Lezione in libertà a Bologna

Gli studenti universitari di Bologna, mobilitati contro lo stato di emergenza permanente e l’infame lasciapassare nazistoide, hanno dato vita ad una rassegna di lezioni all’aperto con alcuni accademici e non, particolarmente impegnati sul fronte delle tematiche citate.

A seguire, la video documentazione dei primi cinque appuntamenti finora svoltisi.

Green pass

Canto composto sull’aria di un antico stornello toscano cantato dalle donne raccoglitrici di erbe per le bestie.

Francesco Benozzo: voce e arpa bardica

Fabio Bonvicini: voce e ocarina

Registrato in presa diretta a Pazzano di Serramazzoni (Appennino modenese) il 12 maggio 2021.

Il complottista

“Appiccicare l’etichetta di complottista a qualcuno serve, più che altro, a evitare un confronto: “sei solo un complottista” diventa una frase magica che annulla la possibilità di interlocuzione del destinatario.”

“La scienza o è complottista o è qualcosa di diverso dalla scienza.”

“Spesso glossato come “paranoico”, il complottista ha in realtà in sé la vocazione anti-seriale a voler vagliare le informazioni, e questo si mostra tanto più vero in questi mesi nei quali la pandemia è, a ben guardare, soprattutto una pandeMedia: lo è in quanto una crisi, per sua natura complessa, può diventare un’isteria collettiva attraverso una semplificazione narrativa sistemica. Il complottista diffida proprio di questo: egli diffida della narrativa sistemica.”

“Il complottista sceglie di continuo di non sentirsi suddito di un’ideologia autoritaria dominante e di farsi portavoce di un colpevole dissenso. Il complottista, insomma, è il più feroce nemico del negazionismo autoritario.”

Brani liberamente tratti da…

Inno dei vaccinisti

Francesco Benozzo e Fabio Bonvicini colpiscono ancora… la narrazione mediatica della cosiddetta emergenza sanitaria.

“Andarsi a vaccinar, con Astra, Pfizer, forse Sputnik o Moderna!

Sperare di campar

Per inseguire il sogno della vita eterna.

Ecco qui il dono che verrà, un vaccino qui ed un altro là;

Per la vita finché durerà, ogni anno un vaccin ci salverà!”

L’anno del grande inganno

Era il 2020, l’anno del grande inganno:
hanno rinchiuso tutti escogitando un danno
con il terrore di poter morir
la gente tace, sa solo ubbidir.

Governi e opposizioni, dottori e giornalisti
complici come adesso non si erano mai visti
la gente grida “Dagli agli untor!”
odio e arroganza si insinuan nei cuor.

Passano i giorni e i mesi, si sparge la menzogna
truffati e vilipesi i giovani alla gogna
preti e cantanti, e i professor
tutti asserviti, senza senza più onor.

E i nuovi partigiani non mostrano più i denti
pavidi e alla catena son voce dei potenti
chi usa il buon senso non può più parlar
viene deriso, gliela faranno pagar.

In tutto il mondo, intanto, per tutti i burattini
noti burattinai producono i vaccini
Che meraviglia! Oh! Quale stupor!
Tutti li vogliono, pagandoli a peso d’or!

Dopo tredici mesi non è cambiato niente
stessi guinzagli indegni, stessa assopita gente,
nuove varianti spaventano ancor
nuove menzogne dei vili governator.

Coraggio, cittadini, oppressi dai bugiardi
spezzate le catene, o sarà troppo tardi!
Aprite gli occhi, non più viltà
non siate schiavi, evviva la libertà!

Francesco Benozzo: voce e arpa bardica
Fabio Bonvicini: voce e organetto
Registrato in presa diretta a Pazzano di Serramazzoni (Appennino modenese) il 16 marzo 2021

Francesco Benozzo, professore di filologia all’Università di Bologna e candidato al premio Nobel per la Letteratura dal 2015, ha pubblicato in questi mesi diversi interventi critici e polemici sulla situazione emergenziale in atto, confluiti nei suoi recenti libri Poesia, scienza e dissidenza (Bologna, 2020) e Memorie di un filologo complottista (Lucca, 2021).
Fabio Bonvicini unisce all’attività di docente quella di musicista, polistrumentista e ricercatore delle tradizioni musicali emiliane, ambito nel quale ha pubblicato diversi album in collaborazione con diversi gruppi.
Benozzo e Bonvicini hanno realizzato insieme i CD “Libertà l’è morta”, “Ponte del Diavolo” e “Un requiem laico”. Hanno vinto per due volte il prestigioso Premio Nazionale Giovanna Daffini per la musica tradizionale e si sono esibiti in numerosi festival internazionali, in Italia e all’estero (Danimarca, Isole Faroe, Canada).

[Modificato il 20/3/2021]

La Merica

Dalla Italia noi siamo partiti
siamo partiti col nostro onore
trentasei giorni di nave e vapore
e nella Merica noi siamo arrivà.

Merica, Merica, Merica,
cossa saràlo ‘sta Merica?
Merica, Merica, Merica,
un bel mazzolino di fior

E nella Merica noi siamo arrivati
abiam trovato né paglia né fieno
abiam dormito sul nudo terreno
come le bestie che vanno a riposà.

Merica, Merica, Merica…

E l’America l’è lunga e l’è larga
e circondata da monti e da piani
e con l’industria dei nostri Italiani
han costruito paesi e città.

Merica, Merica, Merica…

Canto tradizionale dell’Italia settentrionale, arrangiato da Francesco Benozzo.
Voce di F. Benozzo e Maddalena Scagnelli