In memoria di Giancarlo Chetoni

Nato a Livorno il 7 Giugno 1948, ivi deceduto lo scorso 30 Aprile 2012, riposa presso il locale cimitero de La Misericordia.
In ordine cronologico, una scelta degli articoli scritti dal 2006 fino all’inizio della collaborazione con questo blog.

Gli analisti del Pentagono

Nucleare iraniano e prospettive di guerra

Kossiga e dintorni

Rai di Margherita e Quercia

Come Hezbollah ha spiazzato Tsahal

Libano e dintorni

Libano: arrivano gli occhi a mandorla

Retroscena e azzardi sul Libano

Libano: una faccenda sporca

Prodi: amicizie pericolose

Prodi: amicizie pericolose 2

Prodi tra Libano e “Autostrade”

Occhio agli scarponi

Iraq: aerei di “lavoratori” che cadono…

Libano anno zero

Mastrogiacomo e l’Afghanistan

Venti di Guerra. A cercarli

Il lungo inverno di Kabul

La trappola afghana

Strada, l’Afghanistan e l’Italietta

Libano: venti di guerra. Come l’occidente sta armando la guerra civile

Kleiaat: un gran brutto affare

L’agonia della Repubblica

Da Roma e dal Vaticano

D’Alema e Damasco

D’Alema story: il baffo e le pillole MK 82

L’irreversibile tramonto dell’imperialismo USA

Il canarino di Abu Mazen

Kosovo: la nostra Europa

Dalla strage di Ustica agli attentati di Roma

Segreto di Stato: la strage di Bologna

Grillo? In galera!

Barboncini da salotto

La fucilazione del Maresciallo D’Auria

Le mirabolanti imprese della “diplomazia italiana”

La Forleo è davvero fuori di testa?

La corsa ad ostacoli di Clementina Forleo

Le Guerre della Repubblica delle Banane

Forleo e De Magistris: percorsi paralleli

Calabria: Politica, Affari e Massonerie (di ieri e di oggi)

Castelporziano e Villa Rosebery: il pesce puzza sempre dalla testa

Il riconoscimento del Kosovo: una scelta scellerata

La guerra segreta dell’Italietta in Afghanistan

Gaza: un bilancio dell’aggressione sionista

L’F35 è “invisibile”? No, è un bel bidone!

[Post modificato il 30 Agosto 2012]

4 thoughts on “In memoria di Giancarlo Chetoni

  1. Si tratta di articoli lungimiranti che se all’epoca in cui sono stati scritti potevano sembrare “visionari” (a me no), hanno invece trovato puntuale conferma. Ne viene fuori un ritratto disarmante dell’Italia e di questo siimulacro di Europa, appendice della più grande “patria occidentale”. Ne viene fuori anche la sua onestà morale, poiché senza indulgere in “abiure” di alcun tipo, ha lucidamente fustigato e la “destra” dei suoi vecchi camerati (ipocritamente intervenuti al suo funerale, mentre da vivo non lo potevano più vedere…) e la “sinistra” dei traditori di quell’ideale socialista e nazionale per il quale si è sempre battuto.

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  2. E’ un po’ che non frequentavo questo luogo ed ero completamente all’oscuro della dipartita di Chetoni.
    Sono dispiaciutissimo, mancherà la sua voce critica.
    Abbiamo avuto occasione di essere anche accesamente in disaccordo, ma mai su questioni di principio: un saluto deferente a lui e ai suoi cari.

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  3. Sono passati anni, fra poco otto, ma il ricordo di un grande amico, brontolone, irascibile e per me di uno dei pochi reali camerati rimasti, è mese dopo mese più forte e lo è ancor di più se valutiamo come tante delle sue analisi si siano rivelate corrette ed esatte, molti delle sue più tristi previsioni avverate. Non posso che salutarti ancora una volta ( anche se chissà quando andremo di nuovo a mangiarci un cacciucchino assieme)…sai Giancarlo, non è trita retorica “nera”, ma a Te un PRESENTE te lo grido volentieri.
    Ciao Massimo

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