La macchina del caos – i video

A Bologna, i tre incontri per la critica del Nuovo Ordine Mondiale.

La macchina del caos lavora senza sosta creando i “fatti” secondo i propri principi e facendo, a suo modo, anche la nostra storia.
Per definizione, il suo operare non può riconoscere limiti e confini visto che, come è stato ammesso da fonte interna autorevolissima, “the american homeland is the planet”.
Sebbene in queste ultime settimane venga effettivamente contrastata sul teatro siriano dall’intervento della Russia di Putin, essa mantiene nel suo ventre oscuro copiose riserve velenifere e notevoli capacità metamorfiche che la rendono comunque temibilissima e nemica irredimibile di qualunque popolazione.
Lo si vede, forse meglio che in passato, proprio in Europa, dove per l’affondamento di qualsiasi speranza di “risveglio politico globale” si serve senza scrupolo, fra le altre, dell’arma di distruzione chiamata “accoglienza dei migranti”.
In questa situazione l’Italia, che rimane a livello planetario uno dei massimi terreni di sperimentazione per la macchina del caos, potrebbe senza paradosso rivelarsi uno degli avamposti strategici decisivi nel quale, in un futuro nemmeno troppo lontano, si giocheranno le sorti dei processi di affrancamento dal doppio giogo dell’Unione Europea e della NATO.

A cura di controinformazione.info, in collaborazione con faremondo.org  e byebyeunclesam.

Sabato 14 novembre 2015.
Irak Libia Siria Yemen… e non solo.
Esplosioni controllate sulla pelle dei popoli,
con l’intervento di Marinella Correggia, giornalista e attivista contro la guerra, autrice di El presidente de la paz, saggio sulla politica estera di Hugo Chavez (edizioni Sankara).

Sabato 28 novembre 2015.
Importazione di popolazioni.
L’esercito di riserva della globalizzazione e la destabilizzazione dell’Europa,
con l’intervento di Enrico Galoppini, redattore del giornale in rete Il Discrimine, e Martina Carletti dell’ARS – Associazione Riconquistare la Sovranità.

Sabato 12 dicembre 2015.
Per un’Italia sovrana e neutrale.
Le prospettive del movimento per l’uscita dell’Italia dalla NATO,
con l’intervento di Vincenzo Brandi, portavoce del Comitato No guerra No NATO.

La macchina del caos: per un’Italia sovrana e neutrale

Terzo incontro per la critica del Nuovo Ordine Mondiale.

La macchina del caos lavora senza sosta creando i “fatti” secondo i propri principi e facendo, a suo modo, anche la nostra storia.
Per definizione, il suo operare non può riconoscere limiti e confini visto che, come è stato ammesso da fonte interna autorevolissima, “the american homeland is the planet”.
Sebbene in queste ultime settimane venga effettivamente contrastata sul teatro siriano dall’intervento della Russia di Putin, essa mantiene nel suo ventre oscuro copiose riserve velenifere e notevoli capacità metamorfiche che la rendono comunque temibilissima e nemica irredimibile di qualunque popolazione.
Lo si vede, forse meglio che in passato, proprio in Europa, dove per l’affondamento di qualsiasi speranza di “risveglio politico globale” si serve senza scrupolo, fra le altre, dell’arma di distruzione chiamata “accoglienza dei migranti”.
In questa situazione l’Italia, che rimane a livello planetario uno dei massimi terreni di sperimentazione per la macchina del caos, potrebbe senza paradosso rivelarsi uno degli avamposti strategici decisivi nel quale, in un futuro nemmeno troppo lontano, si giocheranno le sorti dei processi di affrancamento dal doppio giogo dell’Unione Europea e della NATO.

brandi 12.12.2015

La macchina del caos: importazione di popolazioni

Secondo di tre incontri per la critica del Nuovo Ordine Mondiale.

La macchina del caos lavora senza sosta creando i “fatti” secondo i propri principi e facendo, a suo modo, anche la nostra storia.
Per definizione, il suo operare non può riconoscere limiti e confini visto che, come è stato ammesso da fonte interna autorevolissima, “the american homeland is the planet”.
Sebbene in queste ultime settimane venga effettivamente contrastata sul teatro siriano dall’intervento della Russia di Putin, essa mantiene nel suo ventre oscuro copiose riserve velenifere e notevoli capacità metamorfiche che la rendono comunque temibilissima e nemica irredimibile di qualunque popolazione.
Lo si vede, forse meglio che in passato, proprio in Europa, dove per l’affondamento di qualsiasi speranza di “risveglio politico globale” si serve senza scrupolo, fra le altre, dell’arma di distruzione chiamata “accoglienza dei migranti”.
In questa situazione l’Italia, che rimane a livello planetario uno dei massimi terreni di sperimentazione per la macchina del caos, potrebbe senza paradosso rivelarsi uno degli avamposti strategici decisivi nel quale, in un futuro nemmeno troppo lontano, si giocheranno le sorti dei processi di affrancamento dal doppio giogo dell’Unione Europea e della NATO.

galoppini.carletti 28.11.2015

La macchina del caos: Irak Libia Siria Yemen… e non solo

Primo di tre incontri per la critica del Nuovo Ordine Mondiale.

La macchina del caos lavora senza sosta creando i “fatti” secondo i propri principi e facendo, a suo modo, anche la nostra storia.
Per definizione, il suo operare non può riconoscere limiti e confini visto che, come è stato ammesso da fonte interna autorevolissima, “the american homeland is the planet”.
Sebbene in queste ultime settimane venga effettivamente contrastata sul teatro siriano dall’intervento della Russia di Putin, essa mantiene nel suo ventre oscuro copiose riserve velenifere e notevoli capacità metamorfiche che la rendono comunque temibilissima e nemica irredimibile di qualunque popolazione.
Lo si vede, forse meglio che in passato, proprio in Europa, dove per l’affondamento di qualsiasi speranza di “risveglio politico globale” si serve senza scrupolo, fra le altre, dell’arma di distruzione chiamata “accoglienza dei migranti”.
In questa situazione l’Italia, che rimane a livello planetario uno dei massimi terreni di sperimentazione per la macchina del caos, potrebbe senza paradosso rivelarsi uno degli avamposti strategici decisivi nel quale, in un futuro nemmeno troppo lontano, si giocheranno le sorti dei processi di affrancamento dal doppio giogo dell’Unione Europea e della NATO.

correggia 14.11.2015