Denuncia contro lo Stato italiano

Il sottoscritto GIUSEPPE FALLISI (…)
ESPONE
Secondo notizie di stampa e di tutti i mass media nazionali ed internazionali dal 19 marzo 2011 si è avuto notizia della partecipazione delle forze armate italiane all’operazione Odissey Dawn, consistente nell’attacco alla Jamahiria Araba Libica Popolare Socialista, cioè alla Nazione libica. L’attacco viene condotto dalle forze principalmente aeree e navali degli Usa, Gran Bretagna, Francia e Spagna.
Sempre secondo le notizie diffuse da tutti gli organi di informazione l’Italia fornisce le basi militari da cui partono le azioni militari ed altro supporto logistico alle azioni belliche.
Dal 23 Marzo 2011 gli organi di informazione diffondono la notizia che aerei da guerra della Repubblica Italiana conducono missioni militari di attacco, e comunque belliche, contro la Jamahiria Araba Libica Popolare Socialista.
Si denuncia che le azioni militari contro Jamahiria Araba Libica Popolare Socialista e sul territorio libico non sono mai cessate e continuano alla data della presentazione della presente denuncia, contro il territorio libico, le istituzioni libiche, le forze armate libiche e con ormai numerosissime vittime tra la popolazione libica.
Le operazioni militari citate contro la Libia rappresentano una palese violazione dell’art. 11 della Costituzione della Repubblica Italiana: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
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Si denuncia che le circostanze riportate violano principi costituzionali fondamentali quali il rispetto dell’uguaglianza sovrana degli Stati; l’impegno a non ricorrere alla minaccia o all’impiego della forza contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica della controparte o a qualunque altra forma incompatibile con la Carta delle Nazioni Unite; l’impegno alla non ingerenza negli affari interni e, nel rispetto dei princìpi della legalità internazionale, a non usare né concedere l’uso dei propri territori in qualsiasi atto ostile nei confronti della controparte; l’impegno alla soluzione pacifica delle controversie. Viene anche violato il “Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra la Repubblica italiana e la Grande Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista” negli articoli che prevedono la reciproca non aggressione.
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La violazione dell’Art. 11 della Costituzione tramite l’esecuzione di azioni di guerra contro un’altra Nazione e contro un territorio straniero rappresenta un fatto di gravità eccezionale per il nostro ordinamento.
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In considerazione di quanto sopra,
Si chiede alla Procura della Repubblica di individuare i responsabili della azioni militari, belliche, di guerra contro la Libia, la Jamahiria Araba Libica Popolare Socialista, il territorio e la popolazione libica, le sue istituzioni e le sue forze armate
Contro queste persone ora ignote che la Procura della Repubblica vorrà individuare
si sporge denuncia
Per violazione dell’art. 11 della Costituzione,
per aver posto in essere Atti ostili verso uno Stato estero, che espongono lo Stato italiano al pericolo di guerra – reato previsto e punito dall’art. 244 Cp.,
per avere tenuto intelligenze con lo straniero allo scopo di impegnare lo Stato italiano nella guerra – reato previsto e punito dall’art. 245 Cp.,
per avere attentato alla Costituzione dello Stato conducendo azioni belliche e militari in Libia e contro la Jamahiria Araba Libica Popolare Socialista tali da stravolgere la Repubblica Italiana come istituzione che “ripudia la guerra” – reato previsto e punito dall’art. 283 Cp.
E per tutti gli altri reati che la Procura della Repubblica riterrà di individuare.
*
Si chiede di essere informati in caso di richiesta di archiviazione.
Si elegge domicilio per ogni comunicazione, compresa quella di essere informati in caso di archiviazione, presso lo studio dell’Avv. Luca Tadolini, via Crispi 10, 42121 Reggio Emilia, luca.tadolini@ordineavvocatireggioemilia.it.

Roma, 27 ottobre 2011

Giuseppe Fallisi

[Atto depositato presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Roma in data odierna.
English version]

14 thoughts on “Denuncia contro lo Stato italiano

  1. evviva la sincerità (almeno parziale e seppure tardiva)!

    Roma, 27 OTT (il Velino/AGV) – “Senza l’intervento della NATO la rivoluzione non avrebbe avuto possibilita’ di successo alcuna e oggi non celebreremmo la nuova Libia”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, nel corso dell’informativa al Senato sula missione in Libia.
    “La missione si e’ concretizzata in azioni mirate contro specifici obiettivi militari. E mi ero impegnato a che i nostri obiettivi escludessero la possibilita’ di danni collaterali dando incarico a un ufficiale di collegamento di intervenire (con la NATO). Ed e’ intervenuto piu’ volte – ha aggiunto il ministro – imponendo una sorta di caveat che seguiva le indicazioni del Parlamento. Dopo il 1 ottobre non sono state piu’ effettuate missioni con bombardamento da parte degli arerei italiani e il dispositivo e’ stato ulteriormente ridotto. Resta la disponibilita’ delle nostre basi”.

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  2. Perchè non fare una Class Action, ora che sono possibili anche in Italia, per denunciare la violazione della Costituzione e Impeachment sia per Napolitano che Berlusconi. Penso che molti aderirebbero.

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  3. Joe Fallisi: denuncia lo Stato italiano per violazione dell’art. 11 della Costituzione
    di Nora Sif Dine
    http://giornaleilreferendum.com/2011/10/27/joe-fallisi-denuncia-lo-stato-italiano-per-violazione-dell%E2%80%99art-11-della-costituzione/

    Il tenore italiano Joe Fallisi, compositore e lirico, autore di canzoni anarchiche e contro la guerra, ha oggi depositato assistito dall’avv. Luca Tadolini, una denuncia contro lo Stato italiano per la guerra intrapresa in Libia.
    La denuncia formalmente è contro ignoti, ma è chiaramente diretta ai vertici dello Stato, dal Presidente della Repubblica, al Primo Ministro, i deputati e i senatori che con il loro voto hanno permesso l’entrata in guerra.
    Fallisi afferma che è stato apertamente violato l’articolo 11 della Costituzione italiana:
    “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”
    Secondo Joe Fallisi in questo momento siamo impegnati in qualcosa che altro non è se non “guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli”, e che i nostri stessi aerei hanno bombardato il suolo di un paese che non si è mai sognato di dichiararci guerra.
    Con il pretesto dei “diritti umanitari” è stato invaso e bombardato ferocemente un paese sovrano.
    (…)

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  5. Io sono contro la guerra ed è indubitabile che la scelta dell’Italia sia andata contro la Costituzione in quanto non eravamo stati ne minacciati ne assaliti dai libici e quindi non avevamo alcuna ragione di bombardarli. Il discorso è che a quanto sembra, l’art. 11 è diventato simile a un elastico slabbrato che non regge, perciò non viene preso in considerazione perchè noi, come sempre, siamo succubi di zio Sam e quando lui ci dice vai…noi obbediamo. Dico “noi”, ma io non concordo e non sarei mai andata!! L’ipotesi di andare “per portare la pace” poteva anche essere valida, ma non con i cacciabombardieri.
    Il problema che si pone è sempre lo stesso: dobbiamo stare a guardare mentre la gente viene massacrata? Adesso in Siria sta succedendo anche di peggio. Dobbiamo stare a guardare? Dobbiamo provare a dialogare? (Sì! purchè ci ascoltino) Dobbiamo minacciare a parole e non agire? Non so. Io penso che sia giusto dare aiuto quando la gente è oppressa, ma non arrogarsi il diritto di ammazzare a destra e a manca in nome della Pace!

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  6. Il problema che si pone è sempre lo stesso: dobbiamo stare a credere ai resoconti di “gente massacrata” che i media occidentali fabbricano quotidianamente oppure verificare sul campo che non si tratti piuttosto di rivolte armate fomentate dall’esterno con il sostegno politico-diplomatico, finanziario, militare, di intelligence etc della (ex) potenza egemone statunitense e dei suoi satelliti-sodali-vassalli europei e non?
    rivolte che, agendo su tessuti sociali storicamente delicati, come quelli libico e siriano, mirano a creare il casus belli dell'”intervento umanitario” della NATO e sovvertire gli sgraditi governi in carica a favore di nuove dirigenze più prone ai dettami occidentali e disposte a condurre Paesi privi di effettiva sovranità (in ordine progressivo: Kosovo, Afghanistan, Iraq)

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  7. riceviamo e volentieri pubblichiamo il seguente:

    Berlusconi è “ridicolo”, i suoi critici “ridicolissimi”
    di Antonino Amato

    Convengo che Berlusconi è “ridicolo”. Su questo non ci piove: troppe frequentazioni strane. Osservo, però, che i suoi critici sono “ridicolissimi”.
    ***
    Un primo esempio. Pare che Berlusconi, in una conversazione con un suo amico, abbia detto che “la Merkel è culona”. E convengo che, così dicendo, Berlusconi si è reso ridicolo. Ma come definire quel Magistrato che, avendo intercettato una simile telefonata, ha fatto circolare la notizia? Sapete dirmi quale implicazione giudiziaria c’è nel fatto che Berlusconi ha detto che “la Merkel è una culona”? Io non ne vedo. Vedo solo un degrado umano e del senso dello Stato. Da parte di Berlusconi, da parte di quel Magistrato che ha fatto circolare la notizia, da parte di tutti coloro che hanno propalato la notizia.
    ***
    Un secondo esempio. Gheddafi era un beduino che faceva il beduino. E Berlusconi lo assecondava fino al ridicolo. Ma che dire di tutti coloro che hanno criticato Berlusconi? Gheddafi ci aveva consentito una posizione privilegiata nell’importazione di gas e petrolio, aveva aperto la Libia alle imprese italiane, aveva investito molti miliardi in Italia. Solo che noi Italyani, alla prima occasione, abbiamo offerto basi militari ed armati ai nemici di Gheddafi. A vergogna di Berlusconi e dei suoi molti critici.
    ***
    Un terzo esempio. Berlusconi dichiara che “l’Euro è debole perché la Banca Centrale Europea non fa da prestatore di ultima istanza”. E molti suoi e nostri “compatrioti” (?!?) gli saltano addosso con critiche feroci. La più benevola: “nel momento che la BCE compra i nostri BTP la dichiarazione di Berlusconi è inopportuna”. Eppure…… Eppure molti sostengono la stessa tesi. Eppure perfino un nobel dell’economia fa la stessa osservazione. Eppure Cina, Giappone, Inghilterra, Svizzera ed USA hanno una Banca Centrale che fa da “prestatore di ultima istanza”. In parole chiare e semplici: stampano carta moneta. Gli “ex Stati sovrani” dell’Europa, invece, devono rifornirsi dal “mercato”. Mercato in mano agli “speculatori”.
    Particolare curioso: alcuni critici sono vecchi arnesi, asserviti agli speculatori ed agli usurai. Altri invece, ex marxisti, dopo aver declamato che “la proprietà è un furto”, dopo aver chiesto la collettivizzazione di tutti i mezzi di produzione, si sono ridotti al traino di banchieri e speculatori. Facendosene ascari.
    Berlusconi, dopo avere rilasciato una dichiarazione intelligente e coraggiosa sulla debolezza dell’Euro, a distanza di poche ore la rettifica. Anche per questo Berlusconi è ridicolo. Ma tutti quegli ex comunisti, che declamavano il “socialismo reale”, sono ridicolissimi. Al servizio degli usurai della terra.
    “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nochiero in gran tempesta”. Con troppi tenutari che litigano per amministrarla, con troppi papponi che vogliono divorarla.

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  8. Il dover scegliere tra la peste e il colera o tra il colera e la peste non riesce a coinvolgermi nemmeno un pò. Ambedue le parti ” contrapposte ” sono facce di una stessa medaglia : fanno parte dello stesso sistema, marcio, malato, da abbattere.
    Se avessi voluto addolcire avrei scritto ” da ricostruire “.
    Meno palloncini colorati, orchestrine, balli, girotondi, coriandoli, pupazzi, rap sparato dagli altoparlanti, canne e mani alzate.
    Un cambiamento radicale, totale, della società italiana, passa anche per un cambiamento radicale dell’ estetica con cui si affronta una manifestazione.
    Solo quando ci saranno a giro cortei silenziosi e carichi di determinazione come una nuvola di grandine, saremo sulla buona strada. Il miglior modo di aprire un varco alla sconfitta, materiale, psicologica ed etica, delle nuove generazioni è dare credito ai molti, troppi apprendisti stregoni che starnazzano, a comando dei Poteri Forti , nei pollai della ” politica “.

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