre il ricovero: il guaio è che, spesso, finiscono in ospedale quando ormai è troppo tardi».
Chiarisce Andrea Mangiagalli, medico di base a Milano: «Questa è un’influenza molto più complicata delle altre, ma pur sempre una malattia influenzale virale, come quelle che personalmente curo da trent’anni. I miei pazienti li ho curati già nella prima fase, nessuno è stato ricoverato: e sono tutti vivi». Conferma il dottor Umberto Rossi, pneumologo di Livorno: «Se si interviene per tempo con i farmaci giusti nelle prime fasi, tutti (o quasi tutti) guariscono». Gli fa eco la collega livornese Tiziana Felice, anestesista: a salvare vite umane «sono banalissimi farmaci del nostro prontuario medico, che usiamo da anni». Farmaci di cui, però, nessuno parla. Lo afferma il dottor Riccardo Szumski, medico di base a Treviso: «Il dramma è che le autorità sanitarie negano questa possibilità: non la diffondono». Nessun tam-tam ufficiale, istituzionale, sui farmaci salva-vita. «L’indicazione nazionale dell’Aifa è stata “Tachipirina e aspettare”. Ma aspettando si finisce Riccardo Szumskimolto male», sottolinea Szumski. E’ ormai accertato: «Nell’arco di 10 giorni, questa malattia può fare un disastro», ribadisce il dottor Mangiagalli. E’ essenziale intervenire subito, e coi protocolli di cura appropriati: che ancora non vengono diffusi presso tutti i medici italiani.
«Il paziente Covid ha diritto a essere visitato, come chiunque altro», protesta la dottoressa Tiziana Felice: «La persona va curata: non è che può essere abbandonata al suo destino». Da nord a sud, conferma Angela Camuso, l’abbandono dei malati nella prima fase della malattia è registrato in tutta la penisola. «Con mio grande rammarico, vedo che a essere trasportate in ospedale sono tutte persone che erano state lasciate a casa, senza una terapia adeguata», denuncia un medico del 118 che lavora in provincia di Biella. E tra la casa del paziente e l’ospedale, dice la dottoressa Felice, dopo un anno di emergenza continua a esserci «una terra di nessuno», in cui si aspetta inutilmente (senza cure) per poi finire in reparto quando ormai, in molti casi, è troppo tardi. «Se tutti continuano a pensare che la malattia si possa “curare” solo in ospedale, non ne verremo fuori più», si allarma il dottor Mangiagalli.
Curare il Covid? Si può fare, e con ottimi risultati: basta agire per tempo, e con i medicinali giusti. A quel punto, spesso guarisce anche chi – per l’età avanzata e la presenza di altre malattie, anche gravi – non è esattamente in buona salute. «Io ho curato quasi 200 pazienti, per lo più anziani: anche oltre gli 80 anni, e persino oltre i 90», dice da Milano il dottor Andrea Stramezzi: «Molti hanno co-patologie. Decessi, però, nemmeno uno. Ho trattato persino pazienti con due tumori compresenti, e persino metastasi polmonari». Solo nella cosiddetta “seconda ondata”, a Treviso, il dottor Szumski sta curando 150 persone. Bilancio: «Ho 5 ricoverati e zero decessi». Sottolinea il medico: «Questa non è un’esperienza solo mia, è di moltissimi altri colleghi. Siamo entrati in collegamento, in tutta Italia, e stiamo cercando di intervenire». Andrea StramezziEssendo latitante lo Stato, a cominciare dal ministero della sanità, a rimboccarsi le maniche sono i medici in prima linea, ospedalieri e territoriali. Si sono organizzati nell’ambito di associazioni mediche come “Ippocrate“, che offrono assistenza domiciliare gratuita ai malati di Covid. Loro sì, hanno messo a punto «un vero e proprio protocollo per le cure precoci».
«E se i risultati dalla nostra esperienza sul campo sono ottimi – si domanda lo stesso Szumski – perché non dare delle indicazioni precise?». Inutile aspettare il governo: «Dobbiamo tutti darci una svegliata». Ricapitolando: le cure esistono, ma non ci sono linee-guida. I medici sono abbandonati a se stessi, più o meno come i malati alle prese coi primi sintomi. Certo, «la prima fase della malattia ha sorpreso tutti, noi compresi», ammette il dottor Andrea Mangiagalli. «Poi però ci siamo dati da fare, in modo totalmente autonomo, per capire come si poteva intervenire per evitare che i malati finissero in ospedale». Il problema, ricorda il medico, è che questa malattia ha delle fasi che si susseguono in tempi piuttosto rapidi. Dunque, «bisogna stare molto attenti, perché le condizioni di alcuni pazienti (non tutti: quelli che hanno qualche patologia preesistente) possono evolvere in tempi molto rapidi». La soluzione non può essere quella prospettata dalle autorità sanitarie. Limitarsi ad aspettare, somministrando solo Tachipirina? «Noi non abbiamo mai seguito questa tattica, per curare nessuna malattia».
Insiste il dottor Mangiagalli: «Se a un paziente con dolore cardiaco dicessimo “prendi l’Aspirina e aspetta, poi vedi come va”, probabilmente poi finiremmo in galera». All’inizio del 2020, è vero, il Covid aveva spiazzato tutti. Ma il disorientamento è durato solo qualche settimana: «Già dopo il primo mese, ci siamo resi conto che non si poteva più fare così». Andrea Mangiagalli ricorda una data, il 27 marzo. «Quel giorno abbiamo deciso che avremmo iniziato a curarli, i pazienti, anziché lasciarli a casa a “friggere” nella loro febbre. Lo abbiamo deciso nel giro di nemmeno un mese, dopo aver visto che i pazienti ricoverati con l’ambulanza non tornavano più a casa». Nessun mistero, sulle guarigioni: «Abbiamo farmaci assolutamente disponibili in tutto il mondo, in tutte le farmacie. Sono principi che conosciamo bene, alcuni usati Conte e Speranzada trent’anni: come l’idrossiclorochina, che abbiamo utilizzato (funziona, anche se è stata raccontata come un farmaco che uccide: e invece a uccidere è il Covid). Abbiamo utilizzato l’eparina come anticoagulante, perché questa è una malattia che ha una fase trombotica molto pericolosa e spesso asintomatica. E abbiamo usato anche gli antibiotici».
Però non esistono linee-guida: ci sono i farmaci, ma non le istruzioni su come usarli – distribuite in modo sollecito e uniforme a tutti i medici d’Italia. «Le ultime indicazioni pubblicate – dice ancora Mangiagalli – parlano solo di “vigile attesa”, misurazione della saturazione e controllo della temperatura. Una modalità assolutamente attendistica, che non è propria della medicina generale, e neppure della medicina in senso assoluto». Parole pesanti come una condanna, nel paese dove il ministro della sanità Roberto Speranza perdeva tempo a scrivere libri, nell’estate 2020, anziché ascoltare i medici che guariscono e quindi convocare le Regioni perché diramassero ai sanitari, attraverso le Asl, il protocollo che insegna a trasformare il Covid in una malattia facilmente curabile. «Tutti i pazienti che abbiamo trattato a casa sono guariti», conclude Mangiagalli. «Quei pochi che sono transitati dall’ospedale ci sono rimasti per pochissimi giorni, e non ne è morto nessuno. E non solo i miei: ormai sono migliaia, in Italia, i pazienti trattati e guariti così».
Riferimento: https://www.libreidee.org/2021/01/medici-cure-ignorate-e-tardive-ed-ecco-la-strage-covid/
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“Un’eventuale soluzione sanitaria dall’emergenza, manderebbe all’aria tutto.” Riccardo Paccosi
Riferimento: parte finale del quinto capoverso dell’articolo.
E qui casca l’asino!! Seconda Parte.
Le soluzioni efficaci a questa pseudo emergenza già esistono e sono messe in pratica da tempo e proprio da pochissimi giorni sono state messe ben in evidenza per la prima volta persino sul mainstream, ecco una serie di video molto interessanti a tale proposito!!
Estratto dalla trasmissione televisiva Fuori dal Coro di Rete 4 del 19/01/2021
https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/fuoridalcoro/covid-e-terapie-in-casa-la-parola-dei-medici-di-base_F310754201002C32
https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/fuoridalcoro/virus-cosi-curiamo-in-casa-i-pazienti_F310754201003C26
https://mediasetplay.mediaset.it/video/fuoridalcoro/virus-noi-pazienti-curati-in-casa_F310754201003C27
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“Un’eventuale soluzione sanitaria dall’emergenza, manderebbe all’aria tutto.” Riccardo Paccosi
Riferimento: parte finale del quinto capoverso dell’articolo.
E qui casca l’asino!! Terza ed Ultima Parte.
Le soluzioni efficaci a questa pseudo emergenza già esistono e sono messe in pratica da tempo e proprio da pochissimi giorni sono state messe ben in evidenza per la prima volta persino sul mainstream, ecco un paio di interessanti interviste su RadioRadio alla giornalista e scrittrice Angela Camuso che si è occupata dell’ inchiesta dal titolo ‘Covid e terapie in casa, la parola dei medici di base‘ andata in onda il 19 gennaio 2021 su Rete 4 a “Fuori dal coro” e che per realizzarla è andata incontro a un sacco di porte in faccia.
PS il riassunto scritto e i video di tale significativa inchiesta sono stati già segnalati nei miei due post precedenti.
https://www.radioradio.it/2021/01/cure-covid-medici-di-base-angela-camuso/
https://www.radioradio.it/2021/01/gestione-pandemia-governo-colpevole-camuso-duranti/
Commento conclusivo.
Prima Parte.
Da premesse giuste si arriva a conclusioni giuste, da premesse false si arriva invece a conclusioni false, ergo, è ormai più che chiaro che le premesse di Zio Klaus & Compagnia Cantante secondo le quali c’e stata e c’è una pandemia che impone per forza di cose un grande reset è totalmente falsa e quindi per sconfiiggere tale gentaglia ipocrita e criminale, in primis in Italia, bisognerebbe porre molta enfasi in tutti modi possibili che la soluzione sanitaria a questa pseudo emergenza esiste già da tempo, è semplice ed è anche molto efficace, that’s it!!
Seconda Parte.
Lo schema per l’innesto e il prosieguo della crisi creata artificialmente è sempre quello, ecco a tale proposito una lectio magistralis del “Il Pedante”
CRISIS IN FABULATHE BOOK
The childish narrative through which “plutocracy” – i.e. the government of the richer– legitimates its power is “told” by means of formal, linguistic, psychological, narratological tools.
Fai clic per accedere a Il_Pedante_Bruxelles_06062018.pdf
Lo schema vero e proprio si trova a pagina 18.
E quindi visto e considerato che lo schema è uguale, a maggior ragione dovrebbe valere quanto già detto nella prima parte, that’s it!
Cordiali saluti e buona serata.
TheTruthSeeker
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Pingback: Il senso politico ultimo della pandemia · Ora Zero
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Grande Onore al Merito alla rete di medici “Ippocrate.org e anche all’associazione “Medici In Prima Linea”.
Grande Onore al Merito alla rete di medici “Ippocrate.org
1. Ecco il Protocollo per curare efficacemente il Covid -19 a domicilio stilato dalla rete di medici “Ippocrate.org” che sono anche quelli che hanno permesso la realizzazione della puntata di Fuori dal Coro “Medici: cure ignorate e tardive, ed ecco la strage Covid” andata in onda su Rete4 il 19 gennaio 2021, eccolo qui:
https://ippocrateorg.org/2020/11/26/come-si-affronta-il-covid-19/
Come si vede il protocollo è molto dettagliato e anche danno tutta la loro disponibilità a essere contattati dal proprio medico di famiglia e nel caso in cui il proprio medico di famiglia invece è un pavido che segue pedissequamente i consigli fallimentari di questo governo di cialtronissimi ( tachipirina, stai a casa, aspetta, quando poi stai male ti portiamo in ospedale e come viene poi si racconta, della serie: se morirai per altre cause, molto probabile , vedasi statistiche Istituto Superiore Sanità, intanto ti contiamo come morto da covid che a noi governo ci conviene per spingere ancora di più i vaccini farlocchi ) e allora danno anche la possibilità di contattarli personalmente.
Chi sono:
https://ippocrateorg.org/chi-siamo/
https://ippocrateorg.org/comitato-medico-scientifico/
Il giuramento di Ippocrate a cui si dovrebbe attenere ogni medico che ha un minimo di coscienza professionale:
https://ippocrateorg.org/giuramento-di-ippocrate/
e che invece stanno tradendo alla grande perché ignorare delle cure per il Covid-19 molto efficaci e con farmaci poco costosi per spingere invece il vaccino molto discutibile ( visti i brevi tempi di sperimentazione ) ma molto lucroso per le case farmaceutiche, per non parlare poi dei danni all’economia da lockdown totalmente insensati visto le già esistenti cure efficaci con farmaci poco costosi, e allora tutto questo comporta appunto che stanno tradendo alla grande il giuramento di Ippocrate che è alla base della professione medica.
1A. Nella versione più sintetica:
https://www.planet360.info/come-si-affronta-il-covid-19/
2. Da segnalare con il pennarello rosso la recente dichiarazione del fondatore della rete di medici Ippocrate.org, Dott. Mauro Rango, eccola qui!!
Domanda:
Già a fine Marzo si sapeva dell’esistenza di alcune cure efficaci per il Covid-19, dove eravate, giornalisti ?
Risposta del Dott. Mauro Rango:
“A Marzo scrissi a chiunque. Mai stato preso in considerazione. Poi abbiamo lavorato per mesi per arrivare al mainstream ( TV e giornaloni ). Perche’, ti piaccia o no ( a me non piace), in Italia se lo dice Giordano, Giletti e D’Urso allora e’ VERO. Questa e’ la realtà’. Poco conta se sia vero oppure no. Questo e’ il Paese Italia ”
Riferimento:
si trova nella sezione commenti del video “Estratto dalla trasmissione televisiva Fuori dal Coro di Rete 4 del 19/01/2021” che ho postato nel secondo post di cui sopra e questo video è stato messo su Youtube proprio dal Dott. Mauro Rango fondatore della rete di medici Ippocrate.org
2A. Altri significativi video sulla tematica in questione messi a disposizione da Ippocrate.org:
https://ippocrateorg.org/video/
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Grande Onore al Merito alla rete di medici “Ippocrate.org e anche all’associazione “Medici In Prima Linea”.
Seconda ed Ultima Parte.
Grande Onore al Merito all’associazione “Medici In Prima Linea” che sono anche quelli che hanno permesso la realizzazione della puntata di Fuori dal Coro “Medici: cure ignorate e tardive, ed ecco la strage Covid” andata in onda su Rete4 il 19 gennaio 2021, riporto qualcosa in merito:
https://www.lanuovabq.it/it/cosi-con-una-chat-e-la-clorochina-battiamo-il-covid
https://www.oltre.tv/200-medici-italiani-hanno-curato-tutti/
Il Dott Mangiagalli di “Medici In Prima Linea” sua intervista video:
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2021/01/quello-che-si-sarebbe-potuto-fare-ma-che-non-sempre-fu-fatto-la-testimonianza-di-medici-in-prima-linea/
Il premio che hanno vinto in Francia:
https://www.primapaginanews.it/articoli/covid-19-france-soir-premia-i-medici-italiani-in-prima-linea-484004
Commento conclusivo.
Confermo pienamente quanto già detto nel precedente commento conclusivo, that’s it!
Cordiali saluti e buona serata.
TheTruthSeeker
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