Al centro dell’esperimento statunitense

“Gli Stati Uniti non fanno eccezione per la quantità di violenza o spargimenti di sangue rispetto alle conquiste coloniali in Africa, Asia, Caraibi e Sud America. L’eliminazione della popolazione nativa è implicita nel colonialismo dei colonizzatori e nei progetti coloniali in cui vengono ricercati vasti territori e forza lavoro per lo sfruttamento commerciale. La violenza estrema contro chi rifiuta la lotta era una caratteristica distintiva di tutto il colonialismo europeo, spesso con risultati genocidi.
Piuttosto, ciò che distingue gli Stati Uniti è la mitologia trionfalista legata a quella violenza e ai suoi usi politici, fino ad oggi. La guerra post 11 settembre degli Stati Uniti esterna e interna contro i musulmani – in quanto “barbari” – trova la sua prefigurazione nelle “guerre selvagge” delle colonie americane e dei primi Stati americani contro i nativi americani. E quando, alla fine, non restò nessun nativo americano da combattere, rimase la pratica delle “guerre selvagge”. Nel ventesimo secolo, ben prima della Guerra al Terrore, gli Stati Uniti portarono avanti guerre su larga scala nelle Filippine, in Europa, in Corea e in Vietnam; invasioni e occupazioni prolungate a Cuba, in Nicaragua, ad Haiti e nella Repubblica Dominicana; e contro-insurrezioni in Colombia e nell’Africa del sud. In tutti i casi, gli Stati Uniti si sono resi conto di essere in guerra contro le forze selvagge.
Quella sottrazione della terra ai loro amministratori fu una guerra razziale dal primo insediamento britannico di Jamestown, marcando la separazione tra “civiltà” e “barbarie”. Attraverso questo perseguimento, l’esercito statunitense ha acquisito il suo carattere unico come forza militare con abilità nella guerra “irregolare”. Nonostante ciò, la maggior parte degli storici militari prestano poca attenzione alle cosiddette guerre indiane dal 1607 al 1890, così come all’invasione e all’occupazione del Messico nel 1846-48. Eppure fu durante i quasi due secoli di colonizzazione britannica del Nord America che generazioni di coloni acquisirono esperienza come “combattenti contro gli indiani” al di fuori di qualsiasi istituzione militare organizzata. Mentre grandi eserciti “regolari” combattevano obiettivi geopolitici in Europa, i coloni nel Nord America intrapresero una guerra mortale e irregolare contro le nazioni indigene del continente per impossessarsi delle loro terre, risorse e strade, spingendole verso ovest e alla fine costringendole a trasferirsi con la forza a ovest del Mississippi. Anche dopo la fondazione dell’esercito professionista americano degli Stati Uniti negli anni 1810, la guerra irregolare fu il metodo di conquista americana delle regioni della Valle dell’Ohio, dei Grandi Laghi, del Sud-est e del Mississippi, poi a ovest del Mississippi fino al Pacifico, compresa la metà di Messico. Da quel momento, i metodi irregolari sono stati usati in abbinamento alle operazioni delle forze armate regolari e sono, forse, ciò che maggiormente caratterizza la specificità delle forze armate degli Stati Uniti rispetto gli altri eserciti delle potenze mondiali.”

Da Le origini degli USA e il suprematismo bianco, di Roxanne Dunbar-Ortiz.

La più grande democrazia

Washington, 29 gennaio – E’ scandalo ad Haiti. Su Facebook sono apparse le foto di alcuni dottori di una missione di aiuto di Porto Rico immortalati mentre bevono, sorridono e agitano armi da fuoco tra le vittime del terremoto. E’ quanto riferisce la CNN.
Teatro dell’episodio l’ospedale da campo di Jimani nella Repubblica Dominicana, a pochi chilometri oltre il confine con Haiti. Qui il Senato del piccolo territorio statunitense ha inviato subito dopo il sisma del 12 gennaio una missione di circa 100 medici.
(AGI)

New York, 30 gennaio – Gli Stati Uniti hanno sospeso l’evacuazione dei feriti più gravi da Haiti in attesa che si definisca la questione di chi pagherà per le loro cure. La decisione è stata presa dopo che il governatore della Florida, Charlie Crist, ha chiesto formalmente che il governo federale si faccia carico di una parte dei costi sostenuti per assistere più di 500 haitiani.
(AGI)

Ghazni, 30 gennaio – Truppe della NATO si sono scontrate con soldati afghani loro alleati, e hanno chiesto l’intervento aereo, uccidendo quattro militari afghani e ferendone altri sei. Lo riferiscono oggi le autorità provinciali.
Shahedullah Shahed, portavoce del governatore della provincia di Wardak, a sudovest di Kabul, ha detto che le forze straniere e le truppe afghane erano impegnate in operazioni venerdì sera nella provincia, quando hanno iniziato a spararsi addosso.
“Quattro soldati dell’esercito sono stati uccisi e altri sei feriti quando un attacco aereo delle forze straniere ha colpito la loro postazione”, ha detto il portavoce. “Non sappiamo perché sia accaduto, ma è profondamente disdicevole”.
Il portavoce ha aggiunto che il raid aereo aveva mirato a una postazione dell’esercito afghano nell’area che era stata da installata da poco.
La forza ISAF della NATO ha confermato che “un incidente” è accaduto tra le forze di sicurezza occidentali e quelle afghane, ma non ha voluto fornire ulteriori dettagli.
“Stiamo lavorando con il ministero della Difesa per stabilire i fatti”, ha detto il luogotenente dell’esercito USA, Nico Melendez, un portavoce del contingente ISAF.
(Reuters)

Port -au- Prince, 31 gennaio – La polizia haitiana ha arrestato dieci cittadini statunitensi, sospettati di traffico di bambini. I dieci, facenti parte di un’associazione benefica che aveva messo in piedi un rifugio per un centinaio di bambini vittime del sisma in un hotel a Cabarete, nella Repubblica Dominicana, non avevano alcuna autorizzazione a trasferire i minori fuori da Haiti. “Questo si chiama rapimento, non adozione”, ha detto il ministro degli Affari Sociali haitiano, Yves Christallin.
(AGI)

Croix des Bouquets (Haiti), 31 gennaio – La quasi totalità dei 33 bambini che 10 membri di un’organizzazione cristiana dell’Idaho volevano portare via dall’isola non aveva perso i genitori. E’ quanto denuncia il direttore di Sos Childrens Village, Patricia Vargas.
L’ambasciata americana a Port-au-Prince ha intanto reso noto che i dieci, del centro New Life Children’s Refuge, sono stati incriminati per “violazione delle leggi haitiane sull’immigrazione” dopo essere stati fermati al confine con la Repubblica Dominicana su un autobus con a bordo 33 bambini dai due ai 14 anni senza documenti.
(AGI)

Washington, 1 febbraio – L’austerity a cui Barack Obama ha improntato il budget che presenterà oggi al Congresso non ha toccato la guerra, anzi le guerre in Afghanistan ed in Iraq per le quali saranno stanziati oltre 160 miliardi di dollari. “Una cifra molto più alta di quella che il presidente sperava di spendere quando è stato eletto, solo di poco inferiore di quanto stanziato negli ultimi anni dell’amministrazione Bush” commenta oggi The Politico.
(Adnkronos)