Le faine nel pollaio

Se gli italiani conserveranno un briciolo di memoria, i Caronte del PdL e del PD saranno Alfano e Bersani. Uscito apparentemente di scena, nel frattempo il cavalier di Arcore è tornato a curare gli affari di famiglia, a dettare legge insieme a Monti & soci “per salvare l’Italia dalla bancarotta” e a guidare il Milan Calcio.
Un altro “bene di lusso” che il professor Bocconi ometterà di tassare.
Napolitano, dal canto suo, dichiarerà pubblicamente che anche i meno abbienti dovranno partecipare ai sacrifici.
Il deputato Berlusconi, dopo aver cambiato pelle e alleati, non disdegnerà qualche uscita pubblica come al Congresso dei Liberali Democratici di Giovanardi, un vecchio arnese della Balena Bianca, per sostenere il suo fermissimo “no” alla patrimoniale sui grandi patrimoni finanziari e immobiliari e un “si” all’imposta, ad estimi moltiplicati, sulla prima casa, alla cancellazione degli sgravi fiscali anche per gli asili nido e ai tagli, lacrime e sangue, a trasporti, sanità e previdenza sociale messi in campo dall’ex Commissario Europeo e dal suo pool di “tecnici”.
Il 12 Dicembre Bossi farfuglierà, per un evidente, grave, disagio psichico post ictus: “L’asse con il PdL adesso non c’è. Ognuno sta a casa sua anche perché Berlusconi è con i comunisti al governo e noi della Lega all’opposizione”. Chi ha messo in bocca al “capo” una separazione “a tempo” in attesa di rinnovare l’alleanza politica in occasione delle prossime tornate amministrative al Nord? Forse Maroni, Tosi & amici?
Dei quaquaraquà del PD, Bindi, Franceschini, Letta inutile parlare. Basterà quell’ingiuntivo “avanti con le liberalizzazioni” recitato per conto delle Coop da Bersani contro farmacisti e tassisti per capire la portata della svolta storica percorsa dal PCI-PdS-DS e PD nella piena accettazione delle regole di mercato su economia e lavoro.
Quelle stesse che il senatore Ichino ha formulato per un’ulteriore flessibilizzazione del lavoro, sostenuto dal 55% delle firme dei Gruppi Parlamentari della “sinistra”.
Il giuslavorista più scortato al mondo le chiama in inglese norme flex-security.
Il resto delle novità arriveranno col testo definitivo del decreto che ieri l’altro ha ottenuto la fiducia al Senato.
Provvedimenti mercanteggiati in Commissione Bilancio e Tesoro da PdL, Terzo Polo e PD, anche se rimarranno invariati gli importi della “manovra”  partorita da Monti & soci. E un’altra da 10 miliardi in arrivo da qui a tre mesi, come anticipato dall’Ufficio Studi della Confartigianato di Mestre.
Domenica 11 Dicembre La Repubblica titolava, senza vergogna, a firma Eugenio Scalfari in un editoriale: “I due Mario l’Europa l’hanno salvata”.
Salvata?
Si salva un pollaio se lo lasci incustodito e in giro ci sono delle faine come Monti e Draghi?

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Il badrone vuole altri 1.500 ascari

Parigi, 1 dicembre – Trentamila soldati statunitensi e 10mila dalle forze alleate. Così il presidente Barack Obama conta di arrivare alle 40mila unità in più che i suoi vertici militari giudicano indispensabili per vincere la guerra in Afghanistan.
Secondo quanto riporta il quotidiano Le Monde, Washington ha chiesto 2.000 soldati alla Germania, 1.500 all’Italia, 1.500 alla Francia e 1.000 al Regno Unito, oltre ad altre 4.000 unità che proverrebbero da altri membri della NATO.
(ASCA-AFP)

“Molto, anzi moltissimo”
Roma, 2 dicembre – ”Il 2013 sarà l’obiettivo massimo e non quello minimo” per il graduale disimpegno dall’Afghanistan. A dichiararlo il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a margine del Foro di dialogo Italia-Russia organizzato a Roma dall’ISPI. Il disimpegno, per il titolare della Farnesina, ”non potrà avvenire in un arco di tempo lungo ma via via che l’Afghanistan potrà garantire la propria sicurezza”.
Riguardo alla cifra dei soldati italiani che potranno essere inviati nel Paese, come richiesto dalla nuova strategia Obama, Frattini ha ribadito che adesso ”non è il momento di quantificare” assicurando però di condividere pienamente la strategia illustrata stanotte da Obama. ”Ci auguriamo che gli alleati facciano molto, anzi moltissimo, come faremo noi”, ha poi sottolineato aggiungendo di aver notato delle risposte incerte da ”parte della Francia”, ”una presa di tempo dalla Germania e un contributo forse minimo da parte del Regno Unito”.
(ASCA)

Cicciobello atlantico
Roma, 2 dicembre – L’Italia dei Valori ha annunciato il voto di astensione in Aula al Senato sul provvedimento di proroga delle missioni internazionali. Il senatore Stefano Pedica ha annunciato il voto contrario all’art. 2, che prevede il rifinanziamento della missione in Afghanistan. Immediata la replica di Rutelli: ‘L’Italia dei Valori ha di fatto rotto la coalizione’ e si è precipitato in sala stampa per ribadire il suo giudizio senza appello: ‘Alleanza chiusa con Di Pietro’.
(ANSA)

Roma, 2 dicembre – L’aula del Senato ha approvato a larghissima maggioranza il decreto di proroga delle missioni militari internazionali di pace. I voti a favore sono stati 245, uno contrario. I 12 senatori dell’IDV si sono astenuti. Il provvedimento passa ora all’esame della Camera.
(Adnkronos)