Basi USA in Kosovo

Riproponiamo un pezzo pubblicato lo scorso aprile, allora cripticamente intitolato “Campi”, riguardante i due insediamenti militari statunitensi in Kosovo.

Camp Bondsteel è la più vasta e costosa base militare degli Stati Uniti costruita all’estero, partendo da zero, dai tempi del Vietnam. Nel giugno 1999, subito dopo la conclusione dei bombardamenti NATO sulla ex-Jugoslavia, le forze statunitensi requisirono 360 ettari di terreno agricolo nel sud-est del Kosovo a Urosevac, vicino al confine con la Macedonia, e cominciarono a costruirvi un campo. In meno di tre anni, l’iniziale accampamento di tende si è trasformato in una base autonoma ed altamente tecnologica che ospita i tre quarti di tutte le truppe che stazionano in Kosovo, circa 7.000 uomini. Gli altri 2.000 soldati del contingente statunitense nella regione, denominato Task Force Falcon, sono dislocati a Camp Monteith, ad un’ora di auto da Bondsteel, vicino a Gnjilane. Costruita sui terreni che precedentemente ospitavano una base dell’esercito jugoslavo, è il Quartiere Generale USA in Kosovo.
A Camp Bondsteel ci sono 25 km di strade ed oltre 300 edifici, circondati da 14 km di barriere di terra e cemento, 84 km di filo spiato e 11 torri di guardia. Diversi edifici dedicati alla “ricreazione e benessere morale” con televisioni, lettori dvd, biliardi, ping pong, videogame, accesso a internet ed una sala per videoconferenze. Tre palestre, un Burger King, un Anthony’s Pizza ed un Cappuccino bar. A soddisfare i bisogni culturali giunge in soccorso il centro educativo intitolato a Laura Bush, dove è possibile imparare l’albanese e migliorare le proprie abilità informatiche. Senza poi scordarsi di recitare una bella preghiera in una delle due cappelle.
Meno allegra, sicuramente, l’atmosfera che si respira nella prigione del campo, capace di accogliere coloro i quali si siano resi protagonisti di incidenti nel settore statunitense del Kosovo.
Camp Bondsteel non è il risultato di una “guerra giusta” o di un intervento umanitario a favore della popolazione albanese. La sua costruzione era infatti stata prevista molto prima dei bombardamenti del 1999, con un progetto multimiliardario appaltato alla Kellogg Brown & Root (KRB) Services Corporation: essa è la sussidiaria texana della Halliburton il cui amministratore delegato all’epoca era Dick Cheney, poi vice presidente nell’amministrazione Bush.
Uno degli obiettivi di Camp Bondsteel era (è) quello di “proteggere” l’AMBO, l’oleodotto albanese-macedone-bulgaro che dovrebbe portare il petrolio del Mar Caspio dal porto bulgaro di Burgas sul Mar Nero fino a quello albanese di Valona sull’Adriatico. “Casualmente”, due anni prima dell’aggressione della NATO, un alto dirigente della Brown & Root Energy – controllata sempre dalla Halliburton – Edward Ferguson, era stato nominato a capo del progetto AMBO. Anche i piani di fattibilità dell’AMBO sono stati eseguiti dalla KRB: il relativo contratto è stato firmato nel 2004.

4 thoughts on “Basi USA in Kosovo

  1. Pingback: Per non dimenticare la Serbia e il giorno che l'Europa perse la sua dignit - Politica On The Net Forum dedicato alla Politica Italiana, Estera e non solo

  2. The deployment of advanced missile tracking and interceptor missile facilities in Israel and Turkey along with others in the South Caucasus – the Gabala radar station in Azerbaijan, currently used by Russia but coveted by Washington, is another possible addition – would nearly complete the stationing of a missile shield ring around Russia.

    The third site of the expansion of U.S. and NATO missile interception plans is the Balkans.

    Russian political analyst Pyotr Iskenderov wrote on September 3 that a possible location for such a deployment could be in the international no man’s land that is Kosovo.

    “In spring of 2009, Albanian Prime-Minister Sali Berisha proposed to the US to locate an anti-missile system in his country if US-Polish talks failed. In Serbia Defense Minister Dragan Sutanovac, who is close to Serbian president Boris Tadic, made scandalous statements in favor of Serbia’s entry to NATO. In this respect the location of a US military base in Serbia could be regarded as a compensation to Belgrade for losing Kosovo. This will also help to drive Russia away from Serbia.”

    Iskenderov theorized that American missiles could be stationed in Camp Bondsteel, the largest overseas U.S. military installation built since the war in Vietnam. The author, in reference to the use of the base for so-called”extraordinary renditions,” said “the main object of the military infrastructure of Kosovo will be the US base of Camp Bondsteel, which is subordinate neither to NATO, nor the UN nor the EU….Here we should recall an unsavory role of Kosovo in the scandal liked with the secret jails of the CIA in Europe.

    “If earlier the US managed to hide one of their CIA secret prisons in Kosovo,then it won’t be a problem to install radar and interceptor missiles in Camp Bondsteel.”

    U.S. Expands Global Missile Shield Into Middle East, Balkans
    di Rick Rozoff

    http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=15169

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