Far morire la NATO: l’Esercito Europeo è lo strumento per ridurre l’influenza USA in Europa?

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Di Mahdi Darius Nazemroaya per rt.com

Una forza militare europea viene giustificata come protezione dalla Russia, ma potrebbe anche essere una maniera per ridurre l’influenza statunitense nel momento in cui l’Unione Europea e la Germania arrivano ai ferri corti con gli Stati Uniti e la NATO sulla questione ucraina.
Parlando con il giornale Tedesco Welt am Sonntag, il Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ha annunciato che è giunto il momento per la creazione di una forza militare europea unificata. Juncker ha usato la retorica del “difendere i valori dell’Unione Europea” e ha cavalcato le polemiche antirusse per promuovere la creazione di un esercito europeo, che dovrebbe portare un messaggio a Mosca.
Le polemiche e le discussioni in merito a un Esercito Europeo possono essere intorno alla Russia, ma in realtà l’idea è diretta agli Stati Uniti. La storia che c’è sotto riguarda le tensioni che si stanno sviluppando tra gli Stati Uniti da una parte e la Germania e l’UE dall’altra. Questo è il motivo per cui la Germania ha reagito in maniera entusiasta alla proposta, fornendo il suo sostegno a una forza armata europea condivisa.
Precedentemente, l’idea di un Esercito Europeo era stata presa seriamente in considerazione durante la preparazione all’illegale invasione anglo-americana dell’Irak del 2003, quando Germania, Francia, Belgio e Lussemburgo si incontrarono per discuterne come scelta alternativa alla NATO a guida statunitense. L’idea è stata poi tirata fuori in altre circostanze simili. Nel 2003, il motivo di frizione era l’invasione dell’Irak. Nel 2015, è per la crescente tensione fra Germania e Stati Uniti in merito alla crisi in Ucraina. Continua a leggere

Washington sta addestrando un esercito ribelle per “Occupare” la Siria?

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Mahdi Darius Nazemroaya per rt.com

Gli Stati Uniti stanno pianificando l’occupazione della Siria attraverso la formazione di una forza insorgente non convenzionale di invasione?
Pensate che un cambio di regime in Siria sia fuori programma? Pensate ancora. Il bombardamento di ISIL o ISIS in Siria è parte di una campagna politica di rischio calcolato che porta a una potenziale invasione non convenzionale, parallela al ritorno delle forze armate statunitensi in Irak.
L’ISIL e le altre forze anti-governative in Irak e Siria non sono gli unici ad ignorare il confine iracheno-siriano disegnato dagli inglesi e francesi Sykes-Picot nel 1916. Gli Stati Uniti altresì hanno violato il confine e il diritto internazionale quando hanno cominciato a bombardare illegalmente la Siria.
La campagna di bombardamenti non era sufficiente per alcuni nel Congresso degli Stati Uniti. In una dichiarazione congiunta del 23 settembre, gli arci-falchi senatori John McCain e Lindsey Graham hanno chiesto che anche truppe USA siano inviate in Siria. Entrambi hanno elogiato gli attacchi aerei illegali del Pentagono in Siria e poi suggerito truppe di terra statunitensi.
Anche se McCain e Graham hanno fatto del loro per dire che questa non sarebbe una occupazione di Siria o Irak, ciò è quasi esattamente quello che chiedevano quando hanno detto che la campagna militare doveva essere diretta anche contro il governo siriano.
Poiché, e prima ancora delle richieste da parte di McCain e Graham diversi suggerimenti erano circolati su un’invasione della Siria.
Il dilemma è che Washington non vuole che il Pentagono invada direttamente la stessa Siria. Vuole tirare le fila mentre un’altra forza fa il lavoro sul campo. I candidati per un’invasione esternalizzata della Siria includono l’esercito turco o altri alleati regionali degli Stati Uniti. C’è però anche un impasse qui in quanto gli alleati di Washington sono pure timorosi delle conseguenze di un’invasione della Siria. Questo è dove un terzo attore entra in scena: la costruzione di un esercito ribelle multinazionale da parte degli Stati Uniti. Continua a leggere