Il tenore Joe Fallisi denuncia l’attacco alla Libia

Nelle ore più vergognose per l’Occidente, mentre già si rincorrevano le notizie dell’assassinio di Muammar Gheddafi da parte delle bombe umanitarie sganciate dalle aviazioni della NATO sulla martoriata città di Sirte, Joe Fallisi, noto tenore italiano e, soprattutto, geloso tutore delle libertà dei popoli, ha voluto predisporre la presentazione, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, di una dura denuncia (contro, “ignoti”… ça va sans dire) per il manifesto attentato all’articolo 11 della Costituzione esplicitato dalla partecipazione italiana alla vergognosa guerra contro la Libia.
Come lo stesso Fallisi ha premesso nella sua denuncia, dal 19 Marzo 2011 si è avuto notizia della partecipazione delle forze armate italiane – inizialmente con l’apporto di basi e della logistica – all’operazione Odissey Dawn, consistente nell’attacco condotto contro la Jamahiria Araba Libica Popolare Socialista, cioè la Nazione libica, dalle forze principalmente aeree e navali degli USA, Gran Bretagna, Francia e Spagna.
Dal 23 Marzo 2011 gli organi di informazione diffondono la notizia che aerei da guerra della Repubblica Italiana conducono missioni militari di attacco, e comunque belliche, contro la Jamahiria Araba Libica Popolare Socialista.
Tali “operazioni militari – secondo il denunciante – contro la Libia rappresentano una palese violazione dell’art. 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. La violazione dell’art. 11 della Costituzione tramite l’esecuzione di azioni di guerra contro un’altra Nazione e contro un territorio straniero rappresenta un fatto di gravità eccezionale per il nostro ordinamento”.
In considerazione di quanto sopra, Fallisi ha chiesto “alla Procura della Repubblica di individuare i responsabili della azioni militari, belliche, di guerra contro la Libia, la Jamahiria Araba Libica Popolare Socialista, il territorio e la popolazione libica, le sue istituzioni e le sue forze armate”. E naturalmente di punirli per aver commesso una lunga serie di evidenti reati penali. Fallisi ha deciso di eleggere domicilio per ogni comunicazione presso lo studio dell’Avv. Luca Tadolini, via Crispi 10, 42121 Reggio Emilia, luca.tadolini@ordineavvocatireggioemilia.it.
La denuncia, corredata dai vari documenti di appoggio, sarà anticipata a Roma, il prossimo giovedì 27 Ottobre 2011, nel corso di una conferenza stampa.
E. C.

Fonte: rinascita

9 thoughts on “Il tenore Joe Fallisi denuncia l’attacco alla Libia

  1. la “nuova” Libia…

    24 ott. (TMNews) – Cinquantatrè persone, probabilmente fedelissimi di Muammar Gheddafi, sono state giustiziate in un albergo di Sirte la scorsa settimana. E’ quanto denuncia oggi l’organizzazione Human Rights Watch (Hrw), precisando che l’albergo si trova in una zona che era sotto il controllo dei combattenti provenienti da Misurata. Hrw ha quindi chiesto al Consiglio nazionale di transizione libico (Cnt) di avviare un’indagine. “Abbiamo trovato 53 corpi in decomposizione, apparentemente di sostenitori di Gheddafi, in un albergo abbandonato di Sirte e alcuni di loro avevano le mani legate dietro la schiena quando sono stati uccisi – ha detto Peter Bouckaert, responsabile di Hrw che sta indagando sulla vicenda – questo caso richiede l’immediata attenzione delle autorità libiche perchè indaghino su quanto accaduto e ne chiamino a rispondere i responsabili”. Secondo l’organizzazione, lo stato di decomposizione fa supporre che le 53 vittime siano state uccise tra il 14 e il 19 ottobre.
    Gli abitanti del quartiere hanno scoperto i cadaveri il 21 ottobre, una volta cessati gli scontri nella città natale di Gheddafi, e ne hanno identificati quattro come sostenitori del colonnello.

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  2. Far West

    ROMA, 24 OTT – E’ oramai in corso una contesa tra alcuni ribelli libici per incassare la taglia di un milione di sterline britanniche offerta da alcuni imprenditori libici per la cattura o luccisione del colonnello Muammar Gheddafi. Lo scrive il quotidiano britannico Daily Star Sunday, citato dal sito Middle East Online affermando che Muhammed Bibi, il giovane libico che si e’ gia’ fatto fotografare con la pisola d’oro del colonnello, si e’ presentato per ritirare il premio.
    Altri esponenti dell’opposizione libica, sottolinea il sito, hanno protestato dicendo di aver giocato un importante ruolo nel fornire notizie utili alla cattura colonnello. ”Ognuno di loro pretende di avere il premio” precisa il quotidiano citando fonti della sicurezza libica. ”Non si sa a chi verra’ data la taglia, concludono le fonti, ma la decisione finale spetta al Cnt, Consiglio Nazionale Temporaneo.(ANSAmed)

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  3. Già da ieri 23 Ottobre a Sirte molti ribelli hanno lasciato, solo una piccola parte dei ribelli rimangono della Brigata Misrata e alcune brigate di Bengasi.E’ stato confermato che a terra ci fossero truppe speciali della NATO a Sirte, che la invasero il lunedì 17 e il martedì 18, la prima forza della NATO di lunedì fu sconfitta.Le forze terrestri della NATO quindi hanno utilizzato pesanti esplosivi e armi chimiche a grandi quantità martedì che portano a 20 mila morti solo a Sirte.
    Le forze a terra della NATO hanno rapito Gheddafi e suo figlio Mutassim a Sirte, poi furono interrogati per 2 giorni e hanno rifiutato di parlare.Hillary Clinton ha dato l’ordine di ucciderlo – * e il giorno 19 di Ottobre * – le forze armate della NATO hanno consegnato Gheddafi alla brigata Misrata per l’esecuzione.
    Sì Hillary Clinton è venuta a Tripoli per dare l’ordine di ucciderlo – *di fatti il video è stato fatto il giorno 19 Ottobre, ovvero 1 giorno prima che lo si presentasse in Mondovisione.* –
    La consegna dei 2 Gheddafi ai ribelli per ucciderli è stata fatta nella speranza di aumentare la guerra tribale.
    3000 Iracheni, 5000 somali, 400 Sauditi, 700 sudanesi e 6000 algerini come forze speciali sono arrivati a Tripoli per combattere i ribelli e la NATO.Ora molte aree della Sirte sono sotto controllo verde ancora una volta.

    http://libyasos.blogspot.com/p/news.html

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  4. Caro Silvio — scrive Gheddafi negli ultimi giorni — sono rimasto sorpreso dall’atteggiamento di un amico con cui ho firmato un trattato di amicizia favorevole ai nostri due popoli. Avrei sperato da parte tua almeno che ti fossi interessato alla vicenda, e che avessi tentato una mediazione prima di dare il tuo sostegno a questa guerra. Non ti rimprovero per quello di cui tu non sei responsabile, perché so bene che tu non eri favorevole a questa azione nefasta che non onora né te né il popolo italiano. Ferma i bombardamenti — conclude il raìs — che uccidono i nostri fratelli libici e i nostri bambini.

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  5. IL TENORE JOE FALLISI DENUNCIA LO STATO ITALIANO
    PER VIOLAZIONE DELL’ART 11 DELLA COSTITUZIONE IN
    MERITO ALLA GUERRA CONTRO LA LIBIA

    Conferenza Stampa
    GIOVEDI’ 27 ottobre 2011
    ORE 11.30
    (Presso la Sala “Rachele” dell’Hotel Royal Santina
    Via Marsala 22, Roma)

    IL TENORE GIUSEPPE (JOE) FALLISI GIOVEDÌ 27 OTTOBRE 2011 DEPOSITERÀ
    NEL TRIBUNALE DI ROMA, ASSISTITO DALL’AVV. LUCA TADOLINI, UNA DENUNCIA
    CONTRO LO STATO ITALIANO IN MERITO ALLA GUERRA ALLA LIBIA NELLA QUALE I
    VERTICI DEL MEDESIMO HANNO TRASCINATO IL NOSTRO PAESE. FORMALMENTE LA
    DENUNCIA SARÀ CONTRO “IGNOTI”, MA CHIARAMENTE RIGUARDERÀ TUTTI I
    RESPONSABILI POLITICI (DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO
    NAPOLITANO AL PRIMO MINISTRO SILVIO BERLUSCONI, AI DEPUTATI E SENATORI
    CHE COL LORO VOTO HANNO CONSENTITO L’ENTRATA IN GUERRA DELL’ITALIA,
    PERSINO POI RI-FINANZIANDO LA “MISSIONE”) DI QUESTO ATTO TRAGICO E
    DISONOREVOLE. E’ STATO, A PARERE DEL DENUNCIANTE, APERTAMENTE
    VIOLATO L’ARTICOLO 11 DELLA COSTITUZIONE, CHE VIETA AL NOSTRO PAESE DI
    FAR GUERRA.

    Esso dice infatti: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di
    offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione
    delle controversie internazionali; consente, in condizioni
    di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità
    necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia
    fra le Nazioni; promuove e favorisce le
    organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
    Posizione di Joe Fallisi: “le possibili ‘limitazioni di sovranità’
    di cui pure recita alla fine tale articolo NON possono costituire
    una radicale contraddizione con la frase chiara che
    apre l’articolo stesso. Ciò in cui siamo impegnati attualmente non
    è nient’altro, e a tutti gli effetti, che ‘guerra come strumento
    di offesa alla libertà degli altri popoli’, tanto più dopo le
    ultime decisioni che hanno portato i nostri stessi aerei a
    bombardare il suolo libico – di un Paese che a noi non si è mai
    sognato di dichiarare nessuna guerra. Oltre a questo, a
    tristissima integrazione, si è violato il ‘Trattato di amicizia,
    partenariato e cooperazione tra la Repubblica Italiana e la grande
    Giamahiria libica popolare socialista’ firmato tre anni fa
    congiuntamente da Gheddafi e da Berlusconi. Esso, tra l’altro,
    prevede il rispetto dell’uguaglianza sovrana degli Stati;
    l’impegno a non ricorrere alla minaccia o all’impiego della forza
    contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica della
    controparte o a qualunque altra forma incompatibile con la Carta
    delle Nazioni Unite; l’impegno alla non ingerenza negli affari
    interni e, nel rispetto dei princìpi della legalità
    internazionale, a non usare né concedere l’uso dei propri
    territori in qualsiasi atto ostile nei confronti della
    controparte; l’impegno alla soluzione pacifica delle
    controversie.
    Circa duecentomila cittadini libici sono morti finora a seguito
    dell’aggressione neo-coloniale e predatoria nella quale l’Italia è
    sciaguratamente coinvolta. Un intero Paese prospero, progredito e
    pacifico con falsissimi pretesti “umanitari” è stato bombardato,
    distrutto e inquinato in eterno e si è dato “riconoscimento”
    statuale al golpe di un’infima minoranza di tagliagola fanatici e
    ultrareazionari che, anche col nostro appoggio, si sono scatenati
    (e continuano sotto i nostri occhi debitamente chiusi) in una
    mostruosa pulizia etnica razzista. Inoltre abbiamo dato il nostro
    tacito assenso alla campagna di killeraggio mirato di tutta la
    dirigenza della Giamahiria, che da ultimo ha visto la tortura e
    l’assassinio di Muammar Gheddafi e di suo figlio Mutassin. Si
    sarebbe potuto decidere, come la Germania, di non partecipare a
    questi orrori. Chi ha fatto la scelta opposta ora deve essere
    chiamato a risponderne.

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