E’ arrivato il primo Falco Globale

Da oggi volare sulla Sicilia sarà come giocare alla roulette russa. La notte del 16 settembre, nella base aeronavale di Sigonella è atterrato il primo dei 5 velivoli senza pilota UAV “Global Hawk” RQ-4B dell’US Air Force previsti nell’isola nell’ambito di un accordo top secret stipulato tra Italia e Stati Uniti nell’aprile del 2008. Alla vigilia dell’arrivo del micidiale aereo-spia, le autorità preposte alla sicurezza dei voli avevano emesso il NOTAM (Notice To AirMen) W3788/10 in cui si annunciava che dall’una alle ore quattro di giovedì 16 sarebbero stati sospesi gli approcci strumentali e le procedure per l’avvicinamento di aerei ed elicotteri allo scalo di Catania-Fontanarossa, il terzo come volume di traffico passeggeri in Italia, distante meno di dieci chilometri in linea d’area dalla base USA di Sigonella.
Una misura necessaria ad evitare che il Global Hawk potesse interferire con il traffico aereo, a riprova della pericolosità di questo nuovo sistema di guerra il cui transito nei corridoi riservati al trasporto civile è fortemente osteggiato dalle due maggiori associazioni piloti degli Stati Uniti d’America, la Air Line Pilots Association (ALPA) e la Aircraft Owners and Pilots Association (AOPA).
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Il prototipo giunto a Sigonella è stato assegnato al “9th Operations Group/Detachment 4” , il distaccamento dell’US Air Force operativo sin dallo scorso anno per coordinare e gestire le missioni di spionaggio e guerra dello squadrone RQ-4B in Europa, Africa e Medio oriente.
Il distaccamento USA dipende direttamente dal 9th Reconnaissance Wing del Comando per la guerra aerea con sede a Beale (California), anche centro dell’Agenzia d’intelligence dell’aeronautica statunitense. Secondo quanto affermato dal portavoce del Comando della base di Sigonella, l’inizio delle operazioni dell’UAV è previsto per il prossimo mese di novembre. «Il veicolo – si aggiunge – sarà utilizzato in acque internazionali per la sorveglianza delle linee di comunicazione, per il supporto a operazioni umanitarie e, su richiesta dello stato Italiano, per operazioni di soccorso sul territorio nazionale in caso di calamità naturali, pratica dove l’apparecchio è già stato impiegato con successo ad Haiti e negli incendi della California».
Finalità inverosimili, del tutto in contrasto con quelle degli otto Global Hawk che la NATO assegnerà entro il 2012 ancora a Sigonella nell’ambito del nuovo programma di sorveglianza terrestre AGS (Alliance Ground Surveillance). Secondo quanto dichiarato da Ludwig Decamps, capo della Sezione di supporto dei programmi di armamento della Divisione difesa dell’Alleanza Atlantica, i velivoli senza pilota «saranno fondamentali per le missioni alleate nell’area mediterranea ed in Afghanistan, così come per assistere i compiti della coalizione navale contro la pirateria a largo delle coste della Somalia e nel Golfo di Aden». Operazioni, pertanto, tutt’altro che umanitarie.
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Secondo il periodico statunitense Defense News, Sigonella è destinata a divenire una vera e propria capitale internazionale dei Global Hawk prodotti da Northrop Grumman. Oltre alla US Air Force e alla NATO, anche la US Navy è intenzionata a installare nella base alcuni degli UAV recentemente acquistati, portando a una ventina il numero dei velivoli che troverebbe sede fissa nella stazione aeronavale siciliana.
Sempre Defense News rivela che le autorità governative statunitensi e quelle italiane si sarebbero già incontrate in vista della creazione «di corridoi negli spazi aerei italiani per i decolli e gli atterraggi dei Global Hawk».
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Da Sigonella ospita il primo Global Hawk delle forze armate USA, di Antonio Mazzeo.

A fine 2009, la richiesta del Dipartimento della difesa è stata accolta dal Congresso che ha autorizzato lo stanziamento di 31.300.000 dollari per la realizzazione del soprannominato “Global Hawk Aircraft Maintanance and Operations Complex”. L’11 aprile 2010 il Comando d’Ingegneria navale per l’Europa, l’Africa e l’Asia sud-orientale (NAVFAC EURAFSWA), un’agenzia del Dipartimento della Marina militare, ha pubblicato il bando di gara per i lavori, invitando i contractor privati a presentare le offerte per la «costruzione a Sigonella di un nuovo hangar con una superficie di 5.700 metri quadri e quattro compartimenti per le attività di manutenzione, riparazione ed ispezione dei velivoli senza pilota e l’installazione di generatori elettrici, sistemi idrici e dei sistemi anti-terrorismo». Dalla scheda analitica predisposta dall’Air Force Command si evince che nel nuovo complesso saranno pure ospitati uffici, centri amministrativi, officine e attrezzature varie, nonché saranno stoccate le componenti aeree a supporto dei velivoli Global Hawk». I tempi previsti per il completare le opere sono stimati in 820 giorni, mentre il valore del progetto va da «un minimo di 25 milioni di dollari ad un massimo di 100 milioni».
Con la realizzazione del Global Hawk Aircraft Maintanance and Operations Complex, Sigonella rafforza il proprio status di “capitale mondiale operativa” dei micidiali velivoli senza pilota UAV già in dotazione alle forze armate USA e che presto saranno acquisiti dalla NATO. Il primo Global Hawk è atterrato nei giorni scorsi nella base siciliana, ma stando alle previsioni dei general manager della Northrop Grumman, l’azienda produttrice, entro il 2013-2014 Sigonella ospiterà sino ad una ventina di UAV. Mentre il Parlamento continua ad essere tenuto all’oscuro sui progetti di riarmo e militarizzazione del territorio italiano, nuove indiscrezioni trapelano dagli Stati Uniti d’America. Il Global Hawk giunto in Sicilia appartiene alla versione “Block 30I” «ottimizzata oltre che per la sorveglianza radar anche per la raccolta d’immagini ad alta definizione diurne e all’infrarosso grazie all’Enanched Integrated Sensor Suite messa a punto da Raytheon», spiega George Guerra, vice-presidente di HALE-Northrop Grumman. Guerra ammette che ci sono stati ritardi nel completamento dei più sofisticati sistemi elettronici del velivolo e che il “Block 30” «non può ancora svolgere funzioni di multi-intelligence, non disponendo per ora del previsto Airborne Signals Intelligence Payload che installeremo prossimamente».
Il colonnello Ricky Thomas, direttore del programma Global Hawk dell’US Air Force, spiega che per il loro funzionamento a Sigonella «opereranno stabilmente 66 militari dell’US Air Force e 40 dipendenti civili della Northrop Grumman». In una prima fase i “piloti” che guideranno da terra le missioni degli UAV potrebbero utilizzare come centro di comando e controllo le infrastrutture dell’aeronautica statunitense ospitate nella grande base di Ramstein (Germania). «Oltre all’US Air Force – aggiunge il colonnello Thomas – anche l’US Navy è intenzionata a installare nella base siciliana i Global Hawk ordinati nell’ambito del suo nuovo programma di sorveglianza aereo-marittima BAMS, mentre la NATO prevede di trasferire in Sicilia 8 Global Hawk nella versione “Block 40” con il nuovo sistema di sorveglianza terrestre alleato AGS (Alliance Ground Surveillance)».
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Da In Sicilia il centro manutenzione dei Global Hawk delle forze armate USA, di Antonio Mazzeo.
[grassetto nostro]