Pisa città per la “pace”

La Regione Toscana e i comuni di Pisa e Livorno hanno dato il via, con un accordo di programma e 108 milioni di euro, al riassetto delle vie navigabili interne per «ottimizzare gli interscambi tra i siti logistici della Toscana». Davvero ottima iniziativa. Solo che tra i siti logistici maggiormente interessati c’è la base USA di Camp Darby, che chiede l’ampliamento del Canale dei Navicelli che la collega al porto di Livorno. Il sindaco di Pisa Marco Filippeschi (PD) ha chiesto al comando USA una compartecipazione ai lavori «anche in vista di importanti prospettive dello stesso Camp Darby». Il comando ha «interesse ad allargare la darsena della base militare» così da manovrare due chiatte in contemporanea.
Soddisfatto, il sindaco conferma che «gli americani ritengono questo insediamento molto importante e vogliono continuare a investirci» e che, per tale progetto, c’è «disponibilità sia da parte del Parco che della Regione». Dimentica però lo «smemorato» sindaco del PD che lo stesso Consiglio comunale di Pisa ha approvato, il 18 gennaio 2007, una mozione per «la dismissione e la riconversione a usi esclusivamente civili di Camp Darby».
La base, che rifornisce le forze terrestri e aeree nell’area mediterranea, africana e mediorientale, sta assumendo crescente importanza nel quadro del potenziamento delle basi USA in Italia. Ha quindi necessità di velocizzare i collegamenti con il porto di Livorno e accrescere la capienza. Ciò può essere fatto creando, attraverso l’interporto livornese di Guasticce, un indotto che serva al transito e allo stoccaggio di materiali logistici, come gli «aiuti umanitari» della USAID di cui la base costituisce il maggiore centro in Europa. In tal modo si può liberare, nella base, spazio per il deposito di altri armamenti.
Camp Darby intende quindi irradiarsi nel territorio e, a tal fine, è validamente aiutata dal sindaco Filippeschi che, mentre gioisce per le «importanti prospettive» della base USA da cui partono le armi per le guerre, promuove un mese di iniziative sul tema «Pisa città per la pace e i diritti umani».

Basi USA in Italia. Camp Darby si allarga con l’aiuto del sindaco PD, di Manlio Dinucci.

12 thoughts on “Pisa città per la “pace”

  1. …e l’uomo di “Pace”:

    (ANSA) – ROMA, 24 NOV – Il presidente Usa Barack Obama annuncera’ lunedi’ prossimo l’invio in Afghanistan di altri 30 mila soldati. L’annuncio sara’ seguito dalla testimonianza in Congresso di alti funzionari dell’amministrazione.
    Il presidente fara’ l’annuncio in un discorso televisivo in prima serata. Tra i funzionari che interverranno in Congresso, anche il capo del Pentagono, Robert Gates. La decisione e’ stata assunta ieri, nell’ultimo consiglio di guerra sull’Afghanistan.

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  2. invece tu rappresenti una “sicurezza”!
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    Il Business attorno al Camp darby: sinergie tra militare e civile

    Tra il 1630 e il 1650 i Medici decisero di collegare la città di Pisa con il nascente porto di Livorno; ecco come nasce il Fosso dei Navicelli che fino agli anni trenta del secolo scorso fu utilizzato per trasporti di materiali pesanti fino a quando non venne distrutto e reso impraticabile dai bombardamenti Usa.
    Il nuovo Piano regolatore prevede uno sviluppo di tutta l’area dei Navicelli e non solo in funzione della cantieristica, sono infatti previsti nuovi insediamenti, un ampiamento del porto.
    Come leggiamo sul sito http://www.navicelli. it La Navicelli S.p.a, è una società interamente a capitale pubblico, costituita al fine di gestire il Porto pisano, il Canale dei Navicelli e più in generale tutte le aree demaniali, su delega del Comune di Pisa con convenzione del 28 dicembre 2000. Le attività svolte dalla Navicelli S.p.a nell’area del canale dei Navicelli, riguardano l’amministrazione del patrimonio demaniale di terreni e fabbricati, l’assegnazione delle concessioni demaniali, la loro gestione e controllo. Inoltre sono previste l’esecuzione di opere di manutenzione, dragaggio ed escavazione dei fondali compresa la rimozione dei material sommersi,
    Ma le mire della Navicelli spa (in realtà Comune e Provincia detengono ciascuna il 33,3% delle azioni e il resto delle quote è di proprietà della Camera di Commercio) sono ben altre.
    Ecco spuntare la Sviluppo Navicelli, un consorzio che vede raggruppati il consorzio nautica Pisana e la Borrello spa che ha iniziato la costruzione del nuovo porto a Marina di Pisa in “un’area di 200 mila metri quadrati dove, oltre al bacino portuale vero e proprio ed ai servizi strettamente collegati alla nautica sono previsti un albergo, un’area commerciale e una zona residenziale. Il porto potrà accogliere 475 imbarcazioni e si aprirà direttamente in mare” come troviamo scritto sul portale della società. L’Amministratore delegato della Borrello rappresenta altre proprietà sul litorale (alberghi per esempio) e recentemente per conto di Sviluppo Navicelli Spa, “Stefano Bottai ha offerto la propria disponibilità a ospitare Ikea nell’area di sviluppo artigianale- industriale del Canale. Per me-dice l’AD di Borrello spa, Stefano Bottai (ex consigliere comunale della DC) può venire già domani mattina. Ikea ha bisogno di 15.000 metri quadrati di territorio. Ce ne sono 80.000 disponibili nell’area dopo lo svincolo dell’autostrada, verso Sud, dietro il My Hotel, in pratica confinanti con la nuova rotonda di immissione sull’Aurelia che è stata costruita da poco”.
    il Comune di Pisa costruisce infrastrutture che poi servono a società private per grandi opere speculative. Ikea è stata rifiutata a Vecchiano perchè il suo impatto era giudicato negativo sulla economia locale, ecco allora arrivare una offerta alternativa.
    In questo contesto, dove gli interessi economici sono variegati e vanno dalla cantieristica all’edilizia, dagli alberghi al Porto, arriva l’ampliamento della base di Camp Darby.
    Nel 1990-91 durante la guerra nel Golfo transitarono da Camp Darby 20 mila tonnellate di munizioni, altre 22 mila invece durante i combattimenti della Tempesta del Deserto. Nel 1999 per la campagna del Kosovo furono smistate 16 mila tonnellate, pari al 60 per cento degli ordigni schierati dalla coalizione atlantica. Nei giorni del Natale 1998, alla vigilia del conflitto balcanico, sui moli tirrenici sono sbarcate 3278 cluster bomb. Camp Darby è una base nevralgica per la logistica USA, lo dicono riviste e pubblicazioni USA e europee. Il disegno americano è da anni noto: trasportare armi via mare utilizzando i Navicelli. Contro la ipotesi di ampliamento della base di Camp Darby si espressero con ordini del giorno i Consigli Comunali di Collesalvetti e di Pisa, la stessa regione Toscana ha parlato a più riprese di riconversione della base. Forti preoccupazioni provengono dalle associazioni ambientaliste che ricordano come l’area di Camp Darby sia nella lista delle zone da bonificare e si ricorda l’aumento dei tumori in prossimità delle basi militari e dei poligoni di Tiro (altro che ridente macchia mediterranea. ..)
    A distanza di pochi anni i pacifisti istituzionali indossano l’elmetto e annusano un enorme giro di affari. Per questo il Sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, propone, per conto di interessi economici forti che hanno sorretto la sua Giunta e quella dell’Onorevole Fontanelli che l’ha preceduto, una partecipazione Usa ai lavori dei Navicelli. Uno scambio tra la militarizzazione dei territori e la nascita di un grande polo industriale. Nel frattempo si dimentica che l’area della cantieristica, gli alberghi e i nuovi stabilimenti nell’interporto di Guasticce sono autentici laboratori della precarietà dove il la forza lavoro è o interinale o a tempo determinato, dove si fa un ampio uso di cassa integrazione e dove dominano i sub appalti al ribasso. Non c’è che dire la militarizzazione dei territori, il controllo sociale e la precarietà del lavoro e della esistenza sono gli scenari futuri per la città di Pisa e quella di Livorno,. E’ questa l’idea di sviluppo del Partito democratico.

    CONFEDERAZIONE COBAS PISA
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    UNA CITTA’ A RISCHIO – Più missioni all’estero, più pericolo
    Pisa, un aeroporto a conduzione militare

    di Manlio Dinucci

    I viaggiatori che ieri pomeriggio cercavano informazioni sui voli nel sito dell’aeroporto di Pisa venivano pregati di riprovare più tardi, poiché «si sono verificati dei problemi tecnici». A provocarli non era stata una interruzione della linea Internet, ma il fatto che era precipitato al decollo un aereo militare C-130J, piombando su una vicina linea ferroviaria, e che per questo l’intero aeroporto era stato chiuso. Morti i cinque militari a bordo, ma il bilancio avrebbe potuto essere ben più grave. Spesso, infatti, i C-130 e altri aerei sorvolano a bassa quota la città di Pisa. Ciò è dovuto all’intensificata attività della 46a aerobrigata, che effettua oltre 10mila movimenti annui di velivoli militari. Se ne aggiungono oltre 40mila di velivoli civili. A dirigere l’intero traffico è il personale della 46a aerobrigata. «Il radar e la torre di controllo – sottolinea Il Tirreno (31-3-2009) – sono gestiti da militari e questo dà garanzie di affidabilità all’aeroporto, mettendolo al riparo da scioperi e interruzioni del servizio». Quello di Pisa è dunque un aeroporto a conduzione militare che, allargato al settore civile, è in continua espansione.
    Il ruolo della 46a brigata è cresciuto di pari passo con l’aumento delle missioni militari all’estero. A tal fine essa è stata dotata di aerei da trasporto C-130J (versione aggiornata del C-130H) della Lockheed Martin. L’Italia è stata nel 1997, durante il governo Prodi, uno dei primi paesi ad acquistarli: da allora ne ha ricevuti 22, al costo di oltre 60 milioni di dollari l’uno (più le spese operative). Impiegato dalla 46a aerobrigata di Pisa, questo velivolo (lungo circa 30 metri e con una apertura alare di 40) costituisce l’ossatura della componente da trasporto dell’aeronautica militare. Essa è stata la prima a impiegarlo in teatri operativi: i C-130J trasportano in continuazione truppe e materiali in Afghanistan, in Libano e nei Balcani. Come informa un comunicato della Lockheed Martin (17 febbraio 2009), i C-130J dell’aeronautica italiana hanno effettuato oltre 75mila ore di volo. Durante la celebrazione per il raggiungimento di questo record, che presto salirà a 100mila ore di volo, il vice-presidente della Lockheed per il programma del C-130 ha donato alla 46a aerobrigata un modello di grandi dimensioni dell’aereo che sarà posizionato nel Centro nazionale di addestramento, gestito dalla stessa Lockheed a Pisa. Su questo, sottolinea il comunicato, si basano «le forti relazioni tra l’Italia e la Lockheed Martin, ulteriormente sviluppate dalla partecipazione italiana al programma del caccia F-35 Lightning II Joint Strike Fighter».
    L’aeroporto di Pisa è così divenuto uno dei principali nodi della movimentazione di personale e materiale militari. Si aggiunge a questo il fatto che lo stesso aeroporto viene usato, insieme al porto di Livorno, dalla vicina base statunitense di Camp Darby, che rifornisce le forze terrestri e aeree nell’area mediterranea, africana e mediorientale. Non è dato sapere quanti e quali sono i voli per trasportare materiali e uomini della base, ma sicuramente sono molti. Ad esempio, quando nell’agosto 2008 Camp Darby è stata attivata per l’invio di «forniture umanitarie» in Georgia, il trasporto è stato effettuato dal Fleet Logistic Support Squadron 46, che ha trasferìto nell’aeroporto di Pisa personale e aerei dalla base navale di Marietta, nello stato Usa della Georgia. Questa fu, naturalmente, presentata come una «missione umanitaria».
    Nella stessa chiave viene in genere presentata l’attività della 46a aerobrigata. Ad esempio, il giornale sopracitato scrive che «il lavoro più significativo si è svolto sul fronte umanitario, in cui si è distinta la brigata aerea in maniera particolare, a partire dal gennaio 2008, quando all’aeroporto militare sono atterrati numerosi bambini afghani affetti da labiopalatoschisi, che sono stati sottoposti a interventi chirurgici e rimpatriati in collaborazione con la Croce Rossa». Per questo un gruppo di parlamentari del Partito democratico, tra cui l’ex sindaco di Pisa Paolo Fontanelli, ha presentato al governo una interrogazione in cui si chiedono maggiori fondi per la 46a aerobrigata, «distintasi sia per l’attività svolta nei più impegnativi teatri operativi, sia per i tanti interventi a fini umanitari».

    (il manifesto, 24 novembre 2009)

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  3. In questo potenziamento cresce il ruolo di Camp Darby, la base logistica che rifornisce le forze terrestri e aeree Usa nell’area mediterranea, africana, mediorientale e oltre. È l’unico sito dell’esercito Usa in cui il materiale preposizionato (carrarmati M1, Bradleys, Humvees) è collocato insieme alle munizioni: nei suoi 125 bunker vi è l’intero equipaggiamento di due battaglioni corazzati e due di fanteria meccanizzata. Vi sono stoccate anche enormi quantità di bombe e missili per aerei, insieme ai «kit di montaggio» per costruire rapidamente aeroporti in zone di guerra. Questi e altri materiali bellici possono essere rapidamente inviati in zona di operazione attraverso il porto di Livorno e l’aeroporto di Pisa. Da qui sono partire le bombe usate nelle guerre contro l’Iraq e la Jugoslavia. Inoltre, come documenta Global Security, il 31° squadrone di munizionamento della base è responsabile di due depositi classificati situati in Israele, una succursale di Camp Darby le cui bombe sono state usate dalle forze israeliane nella guerra contro il Libano e nell’operazione «Piombo fuso» contro Gaza. Tale capacità non è però più sufficiente a Camp Darby: ha quindi necessità di velocizzare i collegamenti con il porto di Livorno attraverso il Canale dei Navicelli e di accrescere la capienza dei depositi. In questo viene aiutata validamente dalla Regione Toscana e dai sindaci di Pisa e Livorno, i quali «dimenticano» che i rispettivi consigli comunali, e anche la Provincia di Pisa, hanno approvato nel 2004-2007 mozioni per «la dismissione e la riconversione a usi esclusivamente civili di Camp Darby» (come chiede da anni il comitato formatosi ad hoc).
    (…)

    Pentagono Immobiliare s.p.a.,
    di Tommaso Di Francesco e Manlio Dinucci
    http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=29103

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