Lettera da una scuola

A seguire riproduciamo la “lettera” inviataci lo scorso 7 ottobre dalla classe II H del Liceo Falcone di Bergamo, quale commento al post “La Guerra infinita” su Raitre.
Invitiamo tutti i lettori a dare un proprio contributo nella pagina dei commenti, nel tentativo di rispondere alle domande intelligentemente poste da questi ragazzi.

La nostra insegnante di storia ha assegnato come compito di seguire i due documentari andati in onda venerdì 19 e 26 Settembre 2008, alle ore 21:00 su Rai 3, dal titolo: ‘La Guerra Infinita’. Il giorno dopo, in classe abbiamo discusso i temi trattati dal programma e sono emerse alcune domande a cui non siamo stati in grado di rispondere. Chiediamo quindi che qualcuno ci aiuti a capire, perché siamo stati davvero colpiti dal renderci conto della disinformazione di cui siamo preda.

1- Il capo dell’organizzazione di spaccio della droga in Europa, ripreso alla stazione centrale di Milano, è stato arrestato? E se non lo è, perché?
A chi gioverebbe questo?

2- Perché le organizzazioni internazionali, nonostante sappiano bene il giro malavitoso che sta intorno alla droga, continuano ad ignorarlo? Il permanere di questi problemi dimostra che la presenza di organizzazioni come la Nato e l’Onu è inutile.
A chi giova questo?

3- Perché lo stato Afghano non interviene a sostenere quei cittadini che cercano un’alternativa alle coltivazioni illegali?
A chi giova questo?

4- Perché solo la Turchia riesce ad intercettare il traffico di droga? A chi giova questo?

Adesso che siamo a conoscenza di ciò che succede ‘a un’ora di volo da Roma’, aspettiamo con ansia che il mondo degli adulti ci dia un segnale di speranza per credere nel nostro futuro.
Ma se non dovesse succedere nulla, a chi gioverebbe tutto questo?
Abbiamo ripensato, non senza tristezza, al romanzo ‘La storia’ della Morante, recentemente trattato da noi e ci è sembrato che il sottotitolo ‘Uno scandalo che dura da 10.000 anni’ sia destinato inesorabilmente a perpetuarsi.
… E poi il mondo adulto lamenta che noi giovani non abbiamo entusiasmo e valori in cui credere.
… Dateceli e noi crederemo.

La classe II H,
Liceo Falcone, Bergamo