Miami, 19 gennaio – Un aereo del Pentagono sorvola ogni giorno per cinque ore Haiti trasmettendo via radio notizie e un messaggio in creolo che esorta a non emigrare negli Stati Uniti. “Ascoltate, non precipitatevi sulle barche per lasciare il Paese. Se lo farete ci saranno problemi più grandi. Perché, sarò onesto con voi: se pensate che raggiungerete gli Stati uniti e tutte le porte vi saranno aperte, non sarà così. Vi intercetteranno già in mare e vi rimanderanno da dove venite”, recita il messaggio letto dall’ambasciatore haitiano negli Stati Uniti, Raymond Joseph, citato oggi dal New York Times.
(Adnkronos)
Port-au-Prince, 19 gennaio – Ad una settimana dal terremoto, l’aumento continuo dei soldati USA e la possibilità che ne giungano altri 3.500 delle Nazioni Unite, hanno portato un barlume di speranza fra i sopravvissuti di Haiti, alla ricerca disperata di rifornimenti e sicurezza. Nella capitale Port-au-Prince, centinaia di senzatetto si trovano a fare i conti con le bande di saccheggiatori che del tutto indisturbati fanno razzie scavando fra le macerie. A bordo della nave USA Bataan sono arrivati ad Haiti più di 2.200 soldati portando a 7.000 il numero complessivo dei militari statunitensi dispiegati tra la terraferma e il mare.
(ASCA-AFP)
Port-au-Prince, 19 gennaio – Soldati dell’esercito americano sono giunti con alcuni elicotteri nei pressi delle macerie del palazzo presidenziale di Haiti, colpito duramente dal terremoto, per prenderne il controllo. A renderlo noto un reporter dell’AFP.
(ASCA-AFP)
il leader degli Stati Uniti ”ha avuto una tendenza”
(ASCA-AFP) – Parigi, 19 gen – Stop alle polemiche sugli aiuti ad Haiti. La Francia ha smentito le indiscrezioni circolate in questi giorni secondo cui il Quay d’Orsay si sarebbe sentito messo da parte dalla leadership riconosciuta agli Stati Uniti nelle operazioni di soccorso e dalla decisione del presidente Barack Obama di chiedere aiuto a Brasile e Canada per una maggiore cooperazione degli sforzi. ”Nessuno sta escludendo nessuno”, ha detto il ministro francese per l’Europa Pierre Lellouche nel corso di un’intervista televisiva. ”L’America ha bisogno dell’Europa e l’Europa ha bisogno degli Stati Uniti”.
Obama ha telefonato ieri al presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva al quale ha chiesto di lavorare congiuntamente, anche con il Canada, per la ricostruzione di Haiti. Una conferenza internazionale avra’ luogo a Montreal il 25 gennaio per aiutare Haiti a risollevarsi dopo il terribile terremoto che, secondo alcuni, e’ costato la vita a 200.000 persone.
Il presidente francese Nicolas Sarkozy, la scorsa settimana, aveva proposto di realizzare una riunione dei donatori e aveva dichiarato che avrebbe voluto lavorare con Obama e con i leader brasiliani e canadesi per guidare la ricostruzione di Haiti. Intervistato sulla decisione di Obama di chiamare il Brasile e il Canada – ma non la Francia – per la guida dello sforzo internazionale, Lellouche ha scherzosamente risposto che il leader degli Stati Uniti ”ha avuto una tendenza” a dimenticare la Francia. Successivamente, pero’, Lellouche ha aggiunto: ”Sto scherzando naturalmente. Penso che la cosa peggiore sia quella di cercare di mettere gli uni contro gli altri. Abbiamo bisogno di lavorare insieme”.
Certo e’ che la presenza massiccia degli Stati Uniti, con migliaia di truppe schierate nella nazione caraibica e il controllo dell’aeroporto di Port-au-Prince, ha destato numerose polemiche non solo in Francia ma anche Venezuela, dove, Hugo Chavez ha accusato Washington di approfittare dell’emergenza terremoto per occupare il piccolo paese caraibico.
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come non detto!
(ASCA-AFP) – Parigi, 19 gen – La Francia si e’ complimentata con gli Stati Uniti per ”la mobilitazione eccezionale in soccorso di Haiti e per il loro ruolo essenziale sul territorio” colpito dal sisma. Lo ha reso noto la presidenza francese.
”Dal momento della loro conversazione telefonica della scorsa settimana, il presidente della Repubblica e il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, hanno constatato l’impegno determinato dei nostri due paesi ad Haiti ed hanno deciso di unire le loro forze per fronteggiare l’urgenza umanitaria e rispondere ai bisogni ingenti della ricostruzione”, ha dichiarato la fonte della presidenza francese.
”Le autorita’ francesi sono cosi’ pienamente soddisfatte della cooperazione dei nostri due paesi, insieme al costante coordinamento tra i centri di crisi del Ministero degli Affari Esteri ed Europei ed il Dipartimento di Stato Usa”, ha aggiunto.
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(fonte Repubblica.it)
Ma lo sforzo quasi bellico dell’America (10mila uomini promessi, un terzo dei rinforzi destinati all’Afghanistan) non si vede per le strade di quest’isola in cui più di una persona su tre – dice proprio la Croce Rossa – è stata colpita e in cui l’Onu vorrebbe aumentare i suoi 10.000 volontari. E mentre il sergente Jones fa la guardia al barile, al mercato nero spuntano Coca-Cola e altri cibi che qualche manina deve avere trafugato dagli aiuti stoccati all’aeroporto. Così si spengono le speranze di Haiti che muore di fame e di sete.
P.S. Complimenti per l’ottimo sito. Un saluto. giuseppe
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grazie per la segnalazione ed anche per i complimenti.
chissà in quali mani finiranno questi aiuti:
(AGI) – Port-au-Prince, 19 gen. – Per aggirare lo stallo del principale aeroporto di Haiti e la congestione delle strade causata dal terremoto, l’esercito usa ha cominciato a lanciare dall’alto cibo e acqua sul Paese caraibico: nelle ultime ore sono stati fatti cadere a terra con i paracaduti qualcosa come 14.000 pasti pronti all’uso e 13.000 litri d’acqua in una zona a nord-est della capitale.
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How Bush-Cheney Policy Screwed Haiti.
In the years leading up to the 2004 coup, Haiti descended into chaos—and the Bush administration made sure it stayed that way,
di James Ridgeway
http://motherjones.com/mojo/2010/01/us-policy-helped-keep-haiti-chaos
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in arrivo la “cura” made in USA
(AGI/AFP) – Washington, 20 gen. – Il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, ha proposto un “piano Marshall” per ricostruire Haiti. Si tratterebbe di un mega intervento multilaterale sull’esempio di quanto fatto dagli Usa per ricostruire l’Europa dopo la Seconda Guerra mondiale.
a questo riguardo:
https://byebyeunclesam.wordpress.com/2008/09/19/il-piano-marshall-e-la-nato-culturale/
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coda di paglia
(ASCA-AFP) – Parigi, 21 gen – Le autorita’ haitiane hanno assicurato che il loro paese non e’ ”sotto tutela” e che il dispiegamento militare degli Stati Uniti, a seguito del devastante terremoto del 12 gennaio, e’ stato fatto su loro richiesta. Lo ha reso noto il presidente di Haiti, Rene’ Preval, intervistato dal quotidiano Liberation.
”E’ chiaro che gli americani sono qui su nostra richiesta e che si trovano qui solo per rispondere ai nostri bisogni umanitari o di sicurezza, aiutandoci per esempio nel trasporto dei fondi”, ha poi detto il primo ministro Jean-Max Bellerive. ”Tutti si sono detti d’accordo che l’aiuto di diversi eserciti, in maniera controllata ed ordinata, sarebbe satto il benvenuto ad Haiti”, ha aggiunto Bellerive spiegando: ”Haiti non e’ sotto tutela” statunitense. E quando il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ”ha chiesto, se eravamo d’accordo sul fatto che i militari statunitensi potessero venire in soccorso, ho risposto di si”, ha dichiarato ancora il primo ministro.
Gli Usa hanno previsto di inviare alla popolazione haitiana altri 4.000 militari in piu’ che porteranno a 15.000 i soldati americani sull’isola. Ma secondo alcuni, in questo eccessivo dispiegamento militare Usa si nasconde la volonta’ del Paese di ”impadronirsi di Haiti dei suoi cadaveri e delle lacrime della gente”, cosi’ come ha affermato il presidente del Venezuela Hugo Chavez. Secondo un bilancio della protezione civile locale, il terribile sisma che la scorsa settimana ha colpito una delle zone piu’ povere del mondo ha causato la morte di oltre 75.000 persone, 250.000 feriti ed oltre un milione di senza tetto.
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ma che caso!
(AGI) – Washington, 21 gen. – Su richiesta del ministero dei Trasporti haitiano le truppe Usa hanno iniziato ad allontanare “per motivi di sicurezza” i giornalisti dall’aeroporto di Port-au-Prince, l’unica zona sicura della citta’. Lo ha reso noto un funzionario dell’amministrazione Obama. Alcuni dei reporter accampati nello scalo da giorni sono stati avvicinati dai soldati americani che senza fornire alcuna giustificazione li hanno cacciati dall’area .
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Sergei “sarò franco” Lavrov
(AGI) – Mosca, 22 gen. – La Russia auspica che gli Stati Uniti si limitino all’aiuto umanitario e non cerchino di trarre vantaggio dalla situazione di Haiti per altri scopi. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov.
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“medici, non soldati”
(AGI) – L’Avana, 24 gen. – L’ex presidente cubano Fidel Castro ha chiesto agli Usa e alle Nazioni Unite spiegazioni sulla presenza delle truppe statunitensi che “hanno occupato” Haiti dopo il devastante terremoto del 12 gennaio.
In una “Reflexion” pubblicata dal sito digitale ufficiale Cubadebate con il titolo “Inviamo medici e non soldati”, Castro ha osservato che “e’ necessario discutere seriamente il tema e assegnare” all’Onu “il ruolo guida che gli corrisponde in questo delicato frangente”. L’accusa di Castro a Washington e’ la prima reazione ufficiale dell’Avana sul tema.
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“troppe stellette”
(AGI) – Roma, 24 gen. – La macchina americana dei soccorsi per Haiti e’ “encomiabile”, ma non da’ i risultati attesi perche’ ci sono “troppe stellette, gli americani tendono a confondere l’intervento militare con quello di emergenza”. Lo ha spiegato Guido Bertolaso intervistato da Lucia Annunciata a ‘In mezz’ora’ su Raitre.
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ancora 13.000
(AGI) – Port-au-Prince, 14 feb. – Il Pentagono ha ordinato il ritiro di 7.000 soldati Usa da Haiti perche’ la situazione degli aiuti sta migliorando. Lo ha annunciato il general Donald Fraser. Sull’isola devastata dal terremoto del 12 gennaio scors, che ha causato almeno 217.000 vittime, restano quindi 13.000 militari americani .
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