Aspetta e spara

Quando le cose parevano volgere al meglio, ecco abbattersi sulla resistenza ucraina una catastrofe che potrebbe esserle fatale: Bernard Henri-Lévy, per gli amici BHL. Che non è un corriere espresso, ma lo stagionato nouveau philosophe (a proposito: la qualifica ha una data di scadenza, come gli yogurt, o è vitalizia?) dell’Armiamoci & Partite.
Decollato dalla tour Eiffel a bordo dei colletti all’insù tipo strega di Biancaneve, s’è paracadutato su Odessa rischiando di incontrare Giletti. E ora annuncia su Rep l’imminente “ritirata di Putin” perché “il suo esercito si sta afflosciando”, “l’ora del declino è scoccata” e manca un pelo alla “vittoria ucraina”: basta “un incremento minimo degli aiuti”.
I pappamolla vorrebbero trattare per evitare inutili stragi, ma “il momento non è ancora arrivato”. Ci farà sapere lui. Intanto lasciamoli sterminare ancora un po’ e sbavagliamo Biden, che trova sempre le parole giuste (“ha detto pane al pane”): purché “difenda ogni centimetro” di Ucraina che – sorpresa! – è un “santuario della NATO” (quindi ha ragione Putin). “L’America sta tornando” e ci sono ottime speranze per la terza guerra mondiale. Del resto Pupetto Montmartre di Champs-Élysées è un grande fan delle guerre col culo degli altri. Non se n’è persa una. Serbia, Afghanistan, Iraq, Libia, Siria: allons enfants!
Purtroppo porta sempre malissimo a chi appoggia. Memorabile, nel 2011, la missione a Bengasi per reclutare ribelli anti-Gheddafi, promuovere a partigiani della libertà capitribù e tagliagole, proporsi come mediatore tra loro e la NATO, spingerla a bombardare tutto fino alla sodomizzazione e all’assassinio del rais. “La Libia entra nella democrazia, sono fiero”, esultò al rientro. Risultato: 11 anni di guerra civile. Nel 2020, ancora fiero, atterrò a Misurata per il meritato premio. E la popolazione glielo tributò volentieri, come raccontò lui stesso in uno straziante reportage su Rep (all’inizio s’era spacciato per inviato del WSJ, che però l’aveva smentito): “Libia, sputi e spari. Così mi hanno dato la caccia nel deserto”. Salvato dal linciaggio, fu rimpatriato con l’ordine di non mettere più piede in loco. L’anno scorso, lacrimante per l’indecorosa fuga americana da Kabul, si aviotrasportò in Panshir chez Massoud jr. per scongiurare la pace dopo appena 42 anni di guerra e annunciò su Rep che la disfatta talebana era vicina. Risultato: talebani al potere e Massoud jr. scappato in Tagikistan. Se aggiungete che, nelle sue molte vite, il délabré philosophe ha sposato Trotzky, Mao, Mitterrand, Cesare Battisti, Sarkozy e pure Renzi e Calenda, potete ben comprendere la nostra trepidazione per gli Ucraini. Nella vita ci si può salvare da tutto, persino dall’armata russa. Da BHL no.

Marco Travaglio

(Fonte)

Sorrido

Brevi note sull’Afghanistan

Vent’anni fa, quando l’Occidente a traino USA andò a bombardare, occupare e devastare l’Afghanistan sulle pagine di “Orion” spiegavamo perché là non si doveva andare. Il 99% degli editorialisti/analisti dei media mainstream di allora plaudivano a scena aperta. Oggi gli stessi dicono che non si doveva andare e che è stato un errore. Sorrido.

Gli USA hanno addestrato le truppe del governo filo-occidentale a fare la guerra all’americana. Gli hanno insegnato che prima si mandano avanti i bombardieri e si fa tabula rasa con i missili, poi si fa avanzare la fanteria. Li hanno lasciati senza aviazione e copertura missilistica e si stupiscono che l’esercito privo di copertura aerea non ha tenuto botta neppure per 24 ore. Sorrido.

Fiumi di denaro per imbonire i “signori della guerra” e non un dollaro al popolo. Impoverito il Paese e regalatogli le immagini dell’opulenza occidentale, gli afghani hanno iniziato ad immigrare: i numeri erano significativi già da anni. Ma arrivati i Talebani i volponi occidentali hanno propagandato la notizia che collaboratori e quanti avevano paura del bau-bau talebano sarebbero stati trasvolati in Occidente. Una gara di numeri: “Ne prendo 20.000, dice il Canada; ne prendiamo 30.000 dicono gli USA; tutti quelli che vogliono venire, dicono dall’Europa, Sassoli e Gentiloni in testa (quando mai su questo terreno i “buonisti” italiani non devono primeggiare?)”. E si stupiscono che a migliaia si sono presentati in aeroporto per il volo gratis invece di continuare a pellegrinare per monti e deserti. Salvo dire che il macello all’aeroporto è colpa dei Talebani. Sorrido.

“Non riconosciamo il governo dei Talebani” urlacchiano gli Occidentali, Inglesi in testa. Qui prima di me a sorridere sono i Talebani che del riconoscimento occidentale se ne fregano altamente in considerazione del fatto, tra l’altro, che sono riconosciuti da Cina, Russia, Pakistan etc. Cioè da Stati orientali che sono gli Stati che stanno esattamente là dove sta l’Afghanistan e che saranno in grado di investire senza portare eserciti colonizzatori e massacratori. E comunque, con i Talebani, sorrido anch’io.

“Facciamo il G20, il G21, il Gtrallallero-trallalà” per veder come rassettare l’Afghanistan. Magari sponsorizziamo e inzighiamo con l’ISISI, quel che resta di Al Qaeda e già che ci siamo con il figlio di Massoud il “leone del Panjshir”. Del resto se il padre era un leone, il figlio è un gattino che si è fatto le unghiette nelle università inglesi e che non poteva trovar maggior sponsor che nell’idiota (in senso etimologico) di Parigi, l’ineffabile BHL. Sorrido.

Possiamo dire che la narrazione mainstream occidentale è quanto meno oscena? Possiamo dirlo. Come possiamo tranquillamente dire che questo malefico Occidente è ormai in via di disfacimento destinato ad affogare nel guano che ha prodotto. Non mi soffermo sui deliri dei nostri politici, cominciando da Salvini che vorrebbe bombardare l’Afghanistan con le copie del libro della Fallaci, o di Letta (sì, quella sorta di ectoplasma che ha fatto della banalità verbale la propria cifra espressiva) che blatera di democrazia e diritti umani, civili e quant’altro da “imporre” ai Talebani… altrimenti… altrimenti cosa? Una sua concione a reti televisive unificate in Afghanistan?

Sorrido… e vi mando tutti a quel paese a passo di carica. Imbecilli al cubo che non siete altro.

Maurizio Murelli

Fonte

Bernard-Henri Lévy

Il “filosofo” che ha aiutato la NATO a distruggere la Libia e ha trasportato armi per i ribelli.
Da CounterPsyOps

In un articolo comparso sulla rivista francese Paris Match (numero 17-23 Novembre 2011), controllata dal maggiore gruppo editoriale francese, Lagardère (il signor Lagardère è uno stretto amico di Nicholas Sarkozy), possiamo leggere/apprendere fatti incredibili riguardo l’infame coinvolgimento di Bernard-Henri Lévy nell’illegale e ingiustificata guerra alla Libia (vedasi qualcosa in più riguardo costui qui, qui, qui e qui).
Innanzitutto, la rivista spiega che BHL (Bernard-Henri Lévy) è stato promotore della “responsabilità di proteggere” – in altre parole: il diritto per i Paesi occidentali di bombardare indiscriminatamente nazioni sovrane considerate “non allineate” ovvero troppo indipendenti – per oltre 30 anni. E sostiene che la caduta di Muammar Gheddafi sia il brillante risultato di questa “lotta”. Questa semplice affermazione dimostra come la stampa francese stia disperatamente tentando di fare apparire l’intervento diretto dell’esercito più potente e criminale al mondo, la NATO, come qualcosa di moralmente corretto e necessario per mantenere il mondo pacifico e salvare civili innocenti.
Nel seguito dell’articolo, e come l’immagine sopra dimostra, la rivista giunge a dire che BHL ha fornito alla NATO le coordinate per i bombardamenti finalizzati a uccidere i combattenti della Resistenza Verde libica. Possiamo pure apprendere che BHL ha trasportato armi (in totale violazione delle risoluzioni dell’ONU che imponevano un “embargo sulle armi” alla Libia). Superfluo chiedersi a chi abbia consegnato tali armi, né per conto di chi abbia agito in questo modo…
Questo è oltre l’immaginazione. Quest’uomo sta ammettendo chiaramente di aver partecipato ATTIVAMENTE a un cambio illegale di regime che i libici non volevano, al massacro di civili innocenti e alla distruzione del Paese più ricco dell’Africa, e nessun’azione legale che sia una è stata intrapresa nei suoi confronti. Egli continua a essere invitato a spettacoli televisivi, riceve il supporto dei media mainstream nella promozione dei propri libri, tutte le emittenti televisive lo chiamano per avere le sue opinioni geopolitiche… Io non riesco davvero a credere che ciò stia avvenendo. Come può essere che il popolo francese non si renda conto di ciò che si sta svolgendo proprio sotto i suoi occhi. Sono tutti quanti ciechi, ignoranti, o sono semplicemente menefreghisti? Nessuna di queste risposte mi soddisferebbe ugualmente. La gente ha davvero bisogno di svegliarsi!!!
Chiunque rubi del cibo per sopravvivere e nutrire i propri figli può finire in galera, mentre quest’uomo, complice di omicidi di massa, è libero come un uccello… Dovrebbe essere immediatamente arrestato e processato in quanto complice attivo di crimini contro l’umanità e Genocidio! In che razza di mondo viviamo?
Non esitate a prendere contatto con BHL per fargli sapere cosa pensate di lui e delle sue “imprese”:
Twitter: @BernardHL // Facebook: Bernard-Henri Lévy

[Traduzione di L. Salimbeni]