Niscemi dice no al MUOS

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Niscemi (CL), 28 febbraio – Tremila persone sono scese in piazza a Niscemi per dire ‘no’ all’installazione dell’impianto MUOS (Mobile User Object System), il sistema-radar di rilevazione satellitare ad alta frequenza che le forze armate degli Stati Uniti vorrebbero realizzare in contrada Ulmo a poco più di due km dal centro abitato. La gente teme che i campi magnetici della base militare possano causare danni alla salute. Nella zona esistono già 41 antenne installate dagli americani a supporto dei voli della base aerea di Sigonella.
La manifestazione, promossa dagli studenti del liceo scientifico Leonardo Da Vinci, ha coinvolto tutte le scuole del paese. In prima fila sindaci e amministratori dei comuni del circondario (Caltagirone, Gela, Butera, Riesi, Mazzarino). Alcuni bambini, durante il corteo, si sono bagnate le mani nella vernice lasciando le impronte su striscioni di tela bianchi con scritto: “Diamo una mano per salvare il mondo”. I dipendenti delle agenzie di pompe funebri hanno portato in spalla tre bare, come metafora di altrettanti rischi di morte per la popolazione: “i veleni del Petrolchimico, le onde elettromagnetiche del MUOS e la futura centrale nucleare che potrebbe essere istallata nel ragusano”. Sette carri funebri hanno sostato in piazza durante il comizio di chiusura della protesta. Il presidente del consiglio comunale di Niscemi ha annunciato che convocherà nei prossimi giorni una seduta consiliare da tenersi a Roma, davanti l’ambasciata americana, aperta alla partecipazione dei cittadini di Niscemi. Il sistema satellitare “MUOS” prevede il collegamento a terra con quattro basi USA installate in zone poco popolate in Virginia, Haway e Australia. Quarto importante punto di riferimento dovrebbe essere proprio quello siciliano di Niscemi, che però risulta ad alta densità demografica. Nel 2010 è prevista la messa in orbita di un apposito satellite. L’intera progetto dovrebbe entrare in funzione nel 2011.
(ANSA)