La presentazione del nuovo libro di Marco Pondrelli, con prefazione dell’ambasciatore Alberto Bradanini, sull’attualità dell’emergente multipolarismo geopolitico, le prospettive di integrazione eurasiatica ed i tentativi di “contenimento” da parte dell’Occidente americanocentrico tramite i dispositivi militari, mediatici e d’intelligence atlantici.
anteo edizioni
La Cina del XXI secolo – il video
Antiche e nuove Vie della Seta
Con l’intervento di Maria Morigi, docente presso istituti scolastici di Udine e Trieste, studiosa della storia e della cultura cinesi nonché autrice, fra gli altri, di La perla del drago. Stato e religioni in Cina e Xinjiang ‘Nuova Frontiera’. Tra antiche e nuove Vie della Seta, entrambe pubblicati da Anteo Edizioni.
Buona visione!
Dal jihadismo all’ISIS – il video
La video documentazione dell’incontro-dibattito su cause e forme del terrorismo, svoltosi a Bologna lo scorso 28 gennaio, con l’intervento di Paolo Sensini, storico ed esperto di geopolitica, autore di ISIS. Mandanti, registi e attori del “terrorismo” internazionale (Arianna editrice), Filippo Bovo, giornalista, direttore editoriale di “L’Opinione Pubblica”, autore di ISIS. Una minaccia all’Islam (Anteo edizioni), Guglielmo Cevolin, docente presso Università di Udine, presidente di “Historia. Gruppo studi storici e sociali Pordenone”.
I singoli interventi possono essere visionati presso il canale YT BelzeBO.
Dal jihadismo all’ISIS: incontro-dibattito a Bologna
Il problema della questione jihadista nel mondo contemporaneo è connesso alle sfide più cruciali della nostra epoca. Interessa i conflitti fra grandi potenze non meno dei rapporti di queste con le specificità della civiltà islamica, si muove lungo il fiume in piena delle immigrazioni di massa che coinvolgono il continente eurasiatico e vampirizza le esistenze di quelle “vite di scarto” che l’Occidente ingoia e moltiplica nel suo vortice di disintegrazione dei tessuti sociali.
Il jihadismo in qualche modo precede questi fenomeni, ma si palesa con pienezza in sincronia con gli eventi degli ultimi anni. Sarebbe assai difficile comprendere questo senza riflettere sulla storia musulmana, su come i popoli del Vicino Oriente abbiano subito un’aggressione coloniale (e culturale) incessante da ben due secoli da parte dell’imperialismo occidentale. Fondamentalismo, reazione al colonialismo, lotte fratricide, settarismi socioculturali: l’eterodirezione della lotta armata è alla base di quello che oggi chiamiamo “il fenomeno jihadista”, che con la guerra in Siria e l’avvento dell’ISIS compie un “barbarico” salto in avanti.
Fabio Falchi: il politico e la guerra
Chi c’era può rivederlo.
Chi non c’era non può ignorarlo.
Il politico e la guerra. Maschera e volto dell’Occidente
Dietro il sorriso
Un libro diretto, sanguigno, di agevole e rapida lettura. Non un testo per soli addetti ai lavori; al contrario, pur non lasciando delusi questi ultimi, esso sa anche come descrivere la realtà e la storia del Tibet a chi è novizio della materia.
Attraverso le sue pagine, si scopre un mondo sconosciuto alla maggior parte dei lettori occidentali, composto dalle ambiguità e dalle trame segrete di uno tra gli uomini più noti, apprezzati ma anche discussi del pianeta: Sua Santità il Dalai Lama.
Chi è il Dalai Lama? Qual è la sua storia? E, soprattutto, quali sono le sue reali intenzioni nei confronti della Cina e del Tibet? Perché l’Occidente sbaglia a fidarsi del suo disarmante sorriso, e chi sono coloro che traggono vantaggio dalla sua lotta per l’autonomia e l’indipendenza del Tibet?
Dietro il sorriso cerca di rispondere a tutte queste domande.
Maxime Vivas è un saggista e giornalista francese, nato nel 1942 da una famiglia di origine spagnola. Il suo La face cachée de Reporters sans frontières. De la CIA aux faucons du Pentagone (2007) mette a nudo le trame segrete e inconfessabili di una delle più importanti ong mondiali.
Dietro il sorriso. Il lato nascosto del Dalai Lama,
di Maxime Vivas, Anteo edizioni, 2015, € 12.
Battaglia per il Donbass
Di libri sulla crisi in Ucraina ed ancor più sulla guerra nel Donbass ce ne sono pochi, per non dire nessuno. “Battaglia per il Donbass” colma questa lacuna offrendo al lettore un’interpretazione dettagliata e puntuale dei fatti ucraini, scevra da tutti i condizionamenti e i preconcetti ideologici del mondo politico e mediatico occidentali. E’ un libro che può soddisfare la curiosità di quel lettore a cui la versione raccontata dalla stampa e dalla saggistica ufficiale non risulti esaustiva o convincente, ma che soprattutto può arricchire di nuovi punti di vista quanti, sui fatti di Kiev, hanno fin da subito adottato un approccio tipicamente filo-occidentale. Questo perché dotarsi di fonti e di chiavi di lettura nuove ed alternative rispetto a quelle consuete costituisce sempre e comunque un importante arricchimento critico, culturale e politico.
“Battaglia per il Donbass”, infatti, è un libro che racconta fatti e situazioni reali senza ferire o umiliare chi la pensi diversamente. Semplicemente conduce il lettore mano per mano in una visita attraverso gli scenari ucraini sconvolgendo tuttavia credenze e posizioni scontate e consolidate. Ciò non deve comunque far pensare che “Battaglia per il Donbass” sia un libro riservato solo a pochi esperti o addetti ai lavori: al contrario, pur non lasciando insoddisfatto il lettore più smaliziato, con la sua vastità di nozioni e la semplicità del suo stile esso saprà coinvolgere e gratificare anche quello meno esperto e preparato.
La lettura di questo libro, per quanto corposo, è agevole e per la vastità e la profondità dei temi trattati non lascerà di certo indifferente il lettore a cui saprà certamente offrire una visione ed un’interpretazione dei fatti tanto realistica quanto anticonvenzionale.
Battaglia per il Donbass,
di Massimiliano Greco, Filippo Bovo e Alessandro Lattanzio
Anteo Edizioni, 2014, pp. 268, € 20
Giri di valzer
La politica estera dell’Italia nell’era della globalizzazione selvaggia
La linea politica e quella finanziaria oggi sono legati a doppio filo a quell’Unione Europea che tramite l’Euro, il MES, il Fiscal Compact ha sostanzialmente svuotato il nostro Parlamento di ogni sovranità politica e monetaria rendendoci succubi delle decisioni prese a Bruxelles da un ristretto gruppo di tecnici che operano in rappresentanza di determinate lobby.
La politica militare invece è totalmente dipendente a quella imposta dagli USA tramite la NATO e l’ONU, senza considerare poi l’Eurogendfor, la nuova polizia sovranazionale creata da alcuni Stati europei con poteri e competenze pressoché illimitate.
L’unico campo dove la nostra politica può ancora dirsi libera è quello economico, ed infatti l’Italia continua a stringere accordi commerciali anche con quei Paesi come l’Iran o la Siria messi alla gogna da tutta la comunità internazionale, accordi però che vanno quasi sempre a vantaggio dei grandi gruppi industriali.
Il bilancio appare però quanto mai negativo, con il nostro che oggi, come non mai in passato, appare un Paese in via di sottosviluppo.
Di Fabrizio Di Ernesto, con prefazione di Alessandro Bedini.
Anteo edizioni, pp. 110, € 10.
Dello stesso autore: Portaerei Italia. Sessant’anni di NATO nel nostro Paese
[Dedicato al prossimo Pres. della Rep., chiunque esso sia]