A tiger in their tank

translation: M. Zanarini

It runs across 6 Regions, 17 Provinces e 136 Municipalities in Italy. Completely funded by the Atlantic Alliance (NATO), it was built in the Sixties in order to supply in a continuous and autonomous way the aircrafts based in the military airbases all around Europe with Jet A1 fuel (Kerosene).
Its name is “NATO-POL”(which means Petroleum Oil Lubricant) and it’s a complete system of marine terminals, underground storage depots and pumping units: a pipeline network that runs for more than 11.000 Km, from the sea to the heart of Europe.
The POL system is one of the least-known parts of NATO infrastructure: the Italian section of the network – called North Italian Pipeline System (NIPS) – carries fuel to the US-NATO bases in Ghedi (Brescia), Aviano (Pordenone), Rivolto (Udine), and Cervia (Ravenna), as well as to other infrastructure used by the Italian Air Force.
From Vezzano marine terminal, in Val Mulinello, near La Spezia, it goes to the Collecchio (Parma) hub, from where it takes three directions, for a total length of about 850 Km.
Some important storage depots are located in Mestre, in Augusta to supply the Sigonella US Navy base, and in Taranto.
One branch goes to Germany, via Austria. Another one arrives in Lisbon, Portugal, where it has been assigned an entire wharf.
More depots are in Great Britain. Other networks, similar to the Italian one, are in Norway, Greece and Turkey, while Belgium, France, Germany, Luxembourg, and the Netherlands are connected by a European central system.
Senator Severino Galante (PdCI) tried to know something more about it, with a parliamentary interrogation in which he seeked explanation from the Government on the secrecy around the pipeline, asking if an authorization had been released to NATO to expand the network in the segment running from Vicenza (where a failure has recently taken place) to Aviano.
The Former Defence Minister Parisi answered that “Dal Molin airport in Vicenza is not supplied by this network” and that the infrastructure is not under “any secrecy order”, because every 200 metres it’s possible to see a sign with the words “State Administration” written on it.
The fuel is carried to Val Mulinello, from the tankers arrived in La Spezia, at a speed of 20.000 litres per hour, and then stored in concrete tanks reinforced with sheet steel and covered with earth, in order to prevent spills and to protect them from possibile attacks.
The maximum capacity on the Italian side is of 1,6 million litres per day, as of 1999 (at the time of the NATO aggression on former Jugoslavia). Logistically, it depends from the Italian Air Force (AMI), precisely from the Command based in Parma airport, at 35, Cremonese Street.
The company entrusted with the management and maintenance of the plant in Italy is “IG” (Infrastrutture e Gestioni) S.p.A., based in Rome at 75, Castello della Magliana Street.
“IG” is a subsidiary of the French engineering company “Technip” and has been working for more than 30 years in the implementation and management of industrial plants and infrastructure, in Italy and abroad, both in civil and in military engineering, developing considerable technical and organizational experience.
The contract, signed in 2000 with the Directorate-General for Aircraft Weapons of the Ministry of Defence, has a duration of 14 years and includes: management of petroleum products, with receipt and delivery in the areas of use; ordinary and extraordinary maintenance; control over easements and concessions; technical services; staff training; area guarding; general management.
Someone sharply called it “Fuel Gladio”.

Italian version

Base USA di Sigonella, il pericolo annunciato

Nella base USA di Sigonella dovrà essere installato un nuovo sistema radar integrato della Marina statunitense, il Mobile User Objective System (MUOS). Le simulazioni effettuate dalla Maxim, ditta incaricata di verificare il rischio che le microonde dei radar potrebbero comportare per le attrezzature presenti nella base, hanno segnalato la necessità di collocare il nuovo sistema radar in un altro luogo, a causa del pericolo di innescare la detonazione degli ordigni in deposito presso la base.
Al momento, però, il progetto non ha subito modifiche.

Il collegamento al video è alla seguente pagina:
http://www.rainews24.it/ran24/rainews24_2007/inchieste/22112007_sigonella/

Sigonella di Vicenza gemella

sigonella

La base di Sigonella in Sicilia, dove presto arriveranno gli aerei senza pilota Global Hawks e verrà installato il nuovo sistema radar MUOS (Mobile User Objective System), è la maggiore installazione aereonavale statunitense nel Mediterraneo. Tutte le operazioni belliche made in USA compiute in Africa e Vicino Oriente negli ultimi cinquanta anni sono partite da questa base collocata proprio nel bel mezzo dell’ex Mare Nostrum. Dall’autunno 2003 “la piccola Saigon” – come la chiamano gli statunitensi – è al centro di un vasto programma di potenziamento delle infrastrutture, il cosiddetto “Piano Mega IV”. Esso comporta una spesa di 675 milioni di dollari per ampliare le piste di volo per i cacciabombardieri, migliorare la logistica e creare migliaia di nuovi alloggi per i militari (e le rispettive famiglie) stanziati nella base. I residence già consegnati sono due ed altri due sono in via di costruzione, a fronte di un notevole calo del numero del personale militare e civile ospitato a Sigonella, che in tre anni è passato dai 4.300 circa del 2003 ai 2700 del 2006. Addetti che ovviamente non si sono volatilizzati ma sono stati spostati in altri insediamenti nelle nuove aree strategiche dell’Europa orientale e dei Balcani in particolare.
Nonostante questo, gli amministratori pubblici siciliani confidano in un ritorno economico, senza valutare invece che i villaggi militari sono mondi chiusi dove anche l’indotto è gestito autonomamente tramite una rete interna. Se quindi di speranza mal risposta si tratta per quanto riguarda la creazione di nuovi posti di lavoro, un settore che invece continua a fare buoni affari è il mercato nero, dai buoni benzina – da loro pagata il 65% in meno grazie all’esenzione sulle accise di cui godono in virtù degli scellerati Accordi segreti del 1954 – alle carte d’identità di cittadini USA che vengono “smarrite” al ritmo di circa duecento all’anno.
Ma cosa lega Sigonella a Vicenza? Non solo le nuove caserme e case per i militari, ma anche l’identità di chi dovrebbe costruirle. A presentare al comune di Lentini il megaprogetto per il residence da 195.000 mq e 670.000 mc ci ha pensato la Scirumi s.r.l., di cui è socia la Maltauro Costruzioni di Vicenza che ha operato per l’ampliamento della base dell’aviazione statunitense di Aviano. In Sicilia la Maltauro ha da poco concluso la costruzione di Etnapolis, il maggior centro commerciale del sud Italia, uno scempio urbanistico di 270.000 mq, e prevede di realizzare tramite un consorzio pubblico-privato – nei terreni adiacenti – un complesso fieristico di altri 180.000 mq. Tra i soci della s.p.a. fieristica compare Banca Nuova, istituto interamente controllato dalla Banca Popolare di Vicenza, il cui presidente è l’industriale vinicolo Giovanni Zonin. L’unico imprenditore berico ad essere ammesso a colloquio privato con l’ambasciatore statunitense in Italia, Ronald Spogli, durante il sopralluogo di quest’ultimo a Vicenza nel gennaio 2007.