A fianco delle misure sanitarie e di distanziamento sociale, stiamo assistendo allo sviluppo di una narrazione ideologica intorno all’emergenza Covid-19, che utilizza i linguaggi artistico-culturali. Grandi aziende come Coca-Cola, Amazon o Lavazza, infatti, stanno producendo spot finalizzati a promuovere non già il proprio prodotto, bensì un nuovo stile di vita conseguente all’emergenza pandemica. Il tratto comune a questi spot, è l’enunciazione del fatto che il distanziamento sociale sia destinato a rimanere per sempre e che il nuovo stile di vita che ne deriverà sia da abbracciare con entusiasmo. È singolare assistere all’allineamento della stragrande maggioranza degli artisti alla narrazione dominante, soprattutto se si considera il fatto che le arti sono, dal punto di vista professionale e occupazionale, uno dei settori maggiormente colpiti dalle norme di distanziamento.
In quest’incontro due operatori del settore teatrale e musicale, Riccardo Paccosi (attore e regista) ed Antonello Cresti (saggista e musicologo), analizzano come stiano funzionando le strategie culturali delle covideologia, quale funzione strategica ricoprano i linguaggi culturali nel nuovo ordine sociale che si sta creando, in che modo si possa costituire un fronte autonomo dell’ambito artistico-culturale, che sia in grado di mettere in campo una contro-narrazione.
coca cola
La Terza Guerra Mondiale comincerà con il bombardamento di Russia Today da parte del Pentagono – Kusturica
Il pluripremiato regista e musicista serbo Emir Kusturica ritiene che quando Washington eventualmente inizierà la Terza Guerra Mondiale, Russia Today sarà uno dei suoi primi e principali obiettivi, essendo un’arma estremamente potente che sfida la propaganda di Stato statunitense.
In un articolo pubblicato dal quotidiano serbo Politika, Kusturica ha paragonato RT ai più potenti armamenti russi, specificatamente l’SS-18, un missile balistico intercontinentale denominato “Satana” dalla NATO: “Il diavolo non arriva mai da solo! Contemporaneamente a questo missile e a numerose altre innovazioni, nell’arsenale russo è apparso anche il canale televisivo RT.”
La catena RT, dice Kusturica, sta distruggendo “lo stereotipo dei Buoni e dei Cattivi a marchio Hollywood-CNN, dove Neri, Ispanici, Russi, Serbi sono i malvagi, e i bianchi Americani, ovunque tu guardi, sono OK!”.
“[Il Segretario di Stato USA] Kerry e i congressisti sono preoccupati dal fatto che RT manda segnali che il mondo non è determinato dall’inevitabilità del capitalismo liberale, che gli Stati Uniti stanno portando il mondo nel caos, che Monsanto non produce cibo sano, che la Coca Cola è ideale per pulire i cerchioni dell’auto e non per lo stomaco umano, che in Serbia la percentuale di persone morte di cancro è aumentata vertiginosamente a seguito dei bombardamenti NATO del 1999… che le impronte della CIA sono sulla crisi ucraina, e che Blackwater sparò alla polizia ucraina, e non gli attivisti di Maidan”, ha sostenuto il regista.
La maggior parte di ciò che Kusturica menziona nell’articolo, invero, sono argomenti che RT affronta in maniera estensiva… tranne forse le proprietà pulitive della Coca Cola.
RT è una vera minaccia alla propaganda di Stato statunitense in quanto raggiunge gli Americani “nelle proprie case, in perfetto Inglese, meglio di quanto succeda sulla CNN”. Ed ecco perché, secondo il regista, Washington potrebbe stufarsi e cercare di zittire RT con la forza – in modo molto simile a quanto la NATO fece con la televisione statale della Serbia nell’aprile 1999.
Di contro, prevede Kusturica, Mosca distruggerebbe la CNN, che egli considera la porta-bandiera della propaganda filo-americana: “La CNN in diretta televisiva sino dagli anni ’90 assicura che l’America conduce azioni umanitarie, e non guerre, e che i suoi aerei militari lanciano angeli, non bombe!”.
Fino a quando il Pentagono ricorrerà alla forza, ritiene Kusturica, “RT demistificherà sempre più il Sogno Americano e rivelerà in prima serata la verità nascosta per decenni agli occhi e ai cuori dell’Americano medio”.
Nato in quella che oggi è la Bosnia-Erzegovina, Emir Kusturica è un regista, attore e musicista serbo sessantenne. Ha vinto numerosi premi internazionali per i suoi film, ed è stato designato ambasciatore della Serbia presso l’UNICEF nel 2007.
Fonte – traduzione di F. Roberti
[Kusturica: “Perché la NATO esiste ancora? Per combattere il terrorismo? E’ ridicolo!”]
Coca go home!
Magari non sarà l’apocalisse, come nella profezia Maya, ma il 21 dicembre segnerà comunque la fine della Coca-Cola. Almeno in Bolivia, uno dei maggiori produttori di coca e di cocaina. Il governo di Evo Morales ha dato l’annuncio ufficiale. Sarà il 21 dicembre, in occasione del solstizio d’estate, che segna la fine del calendario maya. Sarà la fine della Coca USA e il ritorno della mocochinche, la tradizionale bevanda boliviana a base di nettare di pesca.
Secondo il ministro degli Esteri boliviano, David Choquehuanca, la scadenza ha un alto valore simbolico: sarà allora che, a suo dire, verrà celebrata la «fine del capitalismo» e l’inizio di una «cultura della vita». «Il 21 dicembre 2012 sarà la fine dell’egoismo, della divisione», ha detto Choquehuanca durante una cerimonia pubblica insieme al presidente della Bolivia. Non è la prima volta che l’esecutivo di Morales dichiara guerra alla tipica bibita «yankee»: proprio l’anno scorso in Bolivia è stata lanciata una bevanda locale, la «Coca-Colla», che imita persino nei colori dell’etichetta, oltre che nel nome, il prodotto dell’omonima multinazionale USA. Una chiara provocazione in risposta a quello che, nel Paese latinoamericano, è visto come emblema per eccellenza della temuta globalizzazione.
Le sedi dell’industria americana in Bolivia, tra l’altro, nel tempo sono state sottoposte a rigidi controlli fiscali, per individuare irregolarità. Nelle intenzioni del governo, inoltre, dietro alla sua abolizione ci sarebbe anche la volontà di difendere la principale risorsa nazionale, le foglie di coca, alla base di sempre più numerosi prodotti di consumo. Compresa la Coca-Cola ufficiale, anche se l’azienda con sede ad Atlanta non lo ha mai ammesso (nonostante voci contrarie, secondo cui ne vengono importate 180 tonnellate all’anno, soprattutto dal Perù). Ma l’avversione verso la Coca-Cola non riguarda solo la Bolivia: nel 2005, indios del sud-est colombiano presentarono al mondo la «Coca Sek», che pure si basava su estratti di coca. L’invenzione però venne proibita dal Consiglio internazionale per il controllo dei narcotici (Incb) dell’ONU.
Coca NATO
Bruxelles, 16 Luglio – La NATO ha reclutato un ex consulente della Coca Cola, per “dotare l’Alleanza di strumenti di comunicazione degni del 21° secolo”. Lo ha detto il portavoce James Appathurai, confermando che la personalità scelta è l’americano Michael Stopford, super esperto di comunicazione. Stopford comincerà a lavorare da agosto come viceaggiunto del segretario generale della NATO, con l’incarico di seguire la comunicazione strategica. Stopford, tra l’altro, ha lavorato anche alla Exxon Mobil.
(ANSA)
Coca Cola, sometimes war
Adesso… balliamo!
E rendiamo grazie a quelle intelligenze europee che ci hanno suggerito la nostra immagine di copertina.
“Amerika”, dei Rammstein: